martedì 15 ottobre 2024

Tasse,

 

Forse avrete sentito dire che i soldi è meglio prenderli togliendoli ai poveri che ne hanno pochi, ma loro sono in molti.

Lo devo smentire dicendo che è meglio toglierli alla classe media.

Togliere soldi ai poveri è pericoloso, sia politicamente che socialmente, toglierli ai ricchi è un suicidio politico, ergo è meglio cuccarli dalla classe media.

I poveri di solito spendono una quota considerevole del loro reddito, se non tutto, per acquistare beni essenziali come mangiare, curarsi, abitare, dare un'istruzione ai figli, spostarsi per le ragioni elencate, garantirsi una vecchiaia dignitosa.

Una possibile definizione di "povertà" è proprio il non avere sufficienti entrate da coprire tutte le spese essenziali, va da sé che se si è poveri non si avranno soldi da spendere per minchiate voluttuarie.

Se togli ai poveri i soldi di cui hanno bisogno per mangiare e pagare l'affitto verrai attaccato da qualsiasi forza di opposizione per moderata che sia, che affermerà che gli stai togliendo i diritti essenziali, il ché è vero.

E' pericoloso anche socialmente perché se davvero togli ai poveri i diritti essenziali, questo porterà ad un netto peggioramento della loro qualità della vita e di conseguenza ad un peggioramento delle condizioni sociali di tutti.

Qualcuno smetterà di mandare i figli a scuola, qualcuno perderà il lavoro perché non può più permettersi l'abbonamento al trasporto pubblico, qualcuno non farà figli perché costa troppo, qualcuno si troverà senza tetto, qualcuno comincerà a delinquere per risolvere i suoi problemi.

Alla fine ci perderanno tutti, poveri e ricchi.

Nei casi più estremi, ci sarà una rivoluzione.

E' già successo nel passato.

Togliere i soldi ai ricchi invece apparentemente sembra un buon affare, perché ne hanno tanti e anche se glie ne togli una buona fetta glie ne restano sempre abbastanza da vivere bene.

Ma lo è davvero?

I ricchi sono pesantemente sovra-rappresentati dove si prendono le decisioni politiche e di solito dirigono le decisioni dalla parte che vogliono loro, che non è mai quella di pagare più tasse.

Spesso gli stessi decisori politici appartengono alle classi più ricche e quindi non prendono decisioni che li possano danneggiare personalmente.

Inoltre poiché i ricchi sono pochi, per ottenere qualcosa tassandoli bisogna togliergli veramente molto pro-capite.

Alcune tassazioni elevate sono socialmente accettate, come ad esempio le super-tasse sulle barche di lusso o sugli aerei privati, altre non sono accettabili neanche a carico dei ricchi, come le tasse elevate sui guadagni da impresa.

Il ricco potrà sempre contrastarle affermando che l'impresa da lavoro ai poveri e alla classe media quindi tassando l'impresa e rendendola meno produttiva stai indirettamente tassando loro.

Una tassazione elevata sui ricchi che ha avuto successo in passato, ma che oggi non è più popolare, è la tassa sui redditi superiori ad una soglia considerata "di ragionevole ricchezza".

Per esempio gli USA subito dopo la seconda guerra mondiale, hanno imposto una tassa del 95% sui redditi superiori a 200.000 dollari.

Praticamente ogni guadagno superiore a quella cifra, considerata più che sufficiente per consentire ai ricchi di mantenere una magione con servitù, alcune limousine con autista e uno yacht privato, e per mandare i figli alle migliori università private, andava allo Stato.

Lo Stato con quei soldi ha ricostruito l'industria civile dopo che durante la guerra tutto era stato convertito in produzione militare, e ci ha finanziato il piano Marshall di ricostruzione dei Paesi europei e asiatici distrutti dalla guerra che in cambio sono diventati fedeli alleati, partner commerciali e subalterni.

In questo modo i ricchi USA, investendo in industria ed esportazioni, in vent'anni si sono visti moltiplicare per mille quei soldi che gli sono stati estorti dallo Stato.

E' stato per loro un grande affare.

Naturalmente persa la giustificazione della ricostruzione post-bellica, è andata persa anche l'opportunità di tassare così tanto i ricchi, che hanno subito fatto lobbying per farsi abbassare le tasse a loro carico, e anche di molto.

Inoltre, è molto facile per un ricco sfuggire ad una tassazione elevata sui propri redditi, intestando tutto ciò che possiede alle sue società o portando i capitali all'estero.

Perfino la retta di Harvard dei figli può essere fatta pagare ad una società, che la classifica come un "investimento in leadership". Come ho detto prima, è molto più difficile tassare molto le società che le persone fisiche perché danno lavoro a tante persone di ogni ceto e quindi hanno un potere politico molto elevato.

Resta la classe media boia faust.

