Earth Day e varie.
Dai
posto seriamente stavolta osservate lo sguardo, e’ come quello di ieri
della luna, col sorriso..e’ stato bella vederla perche’ di solito la si
vede in verticale come spicchio se e’ a sinistra e’ calante..invece se
e’ a destra e’ crescente..ma stavolta era sotto lo spicchio tipo
emoticon a barchetta e sorrideva per compensare l’anno bisesto o anno
funesto..dai.. comincio con le giornate ricorrenti a .. al 22 aprile ci
sara’ la 42.ma giornata mondiale dedicata alla terra o Earth Day
e quindi circa 1 miliardo e pussa di persone di 175 paesi faranno buoni
proponimenti tipo usare meno l’auto o comprare cibo a Km 0 dal
contadino vicino di casa, cercate anche voi di contribuire alla minor
emissione di gas nocivi non intasate le strade ricordandovi che la benza
ormai e’ a 1,90 € al litrazzo e lasciate che io possa andare al mare
senza fare 6 ore di coda.. e meno male che era serio il post ma come si
puo’ essere seri con tutte queste giornate, sembrano la classica presa
per il culo..insomma i nostri buoni propositi anche per il 22 marzo che
e’ la giornata per l’acqua e speriamo che il mio vicino metta a posto sto cazzo di scarico che perde in continuazionee
per fortuna pareggiamo con Tommaso, non il fratello di Benedetta ma
quello col naso rosso che va solo a vino e con l’acqua manco ci si lava i
piedi..poi ci sara’ il 17 giugno che e’ la giornata della desertificazione
(aspettate che rileggo perche’ la parola mi suona male..no va bene
avevo letto una parte romantica)..quindi contro l’avanzata del deserto
che negli ultimi 40nni ha ridotto di 1/3 di terra coltivabile..sti
cazzi, tra 40 anni i posteri la troveranno lunga vero… ma io non ci
saremo. Sempre parlando di giornate e siamo sempre seri e osservate il
viso.. ci sta pure il 13 ottobre che e’ la giornata dell’habitat ovvero progettare il nostro futuro urbano boh..e ancora la giornata contro la miseria
al 17 ottobre e padre Wresinski dice che dove gli uomini sono
condannati a vivere nella miseria, i diritti dell’uomo sono violati ed
occorre unirsi per farli rispettare in quanto e’ sacro dovere.. belle
parole padre peccato che il Monti sta facendo di tutto il contrario non
come il Robin Hood.. insomma chi ha molto deve dare al fratello povero
ed e’ meglio che lo faccia in quanto il fratello a un certo punto si
incazzera’ come una iena e rompera’ il culo al fratello che ha troppo,
quindi se volete aver salvo il lato B sapete cosa fare vero?Io non corro
di questi problemi..ho gia’ dato.. Ma adesso vi ho rotto le palle
abbastanza con le ricorrenze alle giornate mondiali e se chiudo qui non
mi sento a posto basta con ste giornate e so che la gente vuole
ridere..ci pensano i film la televisione, gli spettacoli teatrali a
soddisfare questa richiesta. Non c’e’ dubbio che ogni generazione ha un
differente modo di ridere perche’ ha una differente maniera di
accostarsi alla vita, ai problemi.
L’eccessiva
offerta della risata, attraverso le tante forme della comunicazione,
non giova alla qualita’ della comicita’ e dell’umorismo. Certe persone
sostengono che la comicita’ sia un fatto tecnico, un uso ben
architettato del mestiere di attore. Ma cosi’ la comicita’ scopre il suo
limite, perche’ e’ generata da meccanismi tecnici e non da un approccio
a quanto vi e’ di umano, di contradditorio o di paradossale delle cose e
delle persone ed e’ quello che solitamente faccio nei post, far ridere
non basta, bisogna attraverso il ridere accompagnare chi legge nelle
pieghe segrete della vita, del tipo riso amaro di Pirandello o anche di
certi attori sudisti nostri che ci provano coi vari Benvenuti sia al sud
che al nord. Ad oggi la comicita’ si tiene lontana dalle fonti di
sofferenza e ripudia attingere a problematiche sociali, un poco come nel
rigoletto che come buffone di corte deve far ridere a richiesta del suo
padrone o signore che gli dice..fammi ridere buffone.
L’epoca
nostra e’ proiettata verso l’ottimismo di massa e quindi verso
un’allegria che concede ben poco ai mugugni e alle riflessioni dei
drammi sociali. E pensare che a parer mio..la risata e’ un momento
liberatorio, la fuga dalla realta’. Ecco perche’ non vado molto per il
sottile e cerco di catturare il lettore..la qualita’ della risata e’
secondaria e possiamo anche concedere le varie frasi che scrivo e
l’importante e’ che non debba seppellire nel turpiloquio o linguaggio
scurrile di bassa estrazione. Il lettore vuole ridere, e’ depresso e
vuole dimenticare le tristezze? Va bene ma pero’ a voler far ridere a
tutti i costi..non paga..alla distanza e’ chi scrive che puo’ subire la
deformazione di immagine e quindi da comico diventa buffone ..e mi
domando..ma conviene dire cazzate se poi di riflesso divento buffone?
Bah..fine della riflessione che ho tentato di fare seria inizialmente
con le giornate ricorrenti ma agli effetti non lo e’.. cosi' e se vi
pare.. fanculo e si vede che ho frequentato la Sorbonne vero?.