giovedì 31 maggio 2012

Che barba che noia..

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In questa stagione gli amori diventano anemici. Affaticati , pallidi, smorti insomma. Come? (direte voi), l'avvento del bel tempo dovrebbe essere il contrario, il rifiorire della Primavera preEstiva..Forse sti amori hanno bisogno solo di un poco di mare di Casalbrodino. Diciamo un periodo di tre mesi dai... d'altronde dopo un ragguardevole  numero di giorni tu e lei, lei e te, l'orribile peso della ripetivita' comincia a farsi sentire. E cosi' si arriva al livello di tolleranza zero. Son le fisse che stancano le unioni. Quelle abitudini bizzarre e insensate con le quali ci fustighiamo a vicenda. Parliamo di qualche persona vicino a noi di cui conosciamo le abitudini..ad es.. uno a caso..l’Angelo il pestino che non perdona. Non riesce a mangiare l'uva senza prima averla sbucciata e separata dai semini. Media di tempo per ogni acino una cinquina di minuti e a volte anche una decinaia.  Per il prosciutto opera col bisturi asportandone la parte grassa. Se malauguratamente per caso gli capita l'incombenza del panino, si va alle calende greche antecrisi. I pezzettini che sbucano fuori dalla michetta, si tolgono uno per uno sistemandoli nel punto dove manca. Insomma ci va’ il tempo che ci va’ no?. Intanto alla moglie di Angelo e' venuta una faccia che non ha nulla da invidiare ad una ciotola di Ciappi. E' una natura morta che parla. Ma anche lei non scherza. Tutte le volte, dopo che Angelo ha parcheggiato sottocasa nel cortile scavato dai panni stesi ad asciugare dalla tipa che ha la centrifiga che nn funge, le prende la fissa di tornare indietro a controllare se l’incutito ha chiuso il box. Sempre. Anche se nel frattempo si e' inerpicata per dieci minuti sulla salita che porta ai garage. La Lella  (moglie del Carlo) e' iperossessionata dall'ordine, casa sua e' tutto un coordinato, ha persino il copriwater in tinta come il copriletto. E' cosi' suonata che quando scopa (oppss.. fa l'amore e capita raramente) ogni tanto si ferma e rifa' il letto. Tiene anche i biscotti nell'armadio per ordine alfabetico: abbracci, baci, baiocchi, stelline e togo. Il suo compagno (il Carlo) dopo 40nni di convivenza e milioni spesi in agopuntura, ancora non ha accettato questo ordine maniacale e fa’ di tutto per creare disordine. La Lella ha anche il vizio di ottimizzare gli spazi ed e' soprattutto economa, col cibo avanzato se rimane una forchettata di spaghetti e due cucchiaiate di brodo vegetale, mette tutto assieme in un contenitore per risparmiare spazio, difatti il Carlo non e' piu' uomo… e' come il Labrador di Renzo, abituato com'e' a trangugiarsi quelle sbobbe. Lella litiga con Carlo perche' il rotolo della carta igienica va sistemato col foglietto che scende  dall'alto ma lui si ostina  a metterlo con lo strappo che sbuca da sotto e del resto lui il bidet lo fa con il fondoschiena verso l'acqua mentre lei ficca la passeretta al getto. Primo o poi la Lella seguira' le orme di Adriana che dopo 15 anni ha mollato l’Augusto. Motivo? Tutte le volte che andavano in pizzeria lui mangiava la pizza tutta dentro e poi con la crosta intera faceva il volante della macchina e brummm brummm con relativi sputacchi da far invidia allo spegnitore di candeline della Parrocchia. All'inizio l'Adriana lo trovava esilarante poi, dopo 3 lustri di repliche, ha pensato che poteva anche farne a meno. E si e' messa sai con chi? Ma col Pizzaiolo. Come ogni post..i riferimenti a nomi o cose sono puramente ed esclusivamente tassativamente reali quindi i vari sputtanamenti sono frutto di cose dette in segreto per la serie rimanga entrenouse come dicono i cugini d’oltralpe..bueno..vado a far rifornimento di grappa, questo mese le bottiglie sono evaporate per il caldo degli ultimi giorni.

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Il giorno dei perche'

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Sara’ che mi mancano gli alti sistemi speculativi, sara’ che la mia e’ solo bigiotteria di pensiero, sara’ che sono agli ultimi giorni preferie trimestrali abbondanti.. il fatto e’ che ne ho le palle piene e mi sono aalzato chiedendomi..perche’. Allora..Mi stanno bene i due cents che serviranno ai fratelli sfortunati ma come cazzo si fa a spendere 1500 milioni delle vecchie lire per addestrare gente che dira’ ad un povero cristo che tu sei un povero cristo e che sei nato povero cristo per essere considerato povero cristo, ma vedi di dare 25.000 euro al povero cristo e vedrai che non si sentira’ un povero cristo detto da chi e’ addestrato a dire che sei un povero cristo. Forse la pioggia del mese scorso mi ha incastrato nel cervello dosi considerevoli di “Perche’” e ho finito le risposte e comincio non col vorrei come una carissima persona faceva ma col “Perche’”. Parto con le vestimenta che la Lella mi prepara..eccola li..La dolcevita senza maniche. D’estate e anche d’inverno. Perche’. Una dolcevita smanicata targata Trussardi che fa pendente coi jeans e’ una contraddizione bella e buona. Perche’ mai mi devo cacciare addosso una roba che se fa caldo mi fa sudare il collo e se fa freddo mi fa ghiacciare i gomiti? E’ una moda riservata a quei disgraziati che hanno sempre la faringite tipo Demo e le braccia coperte da orticaria psoriasitica come la moglie di Gino e ai deficienti azz come riempie bene la bocca mettendo deficiente con la “i” che tradotta in francese deficient, inglese deficient istess in tettesko unzalanglic in latino deficiens..basta cosi’  per spiegare a chi ha messo il cartello nel condominio che l’ha scritta senza la i..leggo integralmente sulla porta cha da’ sui box..Chi strappa il cartello 2chiudere la porta” e’ proprio un deficiente”..non raccolgo l’insinuazione e so’ di deficere in molti punti. Post senza senso vero e sono in vena di brevetti..adesso mi metto li e comincio anch’io a brevettare belinate… faccio dei bikini in lana d’angora da usare a Casalbrodino, una bella collezione di impermeabili in carta assorbente o carta igienica rotolo venti piani e dei modernissimi guanti in acciaio che diventa ruggine ma non e’ ruggine..come il monumento di Via Italia. Vabbuo’ ricambio argo&mento e mi chiedo..
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Altro mistero dovuto alle pulizie del giovedi’. Quelli che assumono la Colf e poi puliscono la casa prima che arrivi, cioe’ pagano apposta una che viene a casa loro per non fare una mazza. Passano addirittura la cera sull’asse del water pur di non fare brutta figura datosi che il marito piscia sempre fuori e non ho mai capito la storia dell’asse..alza l’asse abbassa l’asse..boh e’ il terzo mistero di Borgaro. Cosi’ arriva la “signora” delle pulizie, contenta come un grillo, si infila le ciabatte, si fa il caffe’, legge il tuo giornale fa una passata sul tuo pc e poi telefona tutto il tempo al cellulare della cugina, assunta anche lei da qualche sciroccata che sta nell’europa ovest, per pulire sti locali sempre puliti. E per finire guardando in Via Italia mi domando e dico del perche’ del lavaggio delle strade. Ma perche’. Io mi sono sempre chiesto e non me lo sono mai spiegato come disse il vento alla vela. E’ come lavare la suola delle scarpe. Perche’ lavare le strade e non i marciapiedi che li deve lavare la Giovanna, insomma in strada tutto sommato ci si passa in auto ma sui marciapiedi dove passano i cristiani che sono? Fogna a cielo aperto?. Dai facciamo un bel bucato serio cazzo, scopa, acqua e sapone, sia chiaro. Certo. Perche’ vorrete mica dirmi che per togliere questi maledetti olii nocivi o residui del ciuingumme basta bagnare le strade con quegli sprizzino virgoletti? Davvero? Ma allora e’ meraviglioso. Ma come mai questi oli si depositano solo al centro? Le altre vie sono immuni? Qualcuno le ha vaccinate di nascosto? Ma perche’ dico io e scusate la polemichetta. Ma se l’auto posteggiata impedisce il lavaggio perche’ mi date la multa e poi la lasciate li e la lavate lo stesso sta cazzo di strada? E se potevate lavarla perche’ mi avete dato la multa a fare? Ah capisco , era per castigo come il semaforo davanti alla Coop. Avete fatto bene e vi risparmio la storia della spazzatura differenziata, altra multa ma se non mi dite come faccio a separare il liquido organico dalla gomma la gente che scopa nel senso rapporto intersezionale ancora non sapra’ mai differenziarla e quindi da quei soldi che all’inizio serviranno  per istruzione, staccate solo una piccola parte per addestrare le forze del disordine a rispondere alle domande sul come fare a differenziare e nel frattempo la parte organica seguira’ il percorso delle acque di scarico via cesso dove le massaie buttano rigorosamente l’olio dei fritti e la parte gommata rimarra’ nell’apposita cartucciera anche perche’ ci sta chi e’ allergico alla gomma e senza fare nomi lo guardo allo specchio.Basta coi perche’ e speriamo meglio domani che e’ venerdi’ e come ben sapete ne’ di venere ne’ di marte non si tromba e non si parte.