La classe media è quella che guadagna abbastanza da vedere soddisfatte tutte le esigenze fondamentali della famiglia: abitazione, cibo, mobilità, cure mediche e istruzione, e gli avanza anche qualcosa per fare spese voluttuarie che possono essere una macchina più grande, una vacanza o dei piccoli investimenti.

E' facile tassare, anzi tartassare la classe media: hanno meno potere politico dei ricchi e sono meno numerosi dei poveri, e se il potere politico fa attenzione gli porterà via giusto quello che gli avanza dopo aver soddisfatto le esigenze fondamentali (se la famiglia benestante non ci riesce, si dice che "scivola nella povertà" e questo è male).

E che autorità politica ha un lavoratore appartenente alla classe media che si lamenta se a causa delle tasse non può permettersi la settimana bianca in montagna, quando c'è gente che non riesce a pagare l'affitto?

Quindi ecco che vengono tutelati i diritti degli estremi: i poveri e i ricchi, e la gran parte della tassazione nei paesi industrializzati proviene dalla classe media.

Ma attenzione: molta attenzione deve essere posta nell'averla questa classe media, anzi nell'averne tanta e conservarla sana e produttiva.

Perché se i contribuenti della classe media diminuiscono di numero, di solito perché scivolano nella povertà a causa di scellerate manovre politico-finanziarie, allora sono cazzi amari.

Cominceranno a perdere i lavori qualificati, a non dare più un'istruzione superiore ai figli e ridurranno le spese.

E l'economia della Nazione andrà dal culo.

Questo è quello che accade periodicamente nei paesi del Sud America.

Quindi è meglio non esagerare con lo spremere soldi dalla classe media, stare attenti a come si investe il denaro che arriva dalle tasse, e soprattutto dare alla classe media la possibilità di accedere a ciò che le permette di essere tale: alloggi, sanità, istruzione, pensione e trasporti.

E magari lasciargli anche il tanto da farsi una vacanzina, o comprare un'auto nuova.

Vabbuo' la termino qui avvisando a chi ha usufruito del 110 per la ristrutturazione, che se non ha dichiarato la variazione dell'estimo catastale e son passati 30 giorni dalla chiusura lavori si potrà cuccare una sanzione dall'Agenzia Delle Uscite tra 1.000 e 8.000 eurini..



sabato 12 ottobre 2024

Pane capovolto a tavola.

 

Parto dal fatto che se a tavola io capovolgo il pane.. la Lella me lo gira subito dicendo che porta sfiga.

Capisco che il pane possa essere considerato Corpo di Dio (ho detto corpo) e che lo stesso non debba essere capovolto ma la superstizione ha origini lontane e quindi ho fatto la domanda al Google ed ho scoperto che nel XV secolo Re Carlo VII di Francia (sempre loro gli scassacazzo) adotto' una politica dura con l'abuso della pena di morte ed il taglio delle teste da parte di boia.

I parigini quindi hanno cominciato a nutrire forte odio nei confronti dei boia e i fornai preparavano per loro, un pane di bassa qualità che era servito capovolto per distinguerlo da quello di buona qualità.

Quindi il pane capovolto è associato alla morte alias disgrazia.

La Lella per evitare che io possa capovolgerlo.. me lo taglia e via andare.

 

venerdì 11 ottobre 2024

Nuovo Ministro della Cul tura.

 


Di solito evito di fare post politichesi ma oggi faccio eccezione per la lovestory del ministro  Genny Sangiuliano.. con la prorompente MaryRosaria Boccia.. ha fatto si che il povero rasoterra ha dovuto dimettersi dal Ministero della Cul tura lasciando la sedia ad Alessandro Giuli.

Doloreeeee..

Pensavamo di aver toccato il punto più basso per la cultura italiana con Sangiuliano ministro, le sue gaffe, i suoi strafalcioni, i suoi scandali.

Poi arriva sto Alessandro Giuli che in parlamento tira fuori un mattone di 65 minuti (evito di postarlo anche perchè non ci ho capito un cazzo) in cui inanella una supercazzola dietro l’altra, una citazione di Hegel a casaccio, paroloni presi a caso dal vocabolario (o che nel vocabolario neanche esistono..tipo i miei) e dalla sintassi incomprensibile, esercizi di stile a profusione, tra un' "infosfera globale”, un “apocalittismo difensivo” e un’”ontologia intonata alla rivoluzione permanente” buttati lì per vedere l’effetto che fa.

Il tutto letto dalla prima all’ultima riga senza quasi mai alzare lo sguardo o prendere una pausa, un respiro, al punto che termina pure col fiatone, per il sollievo generale.

Nel giro di pochi giorni siamo passati da un gaffeur seriale a un parvenu col complesso d’inferiorità intellettuale che finisce per strafare nel tentativo di scimmiottare una specie di erudito, o questo forse pensava di fare.

Se questo era l’uomo che doveva far dimenticare Sangiuliano, non solo non ce l’ha fatta, ma per 65 minuti è riuscito nell’impresa all’apparenza impossibile di farlo rimpiangere.

