A
pensarci bene poteva andare peggio. Certo. Poteva colpirla un ordigno
nucleare o l’asteroide Tautatis o la fine prevista dai Maja per il 21
p.v. Poteva sprofondare nelle
sabbie mobili. Poteva finire masticata da uno stormo di cavallette di
Casalcoso o crivellata dai Casalesi (abitanti di Casalcoso). Invece e’
stata solo usata come Tris il giochino per bambini tarati con sindrome
facebucchiana in crisi astinenziale per mancanza di iphone5. Vetri,
cofano, portiere, tutte con lo 0 e la X pero’ fatte col punteruolo
rosso, non l’insetto delle palme ma un punteruolo tipo matita ferrosa.
Eh va beh. Succede. Pero’ dispiace, la curavo sta povera bestia come se
fosse una figlia, le cambiavo l’olio ogni bienno, le gonfiavo le gomme
tutti gli anni, le toglievo la scritta lovme o lavami . E pensare che
per fortuna l’avevo messa nel
parcheggio a pagamento antistante l’aeroporto, al famoso Multipiano.
Nove eurini maledetti per due ore. Per fortuna un cazzo. Allora.
Cerchiamo di capirci. Se metto l’auto in un parcheggio a pagamento non
e’ forse lecito che io pretenda un maledetto minimo di controllo? Pare
di no. Nella ricevuta in piccolo, molto assai piccolissimo, ci sta’
scritto che la direzione non si assume nessuna responsabilita’. E se
arriva un pirletta col punteruolo o un coglione con la spranga che ti
riduce l’auto in poltiglia, loro declinano. Bella forza. Sai che quasi
quasi cambio il quiescenziamento? Metto su una mezza dozzina di posteggi
e passo il resto della vita a declinare anch’io? Questa dei parcheggi
sara’ anche una gestione legale ma non e’ mica tanto giusta. Il lattaio
si assume la responsabilita’ della ricotta che vende. Se e’ andata dal
culo ed e’ acida come la mia vicina te la sostituisce con un etto di
gorgonzola o ti restituisce i soldi (la mia vicina non me la sostituisce
nessuno). E a volte sto lattivendolo ti chiede pure scusa. Come il
maestro si assume la responsabilita’ delle cose che insegna ai futuri
cassintegrati e l’idraulico quella della guarnizione che cambia e il
tappezziere per il rivestimento sedie che sostituisce. In tutti i
mestieri ci si fa’ garanti del servizio che si offre per due anni come
decretato dal d.l. 206. E’ giusto. Tranne nel caso di sti
parcheggiatori.. brutta razza. Io non capisco una sega. Possiedi un
parcheggio a 5 piani. Ci puoi tenere dentro 2.000 e fischia macchine.
Hai sistemato telecamere in ogni angolo, hai sotto gli occhi 300 monitor
che neanche al Festival di Casalcoso detengono... e che minchia te ne
fai? Niente. Forse ci vedi le cassette di Biancaneve sotto i nani o un
trans chiamato desiderio, visto che se i tuoi clienti si trovano la
macchina rigata o sderenata tu declini. Allora guarda. Posteggio fuori.
Gratto i vaucher fino a consumare tutta una moneta da 50 cents. Almeno i
miei soldi finiscono nel suolo pubblico e non nel privato ovvero in
tasca tua. E’ che purtroppo il parcheggio e’ diventato un momento della
vita sempre piu’ impegnativo.
Ti van via i quarti d’ora come ridere. E se poi ti capita di adocchiare
uno spazietto disponibile pure in zona blu, devi ingaggiare una lotta
con il tuo rivale per capire chi e’ arrivato prima, e metterti il cuore
in pace e aspettare. Eh gia’. Ci sta’ gente che per uscire dal
parcheggio ci mette l’eternita’. Hai presente ad es. la casalinga che
con calma, molta calma, prima si specchia, poi si leva le sopracciglia, e
si fa la ceretta mezza gamba, telefona,cambia il tampax e gia’ che c’e’
fa’ merenda, poi si fuma una sigaretta, smanetta sull’autoradio, manda
il post su facebucche, risponde all’uccellino twitteroso, finisce di
leggere gli ultimi tre capitoli della saga di Harry Potter, mette a
bagno il merluzzo... E tu li’ come un pistola malmenato che aspetti. Ma
raro gioiello di stronzaggine... non vedi che il mondo e’ ai tuoi piedi?
Sbrigati o impiega il tempo a scrivere il tuo testamento perche’ se non
ti dai una mossa ti faccio il lifting col cric e ti lavo le ferite con
l’antigelo miscelato al liquido dei freni col retrogusto dell’acido
della batteria. Dai muovi..tocca a te XOXXOX e’ domenica Orate per me, per gli altri sogliole.