sabato 28 settembre 2024

Inferno o Paradiso..

 

C’e’ chi si addormenta subito andando a letto
come me e c’e’ chi invece aspetta qualche momento o qualche ora (tipo la Lella)..

in quel momento (Non Rapid Eye Moviment) si passano in rassegna i fatti del giorno o si pensa al domani il da farsi oppure si medita.. gli argomenti vengono da soli come ad esempio capire la differenza tra Inferno e Paradiso e mi sovviene un qualcosa letto da qualche parte sull’argomento ed appunto e’ la storia di una persona che parla col Capo lassu’ e gli chiede la differenza citata….

Capo,mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l’Inferno.
Il Capo condusse la persona verso due porte.
Apri’ una delle due e gli permise di guardare all’interno.
Al centro della stanza, c’era una grandissima tavola rotonda.
Al centro della tavola, si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo allettante.
La persona senti’ l’acquolina in bocca.

Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall’aspetto livido e malato.
Avevano tutti l’aria affamata. Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia.
Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po’,
ma poiche’ il manico del cucchiaio era piu’ lungo del loro braccio, non potevano accostare il cibo alla bocca.
La persona tremo’ alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze.

Il Capo disse:
Hai appena visto l’INFERNO.

Il Capo e la persona si diressero verso la seconda porta.
Il Capo l’apri’.

La scena che la persona vide era identica alla precedente.
C’era la grande tavola rotonda, il recipiente colmo di cibo gustoso che gli fece ancora venire la solita acquolina nel gargarozzo.
Le persone intorno alla tavola avevano anch’esse i cucchiai dai lunghi manici.
Questa volta, pero’, le persone erano ben nutrite e felici e conversavano tra di loro sorridendo.
La persona disse al Capo: – Non capisco! –

e’ semplice, rispose il Capo questo e’ il PARADISO, dipende solo da un’abilita’. Essi hanno imparato a nutrirsi gli uni gli altri, mentre gli altri non pensano che a loro stessi.

Quindi (ora parlo in prima persona) se vuoi capire il paradiso cerca di nutrire me col tuo lungo cucchiaio e non cercare di mangiare da solo, non riusciresti e sprecheresti il tutto..e poi non e’ solo di cibo la differenza tra Inferno e Paradiso ma anche di altri fattori, ad esempio l’ambiente noi continuiamo a trascurare o ignorare le cose che non ci fanno piacere per stare nel nostro Paradiso, dimenticando il riscaldamento globale o l’esaurimento delle risorse
che ci porterebbero all’Inferno e lo possiamo definire tutto questo come l’Effetto Cassandra, quella che cerco’ di avvertire i Troiani del pericolo che la citta’ correva e non fu’ creduta e noi ci dimentichiamo sempre che la Cassandra aveva ragione..

Storia breve..

 


Festa del paese qui a Porcaro City, bancarelle per strada, musica a palla, fuochi d'artificio (nulla a che vedere con quelli di Casalcoso) e clima rinfrescato.. rimpiango il caldo marino e il Michele qui al massimo lo potrò vedere nel colon o nel retto dove li è meglio non fare storie da postare..

Dai che oggi vi racconto una storia breve e comincio...

TocToc.

Avanti!..

Si apre la porta ed entra un signore con la faccia di mago e la valigetta da mago..Si presenta:

-Sono il mago Balu'..

- Lieto e si accomodi - gli dice con due sorrisi (uno dopo l'altro e non tutte due assieme) il tipo seduto dietro la scrivania, il famoso Commendator Stucatz, titolare dell'agenzia "Artisti dissociati" e aggiunge:

Mago come? Prestidigitazione, previsioni tipo oroscopo o previsioni tipo NostroEvus, opps NostrAdamus o NostroMarinus ma essendo leggermente battente bandiera corsara era facile confondersi...(comunque il consiglio spassionato e’ di stare sempre con le spalle al muro e mai raccogliere da terra cose che implicassere il piego della schiena di 90°).

- Prevedevo sto catz di domanda, e quindi ho gia’ le risposte..sono Mago tipo Uri Geller.

- Quello che piegava le chiavi con la forza del pensiero?

- Imprecisamente..Nel senso che anch’io uso il pensiero..ma in modo impensato.

- Non ho capito na mazza, ossia non penso di aver capito un cazzo..

