Fra poche ore il 2011 se ne andra’ lasciando posto al 2012 con tutte le sue incognite, dove ognuno scrivera’ un pezzo di se’. E’ inutile fare bilanci perche’ quando si fanno, i conti non tornano mai.. quello che comunque abbiamo fatto spesso non ci basta e l'avuto ci sembrera’ sempre troppo poco rispetto al dato. Ma se questo bilancio lo facessimo con il cuore, se ci guardassimo dentro e se guardassimo cio’ che ci circonda, l'avuto potrebbe trasformarsi in immenso e il dato apparire una nullita’. Mentre molti di noi brinderanno all'anno nuovo con il cuore colmo di gioia e di speranza, con nuovi progetti nel cassetto la penna pronta a scrivere il proprio poi... migliaia di vite si spegneranno, migliaia chiuderanno la loro storia senza avere piu’ nulla da scrivere... Molti ci lasceranno mentre le ore comporranno questo nuovo anno fra risate e calici pieni di spumante o champagne, c'e’ chi smettera’ di raccontare di se’... e... c'e’ chi iniziera’ a raccontare di se’. C'e’ chi vorrebbe potersene andare per smettere di soffrire, chi vorrebbe trattenersi ancora. Si’, nel mondo milioni smetteranno di scrivere e milioni si affacceranno a farlo. Questa e’ la vita.... Che possa quest'anno concludersi o il prossimo iniziare per tutti con la serenita’ nel cuore. Che il dolore del perduto possa dissolversi nel piu’ breve tempo possibile. Che la solitudine possa abbracciare nuovamente l'amore e per chi arriva e per chi resta possa essere un anno sereno colmo d'amore.BUON ANNO A chi e’ appena nato, a chi e’ a meta strada, a chi attende a chi non sa attendere a chi impaziente vive a chi vive sperando a chi non spera piu’ ai bambini, a chi bambino non e’ mai stato, agli anziani, a chi non ha avuto, a chi ha avuto molto, a chi troppe volte ha pianto a chi non sa piangere a chi troppo stanco sopravvive, a chi nella mia vita e’ passato anche per un solo attimo regalandomi un sorriso o una lacrima, a chi mi ha amato, a chi ho amato, a chi mi odia, a chi mi conosce, a chi non conosco... a chi semplicemente vive.. Auguro un anno fatto di sogni, desideri amori e fantasia un anno da Vivere serenamente con la visione del bicchiere meta’ pieno.(nel mio caso ..di grappa ..rigorosamente con genziana per la gioia del mio fegato..ammesso di averlo ancora, non potevo di certo chiudere il post nella maniera seria e spero..dico spero di continuare a vedere la vita cosi’ seguendo sempre i consigli del nonno che voi conoscete per la moltitudine di volte che ve l’ho esplicata quindi schiena al muro e non abbassatevi mai e se per caso ve lo.. finita con ve lo e di nuovo TANTI AUGURI.
Lumerete pluriosi vocaboli ne la mea lingua Togolese, ch'i' m'ho piuttosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole, colle quali bene esprimere lo concetto de li post mia. Se l'ipotiposi del sentimento personale fosse capace di reintegrare il proprio subiettivismo alla genesi delle concomitanze, allora io rappresenterei l'autofrase della sintomatica contemporanea di togo tuentinain nick di carluccio demetrio bonzi.
sabato 31 dicembre 2011
Pistolotto di fine anno.
Fra poche ore il 2011 se ne andra’ lasciando posto al 2012 con tutte le sue incognite, dove ognuno scrivera’ un pezzo di se’. E’ inutile fare bilanci perche’ quando si fanno, i conti non tornano mai.. quello che comunque abbiamo fatto spesso non ci basta e l'avuto ci sembrera’ sempre troppo poco rispetto al dato. Ma se questo bilancio lo facessimo con il cuore, se ci guardassimo dentro e se guardassimo cio’ che ci circonda, l'avuto potrebbe trasformarsi in immenso e il dato apparire una nullita’. Mentre molti di noi brinderanno all'anno nuovo con il cuore colmo di gioia e di speranza, con nuovi progetti nel cassetto la penna pronta a scrivere il proprio poi... migliaia di vite si spegneranno, migliaia chiuderanno la loro storia senza avere piu’ nulla da scrivere... Molti ci lasceranno mentre le ore comporranno questo nuovo anno fra risate e calici pieni di spumante o champagne, c'e’ chi smettera’ di raccontare di se’... e... c'e’ chi iniziera’ a raccontare di se’. C'e’ chi vorrebbe potersene andare per smettere di soffrire, chi vorrebbe trattenersi ancora. Si’, nel mondo milioni smetteranno di scrivere e milioni si affacceranno a farlo. Questa e’ la vita.... Che possa quest'anno concludersi o il prossimo iniziare per tutti con la serenita’ nel cuore. Che il dolore del perduto possa dissolversi nel piu’ breve tempo possibile. Che la solitudine possa abbracciare nuovamente l'amore e per chi arriva e per chi resta possa essere un anno sereno colmo d'amore.BUON ANNO A chi e’ appena nato, a chi e’ a meta strada, a chi attende a chi non sa attendere a chi impaziente vive a chi vive sperando a chi non spera piu’ ai bambini, a chi bambino non e’ mai stato, agli anziani, a chi non ha avuto, a chi ha avuto molto, a chi troppe volte ha pianto a chi non sa piangere a chi troppo stanco sopravvive, a chi nella mia vita e’ passato anche per un solo attimo regalandomi un sorriso o una lacrima, a chi mi ha amato, a chi ho amato, a chi mi odia, a chi mi conosce, a chi non conosco... a chi semplicemente vive.. Auguro un anno fatto di sogni, desideri amori e fantasia un anno da Vivere serenamente con la visione del bicchiere meta’ pieno.(nel mio caso ..di grappa ..rigorosamente con genziana per la gioia del mio fegato..ammesso di averlo ancora, non potevo di certo chiudere il post nella maniera seria e spero..dico spero di continuare a vedere la vita cosi’ seguendo sempre i consigli del nonno che voi conoscete per la moltitudine di volte che ve l’ho esplicata quindi schiena al muro e non abbassatevi mai e se per caso ve lo.. finita con ve lo e di nuovo TANTI AUGURI.
giovedì 29 dicembre 2011
Moor Tack.
Due amici si incontrano in un bar.
Uno fa all’altro: “Ehi come stai tu? Ahhh lo sai che Mario e’ morto?”
“Azz.. Davvero? E com’e’ successo??”
“Allora…veniva a casa mia, e sai che abito in montagna no? Bene, sto pirla non ha frenato prima della curva, e’ uscito di strada e si e’ schiantato con la macchina contro la finestra della mia camera da letto!”
“Che modo orribile di morire!!”
“Naaa.. non e’ morto cosi’: era li ancora vivo sul pavimento della mia camera, tutto sanguinante coperto da schegge di vetro. Per tirarsi su, pero’, ha cercato di prendere la maniglia del mio guardaroba…ma l’armadio e’ crollato a terra su di lui, rompendogli le ossa!!”
“Azz…E’ terribile morire cosi’!!”
“Naaaa.. lui e’ riuscito a sopravvivere…si e’ liberato dall’armadio che aveva addosso ed e’ strisciato fino alla ringhiera delle scale…
Ma porca pott.. la ringhiera e’ ceduta ed e’ caduto giu’ dalla scale. Appena arrivato sul pianerottolo, uno dei paletti della ringhiera che volava per aria, e’ caduto conficcandosi proprio nella sua schiena!”
“Ma dai non e’ possibile… Che triste morte!”
“Ma nooo e’ sopravvissuto anche a quello… E’ entrato in cucina. Qui ha provato di nuovo ad alzarsi, aggrappandosi al forno, ma la pentola con l’acqua bollente gli si e’ rovesciata tutta addosso e gli ha ustionato tutta la pelle!”
“Minchiaaaaa ..che morte sfortunata!!”
“No, no, e’ sopravvissuto anche a quello, lui se ne stava per terra, coperto di acqua bollente con la pelle che gli si staccava, ha visto il telefono e si e’ mosso per raggiungerlo, pero’ per errore ha toccato la presa della corrente e, sai com’e acqua ed elettricità’ non vanno d’accordo si e’ beccato una sberla di corrente..
Uno fa all’altro: “Ehi come stai tu? Ahhh lo sai che Mario e’ morto?”
“Azz.. Davvero? E com’e’ successo??”
“Allora…veniva a casa mia, e sai che abito in montagna no? Bene, sto pirla non ha frenato prima della curva, e’ uscito di strada e si e’ schiantato con la macchina contro la finestra della mia camera da letto!”
“Che modo orribile di morire!!”
“Naaa.. non e’ morto cosi’: era li ancora vivo sul pavimento della mia camera, tutto sanguinante coperto da schegge di vetro. Per tirarsi su, pero’, ha cercato di prendere la maniglia del mio guardaroba…ma l’armadio e’ crollato a terra su di lui, rompendogli le ossa!!”
“Azz…E’ terribile morire cosi’!!”
“Naaaa.. lui e’ riuscito a sopravvivere…si e’ liberato dall’armadio che aveva addosso ed e’ strisciato fino alla ringhiera delle scale…
Ma porca pott.. la ringhiera e’ ceduta ed e’ caduto giu’ dalla scale. Appena arrivato sul pianerottolo, uno dei paletti della ringhiera che volava per aria, e’ caduto conficcandosi proprio nella sua schiena!”
“Ma dai non e’ possibile… Che triste morte!”
“Ma nooo e’ sopravvissuto anche a quello… E’ entrato in cucina. Qui ha provato di nuovo ad alzarsi, aggrappandosi al forno, ma la pentola con l’acqua bollente gli si e’ rovesciata tutta addosso e gli ha ustionato tutta la pelle!”
“Minchiaaaaa ..che morte sfortunata!!”
“No, no, e’ sopravvissuto anche a quello, lui se ne stava per terra, coperto di acqua bollente con la pelle che gli si staccava, ha visto il telefono e si e’ mosso per raggiungerlo, pero’ per errore ha toccato la presa della corrente e, sai com’e acqua ed elettricità’ non vanno d’accordo si e’ beccato una sberla di corrente..
Ma daiii che morte orribile …
Ma no..lui e sopravvissuto anche a quello
Ma scusa..allora come e’ morto? Non ho capito..
- Gli ho sparato cazzo.. mi stava distruggendo tutta la casa!!
Spread a 510.
lunedì 26 dicembre 2011
Japponesi tettuti
Non so voi di cosa parlate coi parenti in occasione delle ricorrenze Natalizie.. di certo della situazione di recessione che stiamo attraversando o dei vari gossip di carattere piu’ leggero.. nel mio caso io non parlo, ascolto e giudico solo tra me e me e di solito tra questi due ho sempre ragione io.. ad un certo punto il saputone parentelesco tira fuori una novita’ tanto per far capire che lui ragiona con la mente altrui (per lui che sa tutto in anteprima perche’ legge.. legge.. legge) e parla della cultura orientale..una pizza ragazzi che le mie mascelle si sono quasi slogate a sentire ste belinate sulle cibarie, modus vivendi e dulcis in fundo del fatto che i reggiseni maschili stanno facendo furore.. e no cazzo, qui gioco in casa e non posso stare zitto ..se ben ricordo, due o tre anni fa ne avevo postato la notizia cuccata quando ancora nel 360 avevo quel gruppo di orientali che poi sono spariti assieme al crollo del blog, quindi cerco tracce del mio post, copio incollo e spedisco seduta stante al saputone che ha dato la notizia come fresca ma rancida e simile alla nuova inquilina del settimo piano, quella che si e’ fatta tirare la pelle e sta friggendo per la paura delle protesi tettoniche PIP.. eccoloooooooooooooo, recuperato e devo ammettere che quando mi rileggo non mi capisco equalcuno di voi dovrebbe farmi la cortesia di spiegare cio’ che scrivo e ve ne saro’ grato..