Signore e signori, ecco a voi il nuovo ministro della cul tura di destra.

ps. una parte del suo discorso: 

«Di fronte a un cambiamento di paradigma — la quarta rivoluzione epocale, delineante un’ontologia intonata alla rivoluzione permanente dell’infosfera globale — il rischio che si corre è duplice e speculare. L’entusiasmo passivo, che rimuove i pericoli della iper-tecnologizzazione e, per converso, l’apocalittismo difensivo, che rimpiange un’immagine del mondo trascorsa, impugnando un’ideologia della crisi che si percepisce come processo alla tecnica e al futuro, intese come una minaccia. Siamo dunque precipitati nell’epoca delle passioni tristi?».
 


Vedi Napoli e poi muori.

 


A Napoli al ristorante ho ordinato "una braciola" e quando mi sono visto arrivare un involtino in umido ho chiesto al cameriere "ma io avevo chiesto una braciola..." e quello mi ha risposto "e questa cos'è?". Comunque l'ho mangiata ed era una meraviglia, buona come poche altre cose che ho mangiato.
A Napoli alla cassa del bar ho visto una scatola di vetro piena di cioccolatini a forma di bacio Perugina, incartati nella carta stagnola uno per uno, ho chiesto "ma sono Baci?" e la signora mi ha risposto "certo che sono baci, li facciamo proprio noi!" ed erano buonissimi.
A Napoli sono entrato in una tavola calda, saranno state le quattro del pomeriggio, volevo prendere qualcosa da riportare a mio figlio prima di ripartire, ma avevano finito tutto. Ho chiesto "avete qualcosa di pronto?" il marito della cuoca mi ha risposto "e che problema c'è, glielo prontiamo". Poi è uscita la cuoca e mi ha detto "le faccio una frittata di maccheroni, qualche crocché e un po' di pasta cresciuta, vabbuò?!". Io le ho detto "ma quanto tempo ci vuole?" e lei ancora "e che fretta avete, vi sedete qui e vi fate compagnia con mio marito, vi bevete una birra intanto che aspettate"
E dopo una mezz'ora io conoscevo tutta la storia della famiglia, fino a quell'infame di uno dei cugini, che San Gennaro gli faccia uscire uno sbocco di sangue. Marcio.
In compenso la roba era buonissima e m'è sembrato che si facessero pagare per farmi un favore, perché pareva mi volessero regalare tutto.
A Napoli ho mangiato una cosa che si chiama "genovese" e l'ho digerita dopo tre giorni, cioè no, a digerire l'ho digerita subito, è che dopo tre giorni ancora mi pareva di averne qualche pezzetto sulla barba per come mi sentivo avvolto dal profumo.
A Napoli mi hanno servito un caffè con le tazzina che mi scottava le labbra e non ho dovuto manco chiedere il bicchiere d'acqua, perché me l'hanno messo davanti direttamente insieme al caffè, però il barista non si fidava, aveva sentito l'accento romano e voleva vedere se l'acqua la bevevo prima o dopo il caffè, pareva che trattenesse il fiato per l'ansia. Quando ha visto che l'ho bevuta prima ha sorriso e io mi sono sentito come se avessi superato un esame all'università.
A Napoli sono andato a pranzo con due amici napoletani e hanno ordinato "pasta e patate" e poi momenti si scannano perché uno diceva "la provola ci vuole" e uno diceva "la provola non ci vuole" e io stavo zitto e temevo che alla fine mi menassero a me. Ma quando è arrivata la mia pizza con i friarielli hanno fatto pace e mi hanno fatto tutto un corso su come va preparata, in che punto del forno va messa perché si cuocia bene, come la ricotta debba fare da ripieno del cornicione, cose così. (La pizza era squisita e pure la loro pasta e patate, che per la cronaca la provola c'era).
A Napoli ho mangiato il casatiello e i ciccioli, una parmigiana di melanzane che quando ho chiesto "ma le melanzane come sono cotte?" mi volevano cacciare dal ristorante e farmi girare con un cartello attaccato al collo con scritto "ha chiesto come sono cotte le melanzane della parmigiana!". Ho scoperto che le ciambelle con lo zucchero le chiamano "graffe" e guai pure quelle se ti azzardi a dire "ma sono cotte al forno?". Ho scoperto che le sfogliatelle e le ricce sono due cose diverse, ma comunque se vuoi mangiare quelle più buone devi andare in un forno che sta a "vico Ferrovia" che se gli passi davanti non gli daresti una lira. Perché a Napoli quello che ti mangi conta più di dove lo mangi.
A Napoli ho capito che mangiare è una religione, ha i suoi riti e le sue cerimonie, è un atto sacro e mangiare da soli è triste, e se stai al tavolo da solo il cameriere si preoccupa e ti viene a chiedere dieci volte "come va? come state?" e dopo viene pure la padrona del ristorante e poi pure suo marito e ti mandano pure i figli, perché tante volte dovessi sentirti triste, non sia mai, come te lo gusti il mangiare?
E poi mi dite perché amo Napoli? Ma come fate voi, a non amarla. Come.

