mercoledì 19 giugno 2024

Pubblicità.

 

Basta poco per sentirsi scemi e teste di cazzo.

Basta sedersi in poltrona, impugnare il telecomando come la lucente spada di Goldric e smanettare di canale in canale zappingando come un selvaggio.

E’ una continua sollecitazione, una goduria stratosferica quasi da riccio del valcamonica.

Oltre alle isole, le talpe, le porte a porte, le bedde matrix e i Conti che non si schiodano dalla poltrona, una mano grande la danno le pubblicita’.

Intanto dovessimo fare una graduatoria il primo premio se lo cuccherebbe lo spot del supermercato con marchio giallo sfondo bleu.

Quello che al posto del nome ha un grumo di consonanti che come le pronunci ti si stacca il lavoro del dentista.

Quello dove si sente una voce fuoricampo, a meta’ tra l’acuto di un pipistrello e lo strillo di un gabbiano entusiasta sulla discarica, che ci informa gioiosa che.. da giovedi’’ 13 giugno in tutti i supermercati gialli troverai..

tornio per apicultori a soli 14 euro e 90,

paraorecchie per muli a 5 euro e 70,

tagliabrodo in peltro a 12 euro e 40,

dissipa nebbia a soli 4 euro e 60…

E intanto sullo schermo lumi le foto di questi oggetti meravigliosi che pero’ hanno una prerogativa assoluta.. scatenarti il dubbio. 

Come cazzo ho fatto finora a vivere senza un tornio per apicultori? 

Mumble mumble.

Com’e’ che non ho mai sentito l’esigenza di una sega.. ehmm intendevo l’attrezzo elettrico?

Ce l’ha persino Gnegne' .. porca vacca…

e io chi sono?

Il figlio della serva?

Come posso star sereno senza una saldatrice portatile, un aspiratore di foglie e una sacca porta snowbord?

Ma dove minchia ho la testa?

Ma dove vivo?

Bah..

Premio della critica invece a tutte le pubblicita’ degli spruzzi.

Non so se ci avete fatto caso e in tv hai un casino da imparare.

Da un po’ di tempo a questa parte vanno di figata i detersivi che invece di sciogliersi in acqua, polverizzarsi sulla ceramica e ingellarsi sui pavimenti, si spruzzano.

C’e’ persino una minchiatina che si spruzza sui piatti per lavarli. 

Mica vuoi cacciarli dentro l’acqua e smanazzare tra la schiuma?

Naaaaa..

Fatti furba donna o anche uomo (ma non è il mio caso).

Spruzza direttamente il detersivo sui piatti come fossero i vetri della veranda..(questo è il mio caso)

Frrrt frrt.

E vedi come fai piu’ veloce.

Si’ ma quanto ne consumi?

A cisterne.

Tu sta zitta e spruzza, mula miscredentica.

E finito di spruzzare li’, spruzza sulle tende.

Si’ perché c’e’ un’altra cagatuzzola che si usa per togliere gli odori. 

La tenda puzza?

Non c’e’ problema.

Vorrai mica lavarla?

Naaaaaaaaa.. Sei mica gnugna?

Se la tua tenda puzza di stantio muffa e camel light spruzzaci sopra sto spray e tutto sembrera’ piu’ fresco tipo ahim dei caraibi.

Sul cuscino ci ha fatto la pipi’ il gatto?

Niente panico e niente salamico.

Per levar via l’odor di pisciata selvaggia basta un frut frut e il gioco e’ fatto.

Stessa tiritera per il bagno.

Dove sta, che il cielo lo benedica, seduto sul cesso ormai da anni, lo stesso cinesino che fa la cacca come un drago e poi tappandosi il naso si dice da solo… che odore!

E frrt frrt spruzza pure lui.

E cazzo esce sempre lo spot mentre sto mangiando.. sto limoncino malcagato… Allora.

Intanto io voglio sapere quanti anni ha ormai il cinesino.

Secondo me, a naso, espressione quanto mai azzeccata, sara’ gia’ all’universita’.

Facolta’ di medicina specialita’ proctologia tanfogena.

Fidanzato con cappuccetto rosso protettrice dei nonni che usano poco i cellulari e compagno di merende di quella pirletta che si slurpa un cicchetto di amaro tutte le volte che devono salvare un cavallo scendendo dall’ultraleggero.