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mercoledì 30 maggio 2012

Agata.

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Gli Italiani non fanno piu’ figli? Naaaaaaa..oltre ai Rumeni, Marocchini, Filippini abbiamo anche noi chi si preoccupa al rialzo percentuale di procreazione. Agata.. la canzone diceva, tu mi sorridi Agata etc etc ..lei..l’incutita Agata non sorride, scopa col risultato di non stare piu’ nella pelle. Ma per davvero, proprio nel senso fisico corporeo del termine. E’ di sette mesi e pesa come Giuliano Ferrara in edizione antigrillini rap pur essendo alta come Magalli ovvero un metro e una gazzosa. Potrebbe andare nelle discoteche e farsi assumere come ragazza cubo. Nel senso geometrico della parola, altezza, profondita’ e larghezza tuttistess. E dire che sino a qualche mese fa sembrava che la vita le riservasse unicamente “a soli” di sgrillettamenti. Colpa di Arnaldo, l’ex compagno, di cui si era invaghita credo dopo aver preso un’insolazione nella spiaggia di Casalbordino. Un massacratore professionista di balle che da giovane penso facesse l’equilibrista.. appunto per il fatto di stare sempre sulle palle. Ma lei si tormentava. Nessuno e’ mai morto di mal d’amore, le ripetevo.. al massimo ti verra’ la gobba come ai drome.. dari. E infatti le e’ venuta. Ma sul davanti. L’inseminator dichiarato e’ un veterinario di Leini’ masturbatore di colibri’ (e fa anche rima) dove lei aveva portato il suo Verdone Mangiasassi (la storia del Verdone sara’ oggetto di altro post) al controllo.. ebbene questo veterinario non e’ che sia di primo pelo e nemmeno di secondo o terzo, l’ama tantissimo e lo dice anche a decinaia di clienti, il fatto triste e’ che proprio la settimana scorsa ha festeggiato le nozze d’argento con la moglie o compagna. Ma Agata, che il suo nuovo moroso double-face de mierd chiama Gatty per via della sua professione animalesca, non ha nessuna intenzione di fare come Cime Tempestose. Ha deciso di fare la buona madre. Si e’ tolta il piercing dall’ombelico, che ormai era grande come un anello tipo quello per tende mantovane ed ora viaggia con premaman che le danno l’aspetto di Italo il Vagonlit di Montezemolo. E adesso pero’ parentesizziamo e andiamo sul visivo.. qualcuno mi spieghi perche’ gli abiti da donne incinta devono essere cosi’ mostruosi. Cominciamo dai colori. Roba che snellisca e renda piu’ snelle? manco pu’ belin. Solo fucsia, bluette, viola cardo trasu’ de ciuc o fantasie gialle e nere da salamandre insomma roba da paint shop. Ma visto che ste povere donne, gia’ si sentono dei cessi, delle energumene, delle orchesse,  e’ proprio il caso di imballarle in metri e metri di volant? Non sono mica dei gazebo raccoglifirme radicali. Sarti sadici che non siete altro.. sapete chi si veste cosi’? Solo le scimmiette nei circhi e non di loro iniziativa. Se il vostro obiettivo miei cari stilisti e’ devastare l’amor proprio delle femmine gravide, fate che fare una linea di premaman direttamente in polistirolo finto michelin, magari accessoriata di adesivo Bimbo a Bordo, da appiccicare alle chiappe. Mammina? Tieni un bel pancione e ti ostini con la spiaggia di Casalcoso? Allora toh… un bel costume giallo fluorescente con gonnellino in balza, girovita di smerlo e spalline di frappa, cosi’ sei uguale sputata ad un dirigibile della Solero Algida precipitato inavvertitamente sul bagnasciuga di Torino di Sangro.  La Marinella invece ha partorito qualche giorno fa’ tipo pente coste, sgravato come si dice in gergo animalesco, l’ha fatto in acqua come gli squali e adesso e’ distrutta da 10 ore di salamoia. Giuro che se una cicogna mi si avvicina ancora una volta.. la prendo a calcinculo (ella mi ha confidato). E’ un po’ preoccupata, la capisco. D’altronde in tutti questi anni, l’unica cosa che Marinella e’ riuscita a far crescere in casa sua, oltre ai baffi e’ la muffa sui muri.
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domenica 27 maggio 2012

Basta Censura..



