lunedì 30 marzo 2015

Prepuzio.



A chiunque e’ ufficialmente proibito col decreto N°.37 del 3 febbraio 1990 di scrivere , disegnare o parlare del Santo Prepuzio sotto pena di scomunica, quindi leggete ad occhi chiusi e poi semmai direte tre pateravegloria e via andare.
Ad onor del falso, nel 1954 ci fu un tentativo di far restaurare questo culto prepuziatorio ma senza successo… pero' la pena di scomunica fu ‘alleggerita, e chi ne era devoto era solo considerato vitandi, ovvero ...da evitare.
Il Concilio Vaticano II taglio’ la testa alla mucca e tolse definitivamente dal calendario liturgico romano la celebrazione della circoncisione, che era il 1° gennaio, (l’ottavo giorno dalla nascita di Cristo…termine obbligarlo del tagliofiletto di allora).
Chi ignora la materia potra’ farsi una cul..tura acquistando con 11,90 eurini scontati il libercolo che uscira’ nella prima decade di aprile 2015 di Tonino Ceravolo
che tratta appunto sia del prepuzio di Cristo che di altre reliquie religiose e per chi non ha intenzione di libricarsi ma curiosizza la materia ecco un sunto di Luigi Accattoli 
 
Il sacro viavai della reliquia
Il prepuzio di Cristo gira l’Europa, arriva a Roma e sparisce
Chiodi, legno della croce, sangue: i temi della devozione
Circonciso Gesu', la Vergine Maria custodi' con ogni cura il «santo prepuzio» e non lo sperse neanche durante la fuga in Egitto. Lo dono' infine alla Maddalena e possiamo immaginare che cio' sia avvenuto dopo l’Ascensione al cielo, non essendoci piu' sulla terra altro vestigio della carne di Cristo.
Da Maria di Magdala a Carlo Magno abbiamo uno stacco di secoli e non sappiamo dove l’abbia preso l’angelo che lo consegna all’imperatore in Aquisgrana, mentre tocchera’ a Carlo il Calvo portarlo a Roma.
Sara' un lanzichenecco tedesco a entrarne in possesso nella magna confusione del Sacco di Roma (1527) e a portarlo a Calcata, che e' un borgo a nord di Roma, verso Viterbo.
Li' resta fino al 1983 quando viene rubato dalla casa del parroco don Dario Magnoni, come costui denuncia ai carabinieri.
O forse don Dario lo fa sparire in obbedienza a ordini superiori?
Perche' il sacro ha tempi lenti ma anch’esso — come tutto — scorre e un prepuzio che prima attira rischia poi di allontanare, tant’e' che il Sant’Uffizio la venerazione di quella reliquia l’aveva gia' proibita all’inizio del Novecento.
Ma i parroci continuarono a esporla nella chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano a ogni capodanno, nella festa che si chiamava in Circumcisione Domini, nella Circoncisione del Signore.
Nel frattempo c’era stata la riforma del calendario liturgico e il Rito Romano al primo dell’anno festeggiava Maria Santissima Madre di Dio.
Se cambia la messa vuol dire che cambia il mondo, devono aver pensato a Calcata nel 1970 all’arrivo del nuovo calendario, che misteriosamente preludeva al distacco dall’incredibile prepuzio.
Una delle piu' singolari reliquie della cristianita', tra le quali ci fu il Graal e c’e' ancora la Sindone, nonche'il Velo della Veronica, anch’esso finito fuori mano come il prepuzio, ed ora si trova — se e' lui — a Manoppello in Abruzzo. Che sia destino delle reliquie convergere a Roma e ripartirne?
Pare anche loro destino mantenere margini di mistero, com’e' ovvio per chi prende forza dall’aver toccato (appunto) il mistero.
Qui infatti abbiamo ridotto a un racconto lineare la vicenda del prepuzio che e' fatta di comparse e scomparse, duplicazioni, moltiplicazioni. Sarebbero almeno 32 le localita' europee nelle quali il prepuzio di Cristo e' stato segnalato nei secoli, racconta ora Tonino Ceravolo in Il prepuzio di Cristo.
Storie di reliquie nell’Europa cristiana (Rubbettino).
E c’era per un tempo sia a Roma — in San Giovanni in Laterano — sia a Calcata e si argomentava che l’uno fosse il prepuzio e l’altro l’ombelico, ovvero il cordone ombelicale, che oggi si conserva in vista dell’utilizzo delle staminali e un tempo si conservava chissa' perche', ma nel caso di Gesu' di sicuro con buoni motivi.
