lunedì 14 febbraio 2011

Storia surreale



Questa e’ una storia irreale..raccontata da.. da.. ve lo dico dopo alla fine del post e intanto vediamo se lo scoprirete prima voi il personaggio che segue..shhhhhhh ascoltate…. La vita non e’ granche’. Sono posizionato nel muro, non esco mai di casa. Devo dormire di giorno e lavorare di notte, ma c’e’ sempre qualche pirla che mi sveglia anche di giorno. Avete presente quelli che prima di uscire di casa premono i due pulsanti, quello della luce scale e il quello che apre il portone? Non li ho mai capiti.. e’ pieno giorno, che cazzo stai a sprecare tutta quella corrente? E il pulsante del portone, cosa lo attivi a fare, che quando esci dovrai comunque aprirti la porta da solo... Ah, giusto, cosi’ facciamo un piacere all’ albanese castigatore, il pulitore di appartamenti.
Di giorno passo molte ore sveglio, ormai comincio ad avere l’insonnia legata all’eta’. Sorrido guardando la ragazzina del terzo piano, di dodici anni, che fa gli occhi dolci al garzone del panettiere. E il ragazzetto di quattordici, che ha trovato l’angolo giusto dove nascondersi per poter guardare da un’angolazione particolarmente favorevole le ragazze che salgono le scale... Ma queste sono attivita’ innocenti, diciamo “diurne”.

Con il buio la vita diventa moooolto piu’ interessante, ma i problemi aumentano. Una delle lampade che accendo mi manda la luce direttamente negli occhi, quindi non solo ho un soprassalto quando mi attivano nel cuore della notte, ma rimango pure accecato per un po’; poi, quando mi spengo, mi devo riabituare al buio... i miei occhi cominciano ad avere qualche problema con tutti questi sbalzi di luce!

Se solo certi mariti venissero a chiedermi con chi si strusciano le loro mogli, nel pianerottolo all’ultimo piano... e viceversa, naturalmente. Poi ci sono anche la commercialista del primo piano che ha un legame molto particolare con l’avvocato del palazzo accanto... Pero’, diciamocelo, dopo anni e anni queste storie mi annoiano, so gia’ prevedere i baci, le carezze; in qualche caso gli schiaffi e i “come ti permetti”. 
Ieri notte pero’ e’ successa una cosa per cui non mi do’ pace. Sento la ragazza di vent’anni del quinto piano entrare di corsa dal portone e salire i gradini tre alla volta, poi inciampa e cade. Dietro di lei sento degli altri passi, concitati. La ragazza preme il pulsante, io mi attivo, sono accecato dalla luce di quella cazzo di lampada... quando finalmente ci vedo qualcosa la ragazza e’ stesa sugli scalini, svenuta, e del suo inseguitore non si vede nemmeno l’ombra.

La polizia non sa in che direzione cercare, la ragazza dice che l’assalitore non lo conosceva, ma mi sa che non dice la verita’. Ho paura che si stia mettendo proprio nei guai... e ora sono qui a chiedermi… se dovesse succederle qualcosa di ancora piu’ grave e io di nuovo non fossi all’altezza della situazione, ma si diamoci un taglio, la mia ora e’ arrivata?

Ho deciso di guastarmi in maniera irreparabile, hanno gia’ chiamato l’elettricista per sostituirmi con un modello piu’ moderno. Almeno passo la responsabilita’ a uno piu’ giovane. E poi sara’ un modello elettronico, che non fara’ tutto quel rumore che faccio io stacketestackete...e le telecamere faranno il loro dovere di Grande Fratello, addio bacetti, addio scale..
e’ l’evoluzione e se non l’avete ancora capito IO SONO L’INTERRUTTORE (col dono della parola, anzi..dello scritto).. e buona corrente a tutti. 3 . 2 . 1 stackete.