E dai.. finalmente li possiamo chiamare ufficialmente col loro nome senza tema di esser citati a giudizio grazie alla Cassazione ci dette il permesso. Che cosa? Eh un caiser, un momento, mica siamo certi che tutte le Procure e tutti siano al corrente e soprattutto allineati in fila per sei col resto di due..dicobene Maria advocata miam. Per il momento sara' piu' prudente che "quelli" siano innominabili.. e se proprio qualc1 vuole nominarli fara' meglio ripescare dal linguaggio di generazioni non troppo lontane...“i cosiddetti” e chi segue le mie elucubrazioni tipo il post precedente dove sono stati nominati almeno 85 volte, capira’ il ripetersi di parole all’indice e anche al medio che forse e’ piu’ appropriato. Erano tante le parole che non si potevano dire fino a pochi anni addietro. Una societa' che sentiva ancora troppo prossime le sue origini contadine doveva evitare di chiamare le cose col loro nome, come innocentemente si usava in campagna, specie se riguardavano parti del corpo o..cosa terribile..il sesso. Bah..una signora di medioborghesia non si sarebbe mai azzardata di nominare i piedi davanti alle sue amiche..si ho detto i piedi..bisognava dire "i medesimi" o cautelarsi almeno premettendo un " con permesso parlando".. Figuriamoci se si doveva salire un poco piu' insu', verso quelle che i latini chiamavano le pudenda e la nostra lingua, piu' timorosa ed ancor in uso presso la punta dello stivale e anche il tacco..le vergogne (sentito dai miei parenti acquisiti by seconda mugliera). Chissa' perche' vergogne boh..questo non me l’hanno spiegato e quindi ho sempre pensato fosse questione misurativa, io non mi vergogno affatto cmq, alla Rai nei primi anni 50, zelanti supervisori cancellavano dai testi destinati agli speaker espressioni traditrici come " in seno al governo" o pericolosissima "i membri delle commissioni". Circolava un manuale per i redattori del giornale radio che erano esortati a scrivere per esteso tutti i nomi degli enti pubblici, perche' qualche attentatore alla moralita' non leggesse al microfono, in sigla ..la Federazione Italiana Consorzi Agrari che fu poi chiamata Federconsorzi...Ma gli studiosi sanno che il meccanismo dell'interdizione linguistica ..e' pericoloso, genera per necessita' di compenso il bisogno della violazione. Non c'e' alcun gusto ripetere la parola consentita dal bon ton, molto di piu' ad usare quella proibita, che da' l'idea della spregiudicatezza, modernismo, sfida alle convenzioni. Finche' la stessa parola, consumata dall'abuso, finisce con il perdere il significato originario, ne assume un altro, che diventa innocuo, cambiando pelle di traslato in traslato. Le buone signore (leggasi buone e non bone) della media borghesia, che non avrebbero mai nominato i piedi lasciavano scivolare tranquillamente nel discorso, un "pinco pallino" o un "prenderla sottogamba" senza sospettare la perfida origine di quelle espressioni.
Grazie Signori della Cassazione, per avere sdoganato la parola che corre con piu' frequenza nei trivii, assolvendo quel giovane perugino colpevole di averla usata. Ora tutti potranno aggiungere al verbo transitivo "rompere” quel complemento oggetto da cui si guardavano, peccando contro la sintassi pur di non commettere un peccato di turpiloquio. E, gia' che ci siete, fate sapere alle vigilesse Borgaresi, di non rompere...E quindi quell'offesa a pubblico ufficiale per aver pronunciato verbo transitivo e complemento oggetto era nel contesto di un discorso legato si alla persona, ma in maniera amichevole ..in senso lato appunto e quindi e' il caso nei confronti di quella denuncia di ritirarla, anche perche' il fatto non sussiste a parte il consiglio di andarselo a prendere dove il sole batte poco che manco si e’ sentito e se non fosse stato per il dito medio sollevato,,manco si sarebbe capito, toccare per credere.. ma non da parte del  pubblico ufficiale ma dalla persona da me incaricata che mi sta leggendo anche perche' se lo facessi fare da altre persona la mia integrita' ne andrebbe di mezzo e potrei fare parte del coro delle voci bianche della parrocchia Porcarese in un prossimo futuro..dico bene Cassazione Perugina oppure sono facente parte di un mondo diverso e mi dovro’ limitare a pensare a voi solo per le confezioni vendute con dentro i messaggini...

sabato 26 maggio 2012

Coglioni Impestati.

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Invito chi odia leggere sproloquiature turpiloquienti a non continuare la lettura del post che e’ scaturito dalla cervicale mentre stavo cercando di buttare al macero alcuni documenti datati ed inerenti ad un periodo di studio nella svizzera tedesca che mi ha fatto ricordare alcuni cartelli del tipo “ Italiani non mangiate i cigni del parko”,”Kein Eintragung und Italianer” (ehmm.. vietato l’ingresso ai cani e agli Italiani) scritti da qualche impestato discendente dal tipo coi baffetti.. per intenderci il classico coglione. La tranquillizzante credenza per cui e' preferibile un impestato ad un coglione perche' l’impestato ogni tanto riposa, ha un'amara eccezione in me che appartengo alla schiera degli instancabili coglioni impestati. Insomma il coglione impestato e' coglione perche' non capisce un cazzo, se non il proprio interesse di parte, e non capisce nulla perche' e' impestato, e la impestagione gli fonde l'intelletto. E' peculiare del coglione impestato misurare la statura morale e la capacita' a vivere nel mondo esterno con il proprio metro, scusate..intendevo col proprio decimetro, e di conseguenza sospettare negli altri le infamie di cui lui sarebbe capace di fare e di incorrere. Il coglione impestato odia il mondo perche' avverte l'altrui disprezzo, diffida del mondo perche' lo misura con il proprio modo di agire, sogna che il mondo gli cade addosso perche' lui stesso ne fa parte e di conseguenza non gli mancano i bersagli contro cui spezzare le proprie corna, ne di solito gli mancano i mezzi di farlo in quanto la parte che colpisce da tutto di se come modo di poterla trovare ma in cambio non ha nulla.. E' chiaro che ogni persona perbene rifugge i rapporti con i coglioni impestati...ma essi non sanno starsene in un angolino, tirando fuori ste cazzate nei momenti piu' impensati. Per questo i coglioni impestati, sputano sentenze, dicono cose riprovevoli e stupide tranciando giudizi da nulla sopportati se non dalla cupa ignoranza. Nutrono timori visionari e forsennati contro chiunque, singoli istituzioni e societa' o comunita' e paesi.. danno giudizi xenofobi a chi agisce solamente e segue il proprio istinto.. e tanto meglio se quella persona e' debole o abbia dei problemi suoi. Quegli attacchi non mancano di incuriosire una societa' morbosamente attratta da tutto cio' che e' abnorme o bizzarro, e suscitano la complice solidarieta' degli altri coglioni impestati, che sono legione, piu' sono.. e piu' si imbaldanziscono e favorisce l'ascesa dei coglioni impestati, piu' impestati che coglioni che hanno l'agio di dare sfogo alle loro intemperanze ...Agiscono cosi' i coglioni impestati, perche' sguazzano nella loro merda di vita e pensano che tutto cio' che gira intorno ad altri  sia parimenti, sputando sentenze e fango e scrivendo cartelli da piantare nel parco.. Povero coglione impestato.. devi ancora crescere anche ormai sei vecchio e coglione ma non coglione semplice, coglione impestato e adesso vado a dire tre pateravegloria  perche’ sento che le ossa di Dante stanno vibrando nella fossa ma sto binomio mi riempiva la bocca e svuotava il cervello.. si fa per dire.. piu’ che materia grigia sono quel paio di neuroni spaesati rimasti nel vuoto della scatola cranica e quindi butto con soddisfazione questi ricordi nella differenziata Borgarese sapendo che tutt’oggi di queste scritte nel paese dei crukki se ne trovano e anche molte nel paese dell’angela dorothea kasner piu’ nota come merkel e il bello e’ che il nostro nano gli ha fatto conferire l’onoreficenza di dama di gran croce al merito della repubblica italiana..bah..
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giovedì 24 maggio 2012

Addio Cabina.