Del cordone infatti parla la fonte piu' antica che nomina il prepuzio e si tratta di un apocrifo del Nuovo Testamento, il Vangelo arabo-siriaco (forse dell’VIII secolo):
«Lo circoncisero nella grotta. Quella vecchia ebrea prese il pezzetto di pelle — ma altri dicono che si prese il cordone ombelicale — e lo mise in un’ampolla di vecchio olio di nardo».
Oggi il cordone ombelicale lo conserviamo in azoto liquido: c’e' dunque una lampante continuita' tra l’apocrifo e le regole del nostro sistema sanitario.
Ma come si presentava il «sacrosanto prepuzio», o «bellico» che fosse? L’osservarono da vicino a meta' del Cinquecento due inviati di Paolo IV. Uno dei due, a nome Pipinelli, premendo con le dita «lo spezzo' in due» e le due parti furono cosi' descritte dalla Narrazione critico-storica della Reliquiapreziosissima del Santissimo Prepuzio (che è del 1802):
«L’una della grossezza d’un piccolissimo Cece, l’altra d’un granellino di seme di Canapa».
Come c’erano tanti prepuzi cosi' c’erano — in giro per l’Europa — tanti sangui di Cristo.. e qui non s’intende piu' quello del cordone, ma quello della Passione, uscito dalle ferite della flagellazione, delle spine, dei chiodi, del costato.
Una parte l’aveva raccolta Longino, il soldato del colpo di lancia che stava pronto lì sotto. Un’altra aveva impregnato
il guanto di Nicodemo, che aveva schiodato Gesu' e aveva nascosto il guanto nel becco d’un uccello.
Ma anche Maria e la Maddalena avevano raccolto qualcosa la' sul Calvario. Troppo sangue e pezzi della croce e spine della corona, che presto scatenarono satire e invettive, da Boccaccio a Chaucer, a Calvino, fino a Garibaldi e Joyce.
Erasmo da Rotterdam affermava non senza ironia che ai suoi tempi circolavano talmente tanti frammenti della croce da costruire una nave. San Paolino pero' aveva preso sul serio la proliferazione delle schegge e trovato una soluzione... la reintegrazione della croce: se ne potevano staccare tutti i frammenti che si voleva, ma la croce restava sempre integra.
Boccaccio da parte sua, nella novella decima della sesta giornata, mette in scena l’ineffabile Frate Cipolla, che promette a certi contadini di mostrare «la penna dell’agnolo Gabriello», ma poi — avendo subito il furto della penna — si accomoda a mostrare i «carboni che arrostirono San Lorenzo».
A quei tempi satira e devozione si toccavano: una «santa lacrima» versata da Cristo su Lazzaro morto era conservata a Vendôme e a Roma, in San Lorenzo in Lucina, c’era e c’e' uno spezzone della graticola di San Lorenzo. Il culto delle reliquie non cessa con l’arrivo del terzo millennio.
Come gia' i frammenti della croce cosi' sono oggi innumerevoli i filamenti del saio di Padre Pio che girano per il mondo, o le fialette con il sangue di Wojtyla raccolto da don Stanislaw — novello Nicodemo — in occasione di un prelievo al Gemelli.
Ne' cessa la filiera delle reliquie da contatto, o reliquie di reliquie.
Gia' vedemmo moltiplicati per ogni dove i berretti e le camicie di Garibaldi e oggi vediamo i pellegrini che offrono uno zucchetto di loro fattura a papa Francesco, che se lo mette in testa per un momento e subito lo restituisce all’offerente, avendolo fatto suo «per contatto».
E l’entusiasmo dei napoletani per la presenza in citta' delle «ceneri» di Pino Daniele?
E gli autografi non sono una reliquia?
E la mania dei selfie? Reliquia per contatto, reliquia per imago.
Le reliquie cambiano, ma non cessano perche' e' proprio della vita lasciare reliquie e forse il mondo e' tutto un reliquiario.

lunedì 23 marzo 2015

TurboRenzi.

Fatto Quotidiano del 22 marzo 2015



giovedì 19 marzo 2015

I Costretti Sposi.


Fatto Quotidiano del 19 Marzo



Matteo Tramaglino e SilviaLucia sono i promessi del Nazareno..Nel loro cammino verso il patto ..opss, le nozze ..s’imbattono in Don AbbondioLetta Gianni, l’Azzecca-Garbugli Coppi, Don RodrigoVerdini, Fra Cristoforo Delrio, LauraGertrude Boldrini…ci pensa la provvidenza, ma SilviaLucia s’invaghisce di un altro Matteo….