- Capisco, allora mi segua..dice il mago Balu'..Piegare le chiavi e' un giochetto elementare..Io piego quel che voglio e chi voglio. Quando si tratta di piegare, io non faccio una piega, piego. Non so se mi piego ..opps non so se mi spiego..

- Piegherebbe anche....

Il commenda Stucatz non riesce a finire la frase.

- Certo. Per me non ci sono problemi, non c'e' niente e nessuno che non posso piegare ai miei voleri. Le faccio un esempio..lei conosce la Belene Rodriguez?

- Beh si.. ormai è una seconda scelta e comunque solo per sentito dire e non di persona..Ebbene?

- Ebbene io posso piegarla a mio piacimento. Posso portarla su un'isola deserta, in piscina, a cena, noi due soli. Posso accarezzarla, coccolarla e...

- Gulp..e poi?

- Beh se lo immagini no?

- Il commendator Stucatz se lo immagina, dopo di che implora..

- Ma come fa?

  • Col metodo Uri Geller.

  • Cioe'??

  • Col pensiero..

  • bon.. fine del post e ho capito che è una catzata ma vi ripeto..è la festa del paese

venerdì 27 settembre 2024

Spiegone sui post di Michele.

 


 



Chiarimenti sulla storia di Michele e compagnia..

La Lella dopo aver letto dice che non seguo un filo logico e a volte sembra ripetitivo il mio racconto e il fatto è che per evitare lungaggini tolgo delle parti che come risultato danno luogo a ripetizioni che non permettono la linearità del discorso e quindi aggiungo delle parti mancanti.

Il contatto con i polipi nel mese di giugno è fantastico in quanto sono poche le persone che vengono agli scogli e quindi il polipo puo’ permettersi di trovarsi una tana e utilizzarla senza il patema di essere catturato.

Detto polipo è anche un poco pirla in quanto lui si mangia tutto quello che trova ma butta quello che non mangia, tipo gusci vuoti di vongole e cozze fuori dalla sua tana e questi danno l’indicazione ai subcacciatori della sua presenza.

Nel mese di luglio il pericolo aumenta ma non come in agosto e quindi eccoti il cacciatore vestito di tutto punto con maschera tuta intera gambali pinne fucile e tridente e boccetta di verderame per far uscire l’octopus dalla tana (io solitamente entro solo indossando solo occhialini da piscina).. gli manca solo una bomba di profondità…

Io abitualmente gli porto da mangiare e lui mi conosce ed esce e se fa lo stesso con qualche altro subcoglione..per lui è finita..

Per evitare questo inconveniente io nel caso di Michele o chi per esso (son passati Giuseppe, Enrico, Piedemozzo etc) prendo il polipo e lo trasferiso in una tana prefabbricata con Tubo in plastica del 120 pluviale e lo posiziono molto più in la dagli scogli dimodochè si possano evitare i cacciatori che utilizzano la scogliera come ricerca… e solo io posso andare a trovarlo..

Pero’ c’e’ un fatto che a volte nella sua nuova tana si introducano altri polipi e questi non conoscendomi mi fanno guerra e a quel punto guerra sia e alla fine tolgo il polipo dai piedi e lo porto a riva e li mi aspettano personaggi tipo Donato che mi chiedono sempre se Michele sta bene etc.. ed è la fine del polipo che ha dovuto lasciare la tana che ho messo per Michele.

Ecco perché nel post precedente il Michele mi diceva che avrebbe messo dei ricci nella tana.. (sai quante volte io ho dovuto togliere le spine e quelle sotto le unghie facevano un male bestia)..

Fine della spiegazione.. e perdonate se lo scritto come dice la Lella è da interpretare.. io non rileggo mai quello che scrivo e a volte è difficile capire la storia anche per me e per questo dico .. se l’avete capita .. spiegatemela.. grazie..

 

Aragosta amica di Michele.

 


Non me ne voglia Palucci (il mio ristoratore preferito) ma oggi rispiego il perchè non mi va di vedere l'astice o l'aragosta nel menu'.

La domanda che mi pongo è questa:

L'aragosta o l'astice soffrono quando vengono messe in pentola oppure il loro limitato cervello non permette di percepire sto dolore?

Ed ecco il responso:

L’aragosta (o l'astice) non è che si limita semplicemente a soffrire: l’aragosta implode letteralmente su sé stessa.

