giovedì 5 novembre 2009

Quarantenni...





OPERA DEGRADATA – NESSUN DIRITTO

Come da Consulente Legale Informatico dell’Avv. Valentina Freudiani

LUCIANA LITTIZZETTO



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C'e’ grossa crisi. La vostra fata ignorante oggi e’ avvilita. Per ritrovare la calma dovrebbe tuffarsi in una piscina di Lexotan e nuotarci a bocca aperta per qualche ora. Parlero’ a nome di tutte. Noi tartallegre che stiamo raggiungendo a grandi falcate il traguardo dei quaranta, da qualche tempo assistiamo ad una preoccupante moltiplicazione di segnali di invecchiamento. Un brutto accumularsi di cattive pieghe che non preludono a niente di buono. Primo segno di decadimento.. la crescita del pelo. Iattura alla quale sembravamo avvezze, visto che da anni siam pelose come orsi marsicani. Ma qualcosa e’ cambiato. E’ da un po’ che ci germoglia il cosiddetto «pelo solitario». Detto anche: «l’eremita». Che sarebbe un pelo lunghissimo, rigido come una bacchetta da shanghai e quasi sempre scuretto. Posto preferito dallo schifoso.. il mento. E’ da lui che parte quel processo di imbefanimento che mai piu’ avra’ fine. Se farai l’imprudenza di tagliarlo con le forbicine ti crescera’ a dismisura e sarai costretta a uscire di casa con la testa chiusa in un tupperware. Ma procediamo. Avvento della pancia. Tracimamento della budella gentile anche a quelle da sempre piatte come cavalli da corsa. L’importante e’ non disperare. Se qualcuno vi chiede: «Sei incinta?» voi rispondete tranquille: «Si’, ormai da due anni. Tra breve Piero Angela fara’ uno speciale su di me». Poi. Smollacchiosita’ diffusa e cedimenti dei doppimenti (magari ne avessimo uno solo...). Accidenti alla forza di gravita’. Crollano le borse, si abbassano i culi e le tette si intristiscono e girano il musetto all’ingiu’. Bea, che ha sempre avuto il problema delle tette piccole, invecchiando pare che non se le trovi quasi piu’. Percio’ ha ripreso a mangiare gli omogeneizzati. Si, perche’ ha letto sui giornali che in alcuni casi hanno fatto crescere le tette ai neonati e spera che si ripeta lo stesso orribile fenomeno a lei a quarant’anni suonati. Io personalmente mi rassegno a tutto. Dalle zampe di faraona alla carnagione color tortora. Quello che non tollero e’ lo schifo del sottobraccio. Che piu’ passa il tempo e piu’ si ammoscia a zampogna. Hai voglia a tonificare il tricipite sollevando le bottiglie di Sanbernardo da un litro e mezzo... La Molly sostiene invece che ovviare al problema e’ semplicissimo. Bisogna solo imparare a mangiare tutto insipido. Ma mica per questione di sali minerali. Per evitare al ristorante di usare la saliera. Perche’ il gesto del salare richiede lo scuotimento del braccino che ad una certa eta’, non c’e’ niente da fare, balla sempre il mambo number five.