lunedì 26 marzo 2012

Anche i polipi hanno un'anima.

Ehi.. sono il polipo di Casalbordino,  puoi vedermi in quella vasca davanti ai tuoi occhi al supermercato, o al ristorante da Beppe per fare le previsioni delle partite, sono stanco, sono depresso  e non ho voglia di vivere …
passo la mia giornata cercando una grotta dove rifugiarmi,  i miei tre cuori (lo sai che ne ho tre vero?) sono infranti..
vorrei piangere ma le mie lacrime non si noterebbero, l'acqua le farebbe sparire,
vorrei gridare, ma sempre l'acqua non farebbe apprezzare il mio dolore
vorrei morire ora, ma Dio non permette che io lo faccia
vorrei chiedere a Dio perche' io debba stare qui, ma potrebbe non rispondere perche’ sono della lega e noi della lega ce l’abbiamo duro (l’orecchio).
Soffro, soffro come una bestia e sono pieno pure di spermatofore..  ehmm lo so che sono una bestia e l’ho detto come rafforzativo ma mi domando perche' il grave destino mi ha portato qui?
Ogni giorno fermo nella mia posizione, mi sveglio, ho passato una notte a sognare di cambiare acqua.. quell'acqua che bollendo mi portera' alla morte, il dolore sara' tanto ma mai paragonabile a quello che soffro ora,lo so che come dicono in nordafrica ..O purpo se coce int’acqua soja..ma tu sai che ho otto tentacoli da sgranchire e non per nulla mi chiamano octopus e anche vulgaris,  ma tu chiamami pure polipo o magari piovra altrimenti mi confondi col Moscardino che ha una sola fila di ventose e non due come le mie, parlavo della mia morte, spero avvenga presto,  non ce la faccio piu', io so che in altri paesi europei esistono dei kit per una morte dolce,  vorrei uccidermi, ma non posso, ti prego comprami fammi finire questo dolore, fai che la mia anima sia di nuovo mia e non di questa vasca che puzza di pesce marcio dell'Auchan. E col mio inchiostro scrivo nero su bianco dicendoti che anche i polipi hanno un’anima. L’anima de li polipacci tuoi e la prossima volta lasciami a Casalbordino nel tuo tubo castigatore e se quest’anno studierai un metodo per estrarmi senza farti male io ne studiero’ uno per non uscire ficcandoti nella mano un riccio che ti fara’ godere selvaggiamente e le spine te le conficchero’ sotto le unghie cosi’ soffriremo in due... e mo’ t’ho detto.