Mi
mancava..nel senso che nel mazzo di chiavi devo metterci pure le chiavi
del pollaio dove e’ stipata la raccolta differenziata e nella foga di
seguire i titoli dei grandi film continuo il post dedicato appunto alla raccolta
differenziata …Allora se vuoi farla bene, e’ un lavoro a tempo pieno.
Tanto per cominciare devi alloggiare i contenitori sul balcone. E tanto
per cominciare devi avere il balcone altrimenti sei costretto a stipare
l’immondizia dentro casa e un filino l’arredamento ne risente. Poi si
tratta di dividere il macinato. Cominciamo dalla carta. Nel bidoncino e’
facile.. ci butti i quotidiani, i Canicatti’News, gli Ikea da una
tonnellata... ma poi.. la busta col resoconto della banca, con la sua
bella finestrella di plastichino, la metti o no? Devi grattare con le
unghie finche’ non rimuovi l’impiccio altrimenti a quelli del progetto
Cartesio viene lo stranguglione? E il bollettino del «Solerte fungaiolo
di Rivarolo» che e’ tutto arruvugliato nel cellophane? Non puoi mica
scagliarlo nel bidone giallo cosi’, a cuor leggero. Tocca spacchettarlo.
E l’allegro spacchettio e’ una vera rottura se son le sette e mezzo e
ti mancano le michette (per i nn longobardi ..panini tipici), devi
ancora correre dal panettiere in piazza e anche dal giornalaio a
ritirare l’ultima dispensa del Come coltivare i fagioli nel bidet e tra
un minuto scade il termine della coda all’ASL. A quel punto, delle
betulle che vengono abbattute te ne frega meno di una mazza. Butti tutto
nel cassonetto verde e vai la’ che vai bene.E volete mettere la pausa
caffe’? Allora datosi che noi ce lo facciamo con la macchinetta
dobbiamo..prima prendere la busta contenitrice della cialda che e’ di
materiale misto con carta plastica stagnola..poi la busta dello zucchero
(a me amaro grazie) che e’ carta poi l’involucro del cucchiaino che e’
carta e poi il bicchiere contenitore che e’ plastica..insomma bevi il
tutto e poi ributti bicchiere e cucchiaino, ripromettendoti di smettere
di fare la pausa caffe’ e ciao ninetta.. E poi sulla plastica. Io le
bottiglie mi diverto a ridurle ai minimi termini ma penso a chi non ce
la fa’ come la Clelia che le lascia nello stato fisico di bottiglia dato
che non riesce ad appiattirle con la sola forza del pensiero. Con
quella dei bicipiti meno che mai, ormai e’ diventata 30 kg sassi in
tasca antivento compresi. La signora del terzo piano, che non e’
esattamente un fuscello, ha trovato la soluzione. Ci cammina sopra.
Improvvisa una sorta di balletto a saltelli facendo tremare il
condominio e termina solo quando si ritrova sotto le suole una specie di
skate. E poi c’e’ l’umido. La raccolta del rifiuto organico. Io vorrei
conoscere il signor Villani Umido in persona per chiedergli.. Serve? Mi
dica sinceramente. Giuri sulla testa del suo Labrador. Vale la pena
mettersi li’ a raccogliere i gusci delle uova, le lische di triglia, i
torsoli delle renette? Me lo dica col cuore in mano. Se no mi faccia un
segno, un occhiolino come a briscola, io capisco e lascio perdere. No,
perche’ a me la raccolta dell’umido, secca. Girellare con ‘sto sacchetto
che cola giu’ per le scale, sull’ascensore, nell’androne lasciando
macchie di pulito… fa’ saltare i nervi. Poi da noi l’umido non si
raccoglie nei sacchetti biodegradabili ma nelle buste del Diperdi’.
Volete mica dirmi che c’è un omino che di professione si mette li’ apre i
sacchetti di pattume e li svuota? No, perche’ uno si fa anche un culo
cosi’ per dividere gli scarti della propria esistenza, ma se merita.
Tutti hanno un amico spocchioso che non differenzia un beatissimo tubo e
dice che tanto e’ inutile, perche’ poi ributtano tutto insieme
nell’inceneritore. Per lui credere alla raccolta differenziata e’ come
credere a Babbo Natale..vabbuo’ mi cerco un portachiave maggiorato e ci aggiungo pure ste chiavi del pollaio differenziato.