giovedì 2 giugno 2011

l'o..zio



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Mi sovviene la storia degli zii e ve la racconto..mio zio era un vecchio bastardo e testadura che si accoppiava bene con la zia che era una vecchia arpia. Vivevano in una vecchia casa o cascinale ed erano come cane e gatto, legati da un’antipatia ancestrale e incancrenita da ben 42 anni di matrimonio.
Bastava che uno dei due esprimesse un’idea perche’ l’altro subito la bocciasse con relative critiche negative.
La loro abitazione era su due piani come tutte le case contadine, la sala pranzo dove ci stava un camino era al piano terra ecomunicava con la camera da letto che era al piano superiore per mezzo di un corridoio lungo e stretto in fondo al quale c’era una scala che sembrava fatta apposta per rompersi l’osso del collo. In cima a questa scala, altro corridoio lungo e stretto dava appunto sulla camera da letto. Per ora vi risparmio della descrizione dei servizi igienici con annesso chiodo appuntito e fogli di giornale..
Un giorno la zia parlo’ della necessita’ di abbreviare quel lungo tragitto, facendo fare una scala a chiocciola tra le due stanze sovrapposte.
Mio zio ovviamente disse subito di no e questo basto’ alla zia che si affretto’ nel farla costruire.
I lavori durarono una settimana..
-Puoi essere sicura che io non passero’ mai da li.-
disse lo zio guardando con disprezzo la scala e sputando il toscano che masticava da due ore..
-Perche’ non ci passerai?_
ribatte’ la zia con aria di sfida..
-        Perche’ non mi va di passarci-
-        E io ti assicuro che ci passerai..
(tutto questo lo scrivo in italiano, ma pensate ad un dialetto lombardo, tipo leghista insomma)..
Lo zio con ferrea coerenza, continuava ad usare la sua scala percorrendo i lunghi e stretti, bui corridoi. Anche dopo che. Proprio a causa del buio e dei gradini consunti, era scivolato e si era rotto una gamba.
(incidente..inutile dirlo..che procuro’ un grande buonumore alla zia che se ne andava in giro dicendo i classici..te l’avevo detto io etc etc..)
Un brutto giorno lo zio fu preso da una febbre fortissima che lo fece delirare..disse un sacco di cazzate per 36 ore e poi tiro’ le cuoia..
I necrofori con la cassa sulle spalle stavano dirigendosi nel lungo corridoio, quando la voce della zia li fermo’:
- Da questa parte-
disse lei, indicando la scala a chiocciola.
E rivolta al defunto aggiunse trionfante:
- Te l’avevo detto che ci saresti passato!-