martedì 6 aprile 2010

Riflessione



Dai postiamo seriamente stavolta ..al 22 aprile ci sara’ la giornata mondiale dedicata alla terra o Earth Day e quindi circa 1 miliardo di persone di 175 paesi faranno buoni proponimenti tipo usare meno l’auto o comprare cibo a Km 0 dal contadino vicino di casa, cercate anche voi di contribuire alla minor emissione di gas nocivi e lasciate che io possa andare al mare senza fare 6 ore di coda.. e meno male che era serio ma come si puo’ essere seri con tutte queste giornate, sembrano la classica presa per il culo..insomma e’ appena passato il 22 marzo che era la giornata per l’acqua e va bene per tommaso che va solo a vino e con l’acqua manco ci si lava i piedi..poi ci sara’ il 17 giugno che e’ la giornata della desertificazione (aspettate che rileggo perche’ la parola mi suona male..no va bene avevo letto una parte romantica)..quindi contro l’avanzata del deserto che negli ultimi 40nni ha ridotto di 1/3 di terra coltivabile..sti cazzi, tra 40 anni i posteri la troveranno lunga vero? Sempre parlando di giornate e siamo sempre seri ci sta pure il 13 ottobre che e’ la giornata dell’habitat ovvero progettare il nostro futuro urbano boh..e ancora la giornata contro la miseria al 17 ottobre e padre Wresinski dice che dove gli uomini sono condannati a vivere nella miseria, i diritti dell’uomo sono violati ed occorre unirsi per farli rispettare in quanto e’ sacro dovere.. belle parole padre.. insomma chi ha molto deve dare al fratello povero ed e’ meglio che lo faccia in quanto il fratello a un certo punto si incazzera’ come una iena e rompera’ il culo al fratello che ha troppo, quindi se volete aver salvo il lato B sapete cosa fare vero?.. ma adesso basta con ste giornate mondiali e so che la gente vuole ridere..ci pensano i film la televisione, gli spettacoli teatrali a soddisfare questa richiesta. Non c’e’ dubbio che ogni generazione ha un differente modo di ridere perche’ ha una differente maniera di accostarsi alla vita, ai problemi.

L’eccessiva offerta della risata, attraverso le tante le tante forme della comunicazione, non giova alal qualita’ della comicita’ e dell’umorismo. Certe persone sstengono che la comicita’ sia un fatto tecnico, un uso ben architettato del mestiere di attore. Ma cosi’ la comicita’ scopre il suo limite, perche’ e’ generata da meccanismi tecnici e non da un approccio a quanto vi e’ di umano, di contradditorio o di paradossale delle cose e delle persone ed e’ quello che solitamente faccio nei post, far ridere non basta, bisogna attraverso il ridere accompagnare chi legge nelle pieghe segrete della vita, del tipo riso amaro di Pirandello o anche di certi attori sudisti nostri. Ad oggi la comicita’ si tiene lontana dalle fonti di sofferenza e ripudia attingere a problematiche sociali, un poco come nel rigoletto che buffone di corte deve far ridere a richiesta del suo padrone o signore che gli dice..fammi ridere buffone.
L’epoca nostra e’ proiettata verso l’ottimismo di massa e quindi verso un’allegria che concede ben poco ai mugugni e alle riflessioni dei drammi sociali. E pensare che a parer mio..la risata e’ un momento liberatorio, la fuga dalla realta’. Ecco perche’ non vado molto per il sottile e cerco di catturare il lettore..la qualita’ della risata e’ secondaria e possiamo anche concedere le varie frasi che scrivo e l’importante e’ che non debba seppellire nel turpiloquio o linguaggio scurrile di bassa estrazione. Il lettore vuole ridere, e’ depresso e vuole dimenticare le tristezze? Va bene ma pero’ a voler far ridere a tutti i costi..non paga..alla distanza e’ chi scrive che puo’ sbire la deformazione di immagine e quindi da comico divento buffone ..e mi domando..ma conviene dire cazzate se poi di riflesso divento buffone? Bah..fine della riflessione che ho tentato di fare seria ma agli effetti non lo e’.. cosi' e se vi pare.. fanculo.