Lumerete pluriosi vocaboli ne la mea lingua Togolese, ch'i' m'ho piuttosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole, colle quali bene esprimere lo concetto de li post mia. Se l'ipotiposi del sentimento personale fosse capace di reintegrare il proprio subiettivismo alla genesi delle concomitanze, allora io rappresenterei l'autofrase della sintomatica contemporanea di togo tuentinain nick di carluccio demetrio bonzi.
giovedì 12 novembre 2009
Giovanna ha finalmente deciso di smettere i fumogeni. Due sedute di ipnosi, un paio di graffette ai lobi delle orecchie come per i vitelli e ce l'ha fatta. Ora non fuma piu'. La vedo molto piu' serena, pero' le e' presa la mania del cellulare, anzi l'ossessione. Invece di accendersi una Camel fa una telefonata a caso. Ha un bailamme di cellulari che tutti insieme non fanno un chilo, e ciascuno miagola in modo differente. Per adeguarsi al nuovo trend il suo arcifidanzato, che non ha testa ma testicoli, in un empito di furore amoroso, l'altra notte le ha sussurrato… Sei una grandissima Gnokia.... Lei ha mollato gli ormeggi e lui le e' planato addosso piegandola come un origamo facendole vedere i sorci verdi.
Al contrario Stefy da anni detiene un telefonino solo, d'epoca, lungo come il Po e pesante come una fetta di gorgonzola coi vermi. Ma lei e' affezionata. Lo usa sempre.. Anche da scarico, come fermaporte o sollevamento pesi. Un telefonino efficientissimo con qualche problema di ricezione nelle gallerie. Infatti se ti capita di telefonare alla Stefy mentre e' infilata in un tunnel, la sentirai latrare dall'altra parte… Parla piu' forte che sono in una grotta... Stefy ha una propria lessicale primitiva. Lunedi' il suo beniamino si e’ guastato. Irrimediabilmente. Una malattia fulminante e impietosa. Con l'anima spezzata in due lei si e' fatta coraggio e l'ha portato dal prano. Davvero lei ha portato il il telefonino dal pranoterapeuta che con la sua energia l'ha ricaricato. E da allora anche Stefy emana calore tipo foca monaca in fase riproduttiva.
La nonna di Luisa l'altro giorno telefona alla nipote. Pronto? Lo sai che ogni volta che ti chiamo pago 16 centesimi di scatto alla risposta?.. Ovviamente Luisa risponde-- Beh, si’, ma che ci posso fare io? Ma l'antenata incalza.. Come cosa ci puoi fare? Quando chiamo scatta! Scatta velocemente da quel divano cosi’ paghiamo di meno! La nonnetta pensava che lo scatto alla risposta corrispondesse allo sprint con cui ci si butta sulla cornetta, beata ignoranza all’evoluzione tecnologica.
Io dei telefonini non reggo le suonerie. Sambe, barriti, trombe del giudizio universale, sinfonie intere che ti vien voglia di interrompere a meta'. Ma perche' non tentare una rivoluzione? Dai..il telefonino che puzza. Puzza invece di suonare. Un fetore improvviso, panico tra gli astanti e il responsabile che ammette… si scusate, c'e' una chiamate per me. Presto fatto. Basta anche un ventaglio ridotto di odori.. letame, gorgonzola, piede di marito e scorreggia di cane stitico. E voglio vedere se qualcuno ha il coraggio di tenere acceso il cellulare al ristorante o in coda agli sportelli.