Vabbuo' buone vacanze bastardi e buttate il telecomando.

lunedì 17 giugno 2024

Energia elettrica wireless.. grazie a Tesla.

 

Nell'anno 1968 a.c. nella mia tesi, avevo esposto la teoria di Tesla inerente al trasporto di corrente wireless by etere senza necessità di cavi.

Oggi riprendo la tecnologia “vecchia” resa commerciabile dall’uso di nuovi materiali. 

Un’antenna trasmette e una rectenna riceve il fascio di onde e lo trasforma in elettricità. 

Tra di esse, una serie di ripetitori che allungano il segnale nell’aria fintanto che sono in grado di vedersi.

In un universo automotive che è sempre più attratto dalla mobilità elettrica, la notizia di una tecnologia funzionante in grado di trasportare l'elettricità senza bisogno di fili ha senza dubbio aspetti affascinanti.  

La startup neozelandese Emrod ci è riuscita: è in grado di fornire elettricità wireless.

L’energia elettrica senza fili è stato uno dei sogni di Nikola Tesla, ma il mancato supporto economico promesso da J.P Morgan e una dinamo bruciata della compagnia elettrica che dava luce alla città di Colorado Springs, nel 1899 misero fine alle sue ambizioni in questo campo.

Questo dimostra quanto siamo coglioni o pecore che abbassano la testa alle multinazionali.

Due antenne e tanti ripetitori quanti ne servono nel mezzo..

Emrod ha invece chiesto aiuto a Powerco, il secondo più grande distributore di energia elettrica della Nuova Zelanda, il quale è stato attratto dalla tecnologia della startup che riesce a trasmettere l’energia elettrica tra due punti qualsiasi che possono essere uniti con dei ripetitori di linea.

 

In realtà, il sistema si serve di un'antenna trasmittente, di ripetitori di segnale, e di una rectenna ricevente. 

La rectenna è un’antenna capace di convertire le microonde in corrente continua. 

Va da sé che l’ipotesi di funzionamento alla base dell’elettricità wireless è che Emrod si serva di (micro)onde elettromagnetiche che vengono convertite in elettricità una volta raggiunta la rectenna di destinazione.

Ad allungare il segnale tra l’antenna e la rectenna ci pensano dei ripetitori di linea che hanno l’aspetto di pannelli quadrati posti su un palo. 

La distanza di trasmissione è limitata solo dalla linea di vista tra ogni ripetitore. 

Fino a quando due ripetitori sono in grado di vedersi, il fascio di onde elettromagnetiche può essere trasmesso. 

Il fascio è nella banda di frequenze ISM (Industrial, Scientific Beam), nella quale sono comprese anche il Wi-Fi e il Bluetooth, per fare un esempio.

Una matrice laser rende sicuro il fascio

Come sistema di sicurezza viene utilizzato un segnale laser a bassa potenza che, se interrotto ( per esempio da un uccello o un velivolo) è in grado anche di spegnere immediatamente la trasmissione.
 

Al momento, la tecnologia permette di trasportare solo pochi chilowatt di energia elettrica, ma alla Emrod dicono che il sistema è facilmente scalabile. 

Il prototipo che sta realizzando per la Powerco è in grado di “trasportare” 2 kW di potenza.

La tecnologia in sé non è completamente nuova. 

È usata anche per scopi militari. 

L’innovazione di Emrod è stata nell’uso di materiali che hanno permesso di riconvertire le onde elettromagnetiche in energia elettrica in modo molto più efficiente. 

Un cambiamento che ha reso la tecnologia appetibile per l'uso commerciale.

I ripetitori, dice Emrod, non hanno dispersioni energetiche, o sono quasi nulle. 

Un trasmettitore di un metro quadrato potrebbe inviare circa 10 kW per circa 10 metri, ma un trasmettitore di 40 metri quadrati potrebbe offrire una portata di circa 30 km, che è molto di più di quanto servirebbe per la maggior parte delle applicazioni, che non siano trasmissioni offshore di corrente.

L’efficienza del sistema è limitata quasi soltanto dalla parte trasmissiva, cioè l’antenna sorgente. Se il resto dei componenti, ripetitori compresi, tocca quasi il 100 percento di efficienza, l’antenna di trasmissione che utilizza componenti standard ne ha una del 70 percento. 

Emrod è convinta di alzarla anche attraverso i nuovi studi sulle frequenze di trasmissione, come quelli condotti per il 5G.