Akiko Okunomiya: "Penso che sempre piu’ uomini siano interessati ai reggiseni. Da quando e’ stato lanciato, abbiamo avuto feedback dai clienti che dicono wow, lo stavamo aspettando da tempo" ..questa era la notizia che allora avevo visto passare nei post di chi mi commentava, mi ricordo che guardando i gif ci stavano inserzioni per diventare piu’ alti, il tirapisello e anche i reggitette maschili, queste inserzioni erano appunto oggetto di post che vado a incollare qui sotto,, vado neh..
E oggi una notizia slandra, smolla, ridarella, il brodino caldo per digerire le pesantezze della settimana. E' arrivato dal Giappone il primo reggiseno per maschi. Avete capito bene. Il reggiseno per maschi e’ praticamente un reggiseno uguale a quello che si mettono le donne, pero’ per uomini o finti tali. A cosa serve un reggitette ai maschi? A un cazzo. Poi in Giappone... che neanche le donne ce le hanno le tette, mi ricordo le foto che mi mandavano..sembrava fosse passato il sangiuseppe con la pialla..insomma del tipo zerozerotette. Le giapponesi agli effetti e alle cambiali son piatte come il tavoliere delle Puglie, son pelose nelle parti oscure da far impressione.. ma non si vede, si possono addirittura faxare, se restano chiuse fuori casa passano sotto la porta, altro che le amiche brasileire che hanno la tazzina sul lato B! Attenzione, poi. Il reggipere per maschi non e’ per gli uomini che hanno le tette, che c’avrebbe anche una sua logica... Sai, perche’ agli uomini ad una certa eta’ spuntano le zizze. Diciamolo. Vengon quelle due tettine tristi, quelle due perine vedononvedo, quelle due perette da clistere qui sul petto. Verso i quaranta, a noi mandrilli quando ci chiniamo per tirare su i calzini si formano due tette che la Bellucci se le sogna. Dimagriamo e ci spuntano qui sul davanti due sogliole. Anzi. Due triglie, che son rosa. Poi diciamo …Ho il pettorale un po’ rilassato sul dorso tartaruga rovesciata... Minchia, rilassato? Forse facciamo prima ad arrotolarli e dire che sono due involtini primavera.
Ecco. Questo reggibanane dicevo non e’ per gli uomini della tribu’ delle tette molli, ma bensi’ per gli uomini che stanno cercando la loro anima femminile intrinseca.. questo dice l'inventore del prodigio. Ancora ’sta minchia di anima femminile? Ma basta! Ma se uno e’ uomo che tiri fuori l’anima maschile, porcaputtana. Chicazzossenefrega dell'anima femminile. Se e’ nato col pistolino ci sara’ un motivo no? Hanno sfrantecato i marroni con ’sta storia della parte femminile. Non e’ carino vedere uomini che si spinzettano le sopracciglia, si mettono gli orecchini come Cassano o il cerchietto come Camoranesi. Uomini che si spelacchiano. Tutti Ponzi Depilati. I maschi di oggi son tutti senza peli come pesche noci. Ormai se trovi un pelo addosso a un maschietto teoricamente e’ della sbarbata che conoscono che l’ha perso durante un tentativo d’incontro ravvicinato. Adesso vedrai che il reggiseno per maschi arrivera’ anche da noi. Ci tocchera’ vedere onorevoli in grisaglia con il push up, bagnini in bikini, carabinieri in topless e avvocati penalisti in toga e tanga. Ma io dico. Amico japu dei giorni piu’ lieti. L'anima femminile la scopri se diventi un po’ meno pantegana da discarica, se ti rotoli un po’ meno nel fanghisterio dei viottili a ridosso della tangenziale dove lavorano le vulvivendole quelle dei chiavisteri, se invece che grugnire parli. Non se ti metti il reggikiwi, pistola di contrabbando! Il direttore del negozio (vedi sopra all’inizio del post) ha detto che appena messi in vendita gli uomini han detto «Wow, lo stavamo aspettando da tempo». Ecco. Il fatto e’ che se dicono «wow» proprio etero etero non sono. Diciamo che la loro anima femminile l'han gia’ tirata fuori da un pezzo... E allora per par condicio, cari i miei tokio hotel, aspettatevi donne con un piegabaffi, che tanto ce li hanno gia’ specialmente le vietnamite, le mutande molli con l'apertura davanti e un paraballe.Toh. Per tirar fuori l'animaccia maschile che e’ in loro. E se non hanno niente da metterci dentro non importa. Ci si infilino due kiwi. Cosi’ al pomeriggio si fara’ merenda anziche’..finito con anziche’.
Ecco. Questo reggibanane dicevo non e’ per gli uomini della tribu’ delle tette molli, ma bensi’ per gli uomini che stanno cercando la loro anima femminile intrinseca.. questo dice l'inventore del prodigio. Ancora ’sta minchia di anima femminile? Ma basta! Ma se uno e’ uomo che tiri fuori l’anima maschile, porcaputtana. Chicazzossenefrega dell'anima femminile. Se e’ nato col pistolino ci sara’ un motivo no? Hanno sfrantecato i marroni con ’sta storia della parte femminile. Non e’ carino vedere uomini che si spinzettano le sopracciglia, si mettono gli orecchini come Cassano o il cerchietto come Camoranesi. Uomini che si spelacchiano. Tutti Ponzi Depilati. I maschi di oggi son tutti senza peli come pesche noci. Ormai se trovi un pelo addosso a un maschietto teoricamente e’ della sbarbata che conoscono che l’ha perso durante un tentativo d’incontro ravvicinato. Adesso vedrai che il reggiseno per maschi arrivera’ anche da noi. Ci tocchera’ vedere onorevoli in grisaglia con il push up, bagnini in bikini, carabinieri in topless e avvocati penalisti in toga e tanga. Ma io dico. Amico japu dei giorni piu’ lieti. L'anima femminile la scopri se diventi un po’ meno pantegana da discarica, se ti rotoli un po’ meno nel fanghisterio dei viottili a ridosso della tangenziale dove lavorano le vulvivendole quelle dei chiavisteri, se invece che grugnire parli. Non se ti metti il reggikiwi, pistola di contrabbando! Il direttore del negozio (vedi sopra all’inizio del post) ha detto che appena messi in vendita gli uomini han detto «Wow, lo stavamo aspettando da tempo». Ecco. Il fatto e’ che se dicono «wow» proprio etero etero non sono. Diciamo che la loro anima femminile l'han gia’ tirata fuori da un pezzo... E allora per par condicio, cari i miei tokio hotel, aspettatevi donne con un piegabaffi, che tanto ce li hanno gia’ specialmente le vietnamite, le mutande molli con l'apertura davanti e un paraballe.Toh. Per tirar fuori l'animaccia maschile che e’ in loro. E se non hanno niente da metterci dentro non importa. Ci si infilino due kiwi. Cosi’ al pomeriggio si fara’ merenda anziche’..finito con anziche’.
sabato 24 dicembre 2011
venerdì 23 dicembre 2011
giovedì 22 dicembre 2011
Il mondo che dovremmo avere.
Questo e' il periodo in cui tutti si e' piu' buoni e percio' il nostro bel mondo dovremmo evitare di distruggerlo e cercare di consegnarlo ai nipoti dei nipoti come lo abbiamo trovato, in questo video oltre alle belle significative scene abbiamo anche le immagini di animali che uccidono per sopravvivere, immagini della natura che si ribella, ma tutto potrebbe ridiventare non dico un'Eden ma un mondo vivibile..questo e' l'augurio che dovremmo farci, meditate gente..meditate.
domenica 18 dicembre 2011
CallCenter
Bene. Adesso metto sul gas il bollitore e mi preparo una ricca camomilla. Magari doppia, in tazza grande. Ci butto dentro tre filtrini, metti che mi parta lo squinterno. Oggi vorrei spendere due paroline in merito alla questione call center. Questa bellissima invenzione per evitare di far spendere inutilmente soldi allo stato e incrementare il lavoro precario. Un numero verde, come la bile che ti fa travasare, un 800 e diosacosa, dove una voce preregistrata ti gnaula la strada per sbrogliare le tue rogne in un battibalengo. Peccato che sia una bufala. Ma diciamolo una volta per tutte. Il call center non ti facilita le cose. Te le complica. A meno che tu non voglia attivare un servizio, allora in quel caso la pratica ti scivola via come l'olio. Se invece vuoi lamentare un disservizio, segnalare un impiccio, reclamare un difetto, allora si scatena la iattura… Se vuole questo digiti uno, se vuole quell'altro digiti due, se insiste ancora digiti tre e se proprio si e’ messo in testa di spaccare i marroni digiti quattro… e avanti cosi’ fino al dieci che alla fine ti succede come al ristorante quando il cameriere ti elenca il menu’, arriva all'ultimo dessert e tu non ti ricordi piu’ che cosa c'e’ di primo. E schiacci uno, e poi premi cinque, e dopo clicki quattro e poi pigi sei e poi ti viene da starnutire, perdi il filo, e devi ricominciare tutto da capo. Ma ragazzi. Vien proprio da dire.. Ma che minchia state farfugliando.. Date i numeri? Se volessimo giocare a bingo, andremmo nelle apposite sale. Il mio ultimo mach l'ho combattuto con WindInfoviottolo per via di una bolletta assurda degna di un complessivo condominiale frequentato da badanti rumene con necessita’ di conoscere la salute di tutta la citta’ di nascita e con l’orecchio sempre attaccato alla cornetta. Mi sono rimaste le vene del collo spesse come cavi della batteria. E quando ti risponde l'operatore? Tra l'altro dopo ore di sadica attesa ascoltando la fuga della nonna del Beethoven o del Vivaldi, scelta musicale quanto mai azzeccata visto che quattro stagioni sono giusto il tempo che aspetti prima che qualcuno ti caghi per traverso…Sono Virgilio, mi dica,,.Azz,,mi va di culo.. Virgilio, mi faccia uscire da quest'inferno. Tu illustri la tua pena, ma ti accorgi che dall'altra parte del filo che vorresti usare per strangolarti, il buon duca non ne capisce un cazzo. Per lui stai farneticando in aramaico. Poveretto. Non ha esperienza, guadagna una miseria, e poi tutti i suoi neuroni sono occupati a decidere se vendere o meno la sua 600 balestra corta per via dell’aumento della benza. Ti lascia con calma finire la saliva e poi ti spara un…Aspetti un attimo che la metto in linea con un mio collega. Passa ancora una stagione, si fa primavera, nell'attesa tu vai in andropausa, ed ecco che trac, cade la linea. Ti scoppiasse un’emorroide mentre sei nell’anticamera del dentista. Perche’ lo so che questa e’ una strategia precisa. Voi ci fate sbattere a raffica contro un muro di gomma, rimbalzare e rimbalzare, fino che perdiamo i sensi e cediamo. Pagando. Allora fate cosi’. Risparmiate anche i soldi dei call center. Fateci dire dal Monti che dobbiamo pagare sempre e l'ufficio reclami non esiste piu’. Almeno e’ piu’ serio. Almeno e’ leale.
venerdì 16 dicembre 2011
Regali di Natale.