La storia non lo dice, ma Renzo e’ Renzie, Lucia Mondella e’ Silvio Berlusconi. Il giovin Matteo e’ Tramaglino e il benedetto matrimonio che s’ha da fare al piu’ presto.. e’ il Patto del Nazareno.

Gli sposi, loro malgrado, sono Promessi. Forse SilviaLucia e’ una civetta immorale.. per come dice il cardinal Bagnasco..pero’ ama di sincero amore l’altro Matteo, il Salvini, il Paperino fomentatore di tumulti ai forni di Milano. Mentre Renzi, come Paperon de’ Paperoni, ama solo banche e Assicurazioni.

Il Cardinal Borromeo e’ Giorgio Napoletano..l’Innominato e’ Giuliano Ferrara, costretto ad avallare tutte le trame di Don Rodrigo, ossia Denis Verdini..mentre a farsi strumento della Provvidenza c’e’ Beppe Grillo, che in quel ramo del parlamento (che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di deputati e senatori, scansando Mario Monti a seconda dell’uscita o dell’iscrizione al gruppo misto) raggiunge il suo gregge. Belante va da se’.



DON ABBONDIO E I BRAVI.



Don Rodrigo Verdini scommette con il cugino Attilio. Luca Lotti, di combinare il matrimonio e spedisce il piu’ bravo tra i suoi brevetti, Oscar Farinetti, a cercare un curato per le nozze. Con la retina in testa, il Giglio al bavero e l’antico baffo, sul limitare di Via Sant’Andrea delle Fratte. Il beffardo Farinetti aspetta. E’ il Griso, lui. Attende l’arrivo di Gianni Letta, ossia Don Abbondio. Il curato, stanco di pregare, gia’ si pregusta la cena (fagiolini a 80 euro cadauno) preparategli dalla Perpetua, Francesca Pascale.
E’ un’intrighina, lei, ma pur sempre una brava cuoca. Il Griso, intanto sbarra la strada al curato e gli intima..”Questo matrimonio s’ha da fare e in fretta”.



AZZECCA-GARBUGLI.



L’episodio getta nello sconforto Renzi. Ma Perpetua Pascale, la domestica di don Abbondio, lo convince dell’opportunita’ del patto, ops, delle Nozze..e gli suggerisce di prendere comunque Silvialucia e, con sua mamma Fedelinagnese nata Confalonieri, di consultare un fior di avvocato. Questi e’ Franco Coppi detto azzeccagarbugli. Il quale inizialmente, vuole aiutare la ragazza e avvalorare l’accusa di essere una civetta (indegna dunque del matrimonio) ma, venendo a capire in che guaio si finisce a contrastare il patto, li caccia via.



FRA CRISTOFORO E DON RODRIGO



Ai tre, allora non resta che rivolgersi a Fra Cristoforo Delrio, il Graziano. Questi inorridito, decide di affrontare direttamente don Rodrigo Verdini e convincerlo a lasciare liberi i due giovani. Ma il don, forte del proprio proposito, caccia il frate in malo modo. Allora Fra Cristoforo Delrio..alla testa dei suoi nove figli, tutti fraticelli..lancia un terribile anatema. E Don Rodrigoverdini, colpito, piu’ che il saio scorge una toga..e gia’ vive un presagio.



LA NOTTE DEGLI IMBROGLI



Intanto Fedelinagnese propone un’idea agli Sposi Costretti…portare Silvialucia al cospetto di Wladimir Luxuria a Muccassassina e li’, sulle note del TucaTuca, alla presenza di almeno due testimoni, sottoscrivere l’unione civile con Salvini. La pensata e’ presto accolta. A far da palo ci sono Tonio Ghedini e Maurizio Landini detto Gervasio. Quest’ultimo e’ il cugino di Renzo Renzi, ed essendo tonto non si accorge dell’irruzione in discoteca dei bravi che , sulle note di “ una lacrima sul Griso”. Tentano di sedurre la ragazza approfittando del lento. Silvialucia e’ si’ civetta, ma e’ controllata a vista da mamma Fedelinagnese, che .. una volta fallita l’unione civile per sopravvenuto prefetto, inviato da Angelino Alfano!. Porta via l’innocente strappandola ai brevetti.