Se si interrompe il fascio non si viene "fritti"

Per quanto riguarda la sicurezza, Emrod dice che l'energia viene trasmessa tra due punti, da punto a punto. 

Non c'è alcun onda attorno al fascio, nessuna radiazione e nessun impatto sull’ambiente.

Il laser di sicurezza che determina quando il fascio viene interrotto da un ostacolo non serve tanto a “salvare la vita” di un ipotetico essere vivente che si trovasse ad attraversarlo, quanto a capire se la trasmissione è stata interrotta.

A detta di Emrod, “bisognerebbe soffermarsi un bel po’ nel fascio per ottenere un tenue effetto di riscaldamento, calcolabile nell’aumento di circa 1 grado Celsius.”

Dato che i chilowatt forniti con l’energia wireless sono destinati ad aumentare negli sviluppi dopo il prototipo per Powerco, la preoccupazione è che le differenti potenze in gioco possano anche cambiare l’aumento di temperatura di un corpo che si trovasse ad attraversare il fascio.

Emrod dichiara che conta soprattutto la potenza che si fornisce per metro quadrato, ma che i “livelli di densità” resteranno comunque piuttosto bassi, visto che verranno usate frequenze nella banda ISM.

Nel caso di un fascio ostacolato, dall’altro capo della rete wireless non ci sarà un blackout totale. Un oggetto transitorio non avrebbe la funzione di un interruttore “on/off”. 

Servirebbe qualcosa che vada a occupare l’intero fascio, come un elicottero che sosti in aria. Inoltre, potrebbero essere previste batterie “tampone” per applicazioni sensibili come le forniture di energia elettrica per scenari di tipo medico. Il sistema funziona anche con la nebbia, la pioggia o se il fascio incontra polvere o pulviscolo.

L'elettricità wireless è un'elettricità più "agile"

È chiaro che il sistema di energia elettrica wireless sviluppato da Emrod è solo agli inizi, ma avere un’agilità elettrica di questo tipo, che può anche servire per raggiungere luoghi di emergenza con un veicolo che trasporta un ripetitore, è affascinante se considerata anche nel settore automotive elettrico.

Se mettersi a pensare a veicoli elettrici in grado di essere ricaricati senza fili appare effettivamente prematuro, è interessante pensare a stazioni di carica senza collegamenti in rame.

Per esempio, le installazioni di ricarica casalinghe potrebbero essere realizzate tenendo conto di posizionamenti che non dovranno per forza considerare scavi o canalizzazioni fisiche.

Oppure, in luoghi turistici o in posti dedicati a eventi particolari potrebbero essere installate stazioni di ricarica alla bisogna che possano accogliere con più facilità i veicoli elettrici in sosta.

Vorrei tanto che questo post fosse letto dal mio Tutor che mi ha fatto rifare la tesi portandola allo studio di come si possono crackare le password.. (Did you dickhead, that my thesis wasn't unreal)?



giovedì 13 giugno 2024

Salviamo i cartolai.

 

 


Chiamala come vuoi.

Responsabilita’ sociale.

Carita’ cristiana.

Pieta’.

Istinto di conservazione.. Le parole non contano… conta la musica, come canta il rappista.

Ed e’ quella che deve cambiare.

Urge intervento drastico.

Mobilitazione di massa per proteggere specie rarissima in via di estinzione.

Amico.

Fai un gesto di civilta’, fallo per i tuoi figli… dai futuro ai Cartolai.

Non abbandoniamoli.

Tuteliamo la biodiversita’.

E’ una razza che sta sparendo per colpa dei Bennet e degli Auchan senza nulla togliere ai Carrefour.

I cartolai sono come i Panda.

Capello bianco e occhiaie.

Come gli artiodattili Bisonti Europei  e gli sciuridi scoiattoli rossi. Come le Monachus Monachus o Foche Monache e gli Uru o Tori Selvatici delle foreste centreuropee.

Sulla Terra siamo 6 miliardi e oltre di esseri umani.

E tra questi, quanti saranno cartolai?

Ad occhio e croce due su mille abitanti mal contati, prova chiedere ad un bambino che vorra’ fare da grande e sentirai che vuol fare il pompiere, il rapper e finanche il capitan coraggioso di navi che affondano..ma il cartolaio.. nisba.

E ti credo.

Tocca avere pazienza a rimorchi e palle d’acciaio.

