Ma
e’ logico secondo voi, sentire squillare il campanello quando il gallo
non ha ancora cantato, con l’intensita’ propria del parente che viene a
cercarvi perche’ e’ capitato qualcosa? Mi rivolgo a voi omini che di
mestiere venite a leggere sti cazzo di numeri sul contatore. Voi, che ci
piombate sulle croste alle nove del mattino, quasi nel cuore della
notte. Che prima suonate i citofoni a testate e poi salite le scale
urlando a polmoni spiegati…. GAS...GAS...GAS... ma lo sapete che ci fate
prendere dei coccoloni, che ci vien la pelle d’oca fin sotto le ascelle
della vicina? Il cuore ci batte come un tamburo della banda di Caselle e
dall’accidenti si restringe di colpo. Diventa grosso come un cappero di
Pantelleria. Io lo dico per voi. Io vi avverto. Ci sono pensionate qui
nel condominio di 80 e passa anni che ancora due colpi di GAS GAS a
questo volume, ci rimangono secche. Siete tutti tenori? E allora andate a
sparare i vostri do di petto alla Scala e non sulle nostre, di scale,
porcaccia eva e chiedo scusa alla porcaccia. Forse e’ solo un problema
di citofono. Si, perche’ i citofoni, da quelli in mesta plastichetta
grigia finto alluminio, a quelli barocchi in ottone specchiato, di
solito non si sente un cazzo. Trovatemi qualcuno che possegga un
citofono geneticamente udibile come comprensione. Impossibile.
Mediamente la percezione e’ questa. DIN DON... «Chi e’?».
Risposta….«VAGHJLJHJLHGAF».Chi? «VANHJKDJHGSAF». Intanto passa anche
l’ambulanza di via Italia che stara’ andando a prendere quelli del
condominio prima di noi a cui e’ venuto lo sciopone dopo il passaggio
dei maniaci lettori (leggi esseci e non sc di scemo). Crto
che avere dei videocitofoni e tutto un altro ciulare, quelli in cui
vedi il suonatore folle. Solo che mondo sozzo lo vedi brutto, ma brutto
deformato dal grandangolo, bianco e nero, con naso del Ballottelli, gli
occhi da pesce muerto, che gia’ non hai voglia di aprirgli figuriamoci
quando lo vedi in quello stato. Chi ne fa le spese sono soprattutto le
ragazze, le sbarbate, quando vanno a trovare l’amico che vorrebbero al
piu’ presto diventasse il compagno del cuore. Inutile passare le
giornate a farsi belle. Basta un misero din don per acquistare l’aspetto
della maschera di Shrek. Una goduria selvaggia poi e’ quella di leggere
i cognomi sui citofoni. Perche’ la gente non ci pensa. Quando si
innamora si innamora. Giusto. E quando si sposa, si sposa. Certo. Non e’
che sta li’ a soppesare l’abbinamento tra il suo cognome e quello del
partner. E cosi’, magicamente, proliferano incastri meravigliosi. I
coniugi: Tagliabue-Pelagalli. La famiglia Meloni-Acerbi. I
Caccamese-Zappavigna. I Pesce-Rosso. I Suppo-Stazza. Gli
Schiavo-Pacifico. Nel condominio della Anna, al piano di sotto, risiede
la famiglia: Otto-Perotto. Tutte le volte che vado a trovarla per via
dell’invito a mangiare i panzerotti e che leggo la targhetta mi vien di scriverci sotto… 64 ma dimentico sempre il pennarello.