ADDIO MONTI



E’ una struggente traversata quella di Silvialucia..in viaggio verso il convento di Cesano Boscone, in Lombardia..ed e’ nella corsa del Lungotevere fino a Via Nazionale, tra i quartieri di Roma, che, confortata da mamma’, intona il suo addio al “rione Monti” (li’ dove abita proprio Giorgio Napoletano, il Cardinale Borromeo).



LA MONACA DI MONZA.



Giunta a Cesano Boscone, “pochi passi distante da Monza”, Silvialucia viene poi accompagnata dalla madre guardiana, suor Ilda delle consorelle di Santa Boccassina, al convento di Monza, E’ qui che sotto il severo controllo di Suor Lucia dell’Annunziata, madre badessa, vive la famosa Monaca di Monza, ovvero Lauragertrude Boldrini. La “signora” prende sotto protezione la giovane e in men che non si dica, le cambia tutte le declinazioni. Delle Olgettine fa degli Olgettini, di Dudu’..il cagnetto di Silvialucia..fa Duda’. E, in rispetto delle parita’ di genere estesa agli animali domestici, del bue fa una bua (caduto/a vittima delle attenzioni di Egidio..”scellerato di professione”, zoofilo e seduttore di bovini..il/la quadrupede avvia un percorso di coming out verso una nuova identita’ grazie a Lauragertrude..e..sventurato com’e’, se chiamato non risponde).



I TUMULTI DI MILANO



Renzi, intanto, cerca ricovero all’Expo. Il giudice Raffaele Cantone, suo amico, e’ momentaneamente assente, e il giovane, rimasto per strada, si ritrova coinvolto nei disordini di piazza. Non si tratta di tumulti dei forni..a infiammare Milano sono le proteste organizzate Dalla Compagnia delle Opere. I ciellini, rabbiosi per l’arresto di Ercole Incalza, tentano l’assalto ai negozi di Rolex. Renzi si fa trascinare dalla folla e digita un numero impressionante ti tweet in difesa di Maurizio Lupi, criticando la giustizia che sta sempre dalla parte dei gugi e non #cambiamaiverso. Tra i suoi follower, un “birro” in incognito cerca di condurlo in questura, magari per presentarlo come nipote di Barraci H,Obama, ma Renzi, stanco, si ferma a Eataly dove il poliziotto viene a conoscenza della sua vera identita’ e lo denuncia al Griso Farinettim che lesto arriva ..accompagnato dalla Nibbia, cioe’ Carlotta De Franceschi..e lo trae in arresto.



L’INNOMINATO



Don Rodrigoverdini chiede aiuto all’Innominato, ovvero Giuliano Ferrara, intelligentissimo e finissimo stratega che, questa volta, non indugia nel castello delle proprie teorie e va per le spicce, chiama Lauragertrude e, con l’aiuto dello scellerato Egidio, si fa portare Silvialucia e la trae prigioniera nella propria fortezza in Toscana. L’innominato, forgiato com’e’ nella tempra dei totalitarismi..riflette sulle proprie responsabilita’ e sulle trame di cui si e’ reso autore..cerca anche una risposta ai dubbi che ormai lo assalgono, visto i risultati del primo patto del Nazareno (quello tra il Royal Baby e il Royal Cav.).. quando al sopraggiungere della sera, legge nel volto di Silvialucia la disperazione, vi vede altresi’ la propria conversione. Preda dei rimorsi, cerca sollievo nel ricordo di quando, giovinetto, nel mausoleo di Mosca, sulla piazza Rossa, vide la Salma imbalsamata di Acciaio, le spoglie della patria sovietica..”Stalin perdona molte cose per un atto antirevisionista”.



IL CARDINALE BORROMEO




L’Innominato trascorre una notte orribile funestata anche dal pianto di Silvialucia, che..dopo aver fatto promessa di non bere piu’ Sanbitter, di non ballare nella tavernetta di Arcore e di non andare piu’ per Bunga..a furia di lacrimare fa gocciare dalle gote anche il cerone, Per l’aere della vallata, intanto s’odono le campane a festa. E’ un segno. Il cardinale Federigo Borromeo (antenato di Beatrice), qui impersonato da Giorgio Napolitano, e’ in visita pastorale. Spinta dall’inquietudine e accompagnato da Emanuele Macaluso. L’innominato si presenta in canonica per parlargli. E i tre, guardandosi nelle palle degli occhi, si commuovono al ricordo dei bei piani quinquennali, dei kolchoz e dell’amata Prava. Le parole piu’ toccanti sono quelle del Cardinale Borromeo..”Compagni, abbiamo perso tempo con Trotskiy, Kamenev, Zinov’ev e Bucharin. Dobbiamo forse perdere adesso i nostri giorni con una Daria Bignardi, solo per far sposare i due Nazareni riluttanti?”.