Perche’ le maestre sono capricciose e pure impestate.

Prima fanno ammattire le mamme che poi, a loro volta, per proprieta’ transitiva, fanno sclerare i cartolai.

E’ una catena ormai che scioglie il sangue in du’ core come dicono a Bolzano.

Quando facevo io le elementari, che non era proprio il giurassico ma quasi, si usavano due sole copertine.. la rossa per il quaderno di aritmetica e la blu per quello di lingua.

Ora e’ un casino.

Le maestre, sempre piu’ globalizzate, fanno a gara a scovare i colori piu’ improponibili e i cartolai sono sull’orlo del baratro nervoso.

La Colombo quella della terza, vuole il verde fava per le scienze, la Garello maestra di sostegno e attivista delle piccole comunita’, preferisce una sfumatura piu’ chiara, il verde speranza, ma per la religione, ovvio, la Demo supplente che abita al 19, vuole la copertina lilla per l’inglese da non confondersi col pervinca per la musica, la Pacciani parente dell’omonimo non transige.. il fucsia per l’informatica e il rosa shocking per gli esercizi di grammatica.

Prima della chiusura anno scolastico si è assistito alla disperazione di un cartolaio che ora sta al P.S. Di Ciriè..

La Fantozzi in qualita’ di ex dark metallara blackwomen amante della bilia n.8, sta buona donna.. vuole la copertina nera, azz..alla richiesta il povero cartolastro ha risposto.. io non ce l’ho… in compenso pero’ aveva una trentina di mamme alle costole che gli volevano levare la pelle, per non dire che gli hanno fatto un beep cosi’… La copertina nera per che cosa buon dio?

Per segnare le disgrazie?

Per prendere appunti per la Mecca e Chiado’ (impresa di pompaggio funebre che va per la maggiore qui nel borgo)..

E poi mica e’ finita qui..la dark vuole che si usi la replay, la biro che si cancella, blu per le unita’, rossa per le decine e verde per le centinaia.

Peccato che di biro verdi la replay ne abbia prodotto giusto un centinaio tanto per gradire.

E poi senza contare la richiesta di ricambi con i buchi rinforzati, se no alle maestre viene l’esaurimento per rinforzare e ribucare il foglio, i portapenne con tre cerniere, e la matita non la H che e’ troppo dura che senno’ e’ un chiodo ne’ la B che e’ troppo molle ed e’ una panna cotta.

Perche’ certo, se vai al supermercato, non trovi mica tutto, quindi sei obbligato a sfinire il cartolaio all’angolo.

Nel frattempo..dolore immenso.. spariscono le penne a stilo.

E con loro le carte assorbenti e le carte carbone ma ritornano prepotentemente in auge le carte igieniche..eh eh.. sii.. perche’ il ministero dell’Istruzione fornisce numero 6 rotoli ad ogni classe per tutto l’anno.

Contando che ogni bimbo per una.. mmm diciamo pisciata ne usa una metrata, tempo due giorni termina la provvista.

E quindi spetta alla famiglia l’onere della ricarica.

Di questo per ora i cartolai non si occupano.

Ma chissa’.

Forse specializzarsi nella fornitura di carte igieniche puo’ essere un’ulteriore chance di sopravvivenza e poi e’ risaputo che rende il sedici netto.

Vuoi che la Pacciani non insista per quella a tre veli 15 piani di morbidezza e la Colombo per quella profumata alla mela verde con scritto i testi di D’Annunzio principe di Montenevoso?

Carte che vanno, carte che vengono.

Evviva la pazienza dei Cartolai cerchiamo di farli sopravvivere per il prox rientro scolastico grazie all’intercessione di San Adalberto di Praga patrono ed apostolo dei Prussiani ..ora pro eis.

mercoledì 12 giugno 2024

Come salvare l'Euro.

Considerato che le fiabe per bambini non hanno avuto le battute sperate in quanto i bimbi sono all'estate ragazzi e non leggono, cambio argomento e mi dedico al salvataggio Euro.

