Io tegnu 'na
Sveglietta ca
Quannu cammina
Fa tic tac
Ticch ticch ton
Tic tac tic tac ticchi ton
Tic tac tic tac tic tac
Tacche tic tac tic tac
Caro Mimmo...Altro che togo tuentinain o togotuentifaiv (new), voi potreste fare un salto di qualita' bloggandovi l'Igor Nogar8 che posta sul Lercio (quello dell'itaglia vaffanculo) e facciovi un exemple prendendo in esame un aneddoto semplice quale il regalo di una sveglietta presa alla fiera degli obejobej che un nordico italico oriundo ha fatto ad un nordico sudafricano parente (prendo spunto da un test fatti in Inghilterra per la classificazione degli Italiani tra Napoletani, Siciliani o Altri)..e c'e' da schiattarsi e mo' vi educo (accento sulla U) in quanto vi considero educati (stavolta sulla E) considerato i vostri commenti a cui non rispondero' mai se non in casi extremis...
NAPOLI – “Quando gli abbiamo telefonato per ringraziarlo del regalo e chiedergli di cosa di trattasse” dichiara straziata la moglie dello sventurato “ci ha detto che era un soprammobile da sistemare sul comodino di fianco al letto”.
“Ma io pensavo che scherzassero!”
si difende Mimmo Imparato, il parente naturalizzato milanese, ex partenopeo, ormai immigrato in Lombardia dal 1964.
Così, il giorno seguente la consegna del pacco regalo, la sveglia a forma di cassoeula, alle 8 in punto, ha suonato facendo sobbalzare dal letto il povero Gennaro Pummarò, che si è subito accasciato a terra stringendosi il petto.
“Anch’io, quando quell’aggeggio infernale si è messo a suonare, ho avuto un malore” prosegue la moglie “ma ho pensato che fosse solo l’allarme di qualche auto per strada – capita spesso che i ragazzini inesperti non li disattivino in tempo – e mi sono rimessa a dormire”.
Il Sig. Gennaro Pummarò è ora ricoverato in un centro di riabilitazione da sindrome da stress post traumatico, mentre suo cugino Imparato è indagato per tentato omicidio plurimo con l’aggravante di razzismo territoriale.
I giudici napoletani, onde evitare che un tale efferato crimine possa ripetersi, pare stiano pensando a una pena esemplare.
Si parla di ergastolo, da scontarsi a Napoli, in una casa famiglia di Scampìa, in cui il condannato sarà costretto ai lavori forzati per 20 ore al giorno ed opererà contestualmente nella produzione di santini di San Gennaro e mitragliatrici, con l’obbligo di nutrirsi esclusivamente di babà, pastiera e struffoli.
Beh che ne dite, questa e' satira pura senza parolacce, senza avverbi strampalati e con accentate giuste e non da programmatore con la ' e quindi adesso lumero' le battute sul copiaincolla postato che mi ha semplificato lo spremimento meningesco (che in questo momento e' piatto) per raccontare aneddoti con linguaggio toghesco.. faccio un revival sempre attuale della numero uno romana in occasione del 2.700mo compleanno della capitale che pare sia il 21 aprile.
Sveglietta ca
Quannu cammina
Fa tic tac
Ticch ticch ton
Tic tac tic tac ticchi ton
Tic tac tic tac tic tac
Tacche tic tac tic tac
Caro Mimmo...Altro che togo tuentinain o togotuentifaiv (new), voi potreste fare un salto di qualita' bloggandovi l'Igor Nogar8 che posta sul Lercio (quello dell'itaglia vaffanculo) e facciovi un exemple prendendo in esame un aneddoto semplice quale il regalo di una sveglietta presa alla fiera degli obejobej che un nordico italico oriundo ha fatto ad un nordico sudafricano parente (prendo spunto da un test fatti in Inghilterra per la classificazione degli Italiani tra Napoletani, Siciliani o Altri)..e c'e' da schiattarsi e mo' vi educo (accento sulla U) in quanto vi considero educati (stavolta sulla E) considerato i vostri commenti a cui non rispondero' mai se non in casi extremis...
NAPOLI – “Quando gli abbiamo telefonato per ringraziarlo del regalo e chiedergli di cosa di trattasse” dichiara straziata la moglie dello sventurato “ci ha detto che era un soprammobile da sistemare sul comodino di fianco al letto”.
“Ma io pensavo che scherzassero!”
si difende Mimmo Imparato, il parente naturalizzato milanese, ex partenopeo, ormai immigrato in Lombardia dal 1964.
Così, il giorno seguente la consegna del pacco regalo, la sveglia a forma di cassoeula, alle 8 in punto, ha suonato facendo sobbalzare dal letto il povero Gennaro Pummarò, che si è subito accasciato a terra stringendosi il petto.
“Anch’io, quando quell’aggeggio infernale si è messo a suonare, ho avuto un malore” prosegue la moglie “ma ho pensato che fosse solo l’allarme di qualche auto per strada – capita spesso che i ragazzini inesperti non li disattivino in tempo – e mi sono rimessa a dormire”.
Il Sig. Gennaro Pummarò è ora ricoverato in un centro di riabilitazione da sindrome da stress post traumatico, mentre suo cugino Imparato è indagato per tentato omicidio plurimo con l’aggravante di razzismo territoriale.
I giudici napoletani, onde evitare che un tale efferato crimine possa ripetersi, pare stiano pensando a una pena esemplare.
Si parla di ergastolo, da scontarsi a Napoli, in una casa famiglia di Scampìa, in cui il condannato sarà costretto ai lavori forzati per 20 ore al giorno ed opererà contestualmente nella produzione di santini di San Gennaro e mitragliatrici, con l’obbligo di nutrirsi esclusivamente di babà, pastiera e struffoli.
Beh che ne dite, questa e' satira pura senza parolacce, senza avverbi strampalati e con accentate giuste e non da programmatore con la ' e quindi adesso lumero' le battute sul copiaincolla postato che mi ha semplificato lo spremimento meningesco (che in questo momento e' piatto) per raccontare aneddoti con linguaggio toghesco.. faccio un revival sempre attuale della numero uno romana in occasione del 2.700mo compleanno della capitale che pare sia il 21 aprile.