La Gioconda.

 


La serie di colloqui fatti con polipi e aragoste è terminata e proseguo con colloqui di altro genere e ne prendo uno a caso riferito ai capolavori di Ser Leonardo.. La Gioconda.

L’opera d’arte più deludente al mondo.

Molti infatti sono i visitatori del Louvre che giunti al mio cospetto rimangono delusi.

Ogni giorno circa 30 Mila persone vengono a vedermi, quasi 10 milioni in un anno.

Si fanno una lunga fila solo per una foto o un selfie.

Hanno aspettative altissime.. in fondo si sa, sono il quadro più famoso del mondo.

Poi quando si trovano di fronte a me, così piccolina, sommersa da tutta questa folla di fans, se ne vanno dicendo che non ero poi questo granché e sti 17 eurini di ingresso al Louvre son proprio spesi male…

Io li capisco, poveretti.

Sono solo degli ignoranti, nel senso che ignorano la mia storia. Prima di tutto non sono un quadro, ma una TAVOLETTA.

Una tavoletta di pioppo di soli 77X53 cm.

Magari chissà cosa vi aspettavate.

Il mio babbo, ser Leonardo Da Vinci, cominciò a dipingermi a Firenze nel 1503, cancellando un altro dipinto, che si trovava sotto di me.

Rappresento il ritratto di Lisa Gherardini.

Infatti mi chiamano anche la MONNA LISA.

Monna è il diminutivo di "Madonna”, la parola latina "Mea domina”, mia signora e Lisa era la moglie di Francesco del Giocondo.

Per questo mi chiamo Gioconda, perché ero sua moglie, non perché sorrido felicemente.

Leonardo però non mi vendette mai.

Anzi mi portò sempre con sé, mi adorava, ero il suo quadro preferito e a volte si smanettava guardandomi e mi ritoccava in continuazione.

Infatti come dice il Vasari, sono “un’IMPERFETTA”, non sono mai stata finita, lo sapevate?

Ero nella camera da letto con lui ad Amboise in Francia, quando Leonardo morì nel 1519.

NON sono stata mai rubata dai francesi!

Ma regolarmente comprata dal Re di Francia Francesco I, che era un mio grande ammiratore.

Quindi basta dire ai francesi: Ridateci la Gioconda! La mia casa è qua, a Parigi!

Nel tempo mi hanno rubato, sfregiata, gettato la vernice.

Duchamp mi ha messo i baffi, Andy Wharol mi ha fatto diventare pop, Botero paffuta, Banksy una mujaheddin con lanciarazzi.

Sono un’icona moderna, una star, anzi una vera super star.

E tanti sono i segreti che sono nascosti in me.

A partire dal mio misterioso sorriso.

Qualcuno dice che sorrido perché Leonardo mentre mi dipingeva chiamo' musici e buffoni per intrattenermi.

Altri, come Dan Brown nel suo Codice Da Vinci, sostengono che io sia la versione femminile di Leonardo stesso.

Freud diceva che ero un caro ricordo d’infanzia di Leonardo, forse sua madre.

Tutte minchiate..

Sorrido, perché quando vi vedo arrivare tutti trafelati al mio cospetto, in questo turismo mordi e fuggi ignorante, senza contemplazione, vedo le vostre facce deluse e capisco che non avete capito un cazzo di me.

Ecco perché io resto e sarò per sempre il quadro più bello del mondo.. e mo' vi svelo il mio segreto



Columbus Day.

 


Per la serie “sputtaniamo i grandi del passato” oggi punto l’occhio sulla grande carogna che è riuscita ad imbrogliare mezzo mondo con le sue balle alias Colombo Cristoforo.

Si dice che sia nato a Genova in Vico Diritto di Ponticello angolo Via Dante nel quartiere Portoria, e datosi che il padre tessitori aveva altro da fare al 26 ottobre 1451 ne denuncio’ la nascita al 31 giorno di paga da festeggiare con le vulvivendole.

Per quanto riguarda l’infanzia è meglio sorvolare, non frequentò scuole ma venne istruito dal padre mentre tinteggiava le tende dei postriboli di via Pre’ e pero’ Lope de Vega definì il genovese :" No savio, pero indoctrinado" cioè "non un sapiente, però una persona istruita" e questo in contrasto di quelli che lo definiscono nient'altro che un marinaio abile, ma testa di vitello..

Colombo sapeva leggere e scrivere (e già in quel periodo era tanta roba).. conosceva il latino, il castillano e il portoghese e si esprimeva anche in quella lingua che poi diventerà l'italiano.. sapeva di matematica, algebra e astronomia e conosceva la geografia così come aveva appreso dagli scritti di Eratostene, Posidonio di Apamea e dalle carte di Paolo Toscanelli.(che non è il tabaccaio di Porcaro city).

