Lumerete pluriosi vocaboli ne la mea lingua Togolese, ch'i' m'ho piuttosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole, colle quali bene esprimere lo concetto de li post mia. Se l'ipotiposi del sentimento personale fosse capace di reintegrare il proprio subiettivismo alla genesi delle concomitanze, allora io rappresenterei l'autofrase della sintomatica contemporanea di togo tuentinain nick di carluccio demetrio bonzi.
sabato 25 giugno 2022
Compleanno di Anna.
venerdì 17 giugno 2022
Gogo a dire NO.
Ho
una predisposizione genetica all'avverbio negativo NO e ci sta’
pure una canzone di Shakira...
No se puede vivir con tanto
veneno,
La esperanza che me dio tu amor
No me la dio mas
nadie,
Te lo juro, no miento,
No se puede dedicar el alma
a
acumular intentos
pesa mas la rabia que el cemento.
Io sono
nato cosi’ con questa predisposizione al NO.
Non so’ perche’
ma al consenso preferisco il dissenso.
Il NO mi piace. anche il
gesto che lo accompagna.
Scuotere la testa di qua e di la’,
soprattutto quando uscivo dall’acqua di Casalcoso col polipo
attaccato al braccio e le persone mi chiedevano se potevo darlo a
loro e la mia risposta era NO... sto noismo mi da’ tanta
soddisfazione e mi fa’ godere australmente come un selvaggio.
E
poi mi piace pronunciarlo, il NO. Perche’ li’ in mezzo, tra le
pieghe di quella sillaba nasale, ci sta’ dentro un sacco di roba e
ti riempie la bocca.
Il rifiuto per esempio. Il nossignore. Il
levatelo dalla testa. Che non e’ mica roba da buttare via. Perche’
il rifiuto e’ sempre differenziato.
C’e’ NO e NO, insomma. E
la maggior parte del NO e’ riciclabile. Da una raccolta paziente di
rifiuti possono nascere nuove cose. Insoliti modi di pensare, per
esempio. Strade diverse da percorrere. Persone nuove da conoscere,
capire, amare.
Il NO e’ anche dissenso. Pensiero difforme. Che
spesso si fa’ conflitto. Ma anche dibattito costruttivo, almeno
cosi’ la penso io e mi basta poi voi pensatela come volete..
chissenefutte, non mi scalfirete piu’ di tanto.
Mi fanno paura
le coppie che non litigano mai. Bisticciare, credetemi, e’ sano
senza venire alle mani naturalmente, usando forse il coltello, ma
no.. Sono convinto che alzando la voce e caricando i toni si crei
dell’energia propulsiva che fa’ andare avanti la coppia. e poi
vuoi mettere il piacere di fare la pace? Chi non litiga non sa’
cosa si perde. C’e’ anche il NO purissimo della disobbedienza.
Quello bello dei bambini. Che dicono no per puro spirito di
contraddizione. E magari ci aggiungono pure un ..merda.. proprio
quando i genitori vogliono far bella figura con gli amici.
Poi ci
sono i NO che ti vengono fuori perche’ sei incazzato…Guarda, oggi
ti dico di no perche’ c’e’ vento e sono con le palle in
giostra. Ma se me lo chiedi domani puo’ essere che ti dica di si’.
Soprattutto se c’e’ il sole e le palle saranno sgiostrate..
E
anche i NO della sincerita’. Quelli che si usano per dire le cose
come stanno…Vengo anch’io?… NO tu NO. ..Vengo anch’io?.. NO
tu NO… E perche’?.. Perche’ NO. Perche’ mi stai sul culo,
guarda. Non ti reggo. Preferisco dirti le cose come stanno invece di
fingere benevolenza. Vacci con chi cazzo vuoi a vedere le bestie
feroci. Non con me, io mi basto.
E’ che il NO da’ liberta’.
Non si puo’ morire dentro, aspettare di diventare tutti verdi come
Hulk fino a farsi scoppiare i bottoni della camicia.
Con il NO,
poi, iniziano tante parole importanti. Il NOnostante, per esempio.