LA POSTA



L’innominato torna alla propria fortezza e libera Silvialucia, impegnandosi a cambiare vita, Ferrara spedisce Silvialucia a casa di don Ferrante e donna Prassede, ossia Alessandro Sallusti e Daniela Santanche’, coppia di signori Milanesi che finalmente possono accogliere la ragazza, in attesa che venga a prenderla, per portarla con se’, il Matteo giusto: Salvini. La storia non lo dice ma i Lanzichenecchi a Cinque stelle sono in agguato, calano dal web e seminano virus ovunque facendo sballare persino i sondaggi di Alessandra Ghisleri. I Monatti..Luigi De Magistris a Napoli e Vincenzo De Luca in tutta la Campania..assolvono il loro compito abietto..portare il colera informatico in tutte le email per tutte le primarie a venire. Come nel capolavoro Disney di Edoardo Segantini e Giulio Chierchini.. I Promessi Paperi, piu’ che la Peste scoppia la Posta.



LA PROVVIDENZA



Nel frattempo, la Provvidenza, attende alla propria opera con da un lato Beppe Grillo che accoglie nel suo motoscafo ormeggiato a Portofino le tante vittime degli hacher, e dall’altro l’Innominato, sempre piu’ fervente testimone del collettivismo socialista deciso a scacciare dalle mura del proprio castello gli ultimi piratolli liberali e sincronizzare finalmente il cronometro con l’orologio del Cremino.



IL FINALE



A dispetto della peste e della posta, la Provvidenza mette tutto a posto. La storia non lo dice, ma il cardinal Borromeo solleva Silvialucia dal voto di bunghita’ e benedice l’arrivo di Salvini. La Provvidenza pero’ vede proprio lungo..Salvini arriva ma dice no a Silvialucia. Perdera’ la testa per una bella Tosa di nome Flavia. E partira’ per Verona. La storia non lo dice ma di Sergio Mattarella, infine..ossia il cocchiere Pedro che si conduce in carrozza mentre la storia si consuma…non si dice punto nulla.



Ps..Era pronto il convolo. Doveva avvenire fra 33 giorni, 33 ore, 33 minuti e qualche manciata di secondi, com’e’ d’uopo a regola di disneyana parodia. La storia non lo dice, ma e’ stata Wladimir Luxuria a fornire a Berlusconi la famosa raggiera D&G di spilli d’argento da mettere in testa come Lucia (per il silicone e la tintura, invece e’ ditata di suo). Mentre Renzi. Nel ruolo di giovine ammodo, s’e’ vestito coi panni forniti da Brunello Cucinelli, sarto degli umili in cachemire.


domenica 15 marzo 2015

Francesco Docet.

 Ehi Francesco, belle parole le tue.. scendi e fatti una pizza ma permettimi una cosa, hai ragione sull'anno di misericordia e che dobbiamo accogliere chi sta peggio di noi ma ricordati che milioni di pensionati sono costretti a vivere nella miseria piu' nera.. sta gente vive con 500 euro al mese o anche meno ..senza contare tanti portatori di handicap che hanno come unico reddito 280 euro di pensione d'invalidita' e tante altre situazioni che costringono a sacrifici e rinunce quotidiane, sacrifici enormi che inducono tanti a rinunciare persino a curarsi. Sto president Renzi parla continuamente di riforme ma non parla di riformare veramente le pensioni se non per renderle ancora piu' povere mentre dovrebbe permettere a tutti sti pensionati di vivere decentemente. Le pensioni sono praticamente ferme da 20 anni e quelle con un importo pari o superiore a 1.400 euro lorde al mese, subiscono la riduzione o la cancellazione della perequazione automatica. L’Italia pero' ti da' ascolto disinteressatamente per accogliere una enormita' di profughi (o presunti tali), per ognuno dei quali spende almeno 35 euro al giorno, per un importo di oltre mille euro al mese. Ergo se si ritiene che per un profugo sia necessario spendere almeno mille euro mensili per assicurargli l'indispensabile io mi domando cristianamente perche' vi sono sti cittadini Italiani pensionati costretti a vivere con 500 euro o anche meno al mese? E' retorica ma permettimi di recepire l'invito ad aiutare il prossimo mio come me stesso e quindi la risposta la conoscerai da solo e goditi una pizza alla faccia di chi ci vuol male e spero che quando saremo tutti in fila davanti al Signore io me la possa cavare con uno cinquina sul muso e stop.

