Leggevo
un post di Massimo e concordo sulla scomparsa dei verbi al futuro. Con
l’avvento eurostatico (son trascorsi gia’ una dozzina di anni se non
erro e non esso ) si sentiva parlare in TV e sui giornali del «saremo»
,«diventeremo», <> e <>, poi
man mano il futuro ha cominciato scemare fino ad arrivare ad oggi, in
cui per i poveri coincide con l’ultima bisettimana del mese e per i
potenti con la fine dell’anno, quando molti di loro verranno giudicati
sulla base del bilancio consuntivo.. premiati se avranno tagliato i
costi, ma puniti senza pieta’ se li avranno aumentati per sviluppare gli
investimenti, la ricerca scientifica, la formazione del personale. Le
societa’ umane appassiscono cosi’, a furia di chiudere in pareggio i
bilanci di fine anno senza piu’ avere un senso di marcia che non sia
solo lo spirito della sopravvivenza sia per i poveri che per i potenti.
(tralascio la parola ricchi..il ceto medio ve ne sarete accorti che
l’hanno fatto sparire, siamo stati livellati verso il basso e il futuro
di certo non e’ roseo).
Riconcordo con Massimo che gli unici che osano ancora coniugare i verbi al futuro sono gli innamorati, non quelli del blog ma quelli veri. Ascoltate i loro discorsi (o ricordate i vostri, di quando lo eravate). Pur nelle difficolta’ di una vita vissuta giorno per giorno ne escono visioni, progetti, scenari che evadono dalla precarieta’ del presente per proiettarsi in quella dimensione magica dove le possibilita’ del cambiamento volteggiano intatte. Il futuro e’ quindi il verbo di chi emana energia e non di chi subisce la vita e si piange addosso. E l’energia piu’ potente e piu’ giovane rimane sempre l’amore. Persino in un continente per vecchi come la nostra obsoleta Europa. Non sono un economista e nemmeno un sociologo, ma sento che dalla depressione economica e morale ci potranno salvare soltanto le persone innamorate di un’altra persona, di un sogno, del proprio talento. Della vita. Lasciate perdere questo ultimo aumento di 80 cents per le vostre spadine continuate pure a fumare, tanto di qualcosa dovrete pur morire no? Quindi abbasso i depressi e la depressione e alziamo i calici a quelli che vedono il bicchiere meta’ pieno e hanno il coraggio di fare un mutuo e di andare dal tabaccaio un grazie ad ogni modo al governo tecnico e vi ricordo che dietro ad una grande donna ci sta sempre un grande uomo.
Riconcordo con Massimo che gli unici che osano ancora coniugare i verbi al futuro sono gli innamorati, non quelli del blog ma quelli veri. Ascoltate i loro discorsi (o ricordate i vostri, di quando lo eravate). Pur nelle difficolta’ di una vita vissuta giorno per giorno ne escono visioni, progetti, scenari che evadono dalla precarieta’ del presente per proiettarsi in quella dimensione magica dove le possibilita’ del cambiamento volteggiano intatte. Il futuro e’ quindi il verbo di chi emana energia e non di chi subisce la vita e si piange addosso. E l’energia piu’ potente e piu’ giovane rimane sempre l’amore. Persino in un continente per vecchi come la nostra obsoleta Europa. Non sono un economista e nemmeno un sociologo, ma sento che dalla depressione economica e morale ci potranno salvare soltanto le persone innamorate di un’altra persona, di un sogno, del proprio talento. Della vita. Lasciate perdere questo ultimo aumento di 80 cents per le vostre spadine continuate pure a fumare, tanto di qualcosa dovrete pur morire no? Quindi abbasso i depressi e la depressione e alziamo i calici a quelli che vedono il bicchiere meta’ pieno e hanno il coraggio di fare un mutuo e di andare dal tabaccaio un grazie ad ogni modo al governo tecnico e vi ricordo che dietro ad una grande donna ci sta sempre un grande uomo.