Fatto Quotidiano del 19
Marzo
Matteo Tramaglino e
SilviaLucia sono i promessi del Nazareno..Nel loro cammino verso il
patto ..opss, le nozze ..s’imbattono in Don AbbondioLetta Gianni,
l’Azzecca-Garbugli Coppi, Don RodrigoVerdini, Fra Cristoforo
Delrio, LauraGertrude Boldrini…ci pensa la provvidenza, ma
SilviaLucia s’invaghisce di un altro Matteo….
La storia non lo dice, ma
Renzo e’ Renzie, Lucia Mondella e’ Silvio Berlusconi. Il giovin
Matteo e’ Tramaglino e il benedetto matrimonio che s’ha da fare
al piu’ presto.. e’ il Patto del Nazareno.
Gli sposi, loro malgrado,
sono Promessi. Forse SilviaLucia e’ una civetta immorale.. per come
dice il cardinal Bagnasco..pero’ ama di sincero amore l’altro
Matteo, il Salvini, il Paperino fomentatore di tumulti ai forni di
Milano. Mentre Renzi, come Paperon de’ Paperoni, ama solo banche e
Assicurazioni.
Il Cardinal Borromeo e’
Giorgio Napoletano..l’Innominato e’ Giuliano Ferrara, costretto
ad avallare tutte le trame di Don Rodrigo, ossia Denis
Verdini..mentre a farsi strumento della Provvidenza c’e’ Beppe
Grillo, che in quel ramo del parlamento (che volge a mezzogiorno, tra
due catene non interrotte di deputati e senatori, scansando Mario
Monti a seconda dell’uscita o dell’iscrizione al gruppo misto)
raggiunge il suo gregge. Belante va da se’.
DON ABBONDIO E I BRAVI.
Don Rodrigo Verdini
scommette con il cugino Attilio.
Luca Lotti, di combinare il matrimonio e
spedisce il piu’ bravo tra i suoi brevetti, Oscar Farinetti,
a cercare un curato per le nozze. Con la retina in testa, il Giglio
al bavero e l’antico baffo, sul limitare di Via Sant’Andrea delle
Fratte. Il beffardo Farinetti aspetta. E’ il Griso,
lui. Attende l’arrivo di Gianni Letta,
ossia Don Abbondio. Il
curato, stanco di pregare, gia’ si pregusta la cena (fagiolini a 80
euro cadauno) preparategli dalla Perpetua,
Francesca Pascale.
E’ un’intrighina, lei, ma pur sempre una brava cuoca. Il Griso, intanto sbarra la strada al curato e gli intima..”Questo matrimonio s’ha da fare e in fretta”.
E’ un’intrighina, lei, ma pur sempre una brava cuoca. Il Griso, intanto sbarra la strada al curato e gli intima..”Questo matrimonio s’ha da fare e in fretta”.
AZZECCA-GARBUGLI.
L’episodio getta nello
sconforto Renzi. Ma Perpetua Pascale, la domestica di don Abbondio,
lo convince dell’opportunita’ del patto, ops, delle Nozze..e gli
suggerisce di prendere comunque Silvialucia e, con sua mamma
Fedelinagnese nata
Confalonieri, di
consultare un fior di avvocato. Questi e’ Franco Coppi
detto azzeccagarbugli.
Il quale inizialmente, vuole aiutare la ragazza e avvalorare l’accusa
di essere una civetta (indegna dunque del matrimonio) ma, venendo a
capire in che guaio si finisce a contrastare il patto, li caccia via.
FRA CRISTOFORO E DON
RODRIGO
Ai tre, allora non resta
che rivolgersi a Fra Cristoforo Delrio,
il Graziano. Questi inorridito, decide di affrontare direttamente don
Rodrigo Verdini e convincerlo a lasciare liberi i due giovani. Ma il
don, forte del proprio proposito, caccia il frate in malo modo.
Allora Fra Cristoforo Delrio..alla testa dei suoi nove figli, tutti
fraticelli..lancia un terribile anatema. E Don Rodrigoverdini,
colpito, piu’ che il saio scorge una toga..e gia’ vive un
presagio.
