Lumerete pluriosi vocaboli ne la mea lingua Togolese, ch'i' m'ho piuttosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole, colle quali bene esprimere lo concetto de li post mia. Se l'ipotiposi del sentimento personale fosse capace di reintegrare il proprio subiettivismo alla genesi delle concomitanze, allora io rappresenterei l'autofrase della sintomatica contemporanea di togo tuentinain nick di carluccio demetrio bonzi.
venerdì 22 gennaio 2010
Editoriale
Ebbene si.. utilizzo il blog per riflessioni di carattere leggero o sociale, per condividere esperienze personali o per consigli tecnologici e davvero cerco a volte una strada, non per altri, ma per me stesso, leggasi recentemente l’anacronistico gatto MAO alternativo ai soliti fatti che capitano quotidianamente in chiave leggermente satirica.
Fondamentalmente pero’ mi piacerebbe anche presentare l’uomo come un formidabile miscuglio di pensiero ed azione perche’ considero che dall’immaginazione nasca la realta’ in quanto voluta e costruita dall’uomo che ha in se il seme della verita’, la sua verita’ anche nel parlare in terza persona non disdegnando magari sacre scritture e al di la’ del senso religioso e senza prendere posizioni ed offrire spunti interpretativi per chi scrive sorprendenti e altamente significativi per l’uomo che deve vivere, pensare ed agire nel mondo mediatico. Mi ricordo agli albori scolastici come i miei compagni recepivano discorsi di Socrate, Epicuro, Platone, Aristotele, Eraclito e dimentico altri ma non dovuto all’eta’ ma al non interessamento coi ricordi, erano pesanti perche’ anacronistici ma ripeto solo per altri in quanto
io li vivevo a modo mio, ho un modo di prendere le notizie alla mia maniera ed e’ per quello che nei miei discorsi salto di palo in frasca..quante volte me l’hanno ripetuto i docenti..sin dalle elementari e visto col senno del poi devo dire che proprio docenti non lo erano ma seguivano solo un tracciato e quei “fuori tema” che mi appioppavano per me erano il mio tema e non quello che gli altri mi volevano far fare.
Tanto per fare un esempio salto sulle recenti festivita’..il Natale..la notte di questo giorno ci invita a superare qualche cosa..per me questa festa e’ festa di rassegnazione..tutte quelle luci sull’albero, sono una sfida alla notte che regna sulla terra, il bambino nella culla rappresenta la nostra speranza del tutto nuova. Il destino e’ vinto insomma..ma per destino lo considero come una notte sui nostri pensieri, perche’ non e’ possibile che si pensi se si e’ convinti che tutto e’ imposto e regolato dal consumismo, persino il nostro pensiero. Sarebbe meglio non pensare a nulla e mettersi solo a giocare alla tombola o a carte. L’origine sociale antica cancellava il tempo..i figli imitavano i gesti del papa’, sia democristiano o comunista, sia interista o juventino, era gia’ quello che sarebbe stato nel futuro
…l’ereditarieta’ esisteva nella societa’ prima ancora di entrare nei nostri convincimenti. Ma sapere per ricominciare
Non necessita davvero sapere…Insomma il pensiero o e’ riformatore o si spegne nella massa, questo accade se noi agiamo meccanicamente senza la luce e la luce viene a disturbarci. Tutto quello che capitava nel sonno dell’umanita’ era preventivamente conosciuto..guerra, carestie ..pestilenze..Tutto questo era atteso ed e’ per quello che i bambini nascevano vecchi. L’oriente ci insegna che la salute spegne il pensiero e non ci insegna cio’ che fu’. Non sono pensieri distorti e non sto andando fuori tema perche’ l’apparenza ha un grande peso perche’ il figlio imita il padre o peggio ancora imita quello che vede in TV su Youtube, lui vuol fare il tronista o partecipare al grande fratello, lei idem o vuol fare la velina e si reputa grassa e diventa anoressica.
Secondo la buona creanza ogni pensiero e’ considerato scandaloso, e’ il vecchio che sa’..si puo’ fare di meglio? Questa anche se non scritta e’ una legge potente. Cio’ che vi e’ di giovanile viene costantemente svalutato dagli antichi, dove si vede la giovinezza che dopo un sorprendente avvio, chiedere ben presto perdono agli Dei barbuti e calvi e farla diventare vecchia prima del tempo e non e’ il mio caso dovuto alla sindrome di peterpan ed e’ qui che esco dalla massa degli insegnamenti imposti.
Attenzione che non sono fuori tema in quanto torno sulla notte di Natale che ci invita ad adorare l’infanzia, l’infanzia in lei e l’infanzia in noi. Col negare ogni macchia, ogni segno, ogni predestinazione e in quel corpo nuovo intende farlo Dio al di sopra di ogni Deo. Che non sia facile a credere, lo ammetto e sono il primo a non credere ma se il Bambino credera’ il contrario imprimera’ su di se’ l’elemento ereditatorio come un tatuaggio. Ecco perche’ occorre e bisogna assolutamente appigliarsi all’altra idea, vale a dire ADORARLO.
Abbiate fede o increduli e le prove verranno. Era ammesso come vero che non si poteva fare a meno degli schiavi, ma era la schiavitu’ stessa che ne forniva le prove. Anche la guerra e’ la sola prova contro la pace, l’ineguaglianza e’ l’ingiustizia prova di se stesse in quanto ci sono e le riscontro ogni giorno, e per questo si giustificano. Dacche’ la forza regna, risulta che bisogna difendersi, ma si ha un circolo chiuso di azioni malfatte, non esiste una spiegazione logica e quindi pensare e’ rifiutare.
Cominceremo dunque da capo? (questo lo chiedeva Socrate il vecchio fanciullo). Ma i vecchi pensavano come il loro berretto o secondo il loro berretto (testa) e i giovani si davano l’aria di vecchi per meritarsi il berretto. La fede degli antichi distoglieva dal volere, la nuova fede invece comanda per prima cosa volere, quindi di sperare, perche’ l’una cosa non va senza l’altra. E siccome il bello significa qualcosa, tale e’ il senso della bella immagine dei re Magi, coperti di abiti lussuosi che stanno in adorazione a sto bambinello nudo. Mi fermo..stop
Non sono ne’ Re ne’ Mago ne’ Bambinello quindi mi faccio la solita canna e tornero’ a parlare di MAO e fatti del giorno…