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Mentre fottingavo passando accanto alla cabina telefonica ho visto un cartello.. mi sono avvicinato e ho letto la decuiusata della stessa.. anche la cabina se ne va, ormai poche persone la utilizzano e mi ha fatto rimembrare che undici anni orsono era stata decretata la fine del gettone telefonico..ve lo ricordate?…C’era una volta…il gettone telefonico, era nato nel 1927, per inaugurare i primi sei telefoni a gettone installati presso la Fiera Campionaria del mio paese a Milano, ed e’ morto al 31 dicembre 2001 allam veneranda eta’ di 74 anni; in tutti questi anni non cambio’ mai il conio. Il gettone serviva per dare il resto in mancanza delle monetine (incettate dai giapponesini che le utilizzavano per fare le casse degli orologi), serviva anche per bloccare la levetta del Calciobalilla al fine di prolungare la partita in quanto le palline continuavano a scendere, e qualche volta sto gettone serviva anche per telefonare. Parecchi miei coetanei ne conoscono il sapore dato che mettendoli in bocca assieme ad una caramella zuccherata, una volta infilati nella canalina del telefono pubblico, incollandosi alla parete impediva la discesa degli stessi e prolungavano la telefonata all’infinito (i piu’ raffinati ecologisti praticavano dei forellini nel gettone per infilarvi una cordicella di nylon, sempre allo scopo di non farlo cadere nella cassetta della gettoniera). L’impiego telefonico del gettone era complesso, per svariati motivi a partire dall’ardua combinatoria gettone-telefono. Situazione namber uan: il barista ti dava il gettone, ma sul telefono campeggiava un enorme cartello con scritto “GUASTO”. Situazione namber ciu (scusate lo sputacchio), il telefono era in servizio, ma sul banco del bar c’era un foglio con scritto “ NON ABIAMO GETONI”. Situazione namber tfrii: avevi il gettone, l’apparecchio fungeva, ma era occupato da un cliente abituale, tale Tonino detto “Il Bestia”o anche “el Ciulun”, una specie di armadio vivente che con un solo gettone telefonava ininterrottamente per diciassei ore ( la Tariffa Urbana a Tempo era allora un virus sconosciuto), alzando la testa solo per ordinare birre, panini e per sputare sul cartello “Telefonate Brevi” e nessuno osava protestare. E che altro dire delle interurbane? Per fare un’interurbana arrivavi alla cabina zavorrato da decine di gettoni stipati nelle tasche dei pantaloni (da cui la famosa frase pronunciata dalla ragazza che abbracciavi: “mmmm Sei contento di vedermi o devi fare l’interurbana?”, li infilavi ad uno ad uno nel telefono, poi facevi il numero con la rotella e, non appena dall’altra parte alzavano il ricevitore o cornetta, i gettoni precipitavano con la velocita’ ed il rumore di uno sten tipo raffica di mitra. Se invece non rispondeva nessuno, potevi premere il tastone di plastica per farti restituire in un colpo tutti i gettoni sentendoti cosi’, per una volta, come un vincitore alla slot machine. E chi di voi non ha recuperato gettoni passando davanti alle gettoniere,  tentando la fortuna di recuperare i gettoni che precedenti persone non erano riusciti ad avere per la fretta.. luogo ideale le stazioni ferroviarie con treni in partenza… oppure variante di ladrocinio inserendo uno straccio nel foro di caduta per impedirne la giusta restituzione ed il successivo castigo da parte del trucido trafficone che toglieva l’impedimento e intascava il malloppo. Unica alternativa erano i bar con il telefono a scatti, dove pero’ il contatore cominciava a girare come un frullatore  Girmi appena entravi, quindi da scartare assolutamente. Al gettone e’ legato l’unico fruttuoso investimento della mia vita: un guadagno netto del 100%. Stavo ammassando gettoni per concedermi una telefonata alla  Gabriella di Busto Arsizio grande gnocca con un sorriso splendido e una mini da capogiro; un giorno arrivo’ la notizia dell’aumento del telefono; il gettone era radicalmente raddoppiato come prezzo. Guardai il mio gruzzolo: tredici gettoni, una sopravvenienza attiva di ben milletrecento lire (0.67 €); offrii una ghiacciatina mentorzata alla vicina di casa di nome Maria e dimenticai per sempre la Gabriella di Busto Arsizio. Addio Gabriella e addio Caro Gettone.. ti ricordo con very nostalgia.

mercoledì 23 maggio 2012

Di che suocera sei..

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Allora come dicevo a Mascia, vediamo un poco la situazione che si crea con le bistrattate suocere.. sorry io parlo al plurale causa i plurimatrimoni, senza contare che il mio primo suocero si era risposato e poi stava con una compagna, quindi ne ho da vendere, ad ogni modo quando si parla di suocera, le cose non viaggiano sempre alla stessa maniera. Per es., puo’ capitarti una moglie impestata con madre sempre impestata oppure una moglie magnifica con madre fantastica. Pero’ esiste un pero’, molto piu’ spesso assai, che le categorie si miscelino tra loro e puo’ toccarti una ragazza adorabile con madre insostenibile o ancora una moglie stronza con mamma meravigliosa. Io sono stato fortunato con le suocere sopraddette. Con le mogli un poco meno a parte l’ultima che mi conserva per grazia ricevuta, per la serie ti ho conosciuto per caso e ti tengo per disperazione. A pensarci bene a volte mi dispiaceva di piu’ lasciare la suocera che non la loro figlia.

 Ma non sempre va cosi’ e il cielo puo’ regalarti brandelli d’inferno bypassando direttamente il purgatorio. Considerato la lunghezza del post ho la possibilita’ di raggruppare quattro tipi di suocere piu’ una vignetta e parto con la piu’ comune e cioe’ la cosiddetta suocera denominata “tromba d’aria” che e’ quella che ti capita tra capo e collo in momenti piu’ impensabili sconvolgendoti la casa, ti fa il letto mentre sei ancora dentro, stacca le tende, passa l’aspirapolvere facendoti perdere il filo del discorso che stai tenendo al computer, prepara le polpette con gli avanzi che stavano quasi nella pattumiera (lo sai che la fame nel mondo impera, non hai visto quei poveri bambini in televisione? Si cazzo li ho visti ma non capisco perche’ devo vivere male subito e non quando mi manchera’ il cibo..bah) ti riordina i preservativi per scadenza, ti butta via quei bei calzini morbidi perche’ sfilacciati, rampogna la figlia e mentre fa’ tutto cio ..parla.. parla.. parla.. Apre una parentesi dopo l’altra e il segreto per capire il discorso e’ di appuntarsi subito il soggetto sul post-it e poi pregare che passi come tutte le calamita’ naturali mentre pensi a che male hai fatto per conoscerla e pensi che la tua punizione in terra sia notevolmente ingiusta.

