Ora
mi domando e dico se le persone anziche’ uscire in una prima vera giornata
primaverile (anzi sarebbe la secondaverile), si piazza davanti ad una tastiera
finta come quella dell’ipad e mi cazzi per l’uso che porta all’abuso
indiscriminato della punteggiatura nei miei post… io al contrario di mia
sorella che ad onor del falso iniziebbe a cazziarmi dall’alto della sua cultura
sui miei puntini sospensivi di discorso bonsai e sul vaccaboloraio togolese che
ben conoscete…evito le punteggiature usuali per non incorrere in cappelle macrobiotiche
(vedi
il post della virgola) e oggi mi soffermo sul punto e virgola (in
tastiera il tasto ; e’ non consumato al pari degli altri in quanto sia il ; che
la , non vengono tanto premuti..mentre il vicino…. E’ quasi scomparsonella sua
translucidita’)
La
punteggiatura cambia e si trasforma con l’avanzare delle chat. Gli americani
amano interrogarsi sulle minuzie..
Quando occorre un
attimo di distrazione per scaricare il cervello, niente di meglio che
consultare il web anglosassone alla ricerca di articoli a tema
grammatical-sintattico, dove il capello si spacca in due o quattro ed anche in
sedici o trentadue..Quello italiano riserva poche soddisfazioni, al massimo l’Accademia della Crusca (di cui faccio parte solo come inscrizione) con la sua descrizione autorevole quanto, come ci si puo’ aspettare, poco considerata dell’uso del punto e virgola.. e qui casca il bue…
Il punto e virgola (punto acuto, punto coma) segnala una pausa intermedia tra il punto e la virgola e il suo uso spesso dipende da una scelta stilistica personale. Si adopera soprattutto fra proposizioni coordinate complesse e fra enumerazioni complesse e serve a indicare un’interruzione sul piano formale ma non sul piano dei contenuti («il capo gli si intorbido’ di stanchezza, di sonno; e rimise la decisione all’indomani mattina», dall’A. Fogazzaro, Piccolo mondo moderno).
Poco piu’ che una lezione di liceo. Gli americani invece, come gli dai un tema fatuo, si scatenano. Matthew Kassel del New York Observer titola sul punto e virgola come punteggiatura perfetta per l’era digitale partendo da una citazione dell’autore di fantascienza Kurt Vonnegut, che vede i punti e virgola come ermafroditi travestiti che rappresentano proprio una minchia.
Claire Messud su More Intelligent Life argutamente nota che un ermafrodito non potrebbe mai essere un travestito e che doveva trattarsi di una cagata da Guascone. Il suo parere ve lo piazzo:
La sottigliezza del punto e virgola puo’ compiacere solo una minoranza, ma per quelli di noi e Graziella che colgono il punto – il punto e virgola – nient’altro puo’ svolgere uguale funzione.
Tendo a condividere per non sembrare proprio gnugno sceso col la piena. Mentre i media digitali, specie quelli conversativi, trasformano il significato generale della punteggiatura in senso piu’ aggressivo, come si riassume su New Republic, oppure hanno assunto metasignificati supplementari se seguiamo Wired, conservare senza fanatismi l’uso di simboli che arricchiscono e raffinano il linguaggio e’ una buona cosa eccezion fatta per i Togolani (ani per gli amici).
Non che si debba arrivare a certe ossessioni francesi sulla conservazione della lingua; ma quando ci sta’ bene, meglio usarlo ma facciamo un’eccezione al buon togotuentinain sull’uso indiscriminato dei punti bonsai di sospensione e soprattutto delle sue accentate col ‘’’ ..
Con questo spero mi perdonerai cara sorella ma considera solo la ricerca fatta come ripasso… con relative linkagioni solamente per questo semicolon alias punto virgoloso che da giovane deve aver fatto l’equilibrista considerando il fatto che mi sta veramente sulle palle.
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