Il fatto che i miei gusti siano piu’ che altro a sfondo satirico/goliardico mi inducono a preferire delle parodie di cose celebri che a scuola ci hanno inculcato e anziche’ vederle come travi negli occhi a volte possono essere divertenti no?
Ad es. uno dei lavori del D’Annunzio (considerato che sono qui nella sua terra), da me piu’ volte preso per il culo per la faccenda della costola che si e’ tolto per potersi autoblowjobare (balla metropolitana che girava a scuola.o no?)..
dicevo una poesia che lo stesso ha dedicato alla sua sbarbata …
ad ER mione.
Ci ricordiamo
pesantemente la scena nel bosco sul litorale Toscano sotto una
pioggia d’estate, quando il poeta passeggia con la sua donna e gli
dice di stare zitta muta e rassegnata per sentire la musica delle
gocce (di pioggia ovvio almeno spero) che cadono un poco dappertutto
e che trasformano i due in creature vegetali, questa parte della
poesia lascia libera interpretazione alle frasi del tipo penetrazione
vegetale, vabbe’ si potrebbe parodiare a questo punto in maniera
troppo facile per essere distorta e di cattivo gusto, sempre sotto
parodia, ovvio fatta stringata in due tempi per non essere troppo
presa sul serio e per non rompere le palle a chi per caso
la
leggera’. Insomma .. capite che scherzando con la poesia, la
parodia ne mette in luce anche la grandezza.
Sara’ un gioco tra il classico e lo scherzo.
Questa non e’ poesia leggera (la seconda neh), cabaret: e’ poesia comica, .
Si tratta di una presa per il culo, che si rifa’ ai testi, , ma anche agli sputtanamenti sui poeti».
Che ve devo di’ a me piace ed e’ un modo per ricordarsi la poesia pesante del Divino Gabriele no?Specialmente in queste giornate di pioggia di Casalcoso e ne e' venuta parecchia per la gioia degli agricolviticultori
(senti le sue ossa come vibrano nella fossa)…
e fa’ anche rima
baciata rima
fortunata..
La pioggia sul Cappello
(parodia della “La Pioggia nel Pineto”)
Zitta, muta.Il cielo
e’
diventato una nube
vedo oscurarsi le tube
non vedo l’ombrello
ma odo sul mio cappello
di paglia..
Da venti euro e
cinquanta.
la gocciola che si schianta
Come una bolla
tra
il nastro e la colla.
Minchia..piove
sicuramente
piove
sulle matrone
vestite di niente
piove sui bimbi recalcitranti
piove sui mezzi guanti
turchini.
piove sulle giunoni
sulle
sbarbate a passeggio
piove sovra i coglioni
e quel che e’
peggio
piove sul mio cappello
leggiadro,
che ieri ho
pagato
che oggi si guasta
piove governo ladro
E piove a
dirotto
da tutte le nubi
piove dai tubi
sfasciati
Dall’acquedotto
del cielo
piove sui cani spelati
piove
sul melo e sul tiglio
piove sul padre e sul figlio
piove sui
putti lattanti
Sui sandali rutilanti
sul Pegaso bolso
su
l’oriolo da polso
piove sul tuo vestitino
che m’e’
stato un tesauro
piove sulla salvia e sul lauro
Sull’erba e
sul rosmarino
piove sulle vergini schive
piove su Pasife e
Bacco
piove persin sulle pive
nel sacco
e piove
soprattutto
Sul tuo cappellino distrutto
mutato in setaccio
che
ieri ho pagato
e che adesso e’ uno straccio,
o Ermione
che
scordi a casa l’ombrello
nei giorni di mezza stagione.
E concludo sto post domenicale dl sapore autunnale con lo strip dello Stefano e la sua preveggenza Covidiale..