Dai siamo a meno nove al Natale..dopo i saluti anticipati eccovi tre bei regali. Il primo… D'ora in avanti si potra’ comprare il Viagra al supermercato... Fa parte delle liberalizzazioni del governo Montagna. Si potra’ acquistare la pilloletta blu al market sotto casa. Con la ricetta naturalmente. E poi solo nei Comuni con piu’ di 15 mila abitanti. Che questo non l'ho capito. Come mai? Perche’ nei Comuni piccoli c'han tutti dei Black& Decker? Ma quello che mi chiedo e’.. il Viagra in che scaffale lo metteranno? Fra le cose che fanno lievitare, cioe’ tra il lievito Bertolini e il Pane degli Angeli, o tra le cose che fanno diventare dura la roba? Tra l'appretto e la colla di pesce? Al discount venderanno anche le sottomarche, al posto del Viagra il Viogra? Magari faranno anche il farmaco generico che costa meno. Sai come succede per le medicine. Tipo l'Aulin e il Nimesulide. Quindi cosa ci sara’? il Viagra e il Tirosulide? Vabbe’ scivoliamo d’ala su notizie televisive gossipiane. Si vocifera nel web che Mariano Apicella andra’ all'Isola dei Famosi. Perche’ dice che gli piacerebbe che il pubblico vedesse veramente chi e’. Sei sicuro che ci interessi, Marya? Io vorrei lasciarti nel tuo mistero, pensa un po'... Lui sostiene che la sua amicizia con Berlusconi gli ha creato molti ostacoli nella carriera. Eh certo. Pirlapasso. Non fosse stato che era amico di Berlusconi, vinceva Sanremo, vendeva un milione di dischi e lo invitavano a cantare alle nozze di William e Kate al posto di Elton John. Pensa che aveva chiesto di andare come ospite fra il pubblico allo show di Fiorello, ma l'hanno rimbalzato. Gli han detto di nooo… Un no con tantissime o. In effetti una scelta discutibile. Apicella e’ il piu’ grande spettacolo di Villa Certosa nel weekend… Potrebbero andare tutti e due all'isola. Api e il Berluska, dico. Tanto adesso non hanno una mazza da fare. Mary suona e il Berluska canta uno dei nuovo brani del cd. O pesce innammurate» o Acchiappa stu babba’. Il pubblico sicuro che li vota. Peccato che magari gli altri concorrenti gli tirano dietro le noci di cocco. E per finire ecco l’
ultimo regalo. E' uscito il nuovo calendario Pirelli. E dentro me minchia c’e’? Foto di ombrelli? Tombini? Pneumatici? Pistolini? Non sarebbe male vero? I pirletti del calendario Pirelli. Naaaa. Ci sono 25 foto di donne diversamente vestite. Pensa te. Chi l'avrebbe mai detto. Nota che i mesi son solo 12 anche se bisestile. O i mesi quest'anno per risparmiare sono di quindici giorni, o non capisco piu’ na mazza. Comunque. Ci sono tutte immagini di donne strafighe e nude. Milla Jovovich, Kate Moss, la Margareth Made’. Il fotografo dice che sono nudi che rivelano l'anima. Ora. Che cazzo dire? Se una e’ nuda prima di tutto rivela qualcos'altro. A meno che l'anima sia una cosa nera a forma di brioche, cosa di cui dubito. Comunque la cosa piu’ figa e’ che il fotografo ha detto che per convincere la Made’ a spogliarsi ci ha messo mezz’ora. Posso dire? Margareth. Parliamoci da uomo a uomo. Vai sul set di un calendario Pirelli. Son tutte nude. Siete in spiaggia. Che cosa pensavi che ti facesse fare? La foto per il passaporto? Che ti facesse spogliare per farti una Tac? Ma vfc va’…
ultimo regalo. E' uscito il nuovo calendario Pirelli. E dentro me minchia c’e’? Foto di ombrelli? Tombini? Pneumatici? Pistolini? Non sarebbe male vero? I pirletti del calendario Pirelli. Naaaa. Ci sono 25 foto di donne diversamente vestite. Pensa te. Chi l'avrebbe mai detto. Nota che i mesi son solo 12 anche se bisestile. O i mesi quest'anno per risparmiare sono di quindici giorni, o non capisco piu’ na mazza. Comunque. Ci sono tutte immagini di donne strafighe e nude. Milla Jovovich, Kate Moss, la Margareth Made’. Il fotografo dice che sono nudi che rivelano l'anima. Ora. Che cazzo dire? Se una e’ nuda prima di tutto rivela qualcos'altro. A meno che l'anima sia una cosa nera a forma di brioche, cosa di cui dubito. Comunque la cosa piu’ figa e’ che il fotografo ha detto che per convincere la Made’ a spogliarsi ci ha messo mezz’ora. Posso dire? Margareth. Parliamoci da uomo a uomo. Vai sul set di un calendario Pirelli. Son tutte nude. Siete in spiaggia. Che cosa pensavi che ti facesse fare? La foto per il passaporto? Che ti facesse spogliare per farti una Tac? Ma vfc va’…
martedì 13 dicembre 2011
Gli Spennacchiati
Oggicomeoggi (tutto attaccato, come dice il giornalaio), si sta diffondendo a macchia d'olio tra la popolazione maschia la moda della testa rasata. Della capoccia levigata. Qualche anno fa i pelati si contavano sulle dita della mano di Topolino. Saranno stati quattro al massimo.. Yul Brinner, Kojak, Curzi e Taddeo, il personaggio dei fumetti con la testa a forma di lampadina. Da qualche anno invece la tendenza al rasaggio ha preso piede ed e’ diventata la panacea assoluta al tremendo mal del maschio.. la caduta del capello. Problema, almeno quello, squisitamente maschile nella maggioranza dei casi. Alle donne per questione ormonale i capelli non cadono di botto (Giuseppa esclusa, e’ l’eccezione che conferma la regola). Le donne se li strappano con tutta calma con la spazzola, se li bruciano con la permanente, se li sfibrano con le tinture, se li sradicano per disperazione amorosa oppure se li staccano direttamente dalla testa appendendoci delle estenscion lunghe e pesanti come liane. All’uomo cio’ non accade, voi direte..che culo..naaa aspettate un momento perche’ l’uomo vive sereno con il melone ingombro di pelo fino ai 18 anni eta’ della ragione e poi paf…la scoppola del rio destino che dal rinculo gli fa cadere i capelli di colpo. E comincia cosi’ il grande autunno del bulbo pilifero.. cascano foglie e capelli e anche altro chiamato comunemente marone..(una erre sola ma due maroni). Ormai la maggior parte dei diversamente femmine vive la giovinezza nell'incubo di restare calvo. Incubo per tutti lasciate che ve lo dica, mettetevi il cuore in pace, nel 99% dei casi si avvera senza pieta’..la pieta’ l’e’ morta. Si potrebbe a questo punto pensare che il mondo dei maschi si divida in due categorie.. i calvi e i Cocciante. I Galliani e i Branduardi. I Napi Orsicapi e i Mister Magoo. Invece non e’ proprio cosi’. Tra i pelati e i diversamente pelati fa capolino una terza categoria, naaa non quella.. parlavo degli spelati. Gli spennacchiati. Quelli che sono nella fase di passaggio. En train de. Che vivono la lacerante perdita e hanno in testa il manto rado dei gatti randagi. Ed e’ di questi non rassegnati che voglio parlare. Alle vittime del disboscamento. A quelli che non hanno piu’ delle righe ma dei sentieri anzi peggio, hanno delle strade maestre del non ritorno. E sulla cima del craniame si intravede la riga larga e le piazzole d’emergenza all’ombra delle chieriche imperiali. Quelli a cui i capelli si ritirano, come risucchiati dalla marea, scoprendo fronti, tempie, e coccie levigate quelli che si pettinano col lucido delle scarpe alla mastrolindo. E vabbe’ dai, rassegnatevi figlioli. La fine e’ imminente. Non state li a mettere il capello in avanti, ad alga di ruscello sospinta dalla corrente per coprire la radura. Non riportateli a tortiglione sulla capoccia che alla prima bava di vento quella poi si impenna come la cresta di un gallo cedrone. E soprattutto lasciate perdere le lozioni, non fatevi inchiappettare dalle pubblicita’ che reclamizzano la pomata miracolosa a base sperma del cercopiteco del machu picchu . Amici calve’, riflettete.. secondo voi se ci fosse in commercio un prodotto che fa crescere i capelli il Berluska si sarebbe fatto il trapianto? Naaaa, sublimi illusionati, quello li avrebbe lunghi sino alle caviglie, lunghissimi come quelli di Raperonzolo, roba da inciamparci dentro mentre balla con la Ruby. E allora dovete essere lucidi e obiettivi…dai facciamola finita.. Troppi capelli desaparecidi? Le perdite pilifere si fanno cosi’ ingenti da sfiorare la catastrofe naturale? La vostra ormai e’ una tragedia senza scampo. Non state li a pettinare le bambole oppss..scusatemi se ho messo il dito nella piaga.. forza.. rasatevi, mettetevi un cappello tipo Dalla e chiudetela cosi’. Ite sereni e felici per il mondo e bevete in coppa, esistono dei difetti ben peggiori della calvizie. Alle donne non importa che voi abbiate o meno una cotenna di porco sulla testa e ne volete un esempio? Guardate il commissario Montalbano che figo che e’. (Peccato che sia pelato).
lunedì 12 dicembre 2011
Consumismo 2011.
Basta osservare il numero di giocattoli che possiede un bambino di oggi. E’ elevatissimo rispetto al numero di giochi posseduto da un suo coetaneo di cinquant'anni fa.
La sua attenzione, poi, si fissa soltanto per una piccola frazione di tempo su un giocattolo particolare, mentre il suo desiderio si rivolge gia’ a qualche novita’ propagandata dall'industria.
La sua attenzione, poi, si fissa soltanto per una piccola frazione di tempo su un giocattolo particolare, mentre il suo desiderio si rivolge gia’ a qualche novita’ propagandata dall'industria.
Gli adulti contemporanei non sono molto diversi.. il telefono cellulare viene sostituito non quando si rompe, ma quando un modello nuovo promette prestazioni strabilianti e cosi’ il computer e l'infinito numero di gadget elettronici, taluni spesso inutili, che pero’ ci affascinano irresistibilmente.
L'auto dopo un po' che la si possiede non soddisfa piu’ la nostra smania di novita’ e il desiderio, plasmato da martellanti spot televisivi, corre gia’ a qualche modello piu’ recente. Il nostro mondo quotidiano e’ saturo di oggetti, spesso superflui. Gli oggetti sono diventati talmente pervasivi nella nostra vita da sostituirsi progressivamente agli affetti e alle relazioni umane.
L'auto dopo un po' che la si possiede non soddisfa piu’ la nostra smania di novita’ e il desiderio, plasmato da martellanti spot televisivi, corre gia’ a qualche modello piu’ recente. Il nostro mondo quotidiano e’ saturo di oggetti, spesso superflui. Gli oggetti sono diventati talmente pervasivi nella nostra vita da sostituirsi progressivamente agli affetti e alle relazioni umane.
Il fenomeno in questione si chiama consumismo ed e’ una delle malattie della societa’ e dell'uomo contemporanei.
Si compra piu’ di quanto serva ed e’ demagogia il fatto che l’euro si salvera’ ma nonostante cio’ il popolo italico e’ coraggioso e cosi’ si acquistano oggetti non tanto per la loro necessita’ o per il piacere di adoperarli, il cosiddetto valore d'uso, quanto per quello che rappresentano, perche’ sono degli status symbol, per il loro cosiddetto valore di scambio.
Essi placano le insicurezze dell'uomo moderno, lo confermano nella sua importanza e nel suo valore.
Si compra piu’ di quanto serva ed e’ demagogia il fatto che l’euro si salvera’ ma nonostante cio’ il popolo italico e’ coraggioso e cosi’ si acquistano oggetti non tanto per la loro necessita’ o per il piacere di adoperarli, il cosiddetto valore d'uso, quanto per quello che rappresentano, perche’ sono degli status symbol, per il loro cosiddetto valore di scambio.
Essi placano le insicurezze dell'uomo moderno, lo confermano nella sua importanza e nel suo valore.
Intanto il nostro livello di consumi erode le riserve naturali del pianeta e mette probabilmente a rischio la vita sulla Terra per le generazioni che succederanno alla nostra. Se anche i Paesi in via di sviluppo adotteranno in futuro il modello di consumo occidentale sara’, secondo gli esperti, la catastrofe.