Inserisco la vignetta dedicata alla suocera “vengo anch’io” senza commentarla
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Tutt’altra solfa e’ la suocera “mi.stu.mal” (io sto male per chi non conosce il vocabolario leghista), questa ne ha sempre una, dice che muore ma non muore mai, l’unico guizzo di vita le viene parlando di malattie, il suo armadietto e’ invidiato come rifornimento dalla farmacia del centro e sono convinto che il medico di famiglia telefoni a lei per essere aggiornato, cosi’ evita i vari congressi rompipalle. Poi conosce tutte le persone che hanno avuto interventi, pensa alla Marisa quella della merceria che pende a sinistra dopo che gli hanno tolto la vena safena. . O poverammi..e alura el por Pierin? Adess che le anda’ en pensiun el poteva stare tranquillo aspettando il de cuius..ha scoperto che al figliolo piacciono i maschi. Sempre meglio cmq questo tipo di suocera medicoapprensiva che quella della serie “strega merdaccia”..Cavolo una rospa gonfia di odio che fa finta di amarti, falsa come un anello acquistato in cartoleria o come un biglietto da tre euro. il suo sogno nel cassetto? Che si apra una voragine e ti inghiottisca facendoti strisciare le palle contro sassi aguzzi mentre cadi al centro terra dove una colata lavica ti aspetta, almeno una volta inghiottito e digerito la sua figliola potra’ sposare quel commercialista occhialuto tanto perbene che non ha molti grilli per la testa come te e che non abbina mai il suo nome a quello degli animali che razzolano o che sguazzano nel fango..ahoo persino nel giorno dell’unione con la figliola, mentre tutti osannavano gli sposi lanciando riso, lei gridava viva la sposa..  bah termino col tipo di suocera “ucceldibosco”. Quella che non c’e’ mai. E’ una specie di spirito, un fantasma, un ologramma. Viaggia, gioca al bingo, va al circolo, frequenta l’universita’ della terza eta’, esce con le amiche, nuota , va a teatro..pero’ non ti tiene il nipote perche’ non ha piu’ l’eta’ e tu sei obbligato alla badante da 1.500 al mese ..e le ferie e i permessi.e ora che sono comunitarie accampano i diritti di maternita’..si e’ fatta mettere incinta dall’altro beduino perche’ cosi’ prende i 1.000  € dalla regione. Cmq questa suocera ti adora, sta sempre dalla tua parte..e sai perche’? Questa ha il sacrosanto terrore che tu pianti la figlia e lei torni al mittente quindi se la troverebbe di nuovo a pesarle sulle croste. Una parentesi sulla Tata, a parte che e’ una bella figliola, lunga con tre lingue di cui una che non descrivo. Ma perche’ noi non prendiamo i soldi della tata facendo quello che fa lei? Allora siamo proprio dei pistola.. interrompiamo sta catena di Sant’Antonio smettiamo di lavorare, non paghiamo le tasse prendiamo soldi di disoccupazione, ciurliamo nel manico come  quanto vogliamo e prendiamo pure gli incentivi e porcocazzo dove troviamo un coglione che ci permetta tutto questo..uno come me insomma..caro Monti sai che faccio? Prenoto un posto sul gommone sperando che i beduini non mi rispediscano indietro e sulla lapide della suocera ci scrivero’, “Signore ricevila con la stessa allegria con cui te la mando”..  


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martedì 22 maggio 2012

Festa Insieme.

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Hanno cuccato una settimana schifa per festeggiare al mio Paese, piove e quindi ne approfitto per visitare un loco nato di recente, fuori ci sta scritto in grande BINGO e quindi entro e procedo spaesato in un salone dalle tinte blu marcate, mentre un’addetta tipo maitresse mi invita gentilmente ad accomodarmi dato che non posso infastidire il gioco e distrarre i giocatori. Gia' in ogni caso non ha molto senso a stare li a curiosare e a cercare di capire. Dopo aver deciso di entrare nel mondo del Bingo non ho nulla a cui pensare, devo sedermi e giocare, era quello che volevo no?. Iniziamo, cerco di infilare le gambe senza toccare quelle della mia vicina, il pennarello blu..esita, disegna cerchietti nell'aria mentre i numeri vengono scanditi velocemente dagli altoparlanti. Il Bingo e' molto semplice, e' una tombola per adulti, rapida, svestita dal suo tradizionale clima famigliare e festivo ed accelera sul rapido coito di una "cinquina" e del "bingo" appunto.

Non c'e' tempo per l'emozione, le cartelle da due euro si riempiono velocemente di crocette ed altrettanto rapidamente vendono sostituite da altre vergini, pronte per una nuova pioggia di X della speranza. Con la cinquina si incamerano cinquanta euro scarsi, con il bingo meno di trecento. Pago di nuovo ed aspetto, il mio vicino che non pensa ai  membri suoi mi dice che forse avevo fatto un five, gli faccio un segno di gemellaggio dicendo di pensare alle cartelle sue e lui annuisce data la presunta forma di ignoranza cattiva che sprigiono per la serata che proprio non mi sfagiola. Mi salvano le luci che si abbassano e.. iniziamo.