Che ti fa tirare avanti e chiudere un occhio. Il NOumeno, che e’
l’essenza delle cose. Il NOcciolato che leva le malinconie e fa
crescere i brufoli e la pancia, la NOvita’ che da’ gusto alla
vita, il NO profit che da’ senza pretendere, il NOn ti scordar di
me della nostalgia e il NOn essere dell’essere.
Finita
cosi’ con un bel NO. Punto. Stop.
Anzi sapete che faccio? Do’
retta alla stirpe del mio cognome e mi autocombustioNO.
martedì 14 giugno 2022
Fare 42 Km con 1 lt di benzina
Che ne dite se la vostra auto possa fare 42 km con un litro di benzina? Avreste dovuto chiederlo all'americano Thomas Ogle che nel 1977 ha dimostrato di poter percorrere 100 miglia con 1 gallone di benzina senza emissioni di carbonio utilizzando un suo sistema di alimentazione a vapore brevettato U.S.A 4.177.779 che consentiva il risparmio di carburante per un motore a combustione interna destinato a rivoluzionare l'industria automobilistica.
Thomas dimostro’ in presenza della stampa al 30 aprile 1977 la veridicita’ guidando per 205 miglia con solo due litri di benzina e poi la rifece percorrendo 322 Km in Texas da Deming a El Paso con solo 7,5 litri di benzina.
La notizia usci' sui giornali e quindi le compagnie petrolifere preoccupate per i danni che ne sarebbero conseguiti, si fecero avanti con le proposte e la Shell Oil Co lo contatto' offrendo 25 milioni di dollari per occultare il progetto ma Thomas la rifiuto'.
A questo punto ormai nel 1978 i giornalisti gli chiesero se non avesse paura delle Compagnie Petrolifere considerato il danno che avrebbe portato loro questa invenzione ma Thomas era convinto che ormai la notizia era stata pubblicata su parecchie testate tipo El Paso Times, Argosy Magazine, The Philadelphia Enquirer e in molte altre pubblicazioni - portando l'invenzione di Ogle a livello nazionale e quindi semmai la paura era stata quella di non veder pubblicata la notizia.
Nel contempo cominciarono le prove che riviste specializzate fecero controllando che non ci fossero serbatoi camuffati e constatando che le caratteristiche della macchina non cambiavano agli effetti velocita' e controindicazioni sugli scarichi, anzi non esisteva emissione di carbonio.. questa invenzione chiamata Oglemobile era destinata a cambiare il futuro delle macchine e tutti prevedevano fama e ricchezza al suo inventore.
Un
esperto sostenitore dell'invenzione di Ogle era il professor Gerald
Hawkins della Texas A & M University, un ingegnere meccanico con
esperienza nel campo della dinamica dei gas e dello studio
aerospaziale.
"Questo non e’ uno scherzo", disse il
dott. Hawkins, "Ogle ha eliminato il carburatore e ha raggiunto
cio' che il motore a combustione interna a benzina doveva fare per
tutto il tempo - per far funzionare i fumi...
Ma questa innovazione in cosa consisteva?
Ecco cosa scrisse Thomas Ogle per ottenere il brevetto:
Presento un sistema di risparmio di carburante per un motore a combustione interna che, quando installato in un veicolo a motore, elimina la necessità di un carburatore convenzionale, pompa del carburante e serbatoio di benzina. Il sistema funziona usando il vuoto del motore per aspirare i vapori di carburante da un serbatoio di vapore attraverso un condotto di vapore verso un equalizzatore di vapore che viene posizionato direttamente sopra il collettore di aspirazione del motore. Il serbatoio del vapore è costruito in acciaio per impieghi gravosi o simili per resistere alla grande pressione del vuoto e comprende una valvola di ingresso dell'aria accoppiata per il controllo del pedale dell'acceleratore. L'equalizzatore del vapore assicura la distribuzione della giusta miscela di aria e vapore ai cilindri del motore per la combustione e include anche la propria valvola di ingresso dell'aria accoppiata per il controllo del pedale dell'acceleratore. Il sistema utilizza filtri ritardanti di vapore nel condotto di vapore, serbatoio del vapore e equalizzatore del vapore per fornire la corretta miscela vapore / aria per un corretto funzionamento. Il serbatoio del vapore e il carburante in esso contenuti vengono riscaldati facendo scorrere il liquido di raffreddamento del motore attraverso un condotto all'interno del serbatoio. A causa delle miscele di combustibile estremamente povere usate dalla presente invenzione, può essere ottenuta una distanza in miglia del gas superiore a cento miglia per gallone.