Probabilmente il consumismo risponde, almeno in parte, a un'esigenza umana. Gia’ nei secoli passati le aristocrazie abbagliavano il popolo con la loro vita sfarzosa e i potenti entravano fra loro in competizione a chi edificava il castello, la cattedrale o il palazzo piu’ grandiosi. Lo spirito competitivo, che oggi si esaurisce per lo piu’ in una squallida competizione da condominio, un tempo ha prodotto grandi opere artistiche, la cui perfezione ancora oggi ammiriamo.
Persino le popolazioni delle zone sottosviluppate del pianeta invidiano i nostri consumi. Una delle molle che induce la migrazione di massa di folle di diseredati sono le immagini televisive provenienti dal ricco Occidente e captate anche in sperduti villaggi del Terzo Mondo. La cornucopia di beni promessa e il miraggio di una vita lussuosa seducono anche i piu’ poveri.
La pubblicita’ ci induce, tramite spot che trasmettono le immagini di esistenze perfette quanto irreali, a consumare sempre di piu’ prodotti di cui non abbiamo alcun bisogno. Di piu’.. essa non si limita a vendere prodotti, bensi’ propaganda sogni, modelli di vita, da perseguire e imitare, pena un doloroso sentimento di inadeguatezza.
Dal canto loro, gli economisti ci assicurano che soltanto incrementando i consumi, costruiremo un'economia sana e vincente.
I beni, che un tempo quando si rompevano si potevano riparare, oggi vanno sostituiti, perche’ e’ economicamente piu’ conveniente.
Non abbiamo scampo.
Dal canto loro, gli economisti ci assicurano che soltanto incrementando i consumi, costruiremo un'economia sana e vincente.
I beni, che un tempo quando si rompevano si potevano riparare, oggi vanno sostituiti, perche’ e’ economicamente piu’ conveniente.
Non abbiamo scampo.
Al consumismo non riescono a sfuggire, probabilmente, neppure i suoi austeri critici. I proventi dei loro sferzanti libri li usano poi per acquistare auto, ville, viaggi, per potersi permettere un livello di consumi elevato.
Il consumismo sta ormai corrompendo anche l'arte e e la cultura, la stessa produzione di idee nel mondo contemporaneo. La storia dell'arte contemporanea è sempre piu’ un susseguirsi di nuove concezioni, l'ultima delle quali scaccia le precedenti.
Le pagine culturali dei giornali sono quasi ogni mese dominate da nuove quanto futili polemiche. L'importante e’ sfornare a getto continuo inconsistenti novita’ per il lettore e garantire la visibilita’ dei protagonisti.
Si pubblicano ogni anno migliaia di libri di cui nessuno avvertiva la mancanza.
E’ la cosiddetta industria culturale, con i suoi splendori e le sue miserie.
Le pagine culturali dei giornali sono quasi ogni mese dominate da nuove quanto futili polemiche. L'importante e’ sfornare a getto continuo inconsistenti novita’ per il lettore e garantire la visibilita’ dei protagonisti.
Si pubblicano ogni anno migliaia di libri di cui nessuno avvertiva la mancanza.
E’ la cosiddetta industria culturale, con i suoi splendori e le sue miserie.
Forse il consumismo e’ un fenomeno insito nello sviluppo maturo della civilta’ occidentale, cosi’ scettica, individualista, priva di ideali e di certezze.
Si tratta di modularlo, di arginarlo. Di trovare un rimedio ai disastri che sta producendo.
Gia’ oggi si avverte la diffusione di una nuova sensibilita’.. l'edilizia piu’ aggiornata si orienta verso materiali biocompatibili, impegnandosi inoltre nella costruzione di edifici funzionanti attraverso forme di energia rinnovabile come quella eolica, idrica e solare.. una parte dei cittadini e’ molto interessata al tema del recupero e del riciclaggio dei rifiuti.. l'industria sta cercando di attingere a fonti energetiche meno inquinanti, alternative al petrolio. La consapevolezza che l'acqua, l'aria e il suolo sono risorse preziose, da rispettare e da proteggere, si sta facendo beneficamente strada un po' ovunque.
Forse fra qualche decennio useremo auto elettriche e abiteremo case robuste, durevoli e autosufficienti sotto il profilo energetico. E soprattutto salveremo la Terra dalla catastrofe e quindi acquistate tranquillamente questi oggetti con lo spirito natalizio e il portafoglio ristretto dalle manovre tecnicogovernative e se vedrete chi ci governa piangere cercate almeno di pensare ai pianti vostri che farete senza governare.
Si tratta di modularlo, di arginarlo. Di trovare un rimedio ai disastri che sta producendo.
Gia’ oggi si avverte la diffusione di una nuova sensibilita’.. l'edilizia piu’ aggiornata si orienta verso materiali biocompatibili, impegnandosi inoltre nella costruzione di edifici funzionanti attraverso forme di energia rinnovabile come quella eolica, idrica e solare.. una parte dei cittadini e’ molto interessata al tema del recupero e del riciclaggio dei rifiuti.. l'industria sta cercando di attingere a fonti energetiche meno inquinanti, alternative al petrolio. La consapevolezza che l'acqua, l'aria e il suolo sono risorse preziose, da rispettare e da proteggere, si sta facendo beneficamente strada un po' ovunque.
Forse fra qualche decennio useremo auto elettriche e abiteremo case robuste, durevoli e autosufficienti sotto il profilo energetico. E soprattutto salveremo la Terra dalla catastrofe e quindi acquistate tranquillamente questi oggetti con lo spirito natalizio e il portafoglio ristretto dalle manovre tecnicogovernative e se vedrete chi ci governa piangere cercate almeno di pensare ai pianti vostri che farete senza governare.
domenica 11 dicembre 2011
Metonimia.
Eccola di nuovo sta parola.. in occasioni del governo Monti risento la METONIMIA e riaggancio un post dell'anno scorso che diceva cosi', attenti Maria e Beppe:
Per caso entrando nel caseggiato butto l’occhio nei contenitori di raccolta carta e vedo dei giornali e spicca uno spazio di Roberto Saviano, mi incuriosisco prendo il giornale e lo leggo, non mi quadra una parola “metonimia” ammetto la mia ignoranza, quindi salgo in casa e ci do’ dentro con vocabolario e motore di ricerca, trovo due significati per questo sostantivo, il primo dice che e’ una tecnica espressiva con la quale si esprime un concetto attraverso lo scambio di due parole che si relazionano e cita come es... mangiare un piatto di minestra..boh..il secondo significato e’ prettamente psicologico e riguarda il disturbo per il quale chi ne e’ affetto non riesce ad usare termini corretti per descrivere cose e fatti accaduti..questo mi piace di piu’ potrebbe riguardarmi da vicino... e considero che il vantaggio di chi ha l’eta’ come la mia e’ quello di poter dire che son millenni dove sento dire queste cose ed e’ ora di piantarla li. Nell’articolo il Saviano da buon Napoletano la racconta a modo suo e allora io penso che da una vita parliamo di Nord e Sud.. adesso basta dai.. siamo sotto Natale e facciamo i buoni. Ovviamente non mi riferisco ai puri punti cardinali Nord e Sud, ma al loro uso retorico. C'e’ figura retorica, la metonimia (quanto mi piace questo sostantivo che non ho mai usato..io usavo solo xenofobia e varie simili), che consiste appunto nell'usare una parola per un'altra.. il contenitore al posto del contenuto (es... e io cito i miei.. Ho bevuto una buona bottiglia anziche’ ho mangiato un buon piatto di minestra), il marchio al posto del prodotto, etc etc..salute. Cosi’, quando in Italia io nomino il Nord o il Sud, penso subito agli abitanti di quelle regioni.. e’ inevitabile. E alla metonimia si aggiunge lo stereotipo.. il Sud vuol dire mafia, malaffare, chitarra e mandolino, pizza e.... sporcizia; il Nord significa un insieme di razzisti, mangiatori di polenta e sfruttatori della povera gente.
Questi ragionamenti sono cosi’ radicati che, ogni tanto, ci sentiamo in dovere di fare delle vergognose precisazioni, io per primo.. E’ del Sud ma e’ onesto, oppure... E’ del Nord ma non e’ antipatico e mangiapolenta.
Basta!! Dai sfruttiamo il clima dolce delle festivita’.. Ne ho piene le palle delle parole usate a sproposito, delle locuzioni che fanno di tutt'erba un fascio. Ne ho piene le palle di sentire queste cose in giro, al bar,nei vespasiani, in palestra.. ma ancor di piu’ sono scoglionato di sentirle in televisione, di leggerle nei libri o sui giornali.. soprattutto se a dirle e a scriverle sono persone per le quali provo un profondo rispetto anche perche’ il libro Gomorra di Roberto ad es. ha venduto 3.500.000 copie se non sbaglio, quindi ben accetto da tutti e non solo da gente sul posto.
L’articolo di Roberto, parla del traffico di rifiuti tossici dal Nord al Sud e agli effetti sono cose vere e sacrosante. Eppure, in quel suo ripetere ...Napoli vive l'emergenza rifiuti da diciassette anni perche’ ha accolto i rifiuti del Nord non la vedo tanto esatta in quanto torna quest'uso metonimico del termine.. nel suo affermare che ...le catene della grande distribuzione del Nord hanno imposto prezzi troppo bassi agli agricoltori del Sud... oltre che un errore (le catene sono per la maggior parte straniere e impongono i prezzi al Sud come al Nord) c'e’ sempre un Nord come contenitore di egoisti e di sfruttatori. Basta dai, molla li sto metonimico... Le parole sono importanti e uno come Te mio buon Partenopeo, che con le parole ha suscitato in me un sussulto di coscienza civile, non puo’ continuare a parlare di Nord e Sud come di insiemi indifferenziati, come se tutti gli imprenditori del Nord trasportassero in Campania i loro rifiuti di merda, la generalizzazione e’ alla base di ogni razzismo. Se valessero le generalizzazioni, io, che oggi critico Saviano, mi troverei nello stesso calderone con i camorristi e i mafiosi del paese suo oppure, da questa parte ..con il ministro Maroni e i verdastri che ce l’hanno duro. Permettetemi, in simili compagnie non mi ci voglio trovare.. Dai.. Vi auguro un buon Natale compreso te Roberto e soprattutto al mio amico Beppe del Sud (marito della magnifica Maria) e ributto il giornale che ho raccolto nel posto dove e’ piu’ congeniale stia..raccolta carta da macero e gli auguro di essere tritato e trasformato poi in un articolo meno METONIMICALE.
Fancazzisti e fanculisti
Premetto che considerato l'argomento chi e' suscettibile e non sopporta linguaggio terra-terra e' pregato di leggere con un occhio solo e poi recitare trepateravegloria tenendo sempre la schiena rivolta alla parete.
Riprendo una discussione fatta un anno fa quando il decreto Brunetta evidenziava il sudore di alcuni componenti dell'amministrazione pubblica e a consuntivo dopo dodici mesi confermo che era ed e' una cazzata. Fancazzista o detto con sciacquaggio panni in arno Fannullone non e’ chi non va a lavorare perche’ malato. Fannullone e’ chi va sul posto di lavoro e non fa un cazzo (ecco il perche' del Fancazzista). Questo tipo di fannullone e’ molto diffuso in tutta la pubblica amministrazione e al Ministero. Appunto cominciamo dalla Camera dei deputati il Senato della Rupubblica.. e non parlo dei lavoratori dipendenti, ma dei senatori e deputati..qualcuno mi dovrebbe spiegare che minchia di lavoro fanno per meritarsi tutti quei soldi che prendono.. e il bello e' che in questo momento stanno discutendo per non vedersi abbassato a il conquibus a livello europeo, mentre al pensionato che prende una ventesima parte viene bloccato l'aumento contingentatorio e questo e’ semplicemente vergognoso.. vedere in televisione che mentre uno parla, ad ascoltarlo vi sono solo due o tre persone, spesso anche leggendo il giornale e giocando a scacchi o al supermario o facendo foro nel foglio degli appunti e mettendo l'indice in detto foro a mo' di pirillo e far godere quelle quattro sciacquette che hanno fatto fuori dalle tv di stato per andare a cuccare i soldini degli italianlavoratori.