Si fermano tutti, il momento e' tensivo, sento persino stomaci che borbottano, respiro profumi taroccati marca Auchan, respiro fumo di sigaretta impregnato nei vestiti di qualc1 due file piu' avanti, respiro sudore n.9 di chi ha problemi con l'acqua, gli addetti alle cartelle, all'assistenza, al bar, alla sicurezza si fanno statue, le teste dei giocatori si abbassano sul tavolo mentre una ragazza sciorina numeri a flusso continuo, sono tentato di gridare cinquina ma mi trattengo per non essere linciato. L'atmosfera e' sospesa al numero sessantanove mi scappa un "magari" e vengo fulminato dalla vecchia di turno. Nell'aria condizionata si librano impalpabili formule, anatemi, scaramanzie mai dimenticate..i capelli al gel rimangono impassibili ma la frenesia anima occhi che scorrono dall'alto in basso, secondo le colonne delle decine...Una signora datata insomma non di primo pelo, continua a chiedere se un certo numero e' uscito e dato che nessuno le da retta io mi prodigo per dirle "e hai voglia e’ uscito da una vita" e rivengo fulminato da quella di prima.. mi domando dove sta il divertimento se non si puo' parlare.. Guardo intensamente il numero 70, cerco di trovare un riferimento nella mia vita che gli si possa associare, una calamita telescopica, ma non esce sto settanta e dopo poco quando ormai ogni speranza e' ormai persa ..eccolo e la solita vicina mi guarda come dire, hai fatto qualcosa? e io no..e' il primo numero che segno… altra fulminata...Le spiraline usate come lettera "o" mi distraggono quel poco che gia' delle voci urlano dal fondo presso la sala fumatori..Bingo!!! La fortuna aiuta sempre i disperati..Sospiri di disappunto, saranno trascorsi meno di quattro minuti e tutto e' finito.."ci sono altri Bingo in sala?" tuona l'altoparlante e io dico no ci stanno tanti pirla..e rivengo fulminato per l’ennesima volta e stavolta penso che qualc1 mi invitera' a levare le ancore per andare a cantare in un altro cortile..Ma non succede..si chiude la partita. Mentre la routine dell'acquisto si ripete, un signore rovista nel cestino della spazzatura a mo' di gatto silvestro, essendo vicino a me chiedo se ha perso il lavoro del suo dentista, ma pare che abbia gettato una cartella su cui aveva segnato i numeri da giocare successivamente al Lotto, cosi' sparge la carta sul pavimento sotto lo sguardo imbarazzato della maitresse di sala, non capisco cosa ci faccia una bustina dell'hatu (di chi e' questo? ricordate?) ecco che affannato ritrova la cartella con una golia nero attaccata. Un'ora e' trascorsa, esco nel cortile dell’edificio, reso ancor piu' lugubre da una scassata saracinesca di ingresso sento la puzza della fabbrica di scarpe che sta nei pressi, ha un odore caratteristico tipo acciuga andata a male o tipo.. vabbe’ lasciamo perdere…mi sento un carbonaro e ricordo quelle tombolate giocate coi fagioli che tutti abbiamo fatto in occasione del Natale, dove uno teneva il tombolone e l'altro dava il significato del numero estratto e non capisco perche' il 77 era "le gambe delle signorine", non l'ho capito da giovane non lo capisco manco ora, tuttalpiu' conosco il significato di 71 che sarebbe un 69 piu’ due dita nel…finito il post bingatorio, andate in pace e state lontani dalle sale del Bingo.

lunedì 21 maggio 2012

ProfumaTori.

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Certo che la nostra vita pullula di mistero. Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? Perche’ i miei Trussardi jeansosi da 180 euri scontati 40% messi nella Candy CB60AT ultimo modello escono di legno? Due tavole da snowboard? Perche’ le mie calze Nike Running piede XXL pianta larga  escono XXS, strette perfino per la Dolly che sta in mezzo al letto nei giorni di Benedizione Pasquale? E ancora, supremo arcano della nostra esistenza, chi e’ quel gnucco inventore di quell’aggeggio diabolico chiamato Arbre Magique? Chi e’ quel genio che ha inculcato nella mente umana la convinzione che la macchina puzzi e abbia assoluta necessita’ di una profumatina? Che follia. Le automobili sanno di automobile ed e’ normale mi pare. Com’e’ normale che le panetteria sappiano di pane, le cartolerie di cartone, i piedi di piede eccezion fatta per Ninuccio che come profumazione si tipicizza al formaggio di Fossa andato a male. Pensa se un piede si mettesse improvvisamente a profumare di mughetto della Mandria. Non sarebbe destabilizzante? Solo le profumerie sanno di profumo. D’altronde sta scritto nella loro natura di profumerie no?. Qui si tratta d’alta speculazione intellettuale. Per cortesia fate attenzione. E allora  perche’?  Perche’ la mia macchina deve puzzare di pino d’Islanda dal momento che sta ormeggiata nel sottosuolo di Borgaro fronte lago del Pescatore? O di Macedonia? Un’ Alfa cinquantacoso 24 valvole scintilla gemella che sa di Macedonia.  E’ innaturale. Le Alfa cinquantacoso sanno di fintaradicaplastificata. Altrimenti non sono vere Alfa. Sono imitazioni. E magari ritrovassimo a naso soltanto aromi conosciuti, come pesca, mela verde, gelsomino; ci sono profumatori da macchina al gusto d’Oceano.. Ci prendono proprio per il culo…Ma che ne sappiamo noi del profumo dell’Oceano? Al massimo  ci ricordiamo l’odore che c’e’ a Casalporcino. Poi un tempo dovevamo fare i conti solamente con il dannato pino, arnese che doveva essere estratto poco per volta dal suo porta albero, a parte gli incutiti che lo snudavamo completamente rendendolo una spugna di tanfo. Ora no. Ora abbiamo la cenere puzzolente, il dispensatore adesivo, il gel assorbente all’Aroma di Papaia. Tu entri in macchina e vomiti anche l’anima. Sei ostaggio della nausea. Contagiato dalla pestilenza. Io quando monto sull’Alfa cinquantacoso scintilla gemella, voglio entrare in una macchina e non in un bigne’, porca di quella vulvivendola frequentatrice assidua di chiavisteri. La vaniglia si mette nelle torte e non nei cruscotti. Dico bene?  E se ti capita di fare viaggi lunghi? Beh li e’ la fine. Scendi dall’auto con lo stesso colore e lo stesso odore del Copriwater all’Aim dei Caraibi.


L'arbre magique est magnifique
Lorsqu'on s'approche de lui , il est ludique
Lucide et imprevisible
Il joue de tout son talent, pour animer les plus sensibles
Ses feuilles ballotent au gre’ du vent
Et si on tend l'oreille de temps en temps
On peut entendre une melodie
Douce et jolie…

domenica 20 maggio 2012

11 La Bufala

Questa e’ una mail che ho ricevuto sei volte nel giro di una decina di anni, molti di voi  l’avranno ricevuta o comunque avranno letto questo testo da qualche parte ... ebbene oggi smontero’ definitivamente l’idiozia del NUMERO 11  quella che in linguaggio giornalistico si chiama leggenda metropolitana.

La leggenda metropolitana o leggenda urbana consiste in una storia insolita e curiosa raccontata dalla gente, che acquista credibilita’ passando di bocca in bocca.
La leggenda metropolitana che postero’ oggi e’ il ricorrere del numero 11 negli attentati terroristici dell'11 settembre 2001.


Ecco il testo della mail:

1) New York City ha 11 lettere

2) Afghanistan ha 11 lettere

3) Ramsin Yuseb (il terrorista che minaccio’ di distruggere le Torri gemelle nel 1993) ha 11 lettere.

4) George W Bush ha 11 lettere

5) Le due torri gemelle formano un 11

Questa puo’ essere un pura coincidenza, ma ora si fa piu’ interessante:

1) New York e’ l'11° stato

2) Il primo aereo schiantatosi contro le torri gemelle era il volo n° 11

3) Il volo n° 11 portava 92 passeggeri. 9+2=11

4) Il volo 77, che si schianto’ anche contro le torri, portava 65 passeggeri. 6+5=11

5) La tragedia si verifico’ l'11 settembre, o 9/11 (data americana) come lo si conosce ora.

6) La data e’ uguale al numero dell'emergenza americano 911. 9+1+1=11

Coincidenza? Continua a leggere e fatti la tua idea:

1) Il totale del numero delle vittime negli aerei dirottati era 254. 2+5+4=11

2) L'11 settembre e’ il giorno n° 254 nel calendario dell'anno. 2+5+4=11

Di nuovo...

3) L'attentato di Madrid accadde l'11/03/2004. 1+1+3+2+4=11

4) La tragedia di Madrid accadde 911 giorni dopo quella delle torri gemelle.

