Da
che mondo e’ mondo, esiste la differenza tra i sessi nell’alienare le
proprie cose, si apre un fronte interfamigliare tra il mascolo che non
butterebbe via na mazza e la femminuccia che geneticamente affiderebbe
l’intero contenuto degli armadi al camion del raccoglitore monnezza
differenziata.. per poi poter dire..Vedi, non ho nulla da mettermi e qui
per parcondicio metto la old vignetta-satira al femminile del dubbio
amletico per le vestimenta serali.
Occorre
ammettere che per le donne la scelta degli abiti da cestinare e’ molto
piu’ facile.. dieci minuti dopo essere stato pagato con la firma di 3
etti di cambiali senz’osso, l’abbigliamento femminile e’ gia’
irrimediabilmente fuori moda. Senti discorsi del tipo…Ehi Giuseppa,
perche’ alla festa di Antonella non metti il tuo tubino nero che ti sta’
da dio e mette in evidenza tutti i panettoni che ti sei ingurgitata
nelle recenti feste?.. Azz..Ma sei fuori? L’ho comprato un anno fa’ e
l’ho gia’ messo al matrimonio del tuo amico Dario.. la gente pensera’
che io abbia un solo vestito! Azz..Guarda che Dario si e’ sposato a
Friburgo con una ragazza Australiana e noi eravamo gli unici Italiani
invitati.. chi cazzo vuoi che lo abbia visto il tuo tubino nero!
..Ma
sei proprio un troglodita tagliato fuori, a te vanno bene anche gli
slip usciti rosa dalla lavatrice! Di sicuro avranno messo le foto del
matrimonio su Facebook no?…
Sti
cazz, lo avevo dimenticato sto facebucche del put.. con la
disoccupazione che cresce, la crisi mondiale che avanza e l’Europa che
affonda assieme alla borsa e ai soldi miei, la gente ha una sola grande
preoccupazione.. andare su Facebook per capire quale vestito portava tua
moglie al matrimonio celebrato a Friburgo tra Dario di Borgaro e Ann di
Perth.
Ma
ne convenite che la moda maschile assomiglia invece ai piani
quinquennali sovietici. E’ dall’ultima guerra che mi compro giacche e
abiti e ho assistito all’inesorabile ciclicita’ dei bottoni.. cinque
anni di giacche a due bottoni (quelle della crociera), poi altri cinque
di giacche a tre bottoni (quella del matrimonio di Donatella), seguiti
da un nuovo quinquennio di due bottoni (quelli della cresima di Sara) e
cosi’ via. Ecco perche’ ho cercato con tutte le mie forze di oppormi
all’eliminazione del mio vestiario acquistato ancora in lire alla fine
del secolo scorso.. sono certo che tra qualche mese rivedro’ quegli
stessi abiti sulle pagine di Vogue. Alla fine pero’ l’ha spuntata Lella,
la quale mi ha fatto notare che quando lei mi ha conosciuto, io portavo
una taglia 48 e che oggi mi avventuro nei territori della 52 pianta
larga.. e’ proprio vero, l’11 settembre e l’euro hanno cambiato tutto!
Cosi’ mi sono deciso a collocare nel contenitore degli indumenti usati i
miei abiti all’ultimo grido per fare spazio alle sue vestimenta. Ora
pero’..sfiga nella sfiga si pone un problema.. a causa dell’iper
movimento dei tre mesi di ferie con nuotate a non finire e guerra con
polipi, sono dimagrito di qualche kg e sono tornato alla 48 taglia
mezzasega, quindi rivolgo un appello agli operatori della raccolta
indumenti.. se trovate un giacca firmata Pignatelli, seminuova, con la
tasca interna destra macchiata da penna indelebile e leggermente
scucita, telefonatemi.. occhio che se risponde una voce femminile dovete
dire che e’ per un sondaggio sui telefoni.
Insomma..il
fatto di buttare via roba “inutile”per me e’ un aggettivo riferito
solo agli uomini politici o alle zanzare, ed e’ di difficile
applicazione. Sono forse inutili le tende da balcone che i vicini ti
hanno costretto a togliere perche’ hanno perso il blu originale e sono
diventate color grigio topo malato? Nient’affatto.. il giorno che mi
decidessi a dare il bianco in salotto sarebbero utilissime per coprire i
divani quindi no buttare ergo posizionare in cantina in attesa
dell’evento. Miiiii e che dire delle mollette di legno senza piu’ la
molla? Niente buttare, naaa! Se un domani mi servisse un cuneo per
fermare una porta che sbatte basta cercarle nel cassetto posizionate
nella scatola di latta dei biscotti con scritto «mollette rotte» che
andrei a cercarla.. sempre ammesso che non ne trovassi alcune nel
ripostiglio nella scatola che conteneva il prendipolvere con i confetti
della cresima di Sara con scritto «piccoli cunei di legno per usi vari».
Ma so’ che inesorabilmente finiranno nella differenziata e quello e’ un
bel problema.. qui nasce una riflessione attorno alla domanda
ricorrente sugli smaltimenti… e questo dove cazzo lo butto? L’Amiat ci
propone una visione del mondo semplificata, quasi manichea, dove le cose
sono o di plastica, o di vetro, o di legno, ma la realta’ e’ piu’
complessa, molto complessa assai. Gli oggetti sembrano sfidarti
continuamente. ..E me, dove minchia mi butti? Pare domandarti il vecchio
bastoncino da sci che hai in garage. E allora ti accanisci su di lui..
stacchi la manopola di plastica dal bastone d’alluminio (si’, quelli di
canna li ho buttati antedifferenziata nel 65), separi il cinturino di
pelle e la rondella, ancora di plastica ma morbida e quindi riciclabile.
L’operazione di differenziazione ti ha richiesto piu’ o meno una
ventina di minuti, se li moltiplichi per tutti gli oggetti che devi
eliminare, capisci che sarai pronto quando la finanziaria permettera’ il
pensionamento del Mario prossimo esodato.
Alla
fine carichi tutto sulla macchina e confidi nell’aiuto degli addetti
all’eco-centro di Via Piemonte 25 che suppliscono con la cortesia alle
carenze organizzative e alle rigidita’ dei callcenter numero verde
800.401.692 al servizio del cittadino che interpellati per aver un aiuto
telefonico su cosa potevo fare dei miei cento chili di giornali che
avevo in cantina, considerato che tutti i raccoglitori esterni erano
traboccanti .. avevano risposto..faccia come dice il suo Amministratore,
li lasci in cantina e li deponga quando vede che i contenitori esterni
sono vuoti.. Sti cazz e io mi devo mettere di posta al controllo degli
scarichi per poi partire alla mennea per poter arrivare prima del
biscottaro che li riempie tutti ed avere l’accesso al
contenitore..quindi ne approfitto di questo post e a tutti gli addetti
all’eco-centro, che mi hanno aiutato a gettare oltre alla carta anche
gli oggetti piu’ diversi e a separarmi dagli affetti piu’ cari, un
grazie di cuore…e per favore..trattatemeli beni..mi raccomando.