Una volta immersa nell’acqua bollente, infatti, i suoi organi vengono completamente disintegrati dal calore dell’acqua incandescente, ma il loro esoscheletro non cede, continua a reggere per la sua solidità e ciò non fa altro che prolungare l’abnorme sofferenza della povera creatura.

Il loro cervello è tanto cosciente da consentire loro di soffrire ma, non essendo dotate di corde vocali, non emettono alcun tipo di lamento.

Il suono sordo (somigliante ad un grido) che si sente al momento della cottura è semplicemente un soffio emesso dai pori dell’esoscheletro al momento dell’ebollizione degli organi.

Una delle morti più allucinanti a cui un essere vivente può andare incontro su questo pianeta.
Atroce.


E per la serie colloqui impossibili riposto un discorso che l'astice mi fece a suo tempo..


Ehi frequentatore del Palucci.. sono l'astice,

puoi vedermi in quella vasca davanti i tuoi occhi al Bennet assieme al tuo amico Michele, o qui al ristorante del giovedi'..

sono stanco, sono depresso

non ho voglia di vivere

passo la mia giornata immobile

le mie chele sono legate

il mio cuore e’ infranto

vorrei piangere ma le mie lacrime non si noterebbero, l’acqua le fa
rebbe sparire,

vorrei gridare, ma l’acqua non farebbe apprezzare il mio dolore

vorrei morire ora, ma
i NAS non lo permetterebbero.

Soffro, soffro tantissimo...

perche’
sto bastardo destino mi ha portato qui?

Ogni giorno fermo nella mia posizione mi sveglio, ho passato una notte a sognare di cambiare acqua..

quell’acqua che bollendo mi portera’ alla morte

il dolore sara’ tanto

ma mai paragonabile a quello che soffro ora

spero avvenga presto

non ce la faccio piu’ vorrei uccidermi, ma non posso

ti prego comprami

fa
mmi finire questo dolore

fa
i che la mia anima sia di nuovo mia

e non di questa vasca in bella mostra
qui al Bennet o in quel del Palucci in Torino di Sangria.


 

La fine di Michele.

 

Ehi.. sono Michele il polipo di Casalcoso, puoi vedermi in quella vasca davanti ai tuoi occhi al supermercato, sono stanco, sono depresso e non ho voglia di vivere …
passo la mia giornata cercando una grotta dove rifugiarmi,  i miei tre cuori (lo sai che ne ho tre vero?) sono infranti..
vorrei piangere ma le mie lacrime non si noterebbero, l'acqua le farebbe sparire, vorrei gridare, ma sempre l'acqua non farebbe apprezzare il mio dolore, vorrei morire ora, ma Dio non permette che io lo faccia, vorrei chiedere a Dio perche' io debba stare qui, ma potrebbe non rispondere.
Soffro, soffro come una bestia e sono pieno pure di spermatofore.. ehmm.. lo so che sono una bestia e l’ho detto come rafforzativo ma mi domando perche' il grave destino mi ha portato qui?

Stavo bene quando a Casalcoso mi portavi le cozze da mangiare..bah.
Oggi sono fermo nella mia posizione, mi sveglio, ho passato una notte a sognare di cambiare acqua.. quell'acqua che bollendo mi portera' alla morte, il dolore sara' tanto ma mai paragonabile a quello che soffro ora, lo so e come dicono a Bolzano ..O purpo se coce int’acqua soja.. ma tu sai che ho otto tentacoli da sgranchire e non per nulla mi chiamano octopus e anche vulgaris, ma tu chiamami pure polipo o magari piovra altrimenti mi confondi col Moscardino che ha una sola fila di ventose e non due come le mie, parlavo della mia morte, spero avvenga presto, non ce la faccio piu', io so che in altri paesi europei esistono dei kit per una morte dolce, vorrei uccidermi, ma non posso, ti prego comprami fammi finire questo dolore, fai che la mia anima sia di nuovo mia e non di questa vasca che puzza di pesce marcio del Bennet.

E col mio inchiostro scrivo nero su bianco dicendoti che anche i polipi hanno un’anima.