Fannullone e’ chi timbra il cartellino o il registro di presenza, fa un giro intorno al suo tavolo di lavoro e se ne esce a fare la spesa, a prendersi un caffe’ al bar (cosa che molte sentenze hanno giudicata legittima), a comprarsi il giornale, ad accompagnare il proprio figlio a scuola, a controllare gli operai che stanno ristrutturando una propria casa o stanno facendo lavori in un proprio fondo agricolo, e magari a farsi una scopatina con un/a collega di un altro ufficio piu’ o meno vicino utilizzando macchina blu di servizio con autista incorpored (i VIP vanno d'AV139 o Falcon200).
Responsabili di questi furti all’orario di lavoro sono i dirigenti, che chiudono uno o tutte e due gli occhi per non vedere, o peggio ancora non possono proprio vedere perche’ sono assenti pure loro. Di norma in questi casi, per evitare rischi, si ricorre allo stratagemma di firmare una richiesta di permesso breve, che poi viene strappata al rientro se non e’ successo niente. La durata dell’assenza puo’ andare dai pochi minuti all’intero orario di servizio. Esiste anche la possibilità che a timbrare il cartellino o a firmare, in entrata ed in uscita, sia un collega compiacente, che a suo tempo verra’ ricambiato (la famosa bollatura di scambio). Ma queste cose Brunetta non le sa o non le vede considerata l’altezza.
Per poter svolgere queste attivita' extra lavoro in orario di sgobbamento e’ necessario che vi sia una qualche intesa tra dirigenti e lavoratori, piu’ o meno palese, piu’ o meno concordata. E qui entra in campo il leccafondismo o propriamente indicato come leccaculismo, ovvero l’arte di adulare i capi per fregarli e incularli a raffica. Ai leccaculi e’ concesso tutto, le malefatte dei leccaculi non vengono mai viste, i leccaculi non verranno mai richiamati, i leccaculi ottengono o si prendono tutti i falsi permessi che vogliono, i leccaculi non hanno bisogno di mettersi in malattia per non stare sul posto di lavoro. I leccaculi risultano sempre presenti e verranno anche premiati. Guai per chi non si adatta a fare il leccaculo, non ha diritto a niente, deve giustificare tutto, deve recuperare anche un solo minuto di ritardo, non ottiene permessi, non puo’ accompagnare la moglie o un figlio o un genitore in ospedale, non puo’ andare a festeggiare un figlio che si laurea. Anche la malattia, vera o falsa che sia, deve sudarsela cara.. e’ immediata la visita fiscale.. i servizi segreti del capo sono spietati per incastrarlo. Ma queste cose rasoterra Brunetta non le sapeva o non le vedeva (eppere era all'altezza del culo,,bah).
Chi non e’ leccaculo, e non ottiene un permesso o ha esaurito i giorni di permesso, per poter fare qualcosa di indifferibile per se o per la sua famiglia deve mettersi in malattia. E con buona pace di tappo Brunetta non puo’ essere definito un fannullone.
Un tipo peggiore di fannullone e’ chi va sul posto di lavoro e col suo comportamento arreca danni agli altri. Di questa categoria fanno parte tanti dirigenti, che provano piacere sadico a massacrare i dipendenti. Questi capi sono la causa di una delle piu’ gravi malattie dei nostri tempi.. lo stress o stalking qualdirsivoglia . Lo stress colpisce buona parte dei lavoratori europeipare uno su cinque e molta parte dei lavoratori italiani e qui siamo uno su 4 e mezzo perche’ noi ci distinguiamo sempre. Se ci si allontanasse di piu’ dal lavoro prima di essere colpiti dallo stress, prendendosi qualche giornata di malattia, anche solo come riposo, si farebbero risparmiare tantissimi soldi allo Stato e quindi a noi contribuenti. Ma queste cose metrogazzosa Brunetta non le capiva o non le vuol capire. Con la consapevolezza di non aver mai inclinato il fondoschiena a novanta gradi al cospetto di nessuno e l’orgoglio di non dovere nulla ad alcun chi e alcunche’, viconsiglio di viaggiare sempre con la schiena contro la parete e di non raccogliere nulla da terra (se merita pero’ ci si puo’ fare un pensiero sopra)..
Fannullone e’ chi timbra il cartellino o il registro di presenza, fa un giro intorno al suo tavolo di lavoro e se ne esce a fare la spesa, a prendersi un caffe’ al bar (cosa che molte sentenze hanno giudicata legittima), a comprarsi il giornale, ad accompagnare il proprio figlio a scuola, a controllare gli operai che stanno ristrutturando una propria casa o stanno facendo lavori in un proprio fondo agricolo, e magari a farsi una scopatina con un/a collega di un altro ufficio piu’ o meno vicino utilizzando macchina blu di servizio con autista incorpored (i VIP vanno d'AV139 o Falcon200).
Responsabili di questi furti all’orario di lavoro sono i dirigenti, che chiudono uno o tutte e due gli occhi per non vedere, o peggio ancora non possono proprio vedere perche’ sono assenti pure loro. Di norma in questi casi, per evitare rischi, si ricorre allo stratagemma di firmare una richiesta di permesso breve, che poi viene strappata al rientro se non e’ successo niente. La durata dell’assenza puo’ andare dai pochi minuti all’intero orario di servizio. Esiste anche la possibilità che a timbrare il cartellino o a firmare, in entrata ed in uscita, sia un collega compiacente, che a suo tempo verra’ ricambiato (la famosa bollatura di scambio). Ma queste cose Brunetta non le sa o non le vede considerata l’altezza.
Per poter svolgere queste attivita' extra lavoro in orario di sgobbamento e’ necessario che vi sia una qualche intesa tra dirigenti e lavoratori, piu’ o meno palese, piu’ o meno concordata. E qui entra in campo il leccafondismo o propriamente indicato come leccaculismo, ovvero l’arte di adulare i capi per fregarli e incularli a raffica. Ai leccaculi e’ concesso tutto, le malefatte dei leccaculi non vengono mai viste, i leccaculi non verranno mai richiamati, i leccaculi ottengono o si prendono tutti i falsi permessi che vogliono, i leccaculi non hanno bisogno di mettersi in malattia per non stare sul posto di lavoro. I leccaculi risultano sempre presenti e verranno anche premiati. Guai per chi non si adatta a fare il leccaculo, non ha diritto a niente, deve giustificare tutto, deve recuperare anche un solo minuto di ritardo, non ottiene permessi, non puo’ accompagnare la moglie o un figlio o un genitore in ospedale, non puo’ andare a festeggiare un figlio che si laurea. Anche la malattia, vera o falsa che sia, deve sudarsela cara.. e’ immediata la visita fiscale.. i servizi segreti del capo sono spietati per incastrarlo. Ma queste cose rasoterra Brunetta non le sapeva o non le vedeva (eppere era all'altezza del culo,,bah).
Chi non e’ leccaculo, e non ottiene un permesso o ha esaurito i giorni di permesso, per poter fare qualcosa di indifferibile per se o per la sua famiglia deve mettersi in malattia. E con buona pace di tappo Brunetta non puo’ essere definito un fannullone.
Un tipo peggiore di fannullone e’ chi va sul posto di lavoro e col suo comportamento arreca danni agli altri. Di questa categoria fanno parte tanti dirigenti, che provano piacere sadico a massacrare i dipendenti. Questi capi sono la causa di una delle piu’ gravi malattie dei nostri tempi.. lo stress o stalking qualdirsivoglia . Lo stress colpisce buona parte dei lavoratori europeipare uno su cinque e molta parte dei lavoratori italiani e qui siamo uno su 4 e mezzo perche’ noi ci distinguiamo sempre. Se ci si allontanasse di piu’ dal lavoro prima di essere colpiti dallo stress, prendendosi qualche giornata di malattia, anche solo come riposo, si farebbero risparmiare tantissimi soldi allo Stato e quindi a noi contribuenti. Ma queste cose metrogazzosa Brunetta non le capiva o non le vuol capire. Con la consapevolezza di non aver mai inclinato il fondoschiena a novanta gradi al cospetto di nessuno e l’orgoglio di non dovere nulla ad alcun chi e alcunche’, viconsiglio di viaggiare sempre con la schiena contro la parete e di non raccogliere nulla da terra (se merita pero’ ci si puo’ fare un pensiero sopra)..
sabato 10 dicembre 2011
Natale 2011
Turna ura si’. E' di nuovo in pista il Natale. E dire che abbiamo riposto i sandali non piu’ di tre settimane fa. Le cimici continuano allegramente a riprodursi sui panni stesa della vicina e le rose sul terrazzo non fanno che fiorire e rifiorire considerate le punte di 15° che con la vetrata diventano 20°. Miracoli del buco… nell'ozono. La Giuseppa che e’ ancora abbronzata come un emiro, ha gia’ apparecchiato il suo solito presepe meccanizzato. Un allestimento degno delle migliori scenografie di Pieraccioni. A parte la capanna bistrato multipiano, il bue e l'asinello a grandezza seminaturale, e un ufo al posto della stella cometa, lei ha appeso con le puntine da disegno un cielo che e’ talmente tempestato di stelle luminose che piu’ che la notte di Natale a Betlemme, evoca quella di Ferragosto di Casalbordino. In piu’, avendo lei un esubero di re magi, dodici per la precisione, li ha disposti tutti in fila come se si trovassero alla posta a riscuotere la pensione invece che a pregare al capezzale del littlebaby. E ha anche alloggiato i due gesu’ bambini. Avendone un paio non voleva far torto a nessuno. Dice che almeno si fanno compagnia gemellare. Ho assistito, ammetto, con una certa apprensione, anche ad una impressionante moltiplicazione di laghetti a specchio. Almeno cinque o sei, con allegata parure di pennuti. Come mai? le ho chiesto. Niente. E’ che ogni volta che mi metto la cipria mi scivola dalle mani lo specchietto e quello del laghetto del presepe mi e’ sempre sembrato un buon modo di fare riciclo anziche’ buttarlo nell’indifferenziata. Tra i pastori ho notato anche una Pendrive 10Gb, un’astronave di starwars e Bart Simpson il piu’ impestato dei figli di Homer. Segni inequivocabili della globalizzazione. Le ho consigliato a questo punto di sistemare anche vicino all'arrotino, uno che vende gli incensi e un altro i biglietti della Lotteria Italia. Per dare al tutto una nota di attualita’. Mica cosi’ strampalato se si considera che quest'anno, nella via dei presepi di Napoli, San Gregorio Armeno, a far compagnia alla statuina del Berluska e la Ruby dell'anno scorso e’ comparsa la nuova nata. La statua di Belen col Corona e relativo cuoricino in mano. Che il cielo ci perdoni. Resta il fatto che la Giuseppa e’ degna figlia di suo padre Gustavo (menando..nando per gli amici) che per anni ha allestito il presepe sul campo da bocce della polisportiva trenitalia piazzandoci il plastico della ferrovia napolicaserta e la pista delle macchinine telecomandate. Ho notato pero’ che quest'anno e’ andata leggera col muschio. Di solito esagera. Ne mette dappertutto. Si fa la scorta gia’ in novembre quando va per famiole nei boschi del Canavese. Il problema e’ che l'anno scorso la sua gatta Budina ha talmente apprezzato l'idea che ha pensato bene di utilizzare tutto quel ben di dio di muschio come lettiera, e per tutto l'avvento ci ha fatto dentro un bel cagotto, all'insaputa della padrona. e n’e’ accorta poi la Marghi, che nel tentativo di risollevare una povera lavandaia piovuta giu’, si e’ ritrovata tra le mani la smerdata vigliacca. ..Maramao.., ha commentato Budina. Che tradotto dal gattese significa.. Ti e’ gustato il mio regalo trucida..e vai col tango che porta fortuna..alla lavandaia ovviamente e datti una lavata natalizia.
martedì 6 dicembre 2011
Odissea Supercatale e quale.
