Da
buon varesotto che ha passato due lustri nel milanese nei primi
cinque lustri di vita, cerco di far capire il perche'
dell'assembramento dopo lo “sblocco” dei domiciliari, giudicato
incivile ed incosciente
pericoloso
da chi legge i giornali o guarda la TV di stato.
Non
e' solo ai navigli che e' successo il fattaccio ma anche nelle
regioni del sud dove si e' festeggiato lo sblocco con assembramento
festoso sulle spiagge vedi Mondello coi vu compra' compresi
vedi il lungomare di Bari
, ma torniamo all'accusa di chi si fa
suggestionare dall'informazione oneway di stato e a questo pro
condivido al cento con l'appoggio difensivo di Piero Colaprico che a nome di tutti noi Italiani..
dice “Ma per favore non trattateci da sudditi” riferendosi al
sindaco Beppe Sala che ha usato la parola “incazzato” e al
supercapo dei commercianti Carlo Sangalli che a sua detta
l'assembramento ai Navigli e' stato “incosciente
pericoloso”.
Non
esiste alcun dubbio nel fatto che, se gli assembramenti sono vietati,
appoggiarsi alle ringhiere delle Alzaie del Naviglio col gin tonic
sia stato sbagliato.
Si e' criticato “il ritorno a casa” di chi dal Nord e' corso al
Sud, allo stesso modo dobbiamo sanzionare il “ritorno in strada”
dei giovani milanesi con le palle stracolme.
Pero'
intorno a questa movida improvvisata, ci sono almeno due “pero'”.
Il
primo
e' che i milanesi sono blindati in casa dall'8 marzo e la media dei
comportamenti virtuosi e' stata altissima.
La
grande metropoli e' come andata in letargo.
Appena
c'e' stato “lo sblocco”, come lo chiamano i ragazzi, e' diventato
difficile per questa Milano giovane fermarsi a riflettere.. la nostra
non e' una citta' adatta alla timidezza.
Il
secondo”pero'”
riguarda la psicologia sociale.
Possiamo
sapere, anche a grosso modo, quanti sono i contagiati in percentuale
alla popolazione?
A
questa domanda essenziale la Regione non da' spiegazioni.
A
Milano e in Lombardia, realta' ricchissime, moderne, tecnologiche, ci
si sente rispondere una volta che non ci sono i tamponi, un'altra che
mancano i reagenti, in giorno i test sul sangue vanno bene e un altro
no.
Se
la politica sanitaria lombarda (in mano al centrodestra) sia stata
adeguata o no lo si potra' discutere meglio “a bocce ferme”, ma
sulla confusione totale che regna nelle case e nei quartieri
cittadini, zero perplessita' sin da ora.
In
Veneto sanno piu' o meno come va, in Lombardia no.
Sul
punto, ha protestato spesso il sindaco Sala.
Quindi
il risultato e' che noi possiamo ubbidire come abbiamo sempre fatto,
ma lo facciamo con convinzione se
non ci sentiamo trattati da sudditi,
essendo cittadini.
Cittadini,
va detto, stufi anche degli inganno che abbiamo ricevuto, ad esempio,
sul numero dei morti e sulla situazione al Pio Alberto Trivulzio e in
altre Rsa.
Ieri
sera i Navigli erano presidiati, la prefettura non s'e' fatta
prendere in contropiede dal ghiaccio che tintinna e dalle mascherine
sulla fronte... anche i “ghisa” e gli agenti “pero'” sanno
che e' dura stare a casa in queste giornate anticicloniche, con i
Navigli che sembrano quasi Ibiza e dappertutto spande l'odore
pungente del lime.
Tutto
questo non giustifica ovviamente il comportamento tenuto ai Navigli
ma attenzione all'assalto che e' stato presentato con immagini
schiacciate e ingrandite in cui l'attivita' motoria si confonde con
lo struscio e il distanziamento sociale diventa festa mobile... e
vabbe' dagli all'untore e continuiamo muniti
di mascherina
ndr..
significa indossati e chiudo con la striscia domenicale dello Stefano e un augurio a tutte le mamme..