Sentendo odore di affare colossale Ogle fu contattato da CF Ramsey un "finanziere internazionale" per acquistare il brevetto del dispositivo e i diritti di marketing. Alla fine, Ramsey spunto’ un contratto con Ogle che permise all'inventore di lavorare sul suo dispositivo col sostegno finanziario di Ramsey e, in base all'accordo, avrebbe rilevato i diritti di brevetto, distribuzione e sviluppo della Oglemobile.
Nel giugno del 1978, CF Ramsey, vendette il brevetto ad Advance Fuel Systems Inc., all'insaputa di Ogle che comunque avrebbe dovuto ricevere 5.000 $ al mese per ricerca e sviluppo e il 6% di royalties quando il dispositivo sarebbe arrivato sul mercato. Gli ingegneri di Advance Fuel svilupparono la "Oglemobile" per il marketing e nell'aprile del 1979, Tom Ogle, ancora molto ambizioso, apri' il primo di un progetto di 1.000 centri diagnostici nazionali, ma il primo e unico centro auto di Ogle si chiuse subito e i suoi assegni mensili si fermarono.
Ogle fu informato che non avrebbe avuto alcun diritto d'autore perché l'AFS stava lavorando su un dispositivo che otteneva risultati simili pur non facendo parte della sua invenzione.
Quindi l'invenzione di Thomas Ogle stava recando parecchio fastidio e Il 14 aprile 1981, Ogle fu colpito da un assalitore sconosciuto in quello che molti ritengono un tentativo di assassinio.. il tiratore non fu mai arrestato e il 18 agosto, Ogle ando' a casa di un amico, dopo aver bevuto al The Smugglers Inn, e crollo'.
Fu portato all'ospedale di Eastwood a El Paso, dove dichiararono la sua morte come accidentale o suicidio, per una combinazione di pillole antidolorifiche e alcol.
Molti
sospettano che la morte di Ogle sia stata semplicemente un
insabbiamento del suo assassino - come aveva precedentemente detto al
suo avvocato, Bobby Perel, che pensava che i suoi drink fossero
drogati, nella Smugglers
Inn
dove stava giocando a biliardo.
Non c'e' dubbio che la compagnia
Ogle
sia stata molestata dalle compagnie petrolifere assetate di potere,
con miliardi di dollari in linea, che hanno lavorato diligentemente
per interrompere la sua ricerca e soffocare i progressi della sua
tecnologia altamente efficiente.
La morte
di Ogle nel 1981
era molto probabilmente legata alla consapevolezza di alcuni potenti
interessi energetici del potere della sua invenzione, a tutt'oggi la
tecnologia non ha mai visto la luce del giorno, alla faccia dei
consumi energetici e dell'emissione di carbonio surriscaldamento
climatico.
R.I.P.
sabato 11 giugno 2022
File che non si aprono?
Avete un file che non riuscite aprire, o semplicemente avete
bisogno di più informazioni rispetto a quelle che Windows
vi dà?
Crafty File Viewer può vedere in anteprima qualsiasi file,
da molti tipi di video, alle foto, documenti di testo,
documenti Internet, archivi compressi come ZIP, RAR e 7Z,
file di configurazione e anche vari script e frammenti di
codice.
I file binari non sono un problema per la Crafty File Viewer
Immediatamente potrete vedere cosa c'è dentro
un file binario.
Se il file che si desidera è all'interno di un archivio
che non riconosce (come 7Z o RAR), Crafty File
Viewer decomprimera' quegli archivi e consentira'
di accedere direttamente.
Non importa quale sia il file di visualizzare, vedrete
importanti proprietà del file normalmente non
mostrati: date creati e modificati, dimensione
esatta in MB, KB e byte e valori hash del file.
venerdì 10 giugno 2022
La mate non è un pignone.
Ecco come giocare coi Numeri e non dite che la Matematica e’ noiosa.