Ma non voglio tediarvi oltre su cose che potete trovare in wikipedia e torno al racconto stringendo il discorso..



Donc.. esso voleva raggiungere le Indie, sì, ma a quanto pare era troppo idiota per capire dove stava andando.

Invece ha trovato l'America, ed ecco come è nato il mito di questo povero coglione che ha “scoperto” un continente già abitato da milioni di persone.

Colombo non era esattamente il classico riccone aristocratico che sputava su tutto.

Quando ha iniziato a scassare la minchia alla corte spagnola con le sue grandi idee, era più o meno uno che viveva alla giornata.

Sì, aveva i suoi contatti e non era certo un miserabile senza un ghello, ma la sua vera ricchezza era la sua insistenza nel rompere lo sferisterio a chiunque, pur di farsi finanziare il suo viaggetto.



Il misero ha passato anni a leccare il culo a chiunque contasse qualcosa, cercando di vendere questo piano geniale per arrivare in Asia passando dall’altra parte del globo.

Era convinto che il mondo fosse più piccolo di quanto fosse realmente e questo genio della geografia non si è nemmeno preso la briga di calcolare correttamente le distanze..

Ma tanto, chi se ne futte?

Alla fine, i Re Cattolici di Spagna – Ferdinando e Isabella – gli hanno dato retta in quanto erano con le braghe sfondate e quindi pensarono: ”Ma sì, finanziamo questo povero idiota, magari trova qualcosa e ci arricchiamo tutti”.

Così Colombo Cristoforo ebbe il grano per acquistare le famose tre Caravelle..

apro una parentesi sulle imbarcazioni..

Partiamo con la celebre Santa María, che in realtà era una caracca battezzata Gallega e non una caravella come le sue consorelle.

La nave di proprietà di Juan de la Cosa, uomo di fiducia dell'esploratore genovese, proprio a causa delle sue enormi dimensioni affondò per via di una disattenzione dell'equipaggio. Proprio a causa di una disattenzione di un giovane mozzo, la caracca si incagliò sulla barriera corallina di Haiti.

Della Pinta invece, non si hanno notizie certe.

Si presuppone che giaccia ancora tutt'oggi nei fondali marini americani in attesa di essere rinvenuta.

Di questa caravella non si conosce nemmeno il nome reale. Pare infatti che Pinta fosse appunto un soprannome derivante da "variopinta", che stava a sottolineare le molteplici colorazioni delle vele.

Infine, Niña, il cui nome era Santa Clara.

Di essa si sa che fece ritorno in Spagna, ma dopo essere partita alla volta del Venezuela non si hanno più sue notizie.





Tralascio il viaggio e la storia degli specchietti in cambio di viveri e passo al dopo “scoperto” le Americhe (cioè dopo aver fatto finta di non vedere che c’erano già popolazioni lì da millenni), le cose sono un po' cambiate.

Gli accordi con la corona gli davano un bel pezzo di torta: un 10% su tutto quello che veniva scoperto e commercializzato dalle nuove terre.

Mica male per un incapace del genere.

Se ci pensi, bastava trovare un po’ d’oro o argento, e Colombo sarebbe stato ricco come un faraone.

Ma come al solito, questo babbeo ha gestito malissimo la situazione.

Persino America prende nome da Amerigo Vespucci (però il Cristoforo ha dato nome alla Colombia).

A un certo punto ha perso tutto il controllo delle terre che aveva “scoperto”, è stato denunciato per la sua gestione delle colonie fu pure denunciato di genocidio presso gli indigeni del posto e addirittura spedito in catene in Spagna.

Figura di merda, eh?

Aveva il mondo ai suoi piedi e si è fregato da solo.

Non è mai diventato l’uomo più ricco del pianeta come avrebbe voluto.

Al massimo, ha avuto qualche soldo in più per rovinarsi la vita.



Alla fine dei conti, era un povero fesso che ha fatto qualche soldo, ma niente di straordinario.

Ha passato gli ultimi anni a lamentarsi per non aver ricevuto tutto ciò che gli spettava come Vicerè.

Un uomo che ha avuto tutto e che, alla fine, si è fregato per la sua incompetenza, egoismo e visione errata del mondo e a solo 55 anni ovvero al 20 maggio 1506 si tolse dai piedi lasciandoci l' America che ci sta manovrando e per questo noi lo abbiamo messo sulle 5.000 vecchie lire alias 5,34 eurini.