Queste sono le scarpe che ha visto Er Burino
E dove le hai messe le scarpette rosse?

giovedì 5 marzo 2015

Women's Day.



Ehila femmine. Avete un giorno all’anno per festeggiarvi. Che dite? Cosaaaa? Che sara’ un po’ pochino? Volete chiedere anche il noveee. E magari pure il dieci… Una bella festa del 10 marzo e lode. Che giornata…non saprete piu’ dove ficcare le mimose. Ve le regaleranno tutti.. panettiere, lattaio, giornalaio, verduriere. Tutti tranne il vostro mascolo ovviamente che non ha avuto il tempo della ricerca. Voi sapete che esso non ha mai tempo vero? Ma non importa dai. L’amore non si conta mica in palline gialle tanfose di mimosa. Ci vuole ben altro. Scommetto che la mancanza mimosaria non vi dice nulla e che state pensando solamente al fatto che non vi ha cambiato l’applique sul terrazzo e da sei mesi gli state fracassando il maronisterio.. Convincetevi maschi. A queste qui non interessa ne la mimosa ne l’uomo bello, intelligente o ricco. Vogliono quello che sappia usare il trapano. Ma non il trapano in senso metaforico e metadentrico. Proprio quello con le punte di ferro comprate da Rogger, quello che gne gne manovra mattino e sera. Un uomo primitivo che costruisca la capanna per la sua femmina che altro non fa' che aspettarlo in una cavernetta con la clava in mano tipo uilma. Invece secondo esse devono fare i conti con dei maestri bricoleur del borgo anche se fanno piu’ danni della grandine del mese di luglio di Casalbordino. Dico bene festeggiate mimosesche? Con i vostri mascoli la certezza ce l’avete no?. Tutto quel che toccano scassano e quando smontano qualcosa avanzano sempre pezzi da fare una mountanbike. Se pretendete dai vostri loro di piantare un chiodo lo sapete benissimo che non faranno solamente un buco. Diciamo che scaveranno proprio la galleria che sta sulle palle ai NO TAV e in molto meno tempo di quello richiesto dall’UE. Poi pretendete di sistemare sta luce sul terrazzo sapendo che solo per cambiare la lampadina si sa che come minimo si spacchera’ il lampadario e crollera' una parte del soffitto, non parliamo poi della sberla di corrente. Poi vi lamentate che se spostano la cassapanca si fanno scendere l’ernia se schiacciano una mosca e’ ovvio che macchino il muro e se provano a ripulirlo lo rimacchiano ancor di piu’. E allora, siccome sono geni, per coprire il casino combinato, ci appendono sopra un bel quadro recuperato al mercatino di Cirie'. Peccato solo  che una natura morta a 15 cm dal pavimento dia un poco nell’occhio. E che dire della lavatrice… perde l’acqua? E che problema ci sta’? ghe pensi mi’ ..e zaac in primis  ecco una seconda scossa da 220 V 4Ampere' che ravviva barba e baffi e scuote il padiglione auricolare, poi per eliminare la perdita di stramaledetta mangiabiancheria si va’ di cacciavite e svitol.. smontandola ovviamente tutta. E alla fine poi come cazzo si fa' a rimontarla. Ghe minga de prublem (non ci sono problemi) la colpa e’ tutta di quella vite che manca. Ideaaa basta smontare la radiosveglia, che pero’ funziona, per recuperare quella vite indispensabile. Cosi’ e’ tutto demolito..Lavatrice e radiosveglia. Un danno via l’altro come fa la valanga con le baite in montagna. Ma il maschio Italico e’ furrrbo e non fa una piega. E’ il  mago della sega (nel senso attrezzo) e pontefice del bullone. Un consiglio…L’unica in questi casi care festeggiate e’ distrarli. Magari col Lego acquistato su Amazon. O coi cestini di pongo del dido’. Auguri donne per sto otto di marzo e mi sono sputtanato da solo senza che me lo diciate voi, ite pure a vedere lo strip al Ganas de Mar... ma siete sicure di diventare come i maschietti ed ottenere l’uguaglianza per poter pisciare sui muri? E allora ite con ste mimose  e lo striptease...