Prendiamo in esame i numeri da 1 a 9
123456789 x 9 = 111 .111. 111
123456789 x 18 = 222.222.222
123456789 x 27 = 333.333.333
123456789 x 36 = 444.444.444
123456789 x 45 = 555.555.555
123456789 x 54 = 666.666.666
123456789 x 63 = 777.777.777
123456789 x 72 = 888.888 888
123456789 x 81 = 999.999.999
non e’ finita ora moltiplico l’inizio e la fine
123456789 x 999.999.999
il risultato e’
12345678987654321
Vini del cazzo:
Oh bella!, prendo spunto da un commento su FB che dice “Rocco Siffredi trattato come una star, intervistato alla radio fa pubblicità al suo vino e ai vari locali che aprirà in Est Europa…ma mi faccia il piacere!”.
La notizia è nota, leggo sul blog “DiVini” de “Il Corriere della Sera”:
“Rocco Siffredi, il pornodivo, lancia un Montepulciano che si chiamerà, ripetendo il gioco allusivo di un suo spot per una marca di patatine, “Rocco non solo magnum”.
La notizia fa scalpore solo perché si tratta di un divo hard, infatti “sono molte le star che diventano produttori di vino o che prestano la loro immagine per pubblicizzare un’azienda vinicola.
Da Sting con Il Palagio (in Toscana) al neo sommelier Brad Pitt che con Angelina Jolie firmava il rosato Miravall”.
Fra i più recenti vip a cimentarsi con il vino, anche “Morgan che è stato coinvolto dalla sorella Roberta Castoldi “ricercatrice di human and computer interaction, ma anche violoncellista e appassionata sommelier”.
La cantina (ottocentesca) è quella fratelli Giorgi, nell’Oltrepò Pavese.
Il Morgato, dall’unione del nome di Morgan con il Moscato. verrà prodotto anche nelle versioni rosato (con l’aggiunta di Malvasia) e rosso, (con Sangue di Giuda).
La linea di vini è stata presentata al Vinitaly.
Sempre al Vinitaly di Verona ha debuttato il vino che ha per protagonista Siffredi (padiglione Abruzzo).
“Si tratta di un Colline pescaresi Igt a base di uve Montepulciano. La particolarità è che il progetto imprenditoriale viene condotto assieme al pilota ex Formula 1 Jarno Trulli, produttore di vini nell’abruzzese Castorani”.
Ma sì, ho proprio idea che si tratti di una trovata pubblicitaria, anche un po’ in là rispetto al mercato.
Almeno quello che conosco io (Italia del Nord, bar e ristoranti).
Chi ha mai bevuto i vini dei vip? Escluso Al Bano che i vini li fa da anni e li vende. Ma gli altri? Forse hanno i loro canali, forse all’estero, amici, supporter, fan…
Io non ho mai trovato, per esempio, lo Stronzetto dell’Etna che faceva Dalla.
Un po’ anche perché (non so, sarò banale e privo di ironia) mettermi in bocca suddetto vino non mi convince.
Così come non mi metterei in bocca il “non solo magnum”.
Sarò solo rappresentativo di un pezzo del mercato, ma non mi aspetto neppure di trovare in commercio il vino di Siffredi che rimarrà certo ancora a lungo noto per le sue dimensioni intime, più che per il vino.
Poi dulcis in fundo, alla Fiera di San Giorgio a Casale Monferrato, eccoti una bottiglia di “Vino del Cazzo” firmato Sergio Coppo.
Una trovata commerciale che fa il paio con analoghi “vini del…” che sono prodotti un po’ ovunque in Italia e venduti soprattutto nelle località turistiche.
Così, fra bottiglie di “duce”, “stalin”, “bernarda”, “cheguevara”… ora anche il vino di Siffredi che metaforizza una collaudata pratica commerciale: si vende l’etichetta e non il vino… anche perché nello slang italiano la specifica “del cazzo” sta ad indicare un “vino di pessima qualità”.
Ne
ho una cassetta in cantina, lo lascio invecchiare e poi vi dico e nel
frattempo chiedo in Abruzzo al mio amico Gino e anche alla Cantina di
Villalfonsina se hanno altri vini del genere..