Un fallimento completo e ripeto che questo è un mio punta di vista.

ps..per tornare al titolo del post, la festività non deve essere per forza il 12 ottobre ma il secondo lunedì del mese e non tutti la festeggiano, di fatto Los Angeles l’ha abolita rimpiazzandola con una giornata per commemorare “le popolazioni indigene, aborigene e native vittime del genocidio”.Ad onor del falso non tutti sanno che in Italia nel 2004 il governo Berluska al 12 ottobre è stata istituita la Giornata Nazionale di Cristoforo Colombo per celebrare la storica impresa e nello stesso giorno è anche il Chocoday ovvero la festa del cioccolato per ricordare l'arrivo in Europa del cacao importato dal genovese.



Vincere..vinceremo.

 

 Non voglio fare una lezione di storia su guerre recenti ma questo post evidenzia dei fatti che non tutti sanno, legati alla seconda guerra mondiale che ha visto la sconfitta di noi italici e come vedete dalla foto il buon Churchill a nome dei vincitori quali Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Russia-yugoslavia, Grecia fece la proposta di dividere la penisola in questo modo:

Francia riceveva Val d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia.

La Russia per la Jugoslavia avrebbe ricevuto Istria,Trieste, Friuli, Veneto e Trentino.

Stati Uniti avrebbero preso Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise et Campania.

La Grecia avrebbe ricevuto Puglie, Basilicata et Calabria.

Mentre gli Inglesi si sarebbero cuccati Sicilia e Sardegna.

Fortunatamente (si fa per dire) l’idea non piacque alle due superpotenze Usa e Urss e il progetto cadde e quindi l’Italia rimase praticamente intatta e abbiamo perso però l'Istria e mezza Trieste.



Route 66 coast to coast.

 



 
Il viaggio in Usa per definizione, il coast to coast negli Stati Uniti si deve compiere rigorosamente con il gomito fuori dal finestrino e la giusta colonna sonora e la voglia di guidare in mezzo a cieli giganteschi tra grano turco e fattorie ed ecco la United States Route 66 (meglio nota come Route 66 o Strada Madre) una delle prime autostrade federali statunitensi (strada a carattere nazionale).

La route venne aperta l'11 novembre 1926, anche se fino all'anno seguente non furono installati tutti i cartelli indicatori. Originariamente collegava Chicago alla spiaggia di Santa Monica, attraversando gli stati di Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, Nuovo Messico, Arizona e California, su una distanza complessiva di 3.940 chilometri (2.500 miglia).

Anche se ufficialmente questa strada esiste con il nome di Historic Route 66 in quanto rimpiazzata dal 1985 dallo Interstate Highway System ovvero da cinque autostrade



La Route 66, una delle strade più cercate e amate al mondo, vista in numerosi film e non solo.

Oggi vedremo e conosceremo piú a fondo come creare l’itinerario per la Route 66 degli Stati Uniti, un viaggio sognato da tutti sia in auto, che in moto, ma perché no? Anche online come ho fatto io oggi!

Insomma, non è importante come, ma è importante farlo.

Se adori gli USA, probabilmente questo è il viaggio che devi fare!

La Route 66 parte da Est e raggiunge l’Ovest degli USA, e praticamente unisce Chicago, Illinois a Santa Monica, California, attraversando il Missouri, il Kansas, l’Oklahoma, il Texas, il Nuovo Messico, l’Arizona e ovviamente la California.



Ecco alcune delle città principali lungo il percorso:

  • Chicago, Illinois

  • Springfield, Illinois

  • St. Louis, Missouri

  • Oklahoma City, Oklahoma

  • Amarillo, Texas

  • Albuquerque, New Mexico

  • Flagstaff, Arizona

  • Los Angeles, California

Oltre a queste città principali, la Route 66 passa anche attraverso molti altri luoghi interessanti lungo il percorso, come piccoli paesi rurali, montagne, deserti e parchi nazionali americani o comunque nelle vicinanze, ad esempio in Arizona passerete vicino al Grand Canyon, Monument Valley e molti altri.




Percorso originale della Route 66: come

Come riconoscere la route 66 correttamente?

I cartelli ufficiali:





La prima cosa a cui devi prestare attenzione è il cartello, il classico cartello della Route 66 sarà presente per aiutarti a prendere la giusta direzione durante il tuo viaggio.

Riferimento delle Highways:



Come detto precedentemente le autostrade americane sono un buon punto di riferimento per poter capire se stiamo percorrendo la giusta strada, già che sostituiscono la route 66 storica, ma che sono state costruite praticamente parallelamente alla Route 66.

Le nuove highways che sostituiscono la Route 66 sono:

  • I-55 da Chicago fino a Saint Louis

  • I-44 da Saint Luis fino a Oklahoma city

  • I40 da Oklahoma city fino a Barstow

  • I-15 da Barstow fino a San Bernardino

  • la I-10 da San Bernardino fino a Santa Monica.

Una volta che trovate queste autostrade, vi basterà cercare le strade secondarie, che solitamente sono parallele e che fanno parte della Route 66.