Ed e’ qui che le cose si fanno parecchio misteriose:

Il simbolo + riconosciuto per gli USA, dopo le Stelle&Strisce, e’ l'Aquila.

Il versetto seguente e’ preso dal Corano, il Libro Sacro islamico:

"Perche’ e’ scritto che un figlio d'Arabia svegliera’ una terribile Aquila. La collera dell'Aquila si sentira’ attraverso le terre di Allah, mentre alcune persone tremarono disperate ancora piu’ allietate: perche’ la collera dell'Aquila ripuli’ le terre di Allah e ci fu pace."

Questo e’ il verso n° 9.11 del Corano.

Non siete ancora convinti? Provate questo e vedete come vi sentirete dopo, a me ha fatto drizzare i capelli:

Apri Microsoft Word ed esegui (FALLO SUL SERIO)

1. Scrivi in stampatello Q33 NY.

E' il n° del primo volo schiantatosi contro le torri gemelle

2. Evidenzia il Q33 NY

3. Cambia la dimensione del carattere in 48.

4. Cambia l'attuale carattere il WINGDINGS 1.

TERRIFICANTE!!!

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Scommetto che avete fatto la prova vero? Ed e’ uscito l’aereo che si schianta sulle due torri, la morte e la stella di Davide.


Ora pero’ analizziamo voce per voce e smontiamo la leggenda.

1) New York City ha 11 lettere

Vero. Ma occorre scegliere di aggiungere "City", altrimenti le lettere sono sette.

2) Afghanistan ha 11 lettere

Vero. Ma perché si cita soltanto l'Afghanistan? I dirottatori erano in gran parte sauditi ("Arabia Saudita" ne ha 13), uno veniva dall'Egitto (sei lettere), uno dal Libano (sei lettere) e due dagli Emirati Arabi Uniti (17 lettere). Anche bin Laden era saudita.

3) Ramsin Yuseb (il terrorista che minaccio’ di distruggere le Torri gemelle nel 1993) ha 11 lettere.

Ha 11 lettere soltanto se si usa una particolare traslitterazione. Non esiste un modo univoco per traslitterare i nomi arabi dall'alfabeto arabo a quello latino. Per esempio, il cognome citato dall'appello può essere scritto Yousef, Yusuf o Youssef, mentre il nome e’ spesso scritto Ramzi. Ramzi Youssef sono 12 lettere; Ramzi Yusuf sono 10.

Va notato, inoltre, che l'appello scomoda addirittura il nome di uno degli attentatori dell'attacco al World Trade Center del 1993, senza attingere a quelli del ben più disastroso attentato dell'11 settembre 2001.

4) George W Bush ha 11 lettere

Vero. Ma soltanto se si include l'iniziale del secondo nome invece di prendere il secondo nome per intero (Walker).

5) Le due torri gemelle formano un 11

Vero. Ma potrebbero anche essere interpretate come il numero romano 2 e comunque non furono gli unici edifici distrutti l'11 settembre (furono in totale otto; quelli danneggiati sono molto piu’ numerosi).

Questa puo’ essere un pura coincidenza, ma ora si fa piu’ interessante:

1) New York è l'11° stato

Vero. Lo stato di New York fu l'undicesimo a entrare nell'unione, il 26 luglio 1788 (fonte).

2) Il primo aereo schiantatosi contro le torri gemelle era il volo n° 11

Vero.

3) Il volo n° 11 portava 92 passeggeri. 9+2=11

Vero.

4) Il volo 77, che si schianto’ anche contro le torri, portava 65 passeggeri. 6+5=11

Falso. Il Volo 77 colpì il Pentagono, non il World Trade Center, e aveva 58 passeggeri (dirottatori compresi). Se invece dei passeggeri consideriamo tutte le persone a bordo, ossia includiamo anche i sei membri dell'equipaggio, arriviamo a 64, non 65. Dei voli che si schiantarono contro le torri, l'American Airlines 11 aveva a bordo 76 passeggeri, 5 dirottatori e 11 membri d'equipaggio, per cui un 11 salta fuori in qualche modo, ma non nel totale, che è 92; lo United Airlines 175 aveva invece a bordo effettivamente 65 persone: 51 passeggeri, 5 dirottatori e 9 membri d'equipaggio. Pero’ accettare il volo 175 al posto del 77 indicato nell'appello significa forzare il testo dell'appello stesso.

5) La tragedia si verificò l'11 settembre, o 9/11 (data americana) come lo si conosce ora.

Ovviamente vero.

6) La data e’ uguale al numero dell'emergenza americano 911. 9+1+1=11

Vero.

Coincidenza? Continua a leggere e fatti la tua idea:

1) Il totale del numero delle vittime negli aerei dirottati era 254. 2+5+4=11

Falso. Facciamo due conti:

  • Volo 77: 6 di equipaggio, 53 passeggeri, 5 dirottatori (totale 64)
  • Volo 11: 11 di equipaggio, 76 passeggeri, 5 dirottatori (totale 92)
  • Volo 175: 9 di equipaggio, 51 passeggeri, 5 dirottatori (totale 65)
  • Volo 93: 7 di equipaggio, 33 passeggeri, 4 dirottatori (totale 44)

Il totale generale e’ 64+92+65+44 = 265. Undici (ironia della sorte) in più di quello che dice l'appello, e 2+6+5 fa 13, non 11. Potreste obiettare che il conto dipende da cosa si intende per "vittime". I dirottatori sono vittime? Ma anche togliendo i 19 dirottatori, si arriva a 246, e 2+4+6 fa 12, non 11.

2) L'11 settembre e’ il giorno n° 254 nel calendario dell'anno. 2+5+4=11

Vero (negli anni non bisestili).

Di nuovo...

3) L'attentato di Madrid accadde l'11/03/2004. 1+1+3+2+4=11

Vero.

4) La tragedia di Madrid accadde 911 giorni dopo quella delle torri gemelle.

Falso. Accadde 912 giorni dopo. Per far quadrare i conti bisogna scegliere il numero di giorni compreso fra i due attentati, che è appunto 911, ma e’ una scelta ovviamente arbitraria.

Ed e’ qui che le cose si fanno parecchio misteriose:

Il simbolo + riconosciuto per gli USA, dopo le Stelle&Strisce, è l'Aquila.

Il versetto seguente e’preso dal Corano, il Libro Sacro islamico:

"Perche’ e’ scritto che un figlio d'Arabia sveglieraa’ una terribile Aquila. La collera dell'Aquila si sentira’ attraverso le terre di Allah, mentre alcune persone tremarono disperate ancora piu’ allietate: perche’ la collera dell'Aquila ripuli’ le terre di Allah e ci fu pace."

Questo e’ il verso n° 9.11 del Corano.

Falso. Il versetto 11 del capitolo 9 del Corano recita tutt'altro: "11. Se poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima, siano vostri fratelli nella religione. Così esponiamo chiaramente i Nostri segni per gente che comprende" (fonte).