L’anima de li polipacci tua (sempre come dicono a Moncalieri) e la prossima volta lasciami a Casalcoso nel tuo tubo castigatore e se quest’anno studierai un metodo per estrarmi senza farti male io ne studiero’ uno per non uscire ficcandoti nella mano un riccio che ti fara’ godere selvaggiamente e le spine te le conficchero’ sotto le unghie cosi’ soffriremo in due... e mo’ t’ho detto.

Il mio amico Michele..

 


Non sono vegano, ne manco vegetariano, ma ora cercherò di spiegarvi perchè ho difficolta' nel mangiare carne ovvero parte di chi ha camminato respirato.

Sin dalla prima infanzia, mia madre vedeva in me questa difficoltà.. mangiavo solo carboidrati, pasta e allora mise nella pastina in brodo.. piccoli pezzettini minuti di carne.. e da allora smisi di mangiare anche la pastina..

Crescendo ho continuato ad avere questa difficoltà e la parola stessa, fegato, cervello mi bloccava lo stomaco e non parliamo degli animali tipo..coniglio e apro una parentesi.. pure voi che mangiate il coniglio se vi dicono che è gatto ..vi bloccate e non parliamo dell'agnello.. vedi sti poveri esserini che accarezzi perchè son tanto carini e poi te li gusti in un piatto con le patate..bah e oggi vi racconto cosa penso dei polipi.

Anche un polpo caccia.

Mangia molluschi, mangia esseri viventi.

Non siamo vegani, né noi, né loro.

Sicuramente però sono forme di vita intelligenti, piu di noi ?

Probabile. Fanno parte di un cerchio chiamato madre natura, che invece noi dementi esseri umani stiamo distruggendo.

Si! Sono esseri superiori.

Ero a Casalcoso e stavo facendo pesca subacquea alla ricerca di vongole e cozze.

Ho individuato un polpo che, vedendomi, si è ritratto nella sua tana facendosi scudo con dei ciottoli trattenuti con le ventose.

Mi fece tenerezza e notai che con gli occhi mi scrutava .

Allora mi nascosi dietro uno scoglio e lui, curioso, venne fuori per cercarmi.

Appena mi vide di nuovo tornò a nascondersi e allora gli diedi delle cozze.

La cosa andò avanti per diverso tempo, ad un certo punto aveva preso confidenza e si faceva anche toccare.

Lo battezzai Michele e puntualmente gli portavo da mangiare..era bello da vedere i suoi cambiamenti di colore, i suoi atteggiamenti, la sua curiosità e ricordo il nostro primo incontro quando ancora non era Michele...

Quando l'ho visto ho cercato di prenderlo e lui era giustamente terrorizzato, lottava offrendomi uno o due tentacoli, sperando fossi una murena ...caro futuro Michele, io e i miei consimili siamo assai peggio di qualsiasi murena.

Col pensiero gli dicevo "tranquillo, non voglio farti male ma solo spostarti da qui, ci passa troppa gente", che pensiero coglionesco..

Si è calmato, allora ho mollato la presa.

Si è spostato dietro il mio braccio e mi guardava.

Istintivamente sapeva che il pericolo viene dai miei occhi, e se ne teneva distante, ma non riusciva a non guardare.

Poi ha aderito totalmente alla mia pelle, leggerissimo, senza presa, ma ben ancorato con le ventose centrali.

I tentacoli mi toccavano appena ed ho capito che mi stava studiando, cercava di capire.

La sua colorazione, inizialmente bianca di terrore, poi rossa di lotta adesso era moderatamente mimetica, tranquilla.

Solo i due tentacoli frontali, più scuri, fiammeggiavano di coraggio e di curiosità.

La sua pelle tra i tentacoli si era allargata ad avvolgermi.

Cosa voleva prendere da me?

Un pensiero mi ha attraversato la mente, come se non fosse mio, come se venisse da fuori..

Il calore!

Gli piaceva?

Gli interessava?

Lo voleva "capire"?

Senza mai smetterla di guardarmi negli occhi, mi percepiva con tutto il suo corpo.

Sentivo che comunicavamo ma senza parole, senza mente.

Una sensazione opprimente, per me, letteralmente insopportabile.

Una forma di vita, di intelligenza, sicuramente non inferiore alla mia, anzi sicuramente superiore alla mia e a quella di moltissimi dei miei conspecifici, mi voleva conoscere.

Non per mangiarmi, non per cacciarmi dal suo territorio.. o qualcun'altra umana stronzata, ma per conoscermi, per sapere di me.

