.. Siamo nell'occhio del ciclone per quanto riguarda il festival del colesterolo, ci siamo strafogati nella ricorrenza lunespasqualizia e in attesa della botta finale di un cresimaggio e'giusto prender la via dellapastina..anzi della minestrina .. tempo fa disquisii sul fatto di promuovere una giornata mondiale della minestrina anche se io opto per carboidrati come del resto anche il Leopardi fece a suo tempo e mi rimembro una sua composizione fatta a soli 11 anni che mettero' a fine post assieme a quello di Stefano.. quando ce vo' ce vo' e quindi necessita odeare sta brodaglia acquosa.
E’ un atto
di riconoscenza
dovuta, povera Minestrina specialmente dopo le libagioni cu cui sopra.
Sta povera innocente minestrina.. lei si’ che ci
fa del bene.
Passa autunninverni interi a scaldarci le budella e nessuno si
degna di onorarla e di farle un monumento.
E’ una sorta di razzismo
culinario.
Solo perche’ non e’ un minestrone, di quelli maschi, cazzuti
roventi e pesanti.
E’ «ina» lei, leggera, sciacquetta, non ti
impiccia lo stomaco.
Poi ste donne ci mettono un amen a prepararla.
Ovvia la
preferenza di una cofanate di spaghetti o
padellate di tortelloni panzerottati. Se tu donna casalinga esodata
scodelli
sotto il muso del Nat una ciotola di minestrina,
sentirai bofonchiare che gli sembra di stare in una corsia di
ospedale, ma poi, un po’ per celia e un po’ per non morire, di fame in
questo caso, finira’ con l’ingoiare l’intruglio, magari infilandoci
un peperoncino rizzapeli.
Fateci caso e dite se non e’ vero..il
mascolo di fronte alla minestrina suda e trasuda come una lumaca si o
no?.
E poi, dopo aver scontato la sua ingiusta pena, ti dira’..E mo’?
che minchia c’e’ di primo?... Voi magari con un filo di voce
direte..Prego?
..
Ti ho chiesto che cazzo c’e’ di primo (piu’ incisivo cosi’)?
Tajarin dell'Agnese
o pasta al forno?.
E’ cosi’.
Il maschio la minestrina la trangugia
solo per farti un piacere.
Perche’ esso ti ama.
Ma poi mangiare a l'e'
un alter ciule'.
D’altra parte come darcitorto,,dai.
Mia nonna la
minestrina la faceva sulla stufa.
Ci scagliava dentro un paio di
pugnate di pasta degli angeli quella a forma di fiorellino e la
lasciava li’ a cuocere a tal punto da confondersi con le palle da
baseball.. santa donna io la
vedevo vecchia ma oggi riconsidererei la veduta e la vedrei come una
signora di 65 anni e basta (dico bene cara sorella?).
Che dire ancora di quella sciacquatura di
budella calda e salatina.
Che tu la mangi, ti riscalda, ti vien
voglia di far subito una pisciatina e godi come un falco, non senti
quel pieno nello stomaco ma senti che si svuota goderecciosamente e ti da’
l’idea che almeno hai smaltito un po’ di polvere
che avevi dentro.
Quindi auguri cari o minestrina, te lo dovevo
questo
post e pensa che la prima volta che ti ho assaggiato..mi hai fregato..
mia mamma ebbe detto..Carluccio vuoi la pastina? Azz.. certo mamma..
anche se e’ piccola la mangio lo stesso..e sei arrivata tu cara
minestrina ( pastina in lingua leghista ).
Si dice, che resusciti, quando sei buona, i morti;
ma il diletto è degno d’uomini invero poco accorti!
Non v’è niente pei vivi? Si! Mi risponde ognuno;
or via su me lo mostri, se puote qualcheduno;
ma zitti! Che incomincia furioso un tale a dire;
ma presto restiamo attenti, e cheti per sentire:
“Chi potrà dire vile un cibo delicato,
Dal Pascoli Undicenne
A morte la minestra
Metti, o canora musa, in moto l’Elicona
e la tua cetra cinga d’alloro una corona.
Non già d’Eroi tu devi, o degli Dei cantare
ma solo la Minestra d’ingiurie caricare
e la tua cetra cinga d’alloro una corona.
Non già d’Eroi tu devi, o degli Dei cantare
ma solo la Minestra d’ingiurie caricare
.
Ora tu sei, Minestra, dei versi miei l’oggetto,
e dirti abominevole mi porta gran diletto.
Ora tu sei, Minestra, dei versi miei l’oggetto,
e dirti abominevole mi porta gran diletto.
O cibo, invan gradito dal gener nostro umano!
Cibo negletto e vile, degno d’umil villano!
Cibo negletto e vile, degno d’umil villano!
Si dice, che resusciti, quando sei buona, i morti;
ma il diletto è degno d’uomini invero poco accorti!
Or dunque esser bisogna morti per goder poi
di questi benefici, che sol si dicon tuoi?
di questi benefici, che sol si dicon tuoi?
Non v’è niente pei vivi? Si! Mi risponde ognuno;
or via su me lo mostri, se puote qualcheduno;
ma zitti! Che incomincia furioso un tale a dire;
ma presto restiamo attenti, e cheti per sentire:
“Chi potrà dire vile un cibo delicato,
che spesso è il sol ristoro di un povero malato?”
È ver, ma chi desideri, grazie al cielo, esser sano
deve lasciar tal cibo a un povero malsano!
Piccola seccatura vi sembra ogni mattina
dover trangugiare la “cara minestrina”?
deve lasciar tal cibo a un povero malsano!
Piccola seccatura vi sembra ogni mattina
dover trangugiare la “cara minestrina”?