Non siete ancora convinti? Provate questo e vedete come vi sentirete dopo, a me ha fatto drizzare i capelli:

Apri Microsoft Word ed esegui (FALLO SUL SERIO)

1. Scrivi in stampatello Q33 NY.

E' il n° del primo volo schiantatosi contro le torri gemelle

Falso. Il primo aereo a colpire il World Trade Center fu il Volo 11, il cui numero di registro era N334AA.

2. Evidenzia il Q33 NY

3. Cambia la dimensione del carattere in 48.

4. Cambia l'attuale carattere il WINGDINGS 1.

Il risultato che si dovrebbe ottenere e’ quello mostrato qui sotto: un aereo che si dirige verso due "torri" (in realtà sono fogli di carta), un teschio (simbolo di morte) e la stella di Davide ("prova" di un coinvolgimento israeliano o ebraico).

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Il font Wingdings e’ ancora in circolazione, ma e’ stato sostituito dal Webdings sin dal 1997, dopo la "scoperta" di un presunto messaggio antiebraico (un teschio, una stella di Davide e una mano col pollice alzato) nei simboli corrispondenti alle lettere NYC (iniziali di New York City).



A voi giudicare e alla prossima bufala da smontare.

Ristrutturazione.

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In questi giorni un vicino sta ristrutturando un bagno, poca cosa direte ma credetemi e’ una strarottura di coglioni, un microterremoto che non ha nulla a che vedere con quel che e’ successo all’alba a ridosso dell’appennino e il mio disagio nel sentire il rumore trapanante orecchie e palle, nel vedere ormoni impolveretici di muratori, piastrellisti, tubisti sui tappeti d’ingresso nel sentire il saliscendi esterno con camioncino sottostante da far spostare per poter uscire dai garage e’ nulla rispetto al peggio, pero’  penso con terrore ad un’eventuale ristrutturazione del mio alloggio, sono esperienze che nessuno augurerebbe al peggior nemico, ma che a tutti prima o poi, toccheranno. Immagino che il primo passo del calvario consistera’ nello svuotamento cassetti, armadi, bauli, cassepanche nei quali, anno dopo anno, si sono accumulate le testimonianze di una vita, sotto forma di foglietti, giornali, lettere, multe,quaderni, cartoline. Libri, fiori secchi, fotografie, taccuini, agende, soprammobili, portachiavi reclame, biglietti ferroviari, aerei e quant’altro e’ stato buttato li con finta noncuranza, ma con la segreta convinzione che un giorno quegli oggetti inanimati ci avrebbero spalancato immensi paesaggi nella memoria, regalandoci il profumo ineffabile del ricordo.

L’operazione in se’, appare crudele.. si deve selezionare, decidere che cosa ha senso conservare ancora, e cosa invece puo’ essere gettato senza rimpianti. Cos’e’ quel bigliettino? L’invito ad una festa dei diciott’anni di una compagna di scuola ormai senza volto; la cartolina di una fuggevole conoscenza estiva;un floppy con giochino da fare col dos,dei gettoni telefonici d’ottone,una biro a forma di chiave inglese,un tappo di champagne, il biglietto d’ingresso a un museo visitato chissa’ quando e chissa’ con chi e ci accorgiamo che di tanti affetti, di tante passioni, di tante speranze, ormai ben poco resta. Quelle che pensavamo reliquie dell’eta’ piu’ bella, sono soltanto cartaccia, buona per la differenziata.

Alla fine contempliamo quella montagna di rifiuti ..dei momenti di vita negati, dimenticati, lasciati scivolare via. E di fianco, la modesta scatola di cartone dove abbiamo riposto cio’ che ancora conserva un significato, ancora ci parla, ancora ci commuove. E’ una scatola mooolto piccola, non terra’ molto posto. E cio’ che ci portiamo dietro, e’ la misura tangibile del nostro esistere. E poco quel che resta di noi. Poco, pochissimo. Nulla a confronto dell’importanza che ci attribuiamo, ogni mattina, svegliandoci.

sabato 19 maggio 2012

Spegni Win8

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Per spegnere il trabiccolo che hai accattato col sistema  Windows 8 , sposta il cursore nell'angolo a destra del monitor e scegli il collegamento "Settings" che appare nella "Charm Bar".
Clicka sul pulsante "Power" e ti uscira' il sottomenu' dove potrai ibernare (Sleep), riavviare (Restart) o arrestare (Shut down) il sistema.

venerdì 18 maggio 2012

Quello che vorrei

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Per me, come per molti altri qui in giro, non e’ tanto importante che le opinioni siano raccolte sotto un post ma che il post produca un effetto superiore alla somma delle parti. Quindi nelle mie aspettative c'era quello che io chiamo il «colpo d'occhio», ovvero la capacita’ di avere, solo scorrendo la pagina, un'idea precisa di cosa c'e’ di importante e di che tipo possa essere  il Post. E' uno dei punti di valore aggiunto indiscutibili del concetto di opinione o passatempo. Non e’ come leggere un giornale, a volte il Post non e’ immediatamente comprensibile soprattutto se scritto in togolese, ogni cambiamento del tipo di lettura richiede abitudine e forse dobbiamo solo abituarci a questa formula. Ogni volta che c'è un cambiamento, si richiede un adattamento e questo e’ un problema grosso da risolvere e di certo non per chi lo scrive ma per chi lo legge e stavolta come tema iniziale pongo un desiderio.. che ho soggettato in ..IO VORREI ..son solo due parole ma ne esce un post senza pretese perche’ e’ molto semplice, basta solo lasciar correre la fantasia.. e mentre stringo il sole tra le dita penso a cio’ che vorrei…

Vorrei tornare fanciullo, vorrei sentire l’odore della miscela della mia motoretta, vorrei spremere il dentifricio nel vasetto della crema notte di Lella, vorrei togliere il mastice dal vetro appena messo e fare le palline da tirare ai piccioni, vorrei fare altre palline con la mollica del pane e poi a tavola coi parenti far finta di aver tolto il cappero dal naso e buttarlo nel piatto di Lino, vorrei rompere i vecchi termometri far uscire il mercurio e divertirmi con le gocce che escono si congiungono e si dividono, vorrei mettere lo zucchero nel serbatoio della moto del vicino che lascia acceso il motore mentre prendo il sole nel terrazzo e mi inquina la respiratoria, vorrei fare la mia impronta sul marciapiede di cemento fresco e far godere come un selvaggio il Nicola, vorrei mettere i chiodi che usa Dario per le sedie, nella ruota del postino che porta sempre le multe e sghignazza mentre me le consegna, vorrei fare un rutto modulato lungo 10 secondi e superare il mio record dei 6, vorrei evitare di invecchiare, vorrei che fosse sempre estate, vorrei credere che l’astronauta sia un lavoro da poter fare anche di giorno perche’ di giorno non ci sono le stelle e non si sa dove atterrare, vorrei credere che un amico rimanga amico e non tradisca mai,vorrei credere che la Ferrari possa nuovamente vincere, vorrei che Valentino possa aver la forza di smettere di fare figure di merda, vorrei che Facebucche la smettesse di inserirsi sui miei blog, vorrei  infine smettere di scrivere quello che vorrei che tanto non servira’ a niente.