Business Loop

Se vi trovate vicino a una grande città, prestare attenzione alla segnaletica con la dicitura “Business Loop” seguita dal numero dell’autostrada di riferimento.

Ad esempio, se siete vicino ad Albuquerque o Amarillo nel New Mexico o a Springfield nel Missouri, cercate la segnaletica per “Business Loop I-40” o “Business Loop I-44”, che rappresenta il percorso della Route 66 originale vicino a queste città.

La Route 66 non è più una strada ufficiale e non compare, molte volte, sulle mappe online, fortunatamente è possibile acquistare ancora delle cartine cartacee per poter percorrere questa strada senza tempo.

Online ne vedo diverse, ma dal mio punto di vista le migliori sono queste qui sotto.. una ventina di eurini su Amazon e passa la paura:

  1. Mappa Lonely Planet route 66

  2. Route 66 Adventure

Tempo di percorrenza della Route 66: quanti giorni sono necessari?





Il tempo necessario per percorrere la Route 66 dipende dal tuo itinerario e dalle tue preferenze di viaggio.

Ovviamente in più città e punti ti fermi lungo il percorso, più impiegherai a completare il tuo viaggio. Detto questo conviene noleggiare un’auto e di riservare almeno 15 giorni di viaggio per percorrere la Route 66, un’alternativa è percorrere anche solo un pezzo della Route 66 durante il vostro tour in California.

Itinerario Route 66

 Route 66, itinerario di due settimane con tappe, percorso e consigli

Il vostro itinerario della Route 66 può iniziare sia da Chicago che da Santa Monica, tuttavia è normalmente si parte dall’Illinois, e quindi da Chicago.

Infatti la prima tappa lungo il percorso, o meglio, il vostro viaggio, dovrebbe proprio iniziare da qui.

Di seguito l’itinerario suggerito:

  1. Chicago: visita la città di Chicago, ci sono veramente tantissime cosa da vedere e scoprire, la città ha tantissimo da offrire.

  2. Springfield, Illinois: molti dicono si tratti della Springfield dei Simpson, ma non è mai stato confermato.

  3. St. Louis

  4. Oklahoma City

  5. Amarillo, Texas

  6. Albuquerque, Nex Mexico (per gli amanti delle Serie Tv, è la città di Breaking Bad)

  7. Flagstaff, Arizona: da qui potete visitare il Grand Canyon, Monument Valley, la cittadina di Page con il Glen Canyon. Da qui potete anche visitare Las Vegas, non molto lontana e che potrebbe essere una bellissima esperienza!

  8. Barstow (California) da qui potete visitare la Death Valley e Joshua Tree.

  9. Santa Monica, è la destinazione finale e qui potete visitare Los Angeles e le varie attrazioni nei dintorni.

Cosa vedere sulla Route 66: tappe e attrazioni lungo la Route66 vi è una serie di attrazioni, monumenti e città.

Ma quali assolutamente non perdersi? Iniziamo da Chicago..

1 Chicago: Grant Park



La prima tappa è a Chicago, precisamente a Grant Park, il famoso parco di Chicago che vi lascerà senza fiato.

Proprio qui è dove inizia e finisce la Route 66, infatti qui troverete la famosa scritta “End of Historic Route 66”, un buon modo per iniziare il vostro viaggio.

Da vedere la fontana più grande del mondo, la famosa Buckingham Fountain, l’Art Institute di Chicago e il Museum Campus.

Buckingham Fountain | Things to do in Grant Park, Chicago

   2 Gemini Giant, Wilmington, Illinois

 La seconda tappa è senz’ombra di dubbio a Wilmington, Illinois, qui c’è ancora delle poche ancora presenti statue giganti che erano tanto famose lungo la Route 66: il Gemini Giant. Dirigetevi quindi a S East ST, e godetevi questo pezzo d’arte storico!

3 66 Drive In, Carthage, Missouri

 

66 Drive-In - Wikipedia

Il Drive-In di Carthage è un buon ecco il modo per concedersi una sera di relax, è uno dei pochi ancora presenti al mondo.

Il drive-in fu inaugurato nel 149 per la prima volta, fu chiuso poi nel 1958 e riaperto solo nel 1998.

Tutte le settimane, nel weekend potete godervi un film in vecchio stile!

4 Blu Whale, Catoosa, Oklahoma

 

La quarta tappa è in Oklahoma, precisamente alla Blu Whale di Catosa, in un piccolo laghetto.

Questa Balena fu costrita nel 1972 come regalo per il matrimonio, e con gli anni è diventato un simbolo della cittadina ed oviamente anche una tappa obbligatoria della Route 66.

 

 

 

 

5 Milk Bottle Grocery, Oklahoma city



Continuiamo in Oklahoma il nostro viaggio e questa volta ci fermeremo davanti ad una bottiglia di latte gigante. Sí, non è altro che uno store dove potete provare il famoso panino banh mi, di origine vietnamita.