I tempi sono grami, tutti hanno debiti e vivono spartanamente.
Un giorno arriva un turista tedesco e si ferma al B&B di Porcaro City.
Dice al proprietario che vorrebbe vedere le camere e che forse si ferma per il pernottamento e mette sul bancone della ricezione una banconota da 100 euro come cauzione.
Il proprietario gli consegna alcune chiavi per la visione delle camere.
Quando il turista sale le scale, l’albergatore prende la banconota, corre dal suo vicino, il macellaio dell'angolo, e salda i suoi debiti.
Il macellaio prende le 100 euro e corre dal contadino per pagare il suo debito (2 kg di ciliege).
Il contadino prende le 100 euro e corre a pagare la fattura presso la
Cooperativa agricola.
Qui il responsabile prende le 100 euro e corre alla bettola di Via Gramsci e paga la fattura delle sue consumazioni.
L’oste consegna la banconota alla vulvivendola di turno seduta al bancone del bar e salda cosi’ il suo debito per le prestazioni ricevute a credito.
La vulvivendola corre con le 100 euro al B&B e salda il conto per
l’affitto della camera per lavorare.
L’albergatore rimette le 100 euro sul bancone della ricezione.

In quel momento il turista tedesco scende le scale, riprende i suoi soldi e se ne va dicendo che non gli piacciono le camere e lascia Porcaro City.
– Nessuno ha prodotto qualcosa
– Nessuno ha guadagnato qualcosa
– Tutti hanno liquidato i propri debiti e guardano al futuro con maggiore ottimismo

Ecco, ora voi che avete votato, sapete con chiarezza come funziona il pacchetto di salvataggio UE!


 

martedì 11 giugno 2024

Errore..

 


Ci sta chi se ne va per fatti suoi,
pensando di vivere, per lo piu’ esistendo.

Ad un certo punto, mentre cammini,
ecco che lo incontri, forse ti aspettava,
ti si avvicina, inizia a parlare,
non sembra un tipo pericoloso,
facciamo pure un po’ di strada con lui.

Poi, d’improvviso ti dice chi e’.
Lui e’ cio’ che non si dice, cio’ che non si fa,
cio’ che non si deve nemmeno pensare.
Lui e’ l’errore, e insieme a lui
E’ arrivata la vita.

Non l’avevi mai incontrato, vero?
Ne’ lui, ne’ la vita.

Lui e’ un demone buono, non vuole farti male.
Svolge solo il suo compito,
un compito ingrato.. quello di pasticciare
un’esistenza che credevi perfetta,
perche’ lui lo sa bene, e ora lo sai anche tu,
che una vita perfetta, senza un errore,
e’ solo una morte vestita a festa.

Favola del giorno.

 

 


Sono approdato al blog dopo anni di internet attraverso le chat e posta elettronica.

Mi ha subito appassionato il discorso del “diario” e dello scrivere quello che si viveva di giorno in giorno.

La chat e’ stata per me molto deludente, li’ si cercavano solo storie e incontri, poca voglia di amicizia e di scambi di opinioni,invasioni di buongiorno buonasera buona tua sorella e poi coltellate da tutte le parti.

Invece nel mondo del blog (me ne sono rimasti sette) ho scoperto degli amici, certo diversi dagli amici della vita reale (ma il blog non lo e’?), ma forse anche per questo piu’ obiettivi.

Li’ ti si conosce per cio’ che dici e che pensi, per le tue opinioni e le tue idee, i sentimenti, gli sfoghi, le incavolature di tutti i giorni.

Li’ ti metti a nudo, al di la’ della fisicita’, senza pensare a come apparire, ma mostrando la tua essenza “senza pelle”.

Ho iniziato per gioco diversi lustri fa’, cominciando a pensare al titolo da dare, all’impaginazione, allo sfondo, alle frasi da inserire, a come descrivere i fatti del giorno, anche queste cose sono comunicazione.

Penso che il blog sia come una propria casa, da arredare e completare di giorno in giorno, e come la casa si evolve con te, cambia aspetto, disposizione dei mobili, quadri appesi, libri nella libreria.

I bloggers sono i vicini del grande condominio che e’ questa famiglia, dove ci si impara a scoprire giorno dopo giorno, dove ti si da’ il consiglio che ti serve, dove puoi sfogarti senza temere di sembrare noioso, dove tutti possono dire la loro lasciando una piccola traccia sotto un post.

Grazie al blog ho preso coscienza di tante cose che non sapevo, ho trovato tante persone che la pensano come me o al contrario di me, persone che hanno passato le cose che ho passato io, persone che hanno i miei stessi interessi, che mi hanno spiegato come cambiare il template, come aggiungere le foto o la musica, come rendere piu’ accogliente la mia casetta virtuale… che poi tanto virtuale non e’’.