Ho una lista della spesa, ho lasciato la mia postazione del computer e lasciato perdere le programmazioni.. oggi tocca a me a sfragolarmi i marroni e comincia la mia odissea in mezzo a chi e’ abituato e conosce tutte le procedure ipermercaturali.. prima cosa parcheggio il bolide cercando di stare alla larga dalle portiere che le massaie apriranno, cerco la postazione carrelli, infilo la moneta e te pareva non funge lo sgancio fortunatamente arriva una donna col carrello da rimessare e do’ la moneta a lei prendendo il suo carrello e prendendolo nel culo perche’ io ho dato 2€ e poi se ne recuperera’ uno solo.. procedo il calvario..tira tutto a destra (il carrello)gli altri carrelli mi finiscono addosso. I bambini mi finiscono addosso. Gli adulti mi finiscono addosso e alla fine non posso fare altro che odiare l’intero mondo delle ipermercatare. E' normale, no? Corrono da una parte all'altra come oche, in maniera del tutto casuale e disordinata. Stanno guardando dei surgelati e un secondo dopo buttano l'occhio sui biscotti appoggiati proprio sulla mensola dietro alla mia schiena. E allora ci si fiondano sopra come condor, come se quella fosse l'ultima stramaledettissima scatola di biscotti presente sulla faccia della terra, ambita dalla popolazione intera. Infilano quelle dannate manacce nello scaffale e mi fanno rimbalzare via, senza nemmeno un "permesso" prima oppure uno "scusi" dopo. Tra l'altro, in questo centro commerciale, hanno fatto questa bella scoperta di mettere all’ingresso carrelli minuscoli per bambini. Come sono carini. Hanno persino una bandiera con un’asta lunga un metro, conficcata dalle parti del manico. E conficcata dalle parti della mia schiena quando i tesorini mi raggiungono. Tutti questi bambini che girano come cani prima repressi a una catena e poi sciolti, mi schiaffano il metallo freddo e duro nelle caviglie e ridono sti bastardi. Ridono e non c’e’ manco un genitore, li’ in giro, a prenderseli per un braccio e a portarseli via. Macche’, delegano tutto alla pazienza umana. Io faccio quel che posso, sferzando loro il mio 45 pianta larga sui fragili piedini o sul carrello, cercando di decentrarlo dalla loro presa e slogare loro magari un polso, ma non e’ che posso girarmi l’ipermercato per cercarli tutti… faccio quel che posso, appunto. Mi avvicino ai salami e ne prendo un paio, schiaffeggiando prima la mano di un bambino che sta toccando tutti i salumi. Altro vizio per il quale meritano di essere messi alla gogna.. mani in bocca, mani sul cibo, mani in bocca, mani su dell'altro cibo... oppure arraffano e buttano nei carrelli. Se sei fortunato, non nel tuo, ma di quella che ti sta accanto. Se sei fortunatissimo, in quello dei suoi genitori. Se ti ha baciato la Dea Fortuna, i suoi se ne accorgeranno solo dopo aver pagato, di essersi comprati la ventresca da venti euro e il salmone russo rosso da quaranta. Se non insegnera’ l'educazione al figlio, la insegnera’ a loro. E’ una sorta di tortura, questa del centro commerciale. Una delle tante torture, mica l’unica. Cosi’, cerco di sbrigarmi. Riempio il carrello senza guardare i prezzi e mi porto alla cassa immergendomi in quella dannata coda di altre anime furiose, che ucciderebbero per passarti davanti, che ti si parano d’innanzi e ti fanno vedere che loro hanno solo due o tre articoli e tu invece hai il carrello pieno, che li potresti far passare, no? No, certo che no. Non vi farei passare davanti nemmeno se foste moribonde brutte vulvivendole e per le sgravanti ci sta’ la cassa apposta, quella che avevo infilato io per sbaglio (era la meno piena).
Ora, alla cassa, c’e’ questo tizio che lascia cadere a terra una bottiglia di vodka al melone e io la guardo precipitare e la osservo fotogramma per fotogramma, come fosse la moviola di un’azione calcistica. Ma non va al rallentatore, vola invece a terra a tutt’altra velocita’ e un solo secondo dopo i vetri sono proiettili che mi finiscono di un centimetro sopra le adidas stan smith 45 pianta larga, proprio dalle parti delle caviglie, seguiti dalla nauseante mistura appiccicosa che la bottiglia conteneva. Ovviamente, non seguono le scuse. Il tale le fa alla cassiera. Cosa vuoi che gliene freghi alla cassiera, se spacchi una bottiglia di melonvodka del cazzo? Le scuse le devi fare a me, perche’ la melonvodka del cazzo ce l’ho per meta’ sulle adidas e sulle calze, insieme ai cocci appiccicosi del vetro opaco e ti scoppiassero le palle, ti venisse lo stimolo del cagotto.
Finalmente… Tocca a me, cerchero’ di ritardare il piu’ possibile la posa degli articoli che ho comprato sul nastro scorrevole di gomma nera e sudicia di quel maledetto che oltre a rompere bottiglie aveva pure qualcosa tipo detersivo che perdeva e per via anche di tutte le scatole che si sono rotte in precedenza e intendo quelle degli scaffali e non le mie..capito?
E’ andata ce l’ho fatta.. sono fuori da questo marasma vado alla macchina e stavolta mi sono ricordato del numero del posto la bippo e butto la roba nel baule mentre comincio un dialogo col marocchino di turno che vuole vendermi nell’ordine.. accendino, spugne, musicassette, ciddi’ musicali, un elefante di legno o fintotale, un cellulare fasullo con seicento musichette diverse preimpostate, un braccialetto della fortuna e un bel paio di bonghi grandi come la mia cucina. Quando ho finalmente finito di riporre il tutto nella macchina, il marocchino non demorde e mi chiede il carrello. Io mi volto a guardare il chioschetto di ferro dove si vanno a posare i carrelli per riprendere le 2 euro. Un chilometro, piu’ o meno, mi divide da lui. Passo il carrello tra le mani del marocchino che ringrazia felice e sono felice anch’io d’aver fatto una buona azione mi spiace solo che anziche’ le mie iniziali 2 € il terradapipa ne prendera’ solo 1 di€ per via di quella confusione di partenza. Ogni volta mi fanno incazzare e ogni volta, quando li vedo andar via tristi mi sento uno stronzo totale. SONO, uno stronzo totale, perche’ l'ho trattato come un rompicoglioni e non e’ un rompicoglioni. I rompicoglioni erano quelli la’ dentro e i loro figli viziati del cazzo. Questo si fa insultare dagli stronzi come me per vendere un elefante di legno e campare anche per oggi. Bah..Infine c’e’ il traffico, ovviamente. Non e’ che si puo’ uscire dal centro commerciale alle otto di sera e sperare di farsi la strada in solitaria. Mi faccio i miei bei due o tre chilometri di coda per via di un trattore che sta all’origine, bastardo maledetto agricoltore stakanovista, e dietro al quale tre impediti autiste della domenica che non sanno sorpassare hanno dato vita a questo meraviglioso serpente di lamiere luminescenti. Poiche’ la ricetta della coda non prevede un coglione soltanto, ma piu’ persone. Un trattore per esempio che da’ il via, poi un coglione che gli arriva dietro ma non se la sente di sorpassare, poi un altro ancora che non se la sente – dioscherziamo? – di sorpassare ben due veicoli in un colpo solo. E cosi’ arriva il terzo, che magari sorpasserebbe pure, poveretto, ma davvero adesso l’ingombro che ha davanti e’ troppo lungo e le macchine provengono anche dall’altra parte... Uno alla volta gli altri si accodano, sempre piu’ motivati a starsene dove sono. Io ho dietro un ubriaco, per giunta. O fumato o flippato per qualche altro motivo. Ogni tanto si porta cosi’ a destra da dare una spuntata alla riva erbosa, mentre poco dopo tiene la sinistra un po’ troppo alla sinistra, facendosi lampeggiare e strombazzare da chi arriva dall’altra parte. Questo e’ il minimo.. tiene anche una distanza dal mio culo decisamente preoccupante. Lo guardo dallo specchietto retrovisore e mi sale il panico, temendo che mi arrivi dritto dritto tra le buste della spesa che stanno nel baule. Passo questa funesta ora di coda imprecando e bestemmiando e insultando questo tipo, aggiungendo segni con le mani e con le dita, ma senza che lui mi presti alcuna attenzione, se ne sbatte altamente le palle. Spero con tutto il cuore che voli fuori di strada. Che alla prossima zigzagata sulla destra la ruota scivoli verso la risaia portandosi lui e la sua macchina del cazzo dritti dritti fra i fiori soffionati del tarassaco e le cacche ben allargate delle mucche della fattoria chiamata cascina cristina parente della missitalia. Alla fine sono tornato, ammazzate che fatica e quando
arrivo a casa, finalmente, poso le borse sul tavolo e inizio a svuotare. Visto che spendo 300 euro ogni volta che vado all'ipermercato, mi aspetto sempre che dalle borse escano degli articoli a sorpresa, che non avevo comprato, ma che la cassiera e’ stata addestrata a far passare sul rullo senza che i clienti se ne accorgano. Se riempio il carrello, trecento euro. Se lo riempio per meta’, sempre trecento euro che occorre scucire come quota fissa o tangente supermercatale. La colpa sara’ delle tessere credo. Quelle tessere merdose che ti fa’ ogni ipermercato. La tessera che ti da’ diritto a dei privilegi. Sconti solo per te, che hai la tessera. Gli altri? Pfui, se ne andassero pure affanculo. Questa e’ una storia tra l'ipermercato e me, che ho la tessera. Sono un vip, un very ipermarket person, e mi prendo il tonno a 2 €, mentre tutti gli altri se lo comprano a 3 €. Fottetevi, bastardi. Io ho la tessera. Ma quando la cassiera passa la tessera sul lettore del codice a barre, ecco che quel codice le trasmette tutto di me. Come mi chiamo, chi sono, cosa compro. E sa’ che ogni volta spendo trecento euro, e allora il computer mi fa’ uscire quella cifra. Hanno tutto scritto. Analizzano, poi dicono ..Questo pirla qui non si e’ mai lamentato delle trecento euro quindi i soldi ce li ha, lasciamogliele di fisso e ogni tanto aumentiamo di qualche euro, finche’ non sbotta...Invece, sempre robetta striminzita, da queste borse. Cazzate. Scatolette, sottaceti, saccottini, biscottini. Trecento carte di ignobili cazzate. E a guardarle bene, cosi’, sparpagliate sul tavolo, mi accorgo che non so’ che minchia mangiare per cena. Non c'e’ niente, li’ in mezzo, per cena. Sempre, sempre cosi’. Giro l'ipermercato e mi metto nel carrello tutte le stronzate e gli stuzzichini e le birre e un dvd per passare la serata e... e poi non ho preso niente per cenare questa sera. Mi cerco un buon cd da ascoltare, toy dolls magari, e mi rimetto in macchina.
Quindi…Pizzeria, cazzo e fanculo all’ipermercato.
