Lumerete pluriosi vocaboli ne la mea lingua Togolese, ch'i' m'ho piuttosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole, colle quali bene esprimere lo concetto de li post mia. Se l'ipotiposi del sentimento personale fosse capace di reintegrare il proprio subiettivismo alla genesi delle concomitanze, allora io rappresenterei l'autofrase della sintomatica contemporanea di togo tuentinain nick di carluccio demetrio bonzi.
sabato 13 febbraio 2010
uomo di pezza
L'uomo di pezza veste firmato
per ricordarsi un ruolo,
una parte precisa da recitare.
Cammina deciso con uno sguardo profondo,
….. quasi intelligente, ….. quasi umano.
Cosa vede da dietro la sua imperiosa ottusita’?
Per vedere!..... Per capire!..... Ci vuole un cuore,
ci vuole un'anima, ci vuole una briciola di umilta’.
Cammina da solo nella sua osteggiata arroganza,
nella sua assoluta e totale padronanza di se,
neanche l'ombra lo segue piu’,
si e’ scazzata di appartenere al Re del Nulla.
L'uomo di pezza non ha amici ma rivali,
non ha amori ma desideri da prendere al volo,
non ha giorni a venire ma occasioni da sfruttare.
L'uomo di pezza guarda sorpreso,
non capisce l’ ironico sorriso,
non legge nei gesti la gioia per le insicurezze, per le paure,
per la totale mancanza di certezze e realta’ assolute.
Non vede ballare la sua ombra dentro un cuore
e dentro occhi con una lacrima di commiserazione.
Eppure gli sarebbe bastata una sola
parola sincera, per tornare a vivere.