Mi
autodenuncio sono putiniano.
Non
sapevo di esserlo, fino al 24 febbraio scorso.
L’ho
scoperto giorno dopo giorno e ogni giorno che passa lo sono sempre di
più.
Sono
putiniano perché sulle scelte legate a questa guerra ho molti dubbi.
E
l’essere dubbioso, ho scoperto, è il tratto più saliente del
putiniano.
Sono
putiniano perché sono convinto che sia giusto aiutare gli ucraini a
difendersi dall’invasione russa eppure, nello stesso tempo,
non posso negare l'evidenza: più armi inviamo e più vittime dovremo
contare anche tra civili e dovremo spostare la
data della pace.
Questo
dubbio ancora non riesco a scioglierlo ma devo fare in fretta perché
se no qualcuno mi dice: “Ma secondo te si ferma la
guerra con le parole?
Soluzione:
quale sarebbe la tua soluzione? ”.
Sono
putiniano proprio perché non ho una soluzione immediata.
Sono
putiniano perché, se sei in Ucraina, devi combattere con un’arma
in mano, se invece sei qui, devi combattere con la tua personale
soluzione immediata.
Sono
putiniano perché la Nato dice: “gli ucraini possono vincere.
Ma
la guerra potrebbe durare anni”.
Però quello senza la risposta immediata sarei io.
Sono
putiniano perché non farò mai la lista dei giornalisti
antiputiniani né in lingua italiana né in lingua inglese e figurarsi
in lingua tedesca.
Sono
putiniano perché sì, lo ammetto, una volta mi sono chiesto se
l’Occidente può aver avuto qualche responsabilità in questa
tragedia.
Una
volta mi sono addirittura chiesto a cosa serva la diplomazia europea
se dal 2014 a oggi, non siamo stati in grado di imbastire una
soluzione che evitasse questa guerra.
Sono
putiniano perché non capisco: come mai, per tutte le altre guerre in
corso nel mondo, non inviamo armi e non muoviamo un
dito?
Sono
putiniano perché “quella all'Ucraina è una guerra ai valori
dell'Occidente” ma i curdi, dopo che hanno combattuto l’Isis alle
porte dell’Europa, li abbiamo lasciati soli con la Turchia (Nato) e
il loro destino.
Sono
putiniano perché abbiamo sanzionato la Russia, sì, ma con l’Egitto,
che ha ucciso e torturato Giulio Regeni e sbattuto in cella
Patrick Zaki, continuiamo a fare soldi vendendo le nostre armi. E
acquisteremo il suo gas.
Sono
putiniano perché nel 2021 abbiamo contato 1.872 migranti morti nel
Mediterraneo: fuggono da guerre e miseria e se non muoiono in mare,
pur di non vederli, li lasciamo marcire e torturare nei lager
libici.
Sono
putiniano perché per me ogni profugo va accolto da ovunque fugga.
Perché
una donna ucraina violentata da un russo non mi fa più pena di una
migrante stuprata da un libico.
E
un bambino annegato in mare non mi addolora meno di un bambino ucciso
da una bomba a Mariupol.
Sono
putiniano perché dal 24 febbraio, prima di esprimere qualsivoglia
pensiero, ti senti sempre in dovere di premettere l'ovvio: “i russi
sono gli aggressori e gli ucraini gli aggrediti”.
Ed
è talmente ovvio che, se lo premetto, oltre a essere putiniano mi
sento pure idiota.
Sono
putiniano perché penso che la propaganda possa annidarsi ovunque,
non solo nella Russia di Putin, quindi prendo con le
pinze non solo le dichiarazioni di Zelensky ma pure quelle del Papa e
del Dalai Lama.
Sono
putiniano perché penso che per ogni “crimine di guerra” sia
necessaria un’inchiesta indipendente che individui il “criminale
di guerra”e poi lo condanni.
E
per quanto sia (sinceramente) convinto dalle immagini, dalla logica e
dalle emozioni, di sapere già adesso chi sia il colpevole, devo
ribadire a me stesso: immagini, logica ed emozioni non devono
bastare.
Sono
putiniano perché anche un’inchiesta giornalistica deve essere
indipendente e quindi: prima di dare risposte un giornalista ha
sempre il dovere di dubitare.
Sono
putiniano perché quando gli Usa evocano la Corte penale
internazionale sui crimini di guerra (alla quale non aderiscono) per
condannare il presidente della Russia (che non aderisce) sui crimini
commessi in Ucraina (che non aderisce) mi sento leggermente preso per
il culo.
Sono
putiniano perché sono certo che, senza un terzo super partes,
non vi potrà essere né giustizia né pace.
Sono
putiniano perché in questo momento (a parte il Papa) non vedo alcun
terzo super partes che si muova per la pace.
Sono
putiniano perché se scrivo tutto questo è chiaro che sono
putiniano.
Eppure
credevo fosse Putin – come ogni autocrate – quello allergico ai
dubbi e alle domande di chi sottolinea le ipocrisie del “pensiero
unico”.
Ma
non avevo ancora visto gli autorevoli antiputiniani.
Ora
che li ho visti mi hanno convinto: il filoputiniano sono io.
Immagino
che Putin ricambierà il mio prezioso aiuto con rubli, condizionatori
a batteria o magari un lettone dei suoi (nel senso del giaciglio, non
del cittadino della Lettonia, sperando non invada pure quella).
Nel
caso, vi farò sapere.
Quello
che avete letto non e' farina del mio sacco in quanto la mia non
troverebbe riscontro positivo nel lettore, io purtroppo come togotuentinain
navigatore accanito del darkweb ho letto testimonianze che mi lasciano
perplesso e ovviamente sono contro la guerra ma sono contro anche a
tutti gli estremisti che hanno il potere sulla popolazione.. qualsiasi
razza essi siano o appartengano.. i dubbi di Antonio sono una parte di
quelli che ho io e vi invito a leggere il libro "Magistropoli".. che il
buon Barese ha scritto tralasciando "Billo" il contrabbasso che non
riesce mai suonare.. e vabbe' pensatela come volete ma io continuo ad
essere xplesso.