E soprattutto mi hanno fatto capire molte cose di me che neanche io pensavo di avere.

Tralascia la facebocche end tuitteristica mania sostitutive del vecchio mispace dove cani e porci, senza offesa per questi ultimi, hanno trovato spazio nel bene e nel male. 

Basta, con ste riflessioni e parliamo di faccende amene, la conoscete la vera storia di Mago Merlino, il vendicativo?

Della bella Ginevra, di Re Artu’, Camelot.. bene io la prendo e la distorco cosi’, alla maniera classica del vostro togotuentinain


Camillot Ammazzadraghi era un cavaliere di Re Artu’ e aveva una particolare ossessione per le bellissime tette di Ginevra, ben sapendo che se le avesse toccate sarebbe stato messo a morte (o come dice una mia amica mandato presso gli Evirati Arabi).
Un giorno Camillot rivelo’ il suo desiderio segreto a Mago Pirlino.. oppss ..Merlino che ebbe una soluzione per soddisfare il suo lussurioso e godereccio desiderio, ma gli disse che gli sarebbe costato 1000 monete d’oro.

Cammillot accetto’ senza esitazione!

Il giorno dopo, mago Merlino preparo’ un sacchetto di polvere urticante e ne mise un po’ nel reggiseno (a coppe rinforzate in quanto la Pip non protesizzava ancora)  della regina Ginevra mentre lei stava facendo il bagno nel latte d’asina.
Non appena la regina si rivesti’ inizio’ a sentir prudere sempre di piu’!
Re Artu’ che ne aveva le palle piene di sentir grattare ste tette, convoco’ il Mago Merlino per chiedergli un rimedio e questi rispose che solo una speciale saliva applicata per 4 ore poteva curare questo terribile prurito e i test svolti dal Mago rivelavano che solo la saliva di del prode guerriero Camillot Ammazzadraghi avrebbe funzionato.
Il Re chiamo’ fece convocare al suo cospetto il prode Camillot, che da furrrbo si era appena messo in bocca l’antidoto alla polvere urticante…
E cosi’ Camillot Ammazzadraghi lecco’ per ore le tette che aveva sempre sognato e venne pure festeggiato dalla corte come un eroe!
Prima di tornare alle proprie stanze Camillot venne fermato da Merlino che gli ricordo’ il debito di 1000 monete d’oro.
Camillot, ormai soddisfatto, si rifiuto’ di pagare, perche’ tanto il Mago non avrebbe potuto confessare in quanto complice del suo inganno. Ebbene…
Il giorno dopo il mago Merlino mise un bel po’ di polvere urticante nelle mutande del Re…

La Cicala e la Formica. (e zoppo)

 


Wow 149.228 visualizzazioni per la favola di ieri che avete considerato per adulti ma qualc1 ha giustamente pensato che esistono anche dei piccoli che smanettano nel web e quindi per la serie favolandia eccovi il mio racconto del martedì:

La cicala e la formica.

La cicala, elegantissima e tutta ingioiellata , scende da una lussuosa macchina in Montenapoleone a Milano ed incontra la formica che, con una sdrucita borsa della spesa presa al Bennet, si sta affrettando verso il portone del suo posto di lavoro durante la pausa pranzo.

" Come va, cara formica?" fa la cicala .

E la formica... " Non me ne parlare, ho il marito disoccupato e infermo , tre figli da mantenere, devo pulire tutti i palazzi di Via Italia e anche quelli di Via Caselle per mantenere la famiglia e andare a fare la spesa all'Aldi durante la pausa pranzo. E tu, cicala, come te la passi? "

" Io benissimo," risponde la cicala "Vivo a Parigi ma passo l' inverno a Saint Moritz, l' estate sulla Costa Azzurra con qualche puntata a Casalcoso e mi faccio di tanto in tanto qualche viaggio in America o nell' Oriente.

Una vita meravigliosa "

" Beata te ", fa la formica ,”però adesso ti devo salutare altrimenti faccio tardi e rischio che mi sbattano fuori".

"Sono contenta di averti incontrato", risponde la cicala : "Dimmi, : posso fare qualcosa per te a Parigi, dove ritornerò domani? "

La formica risponde ..

" Sì, se incontri il Signor De La Fontaine digli di andare a dare via il culo!"