6 Cadillac Ranch, Amarillo Texas



Proseguiamo il viaggio in direzione del Texas e piú concretamente ad Amarillo per vedere uno dei simboli americani per eccellenza: la Cadillac. 

Qui ad Amarillo potete visitare il Cadillac Ranch, che come suggerisce il nome è un’installazione un po’ particolare dove troverete Cadillac piantante nel terreno. Sí, nel mezzo del deserto!

L’idea fu di Chip Lord, Hudson Marquez e Doug Michels, nel 1974 crearono questa piccola opera d’arte.

7 Blue Swallow Motel, Tutumcari, New Mexico

Una delle tappe obbligatorie per dormire è il Blue Swallow Motel a Tutumcari, in New Mexico. Si tratta di un vero e proprio motel, peró dove non potete realmente dormire! sí, perchè si tratta di una proprietà storica della Route 66 con la classica insegna americana luminosa. Questo posto è diventato famoso perchè i viaggiatori potevano scambiare oggetti personali in cambio di ospitalità.

 

 

 

8 Wigwam Village Motel 6, Holbrook, Arizona

Wigwam Motel - Wikidata



L’Arizona è famosa per gli indiani ed ovviamente non poteva mancare lungo la Route 66 un posto del genere. Il Wigwam Village, numero 6 perché è il sesto della catena, un motel con tipiche tende indiane.

9 Oatman, città western, Arizona


Oatman: una "ghost town" viva e vegeta ai confini dell'Arizona

Sempre in Arizona troviamo una delle città western per eccellenza, precisamente Oatman. Potete rivivere l’esperienza del Old Wild West che potete visitare ed assistere a delle verie sparatorie all’ultimo sangue!

10 Molo di Santa Monica, California

 

Eccoci qua all’ultima tappa, in California e piú precisamente a Los Angeles. Qui troverete, sul molo di Santa Monica, il cartello “End of Trail” della Route 66, ma anche il famoso Bubba Gump. Qui, infatti, se siete appassionati di cinema e di Forrest Gump è dove “terminó” la sua corsa Forrest. Al molo ci sono diverse attrazioni, compreso il Luna Park conv ista sulla spiaggia!

 

Periodo migliore per un viaggio lungo la Route 66

Come possiamo osservare la Route 66 attraversa diversi Stati degli USA e alcuni durante i periodi invernali sono veramente molto freddi e potrebbe essere difficile attraversarli e godersi a pieno il viaggio. Il nostro consiglio è di effettuare l’itinerario durante la primavera, l’estate o i primissimi giorni d’autunno per goderselo a pieno.

Hotel e Motel durante il percorso della Route 66

Pianificare per bene tutte le tappe potrebbe essere molto complicato, molte volte e per nostra esperienza, la miglior soluzione è prenotare le prime 2 o 3 notti, e poi procedere un po’ all’avventura. Negli Stati Uniti, trovare Motels e Hotel disponibili non è difficile, vi basterá fermarvi lungo la stessa strada (quando nei incontrate uno) ma anche usare app come Booking.

Route 66 dove mangiare lungo il percorso

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La Route 66 offre davvero tantissimi posti dove potervi deliziare con il cibo americano, qui di seguito alcuni suggerimenti in ordine di percorrenza:

 


  1. Donut holes (Chicago): si tratta di un bar di Donuts, un po’ particolari già che non hanno la classica forma ma sono rotondi perché sono i “buchi” delle ciambelle!


  2. Cozy Dogs( Illinois, Springfield) se passate da qui dovete assolutamente provare i corn dogs, hot dog su bastoncino.


  3. Dairy King: uno dei posti più particolari di tutta la Route 66 è probabilmente a Commerce, Okhlaoma. Qui potete provare nel Dairy King dei biscotti buonissimi a forma del cartello della Route66.


  4. Pops Soda Ranch (Arcadia, Okhlaoma): qui potete provare varie bibite gassate con oltre 530 gusti unici!


  5. Texas Steak (Amarillo, Texas) ovviamente nello stato del Texas dovrete provare la bistecca al The World Famous Big Texan Steak Ranch, dal 1960 offre le bistecche più buone del mondo!Dicono...

  1. Durante il viaggio potete ovviamente mangiare nei vari diner che troverete lungo il percorso, non ve ne pentirete e ricordate di provare: hamburgers, hot dogs, ma anche l’all day breakfast.

 

Vi raccomando di aspettare qualche giorno prima di fare esami del sangue... ma il tour ne vale la pena.. e se poi volete farne uno a piedi leggete il post "Pacific Crest Trail" e sono 4.286 Km di natura selvaggia dal Messico al Canada.

 Quanto costa un viaggio sulla Route 66?

Definire un prezzo preciso dipende sempre dalle vostre esigenze, ad ogni modo il budget medio va dai 2000 ai 3000 dollari, includendo hotel, noleggio ed ovviamente anche cibo con una media di 200 $ al giorno.