E’ andata ce l’ho fatta.. sono fuori da questo marasma vado alla macchina e stavolta mi sono ricordato del numero del posto la bippo e butto la roba nel baule mentre comincio un dialogo col marocchino di turno che vuole vendermi nell’ordine.. accendino, spugne, musicassette, ciddi’ musicali, un elefante di legno o fintotale, un cellulare fasullo con seicento musichette diverse preimpostate, un braccialetto della fortuna e un bel paio di bonghi grandi come la mia cucina. Quando ho finalmente finito di riporre il tutto nella macchina, il marocchino non demorde e mi chiede il carrello. Io mi volto a guardare il chioschetto di ferro dove si vanno a posare i carrelli per riprendere le 2 euro. Un chilometro, piu’ o meno, mi divide da lui. Passo il carrello tra le mani del marocchino che ringrazia felice e sono felice anch’io d’aver fatto una buona azione mi spiace solo che anziche’ le mie iniziali 2 € il terradapipa ne prendera’ solo 1 di€ per via di quella confusione di partenza. Ogni volta mi fanno incazzare e ogni volta, quando li vedo andar via tristi mi sento uno stronzo totale. SONO, uno stronzo totale, perche’ l'ho trattato come un rompicoglioni e non e’ un rompicoglioni. I rompicoglioni erano quelli la’ dentro e i loro figli viziati del cazzo. Questo si fa insultare dagli stronzi come me per vendere un elefante di legno e campare anche per oggi. Bah..Infine c’e’ il traffico, ovviamente. Non e’ che si puo’ uscire dal centro commerciale alle otto di sera e sperare di farsi la strada in solitaria. Mi faccio i miei bei due o tre chilometri di coda per via di un trattore che sta all’origine, bastardo maledetto agricoltore stakanovista, e dietro al quale tre impediti autiste della domenica che non sanno sorpassare hanno dato vita a questo meraviglioso serpente di lamiere luminescenti. Poiche’ la ricetta della coda non prevede un coglione soltanto, ma piu’ persone. Un trattore per esempio che da’ il via, poi un coglione che gli arriva dietro ma non se la sente di sorpassare, poi un altro ancora che non se la sente – dioscherziamo? – di sorpassare ben due veicoli in un colpo solo. E cosi’ arriva il terzo, che magari sorpasserebbe pure, poveretto, ma davvero adesso l’ingombro che ha davanti e’ troppo lungo e le macchine provengono anche dall’altra parte... Uno alla volta gli altri si accodano, sempre piu’ motivati a starsene dove sono. Io ho dietro un ubriaco, per giunta. O fumato o flippato per qualche altro motivo. Ogni tanto si porta cosi’ a destra da dare una spuntata alla riva erbosa, mentre poco dopo tiene la sinistra un po’ troppo alla sinistra, facendosi lampeggiare e strombazzare da chi arriva dall’altra parte. Questo e’ il minimo.. tiene anche una distanza dal mio culo decisamente preoccupante. Lo guardo dallo specchietto retrovisore e mi sale il panico, temendo che mi arrivi dritto dritto tra le buste della spesa che stanno nel baule. Passo questa funesta ora di coda imprecando e bestemmiando e insultando questo tipo, aggiungendo segni con le mani e con le dita, ma senza che lui mi presti alcuna attenzione, se ne sbatte altamente le palle. Spero con tutto il cuore che voli fuori di strada. Che alla prossima zigzagata sulla destra la ruota scivoli verso la risaia portandosi lui e la sua macchina del cazzo dritti dritti fra i fiori soffionati del tarassaco e le cacche ben allargate delle mucche della fattoria chiamata cascina cristina parente della missitalia. Alla fine sono tornato, ammazzate che fatica e quando
arrivo a casa, finalmente, poso le borse sul tavolo e inizio a svuotare. Visto che spendo 300 euro ogni volta che vado all'ipermercato, mi aspetto sempre che dalle borse escano degli articoli a sorpresa, che non avevo comprato, ma che la cassiera e’ stata addestrata a far passare sul rullo senza che i clienti se ne accorgano. Se riempio il carrello, trecento euro. Se lo riempio per meta’, sempre trecento euro che occorre scucire come quota fissa o tangente supermercatale. La colpa sara’ delle tessere credo. Quelle tessere merdose che ti fa’ ogni ipermercato. La tessera che ti da’ diritto a dei privilegi. Sconti solo per te, che hai la tessera. Gli altri? Pfui, se ne andassero pure affanculo. Questa e’ una storia tra l'ipermercato e me, che ho la tessera. Sono un vip, un very ipermarket person, e mi prendo il tonno a 2 €, mentre tutti gli altri se lo comprano a 3 €. Fottetevi, bastardi. Io ho la tessera. Ma quando la cassiera passa la tessera sul lettore del codice a barre, ecco che quel codice le trasmette tutto di me. Come mi chiamo, chi sono, cosa compro. E sa’ che ogni volta spendo trecento euro, e allora il computer mi fa’ uscire quella cifra. Hanno tutto scritto. Analizzano, poi dicono ..Questo pirla qui non si e’ mai lamentato delle trecento euro quindi i soldi ce li ha, lasciamogliele di fisso e ogni tanto aumentiamo di qualche euro, finche’ non sbotta...Invece, sempre robetta striminzita, da queste borse. Cazzate. Scatolette, sottaceti, saccottini, biscottini. Trecento carte di ignobili cazzate. E a guardarle bene, cosi’, sparpagliate sul tavolo, mi accorgo che non so’ che minchia mangiare per cena. Non c'e’ niente, li’ in mezzo, per cena. Sempre, sempre cosi’. Giro l'ipermercato e mi metto nel carrello tutte le stronzate e gli stuzzichini e le birre e un dvd per passare la serata e... e poi non ho preso niente per cenare questa sera. Mi cerco un buon cd da ascoltare, toy dolls magari, e mi rimetto in macchina.
Quindi…Pizzeria, cazzo e fanculo all’ipermercato.
Ho capito, trepateravegloria per le parole soprascritte..cazzo
lunedì 5 dicembre 2011
La politica dell'usa e getta.
Dopo aver udito la manovra della lesina sino all’osso e aver visto il pianto della nostra onorevole cittadina, non posso fare post nel solito sistema e mi vesto nei panni di quello che dovrei essere sempre e comincio con la considerazione del mezzo che sto usando ora e mi rendo conto che l'obsolescenzapianificata o obsolescenza programmata nel design industriale e’ una politica di deliberata progettazione di un prodotto con una vita utile limitata, che quindi diventera’ obsoleto o non funzionante dopo un certo periodo quindi devo fare attenzione a non cambiare troppo sovente questi computer, mi vergogno e ne conto tre nelle relative valigette sutto la scrivania e due fissi nella postazione in salotto. Dicevo per rendere obsoleto un oggetto basta costruirlo con materiali di qualita’ pessima, oppure seguendo canoni costruttivi tali da rendere impossibile o troppo costosa la loro riparazione una volta che dovesse guastarsi. Un modo molto piu’ sottile per rendere prematuramente obsoleto un prodotto che ancora funziona e’ quello di immetterne sul mercato dopo poco tempo una nuova versione dotata di maggiori optional, preferibilmente dopo una adeguata campagna pubblicitaria che induca nel consumatore finale l’idea che la sua “vecchia versione” del prodotto sia ormai sorpassata ed inadeguata (avete fatto caso che ad ogni cambio di sistemi operativi, i vari programmi non fungono piu’, ed erano quelli a cui voi eravate abituati ad operare). L'obsolescenza pianificata ha dei potenziali benefici per il produttore, perche’ per ottenere un uso continuativo del prodotto il consumatore e’ obbligato ad acquistarne uno nuovo. L'obsolescenza pianificata come la conosciamo oggi e’ nata ovviamente in America. Chi ha fatto informatica sa che il Brooks Stevens e’ stato il coniatore del termine e della sua definizione. Stevens defini’ questo concetto come l’instillare nell'acquirente il desiderio di comprare qualcosa di un po' più nuovo, un po' migliore e un po' prima di quanto non fosse necessario. Piuttosto che creare manufatti poveri che sarebbero stati sostituiti in breve tempo l'idea di Stevens era di progettare prodotti sempre nuovi che utilizzassero le moderne tecnologie, e generassero nuovi gusti e necessita’, alla faccia della finanziaria del Monti. Nella sua ottica l'obsolescenza pianificata serviva a far girare la ruota della produzione e del consumo a pieno regime, per il beneficio di tutta la societa’. Stevens era vissuto in un'epoca in cui la societa’ non era conscia dei possibili danni ambientali dei rifiuti come lo siamo oggi. Comunque ha sempre dichiarato che non considerava l'obsolescenza pianificata come una sistematica produzione di rifiuti, ma supponeva che i prodotti sarebbero finiti nel mercato di seconda mano, dove sarebbero potuti essere acquistati da persone con un potere di acquisto inferiore. Ebbene noi oggi siamo quelli di seconda mano ma sconfessando la teoria di Stevens, noi compreremo sempre gli ultimi ritrovati della tecnica e mi ha fatto impressione il filmato del bimbo di pochi mesi o un anno scarso che con una rivista in mano faceva passare il ditino sulla foto ma lei non si spostava.. avra’ pensato che il giornale avesse le pile scariche. Certo che se arrivo a scrivere queste cose vedo la mia sindrome di peterpan che si allontana e non mi piace essere quello che non sono e non vorrei mai essere quindi alla faccia dell’obsoloscenza, alla faccia della finanziaria alla faccia degli estimi catastali rivalutati del 60% ritiro fuori la frase del nonno che tutti voi conoscete e termina con.. almeno non godranno.. chi non la conosce chieda in giro io mi disinfetto il fegato con bicchiere di grappa con genziana. Prosit.
domenica 4 dicembre 2011
Minestrina.
sabato 3 dicembre 2011
Ecco come localizzerete un cellulare.
La tecnologia moderna e’ al tuo servizio, il tema in oggetto non e’ materia per solo investigatori ma ad es. puo’ esserti utile sapere dove si trova tuo figlio in quel momento, dove va tua moglie, dove dice di essere tuo marito considerato il rientro ritardato da riunioni, dove puo’ essere il tuo operaio..a che velocita’ sta andando se e’ in macchina ..sono molti i problemi che ti fanno stare in ansia e potrai ricevere queste informazioni con un errore massimo di 70 metri vedendo la piantina sia sul tuo cellulare che sul pc di casa. Come fare? Se non vuoi romperti le scatole a lavorare su programmi devi solo scucire un centone all’anno e abbonarti a chi fara’ il lavoro per te, riceverai una dispositivo grande quanto un biglietto da visita che potrai infilare da qualche parte su chi vorrai monitorare, l’indirizzo e’ questo clicca qui..
Ovviamente esiste il problema della privacy ma si sa che ci sono sempre vie laterali no?
Questo significa che, senza violare alcuna legge e con il benestare dell’intestatario, potrai localizzare il cellulare di un tuo amico semplicemente installando una di queste applicazioni sul telefonino e aggiungendo la persona da localizzare alla lista dei contatti. Tutto quello che ti serve e’ un telefono dotato di GPS, una connessione Wi-Fi attiva e sei a posto senza scucire il centone. Ecco come devi fare.
Appurato che non ci sono procedimenti leciti alla portata di tutti relativi a come localizzare un numero di cellulare, iniziamo a vedere come conoscere la posizione geografica di chi stiamo cercando grazie a delle applicazioni compatibili con tutti i principali smartphone (iPhone, Android, e chi piu’ ne ha piu’ ne metta) che sfruttano Internet e il GPS per segnalare dove ci si trova in un determinato ai propri amici.
La prima applicazione di questo genere potrebbe essere Google Latitude.
Mentre su iPhone e’ distribuito come un’applicazione a se’ stante, nella sua versione per Android Google Latitude e’ incluso in Google Maps e puo’ essere attivato semplicemente premendo il tasto menu del proprio telefono e selezionando la voce Attiva Latitude sullo schermo dello smartphone. Dopo averlo attivato, Latitude mostra una mappa del luogo e la posizione in cui si trova l’utente in quel momento l’utente monitorato.
Per localizzare la posizione del cellulare, occorre che sia inserito a sua volta il Google Latitude e che sia accettata la tua richiesta di amicizia. Se vuoi inviare una richiesta di amicizia su Latitude, non devi far altro che clickare sul pulsante (+) che si trova in basso a sinistra collocato accanto ai nomi degli amici che Google importa automaticamente dal tuo account Gmail/Gtalk. Una volta accettata l’amicizia, potrai localizzare liberamente il cellulare sulla mappa di Google Maps.