LA NOTTE DEGLI IMBROGLI
Intanto Fedelinagnese
propone un’idea agli Sposi Costretti…portare Silvialucia al
cospetto di Wladimir Luxuria
a Muccassassina e li’, sulle note del TucaTuca, alla presenza di
almeno due testimoni, sottoscrivere l’unione civile con Salvini.
La pensata e’ presto accolta. A far da palo ci sono Tonio
Ghedini e Maurizio Landini
detto Gervasio.
Quest’ultimo e’ il cugino di Renzo Renzi, ed essendo tonto non si
accorge dell’irruzione in discoteca dei bravi che , sulle note di “
una lacrima sul Griso”. Tentano di sedurre la ragazza approfittando
del lento. Silvialucia e’ si’ civetta, ma e’ controllata a
vista da mamma Fedelinagnese, che .. una volta fallita l’unione
civile per sopravvenuto prefetto, inviato da Angelino Alfano!.
Porta via l’innocente strappandola ai brevetti.
ADDIO MONTI
E’ una struggente
traversata quella di Silvialucia..in viaggio verso il convento di
Cesano Boscone, in Lombardia..ed e’ nella corsa del Lungotevere
fino a Via Nazionale, tra i quartieri di Roma, che, confortata da
mamma’, intona il suo addio al “rione Monti” (li’ dove abita
proprio Giorgio Napoletano, il Cardinale Borromeo).
LA MONACA DI MONZA.
Giunta a Cesano Boscone,
“pochi passi distante da Monza”, Silvialucia viene poi
accompagnata dalla madre guardiana, suor Ilda
delle consorelle di Santa Boccassina, al convento di Monza, E’ qui
che sotto il severo controllo di Suor Lucia dell’Annunziata,
madre badessa, vive la famosa Monaca di Monza, ovvero Lauragertrude
Boldrini. La “signora” prende sotto
protezione la giovane e in men che non si dica, le cambia tutte le
declinazioni. Delle Olgettine fa degli Olgettini, di Dudu’..il
cagnetto di Silvialucia..fa Duda’. E, in rispetto delle parita’
di genere estesa agli animali domestici, del bue fa una bua (caduto/a
vittima delle attenzioni di Egidio..”scellerato
di professione”, zoofilo e seduttore di bovini..il/la quadrupede
avvia un percorso di coming out
verso una nuova identita’ grazie a Lauragertrude..e..sventurato
com’e’, se chiamato non risponde).
I TUMULTI DI MILANO
Renzi, intanto, cerca
ricovero all’Expo. Il giudice Raffaele Cantone,
suo amico, e’ momentaneamente assente, e il giovane, rimasto per
strada, si ritrova coinvolto nei disordini di piazza. Non si tratta
di tumulti dei forni..a infiammare Milano sono le proteste
organizzate Dalla Compagnia delle Opere. I ciellini, rabbiosi per
l’arresto di Ercole Incalza, tentano
l’assalto ai negozi di Rolex. Renzi si fa trascinare dalla folla e
digita un numero impressionante ti tweet in difesa di
Maurizio Lupi, criticando la giustizia che
sta sempre dalla parte dei gugi e non #cambiamaiverso. Tra i suoi
follower, un “birro” in incognito cerca di condurlo in questura,
magari per presentarlo come nipote di Barraci H,Obama, ma Renzi,
stanco, si ferma a Eataly dove il poliziotto viene a conoscenza della
sua vera identita’ e lo denuncia al Griso Farinettim che lesto
arriva ..accompagnato dalla Nibbia,
cioe’ Carlotta De Franceschi..e
lo trae in arresto.
L’INNOMINATO
Don Rodrigoverdini chiede
aiuto all’Innominato, ovvero
Giuliano Ferrara, intelligentissimo
e finissimo stratega che, questa volta, non indugia nel castello
delle proprie teorie e va per le spicce, chiama Lauragertrude e, con
l’aiuto dello scellerato Egidio, si fa portare Silvialucia e la
trae prigioniera nella propria fortezza in Toscana. L’innominato,
forgiato com’e’ nella tempra dei totalitarismi..riflette sulle
proprie responsabilita’ e sulle trame di cui si e’ reso
autore..cerca anche una risposta ai dubbi che ormai lo assalgono,
visto i risultati del primo patto del Nazareno (quello tra il Royal
Baby e il Royal Cav.).. quando al sopraggiungere della sera, legge
nel volto di Silvialucia la disperazione, vi vede altresi’ la
propria conversione. Preda dei rimorsi, cerca sollievo nel ricordo di
quando, giovinetto, nel mausoleo di Mosca, sulla piazza Rossa, vide
la Salma imbalsamata di Acciaio, le spoglie della patria
sovietica..”Stalin perdona molte cose per un atto
antirevisionista”.
