«Il mio nome è Stefano Martoccia, ho 33 anni, la storia che vi racconto riguarda la mia condizione di disabile e la mancanza di umanità dell’individuo».
Questo e' l'inizio della lettera denuncia che Stefano aveva inviato al nostro quotidiano Torinese.
Abitava in un condominio di Via Le Chiuse al quarto piano.. la casa era vecchia e senza ascensore ereditata dalla nonna..
Stefano coi suoi 33 anni e la sua brava laurea di ingegneria in tasca vedeva la vita con occhiali rosei, sino al momento in cui sono iniziati problemi alla gamba.. la diagnosi impietosa di un tumore osseo l'ha portato all'amputazione dell'arto.
Stefano non si perse d'animo, cerco' di tornare alla vita normale e date le difficolta' deambulatorie chiese all'assemblea condominiale di poter installare un ascensore pagando di tasca propria considerando il fatto che la Legge lo consente senza permesso assembleare.
I
condomini costretti ad aderire alla richiesta pretesero uno scritto
in cui si evinceva che l'utilizzo dell'ascensore poteva essere solo
di Stefano e che nessun'altra persona lo doveva utilizzare e in caso
di vendita o “ ALTRO”..il tutto avrebbe dovuto
esser rimosso a spese dell'utilizzatore.
Ebbene cari
condomini l'evento “ALTRO” e' capitato giovedi' scorso,
continuate a frequentare la chiesa e cercate di amare il prossimo
vostro come voi stessi.. alla stessa maniera.Stefano Ti ringrazio della richiesta che mi avevi fatto in Linkedin e riposa in pace, dove sei ora non avrai problemi di ascensore e soprattutto di condomini pseudo amanti del prossimo.