Lumerete pluriosi vocaboli ne la mea lingua Togolese, ch'i' m'ho piuttosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole, colle quali bene esprimere lo concetto de li post mia. Se l'ipotiposi del sentimento personale fosse capace di reintegrare il proprio subiettivismo alla genesi delle concomitanze, allora io rappresenterei l'autofrase della sintomatica contemporanea di togo tuentinain nick di carluccio demetrio bonzi.
venerdì 26 marzo 2010
E' nato
OPERA DEGRADATA – NESSUN DIRITTO
Come da Consulente Legale Informatico dell’Avv. Valentina Freudiani
LUCIANA LITTIZZETTO
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Facciamo subito gli auguri ai Briatore perche’ dopo una gravidanza che pareva essere una delle piu’ lunghe della storia, e’ nato finalmente il bambino. Falco. Un bel falco di 4 chili. Siccome il nome era impegnativo gliene hanno messo un secondo.. Nathan. Ecco. E metterne un terzo? Magari una roba tipo.. Cannocchiale. Vi do anche un’idea per il prossimo figlio. Se e’ maschio.. Merlo Maria Pregiudizio, per una sorellina sarei più minimale.. Pillola Galaverna Pistacchia. Oggi son cosi’. Attaccabrighe. E allora ne approfitto. Qualcuno puo’ micafar qualcosa per i canali di musica classica alla radio? No, perche’ a me ogni tanto partono degli sturbi mai piu’ finiti.
Prima cosa. Gli speaker. Gli annunciatori, che hanno una voce che sembra uscita da una lapide.Una tristezza che viene dall’oceano. In programma quasi sempre brani di musicisti sconosciuti. Il 90% sono ignoti. Mozart, Beethoven, Ciaikosky non li senti. Senti gente tipo.. Gino Magnaboschi, Alain Mezzogatto, Anselmo Catafrangoli, Ursula Murfing, Carlo Maria Maria... gente che io non ho mai sentito nominare... anzi, forse non esiste… E gli annunci fan piu’ o meno cosi’ … Dal Coro della radio uzbeka trasmettiamo di Aldebrando Piragna Sinfonia numero 32 bis... Adagio, allegro ma non troppo, giusto un filo, rabadan, minuetto, bagatella, tromba de mar… beleciuck .. Trasmettiamo ora di Ennio Pescepalla, la sonatina in re minore “Inverno a San Pietroburgo” ... Poi parte un liuto e un triangolo. Plin plon trick track. Poi silenzio.
Che tu dici.. Minchia, e’ già finito l'inverno a San Pietroburgo? Pensavo durasse di piu’ cazzo. Poi riparte. Trick track sdadang. E avanti fino a che il cane si mette ad ululare...UUUUU... Robe stridulissime che ti senti fin le orecchie che s’allungano, come Pinocchio quando diventava ciuchino. Un conto se siamo alle 5 del pomeriggio, un conto se la senti alle 7 di mattina. All’alba avresti bisogno di qualcosa che ti tiri su, un Mozart per dire, non il plin prack di Pendereky. Mettimelo alla sera che tanto ho già le balle in giostra per cazzi mia? Al mattino manda Figaro qua Figarola’ che devo fare un casino di cose. O quando dicono..Fuori programma..... che tu pensi: uee’ una botta di vita e vaiiii... Dall'opera “La Cigna” morta trasmettiamo l'aria “O mio bel pavon leva quella coda”. Registrazione del 1964, Montecatini. Sala degli specchi... Poi parte… FRRRRRRRRRRRR... un fruscio micidiale... che tu pensi ma non c’e’ più nessuno che l’ha suonata dopo st’aria?... mettimi un disco meno rigato. Ma scusa. Ci prendiamo il televisione digitale a 8 milioni di pollici e poi dobbiamo sentire alla radio la tempesta magnetica? Chiuderei con un pensiero solo alla «Marcia di Radetzky ». Quella del Concerto di Capodanno su Raiuno.
E’ possibile eliminarla una volta per tutte? Passi per il Bel Danubio Blu, ma la marcia di Radetzky dove tutti gli austriaci battono le mani a tempo e ridono… no. I casi sono due.. o i viennesi fumano cannoni di Capodanno lunghi come trombe tibetane o e’ una risata isterica di sollievo perche’ la marcia e’ l'ultimo pezzo e poi vanno tutti a casa a mangiare krauti e Sachertorte. Cosa batti le mani cosa? Che poi Radetzky era anche un bastardo, non c'e’ tanto da battergli le mani... com’e’ questa abitudine che abbiamo adesso, che battiamo le mania tutti,da Radetzky a Di Girolamo?