Un essere affamato di sensazioni che gli lampeggiano sulla cute, pure, mai filtrate, un esploratore.

L'ho indotto ad andare via, chi si avvicina agli umani muore e muore male.

E' diventato rosso cupo, il colore della fuga, e si è diretto verso uno spacco invincibile tra le rocce.

Dove volevo io.

Un attimo prima di tuffarsi nel buio si è fermato, è diventato di mille colori, poi è sparito.

Cosa mi hai detto, cosa hai provato??

Sono tornato a terra diverso, per sempre e nella mia mente lo battezzai.. Michele.

Queste parole che avete letto gliele devevo.

Magari qualcuno, leggendo questo post, inizia a voler capire il perchè rifiuto ad assaggiare questa pietanza come se fosse un insalata...

lunedì 16 settembre 2024

I motivi? Infiniti...

 

Non vedo, non sento, non parlo e non..si dice.
Dai forza, cosa volete sapere? Non e’ un Vostro diritto, non Vi compete.
Ognuno sceglie come vivere la sua vita.
C’e’ chi si chiude in se stesso e non comunica niente agli altri, non parla di se’, non si svela e non si racconta.
I motivi? Infiniti!
C’e’ chi non vede perche’ non guarda o perche’ proprio non vuol vedere.
E’ piu’ facile e certe volte piu’ comodo coprirsi gli occhi e non vedere cosa succede attorno.
E’ meglio in certi casi coprirsi gli occhi, sono lo specchio dell’anima… potrebbero rubarcela o contaminarla o capire davvero cosa vogliamo o non vogliamo fare!
Perche’ ci mettiamo due mani davanti agli occhi?
I motivi? Infiniti!
E infine c’e’ chi non sente, non vuole sentire, non riesce a sentire, e non parlo solo di suoni, ma anche di profumi e di sentimenti…
Non sente ora, non ha sentito in passato, e forse non sentira’ neanche in futuro.
I motivi? Infiniti!
E alla fine c’e’ davvero chi non vede, non sente e non parla…
I motivi? Non esiste piu’!

Scrivere…pensare… riflettere… flusso di coscienza…la mente vaga, non trova riparo, si perde nei meandri piu’ oscuri delle nostre emozioni che prendono forma in pensieri…
Certe volte i pensieri vanno contenuti, bisogna dar loro una forma…ma la forma ha bisogno di essere condivisa, e’ necessario, altrimenti tutto rimane indecifrabile, criptato e nascosto nell’oscurita’ della nostra scatola cranica, nel cervicalisterio circostritto insomma.
E cosi’ il pensiero si trasforma in parola e la parola in macchia sulla carta che assume forme tondeggianti o lineari creando una composizione alla vista gradevole anche se non sei un grafico o un granfico…
Il flusso di coscienza entra in un vortice che gira, ti fa’ girare, ti fa’ cambiare posizione, certe volte ti risucchia, altre volte sprigiona tutta la sua potenza liberandoti dal suo giogo… ti fa’ viaggiare, ti fa’ vivere in mondi parelleli ed ecco che escono sti post sui blog sui social networks…
Tutti proviamo questa esperienza, ma solo pochi hanno il dono di farla provare empaticamente anche agli altri anche se nella zona commenti non sempre l’empaticamentizzazione da’ i risultati che tu pensi di ottenere..e ti vien spontaneo chiederti chi sono sti writers dei socialnetworks ‘..
Gli scrittori penso abbiano un dono che non e’ ne di oro ne d’incenso ne’ di birra, e il loro mandato e’ quello di condividerlo o quantomeno di farsi capire anche se scritto strafalcionamente male con punteggiature appositamente dimenticate, verbi sverbati e aggettivi sconosciuti.. non e’ tanto semplice, si puo’ esser fraintesi per qualche battuta buttata la’, tu pensi ad una cosa e qualcuno la recepisce diversamente e del resto io sono sempre dell’opinione che non mi interessa quello che capiscono gli altri ma quello che capisco io degli altri e gli altri dovrebbero fare lo stesso.
Signori ..la porta e’ aperta… utilizzo una vignetta del Vanessi in quanto libero da impegni considerato che il buon Cardinali non ha rinnovato il livornescontratto alla faccia dei gentlemen’s agreement.. ciao bastardi!