Un altro sistema per localizzare un numero di cellulare, o meglio il proprietario del cellulare vuoi che sia figlio, moglie marito genitore in eta’ avanzata, e’ Foursquare, che oltre a condividere la posizione geografica con gli amici della rubrica, di Facebook e di Twitter permette di identificarsi in locali, negozi e luoghi chiave e cuccare promozioni, sconti oppure offerte interessanti.
Per iniziare ad usare Foursquare, non devi far altro che installarlo sul tuo telefonino e avviarlo. A questo punto, devi effettuare una rapida registrazione online usando i dati di Facebook e il tuo indirizzo e-mail e devi selezionare le persone con cui condividere la posizione geografica. L’applicazione rileva automaticamente la lista dei contatti presenti nella rubrica del telefono, su Facebook e su Twitter, quindi tu non devi far altro che inviare la classica richiesta di condivisione e il gioco e’ fatto. Potrai sapere sempre dove sono le persone equipaggiate di smartphone.
nb. la posizione sara' rilevata col classico scarto di qualche decina di metri e quindi non valida per individuare da un piano all'altro di un caseggiato a meno che non abitiate in un grattacielo, ma se proprio volete soddisfare la vostra curiosita'..cliccate qui.
giovedì 1 dicembre 2011
Velocizzate XP
Dal Manuale scarico, testo e passo in rete.
Velocizza Firefox8 con poche manovre.
Avvia il browser e digita
about:config e dai l'invio..alla finestra che esce non ti spaventare e clicca su "Faro' attenzione, prometto".
Ora appare una pagina e nella casella "Filtro" digita
" browser.cache ", ora clicca due volte su
" browser,cache.disk.enable" e metti su " False"
Ora verifica che " browser.cache.memory.enable "
sia nella posizione "True "-
A questo punto, clicca con il tasto destro del mouse su una parte bianca della finestra e clicca su " "Imposta nuova stringa", chiamandola browser.cache.capacity e dai il valore -1.
Ora chiudi riavvia il browser e vai tranquillo che funge al million 4 million.
Au Marche'
Ebbene si, ogni tanto vado al mercato rionale..che vuoi che ti dica..tutte quelle persone che viaggiano tra i banchi..tutta quella merce esposta..mi da un senso di..senso di..mmm finito col senso di .A me fare la spesa non piace, insomma non godo come un selvaggio. E ci aggiungo anche il ..mi.., perche’ l’a me mi, che i professori segnano con la penna rossa, da’ o rende meglio l'idea, chiarisce i confini, segna il giusto perimetro del mio me. E quindi ripeto.. A me non mi piace fare la spesa. Non mi garba mi sta sul cazzo proprio. Eppure da quando mi sono incamminato sulla lunga via della perdizione.. data l’avanzata o rimanente eta’, convivendo nel peccato con la mia badante, la spesa la vedo sotto una luce diversa e devo ammettere che per far la spesa ci vuole del talento, della classe, oculatezza e soprattutto.. naso. Tutte doti meravigliose che io e la mia badante non possediamo. Forse manchiamo del gene della massaia. Oppure, chissa’, basterebbe prendere qualche lezione privata o farci accompagnare al mercato da una massaia di sostegno. Faccio un esempio. Ieri al banco della frutta verdura abbiamo comprato 4 pomodori in bellavista per un tot arrotondato di 5 euro, qui non e’ come in america che si viaggia a cents qui si arrotonda. Saremo cretini? Mi sa di si. Sono Ferrisi coltivazione biologica, ha detto il contadino tirandoli fuori dal bagagliaio della sua Mercedes-Benz cambio automatico drive pass business. Ah, sono cosi’ cari perche’ hanno anche il cognome? Si chiamano Pomodoro di nome e Ferrisi di cognome? E cos'hanno di cosi’ particolare queste tumatiche oltre al fatto che sono minuscole come palline da ping pong e dure come pietre della valdunduna? San di pomodoro e come vi ho detto prima sono di coltivazione biologica.. ha risposto il cortese coltivatore diretto mezzadro (significato assiomatico di mezzoladro e l’altra meta’ evasore fiscale). Giusto. Gli altri pomod’ori, quelli enormi a boccia, san di aria, acqua e frigo. Ma sto signor Ferrisi, che lei sappia, non e’ che una volta di mestiere faceva il gioielliere poi per non andare in rovina ha messo su una piantagione di pomod’ori usando lo stesso prezziario delle catenine e delle pietre dure? Ci guarda come se fossimo dei pistola arrivati con la piena.
Prendiamo le nostre quattro pepite Ferrisiche e ci spostiamo al banco del pesce.
A chi tocca? A noi.. Due sogliole, grazie. Ecco qua tutte per voi. 35 euro. Minchia… oh, mi scusi. Non preoccupatevi sono abituata all’esclamazioni ma dovete capire che sono di Caltanisetta e sono cosi’ care perche’ non e’ stagione. Azz.. Sono primizie come la ciliegia cilena a gennaio? Bravi proprio cosi’. Grazie. (forse era meglio sottoscrivere al Grupone che in due faceva pagare 29€ la cena scontata al 50%). Non e’ stagione..bah noi sappiamo quando maturano le ciliege, ma la stagione delle sogliole convenga con noi, e’ piu’ misteriosa, arcaica perfino. Mica spuntano sugli alberi, le sogliole, mica maturano in filari, mica si coltivano in piantagioni, abbiamo come la sensazione che non sia mai la stagione della sogliola per voi bancari del pesce. Beh, e’ sempre un pesce caro no?. Azz..Puo’ dirlo forte per esser caro e’ caro davvero. Persino il buon Gesu’ ci pare abbia moltiplicato i pesci, ma non erano sogliole. Amen. Taglia corto. Sentite..vi do’ una trota salmonata ok?. Ci scusi se rompiamo le palle.. ma che fine ha fatto la trota normale, quella grigia dentro e fuori? Si e’ per caso estinta? Il grigio non va piu’ di moda? E poi soprattutto.. qualcuno le ha chiesto espressamente di inventarci una trota con l'interno rosa perche’ van di moda le tovaglie confetto e sarebbe una delizia abbinarci una trota della stessa nuance? Che cos'ha una trota salmonata di cosi’ diverso? Nulla di nulla. Sa di pesce, come quell'altra. E come le colora? Con una tempera apposta per pesci? Vorra’ mica farci credere che le trote si accoppiano coi salmoni mescolando le loro polpe in una notte di sesso estremo in fondo agli abissi? La venditora pesciara ci fissa con odio anzi fissa con odio me e allora la rendo edotta…. Sa, a me fare la spesa non piace. Sparare cazzate invece mi garba da matti tenga ste 35 eurine tanto tra poco non varranno piu’ na mazza, avanti un’altro.
martedì 29 novembre 2011
venerdì 25 novembre 2011
Vogliamoci bene.
OPERA DEGRADATA – NESSUN DIRITTO
Come da Consulente Legale Informatico dell’Avv. Valentina Freudiani
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato a discrezione di togo29 e comunque non sistematicamente.
Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale, ai sensi della legge 62 del 7/3/2001. Alcune immagini sono frutto di una ricerca attraverso la rete e/o prelevate da siti all'apparenza di pubblico dominio,ma se il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvedera’ alla loro pronta rimozione.
Ovviamente la Lucianina nazionale in pubblico parla piu’ all’acqua di rose (si fa’ per dire) e qui andiamo in edizione del tipo, parliamo tra amici.. ma veniamo ai racconti a ruota libera partendo dalla Hilton Paris..Avete presente Paris Hilton? Perfetto e andiamo a raccontare che cazzo ha fatto qualche giorno fa’ mentre vaccanzava a Bali … in vaccanza da dio sa cosa, visto che il termine ..vacanza.. presuppone una qualsiasi attivita’ da interrompere. Diciamo che era a Bali e basta ok?. Mentre si rosolava al sole ha trovato un cane clochard barbonesco solo e con una fame bestia. E cosa ha deciso di fare per sfamarlo la nostra amica Hiltonosa?Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale, ai sensi della legge 62 del 7/3/2001. Alcune immagini sono frutto di una ricerca attraverso la rete e/o prelevate da siti all'apparenza di pubblico dominio,ma se il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvedera’ alla loro pronta rimozione.
E' andata al supermarket e ha comprato un bustone di crocchette? Naaaaaa. Non si e’ mica Paris Hilton per niente. E' andata al ristorante piu’ vicino, gli ha fatto cuocere una bistecca da 80 dollari, e gliel' ha fatta servire. Ecco qui. Vogliamo commentare? Naaaaaaaaaaaa, lasciamo perdere per rispetto ai lavoratori di Termini Imerese che hanno fatto l’ultima ipsilonne e adesso si attaccano al tram e fischiano in curva ed e’ meglio passare alla prossima minchiata quella di Luciano Benetton che per la nuova campagna pubblicitaria ha fatto uscire un manifesto in cui si vedono il Papa e l'Imam che si slinguano di brutto.
Sulla e nella bocca. L'imamone e il papone che son li’ incollati a ventosa come Belen e Corona. Ed e’ successo un casino.Ma la cosa bella e’ che Benetton e’ caduto dal pero... Non capisco come mai.... E come mai? Luciano? Come mai? Fai una foto del Papa che si bacia con un uomo e poi la appendi a Roma a Castel Sant’Angelo e ti stupisci che si incazzino? Se te la stampavi e te la tenevi nel portafoglio nessuno ti rompeva i marroni, ma hai tappezzato tutta Roma. Cosa belandi ti aspettavi? Che il Vaticano godesse come un falco incalorato? Che ordinasse delle felpe nuove per le guardie svizzere con su stampata la foto? Che ti ordinassero delle salopette col Cardinal Bertone e Ahmadinejad che ballano il merenghe? Ma Luciano? Ti sei fumato la lana d'angora? ..Eh ma mi sembrava un segno di pace…. Si ma per il segno di pace ti stringi la mano, non e’ che ti ficchi la lingua in bocca. Pensa alla domenica alla messa …scambiatevi un segno di pace e tutti…Slurp e giu’ succhiate slinguatorie…e’ cara grazia che sta foto non l'ha vista l'Imam, Benny. Quelli ci mettono un attimo a farti a pezzi tutti i maglioni con la scimitarra e te dentro… Vabbe’ sorvoliamo e sotto con un'altra bella novita’ la Gianna Nannini che dice… potrei rimanere incinta ancora. Azz. Potremmo aspettarci un'altra gravidanza della Nonna Nanni. Giannona?
Ti ricordo solo che hai 55 anni suonati (14 giugno 1956)…Il pensiero che quando tua figlia a 15 anni vorra’ andare in discoteca tu dovrai uscire alle due di notte per andarla a prendere, e avrai 70 anni, non ti fa cagare sotto? Gia’ adesso, racconti che a furia di prendere in braccio la bambina ti e’ venuta la tendinite. Figurati fra dieci anni… Quando Penelope andra’ sullo skateboard per starle dietro ti tocchera’ mettere a rischio il femore. Comunque Giannina dice che sua figlia ha una bellissima voce, e questo e’ dovuto non tanto a qualche gene ereditario quanto al fatto che lei ha sepolto un pezzettino del cordone ombelicale sotto una pianta di rose. Pare sia una tradizione toscana.. se seppellisci un tocchetto di cordone sotto un roseto, il bambino avra’ una bella voce. Pensa se lo avessero saputo i genitori della Rosa Russo Jervolino... E per avere le gambe lunghe, dove cazzo lo seppellisci, sotto i girasoli? E per avere due belle tette sotto una pianta di mele della vulvanosta? Comunque la Giannarella dice che per lei avere un'altra gravidanza sarebbe abbastanza facile visto che non si e’ massacrata di cure ormonali. E' stato tutto molto naturale. Bah. Mi risulta che a 60 anni la maggioranza delle donne ha chiuso la bottega del chiavisterio gia’ da una vita… Lei ha ancora le uova d'oro come la gallina? Beata lei
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