E anche sta festa femminile se n’e’ ita e non ci rimane che
aspettare quella piu’ sentita del festeggiamento di chi ha partecipato al
nostro ingresso in questa valle di lacrime provocando in me il famoso quarto d’ora
Durium indicato alla riflessione tipo Frère Genièvre che allontana dal mio modo
di esporre solitamente esternato in maniera Trilussiana. La quarta zona
cervicale lascia spazio appunto a Joseph Folliet che cita testualmente che…
Alla Fine della strada,
non c'e’ la strada
ma il traguardo.
Alla Fine della scalata,
non c'e’ la scalata
ma la sommita'del monte.
Alla Fine della notte,
non c'e’ la notte
ma l'aurora.
Alla Fine dell'inverno,
non c'e’ l'inverno
ma la primavera.
Alla Fine della disperazione,
non c'e’ la disperazione
ma la speranza.
Alla Fine della morte,
non c'e’ la morte
ma la vita.
Alla Fine dell'umanita’,
non c'e’ l'uomo
ma Dio.
non c'e’ la strada
ma il traguardo.
Alla Fine della scalata,
non c'e’ la scalata
ma la sommita'del monte.
Alla Fine della notte,
non c'e’ la notte
ma l'aurora.
Alla Fine dell'inverno,
non c'e’ l'inverno
ma la primavera.
Alla Fine della disperazione,
non c'e’ la disperazione
ma la speranza.
Alla Fine della morte,
non c'e’ la morte
ma la vita.
Alla Fine dell'umanita’,
non c'e’ l'uomo
ma Dio.
E con questo Vi saluto considerata l'ora.. il gallo sta cantando ergo mi
posiziono sul due metri orizzontale.