mercoledì 23 dicembre 2009

MAO 4 - La Creazione




Ho letto per caso sul blog, facendo un corso per gattinterpreti come e’ nato il mondo, scritto in inglese mackeroniko dal togo e notando alcume lacune ed omissioni cerco di dire la mia in concomitanza con le feste in corso attualmente. L’origine della specie inizio’ con la creazione prima dell’uomo e poi considerato che questo uomo non aveva il digitale terrestre perche’ era nell’Eden e si annoiava, in cambio di una sua costola gli si diede una compagna ma poi subentrando ancora la noia ed assuefazione ecco che arrivo’ il Gatto. Non propriamente io ma il primo Gatto del mondo, naturalmente. Osservavo incuriosito quegli strani e nuovi animali dall'espressione un po' tonta, privi di pelliccia e piumaggio e comicamente in equilibrio sulle zampe posteriori. Anche Dio li osservo’ a lavoro finito e dalla Sua espressione perplessa compresi che non erano cio’ che si aspettava.
Sara’ stata la stanchezza, ma si capiva che quei due erano ben lungi da quanto Lui si era prefissato. Tuttavia, vista l'ora tarda, Dio decise che per quanto bruttini non meritava rifarli di nuovo e poi si sa’ che non tutte le ciambelle riescono col buco anzi coi buchi. Li lascio’ quindi liberi di vagare nel Paradiso anche se, ad onor del vero, ci facevano una magra figura tra tutte quelle specie dai mille colori e dalle forme piu’ affascinanti. Scusate ma mi mangio un croccantino e continuo,,crok crok..
Saranno stati gli sguardi di sfotto’ degli altri animali, qualche risolino a malapena trattenuto, fatto sta’ che i due misero su un'aria di supponenza che stava sulle palle a tutti, proprio tipo pirla. Ma eravamo in Paradiso e la bellezza del posto e lo sguardo benigno di Dio ci avevano resi tolleranti e, a parte i cani sempre alla ricerca di qualcuno da incannare, ben presto li considerammo parte del paesaggio, un'inevitabile presenza che alla fine divento’ naturale come la presenza delle spine sulle rose e dell'ortica nei prati delle cacche nei prati e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.
Tutto cambio’ quando la femmina teoricamente piu’ debole dell’uomo ma in pratica piu’ forte dell’uomo in quanto lui sesso forte era piu’ debole del sesso debole perche’ aveva un debole per il sesso debole, dicevo sta femmina ebbe la sgradita idea di sgobbarsi la mela che tutti sapevamo proibita e lo sapeva anche il serpente che le consiglio’ di prenderla. Ma cosa si puo’ pretendere da uno che striscia ed ha la lingua biforcuta se non che e’ infido e gode a fare scherzi del cazzo. Morale della favola, per colpa di uno balordo e di una donna con l'intelletto di una vongola, perdemmo tutti il Paradiso. Non che l'uomo fosse esente da colpe, poteva starci attento invece che farsi governare a bacchetta dalla sua femmina. Il che dimostra che tra i cervelli e’ possibile trovare il meno del minimo.
Una volta privati del Paradiso le cose cambiarono e del peggio non ci fu mai fine. I due si convinsero di essere i preferiti di Dio, Sua immagine e somiglianza e destinati al governo del Mondo un poco come il Silvio nazionale che attualmente non sta molto bene il povero. Da paranoici.
Iniziarono ad ammazzare molte specie di animali per calmare la fame, come se frutta e verdura non fossero sufficienti e spesso pero’ lo facevano per il solo divertimento. La donna, che finora s'era accontentata di indossare foglie di fica, decise che con una pelliccia addosso faceva piu’ bella figura, tanto da farne un desiderio morboso che il suo maschio, ormai definitivamente asservito a mo’ di zerbino umano, volle subito esaudire convinto che una moglie senza pelliccia e’ una moglie scontenta ed in odor di scappatella ciulatoria. Fini’ cosi’ che pur di risparmiare le corna si fece strage di pellicce.I due compari nel corso dei millenni fecero della Terra un luogo di sofferenza, dove gli animali se non finivano in pentola, venivano uccisi per il pelo, l'avorio, la pelle, le penne ed ogni parte che potesse soddisfare la loro ingordigia ed il loro esibizionismo. Chi non mori’ fu ridotto in schiavitu’, sfruttato, rinchiuso ed esposto per il loro divertimento. E le cose tuttoggi non sono ancora cambiate. Tutti, meno uno, dadaddaaammmmmm ..io il Gatto MAO, unico animale che si e’ fatto adorare, vezzeggiare, rispettare. Che in casa la fa da padrone, che accarezzano e trovano naturale occuparsi dei suoi escrementi puzzolenti, che sfamano e si fanno ridurre a brandelli tende e poltrone, pronto a far cadere ritratti, a mordere fili. Despota assoluto delle loro vite. Questa e' la prova che c'e’ giustizia anche sulla terra.
Che sia una piccola e innocente vendetta di Dio? Io dico di si’, l'avevo intuito gia’ quando stavo tra le braccia del Capo che non avrebbe digerito il loro comportamento e nemmeno che gli fosse riuscito qualcosa che non fosse assolutamente perfetto ed e’ per quello che ha fatto me.