IL CARDINALE BORROMEO
L’Innominato trascorre
una notte orribile funestata anche dal pianto di Silvialucia,
che..dopo aver fatto promessa di non bere piu’ Sanbitter, di non
ballare nella tavernetta di Arcore e di non andare piu’ per
Bunga..a furia di lacrimare fa gocciare dalle gote anche il cerone,
Per l’aere della vallata, intanto s’odono le campane a festa. E’
un segno. Il cardinale Federigo Borromeo
(antenato di Beatrice), qui impersonato da
Giorgio Napolitano, e’
in visita pastorale. Spinta dall’inquietudine e accompagnato da
Emanuele Macaluso.
L’innominato si presenta in canonica per parlargli. E i tre,
guardandosi nelle palle degli occhi, si commuovono al ricordo dei bei
piani quinquennali, dei kolchoz e dell’amata Prava. Le parole piu’
toccanti sono quelle del Cardinale Borromeo..”Compagni, abbiamo
perso tempo con Trotskiy, Kamenev, Zinov’ev e Bucharin. Dobbiamo
forse perdere adesso i nostri giorni con una Daria Bignardi, solo per
far sposare i due Nazareni riluttanti?”.
LA POSTA
L’innominato torna alla
propria fortezza e libera Silvialucia, impegnandosi a cambiare vita,
Ferrara spedisce Silvialucia a casa di don
Ferrante e donna
Prassede, ossia Alessandro Sallusti
e Daniela Santanche’, coppia
di signori Milanesi che finalmente possono accogliere la ragazza, in
attesa che venga a prenderla, per portarla con se’, il Matteo
giusto: Salvini. La
storia non lo dice ma i Lanzichenecchi a Cinque stelle sono in
agguato, calano dal web e seminano virus ovunque facendo sballare
persino i sondaggi di Alessandra Ghisleri.
I Monatti..Luigi De
Magistris a Napoli e Vincenzo De
Luca in tutta la Campania..assolvono il loro
compito abietto..portare il colera informatico in tutte le email per
tutte le primarie a venire. Come nel capolavoro Disney di Edoardo
Segantini e Giulio Chierchini.. I Promessi
Paperi, piu’ che la Peste scoppia la Posta.
LA PROVVIDENZA
Nel frattempo, la
Provvidenza, attende alla propria opera con da un lato Beppe Grillo
che accoglie nel suo motoscafo ormeggiato a Portofino le tante
vittime degli hacher, e dall’altro l’Innominato, sempre piu’
fervente testimone del collettivismo socialista deciso a scacciare
dalle mura del proprio castello gli ultimi piratolli liberali e
sincronizzare finalmente il cronometro con l’orologio del Cremino.
IL FINALE
A dispetto della peste e
della posta, la Provvidenza mette tutto a posto. La storia non lo
dice, ma il cardinal Borromeo solleva Silvialucia dal voto di
bunghita’ e benedice l’arrivo di Salvini. La Provvidenza pero’
vede proprio lungo..Salvini arriva ma dice no a Silvialucia. Perdera’
la testa per una bella Tosa di nome Flavia.
E partira’ per Verona. La storia non lo dice ma di Sergio
Mattarella,
infine..ossia il cocchiere Pedro
che si conduce in carrozza mentre la storia si consuma…non si dice
punto nulla.
Ps..Era pronto il convolo.
Doveva avvenire fra 33 giorni, 33 ore, 33 minuti e qualche manciata
di secondi, com’e’ d’uopo a regola di disneyana parodia. La
storia non lo dice, ma e’ stata Wladimir Luxuria a fornire a
Berlusconi la famosa raggiera D&G di spilli d’argento da
mettere in testa come Lucia (per il silicone e la tintura, invece e’
ditata di suo). Mentre Renzi. Nel ruolo di giovine ammodo, s’e’
vestito coi panni forniti da Brunello Cucinelli, sarto degli umili in
cachemire.