Lumerete pluriosi vocaboli ne la mea lingua Togolese, ch'i' m'ho piuttosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole, colle quali bene esprimere lo concetto de li post mia. Se l'ipotiposi del sentimento personale fosse capace di reintegrare il proprio subiettivismo alla genesi delle concomitanze, allora io rappresenterei l'autofrase della sintomatica contemporanea di togo tuentinain nick di carluccio demetrio bonzi.
lunedì 31 dicembre 2012
Ecco spiegato il perche'..
sabato 29 dicembre 2012
Twothousandthirteen.
Fra
poco il 2012 se ne andra’ lasciando posto al 2013 con tutte le sue
incognite, dove ognuno scrivera’ un pezzo di se’. E’ inutile fare
bilanci perche’ quando si fanno, i conti non tornano mai.. quello che
comunque abbiamo fatto spesso non ci basta e l’avuto ci sembrera’ sempre
troppo poco rispetto al dato. Ma se questo bilancio lo facessimo con il
cuore, se ci guardassimo dentro e se guardassimo cio’ che ci circonda,
l’avuto potrebbe trasformarsi in immenso e il dato apparire una
nullita’. Mentre molti di noi brinderanno all’anno nuovo con il cuore
colmo di gioia e di speranza, con nuovi progetti nel cassetto la penna
pronta a scrivere il proprio poi… migliaia di vite si spegneranno,
migliaia chiuderanno la loro storia senza avere piu’ nulla da scrivere…
Molti ci lasceranno mentre le ore comporranno questo nuovo anno fra
risate e calici pieni di spumante o champagne, c’e’ chi smettera’ di
raccontare di se’… e… c’e’ chi iniziera’ a raccontare di se’. C’e’ chi
vorrebbe potersene andare per smettere di soffrire, chi vorrebbe
trattenersi ancora. Si’, nel mondo milioni smetteranno di scrivere e
milioni si affacceranno a farlo. Questa e’ la vita…. Che possa
quest’anno concludersi o il prossimo iniziare per tutti con la serenita’
nel cuore. Che il dolore del perduto possa dissolversi nel piu’ breve
tempo possibile. Che la solitudine possa abbracciare nuovamente l’amore e
per chi arriva e per chi resta possa essere un anno sereno colmo
d’amore. BUON ANNO A chi e’ appena nato, a chi e’ a meta strada, a chi
attende a chi non sa attendere a chi impaziente vive a chi vive sperando
a chi non spera piu’ ai bambini, a chi bambino non e’ mai stato, agli
anziani, a chi non ha avuto, a chi ha avuto molto, a chi troppe volte ha
pianto a chi non sa piangere a chi troppo stanco sopravvive, a chi
nella mia vita e’ passato anche per un solo attimo regalandomi un
sorriso o una lacrima, a chi mi ha amato, a chi ho amato, a chi mi odia,
a chi mi conosce, a chi non conosco… a chi semplicemente vive.. Auguro
un anno fatto di sogni, desideri amori e fantasia un anno da Vivere
serenamente con la visione del bicchiere meta’ pieno.(nel mio caso ..di
grappa ..rigorosamente con genziana per la gioia del mio fegato..ammesso
di averlo ancora, non potevo di certo chiudere il post nella maniera
seria e spero..dico spero di continuare a vedere la vita cosi’ seguendo
sempre i consigli del nonno che voi conoscete per la moltitudine di
volte che ve l’ho esplicata quindi schiena al muro e non abbassatevi mai
e se per caso ve lo mett.. finita con ve lo mett..
TANTI AUGURI.
venerdì 28 dicembre 2012
I motivi? Infiniti.
Non vedo, non sento, non parlo e non..si dice.
Dai forza, cosa volete sapere? Non e’ un Vostro diritto, non Vi compete.
Ognuno sceglie come vivere la sua vita.
C’e’ chi si chiude in se stesso e non comunica niente agli altri, non parla di se’, non si svela e non si racconta.
I motivi? Infiniti!
C’e’ chi non vede perche’ non guarda o perche’ proprio non vuol vedere.
E’ piu’ facile e certe volte piu’ comodo coprirsi gli occhi e non vedere cosa succede attorno.
E’ meglio in certi casi coprirsi gli occhi, sono lo specchio dell’anima… potrebbero rubarcela o contaminarla o capire davvero cosa vogliamo o non vogliamo fare!
Perche’ ci mettiamo due mani davanti agli occhi?
I motivi? Infiniti!
E infine c’e’ chi non sente, non vuole sentire, non riesce a sentire, e non parlo solo di suoni, ma anche di profumi e di sentimenti…
Non sente ora, non ha sentito in passato, e forse non sentira’ neanche in futuro.
I motivi? Infiniti!
E alla fine c’e’ davvero chi non vede, non sente e non parla…
I motivi? Non esiste piu’!
Scrivere…pensare… riflettere… flusso di coscienza…la mente vaga, non trova riparo, si perde nei meandri piu’ oscuri delle nostre emozioni che prendono forma in pensieri…
Certe volte i pensieri vanno contenuti, bisogna dar loro una forma…ma la forma ha bisogno di essere condivisa, e’ necessario, altrimenti tutto rimane indecifrabile, criptato e nascosto nell’oscurita’ della nostra scatola cranica, nel cervicalisterio circostritto insomma.
E cosi’ il pensiero si trasforma in parola e la parola in macchia sulla carta che assume forme tondeggianti o lineari creando una composizione alla vista gradevole anche se non sei un grafico o un granfico…
Il flusso di coscienza entra in un vortice che gira, ti fa’ girare, ti fa’ cambiare posizione, certe volte ti risucchia, altre volte sprigiona tutta la sua potenza liberandoti dal suo giogo… ti fa’ viaggiare, ti fa’ vivere in mondi parelleli ed ecco che escono sti post sui blog sui social networks…
Tutti proviamo questa esperienza, ma solo pochi hanno il dono di farla provare empaticamente anche agli altri anche se nella zona commenti non sempre l’empaticamentizzazione da’ i risultati che tu pensi di ottenere..e ti vien spontaneo chiederti chi sono sti writers dei socialnetworks ‘..
Gli scrittori penso abbiano un dono che non e’ ne di oro ne d’incenso ne’ di birra, e il loro mandato e’ quello di condividerlo o quantomeno di farsi capire anche se scritto strafalcionamente male con punteggiature appositamente dimenticate, verbi sverbati e aggettivi sconosciuti.. non e’ tanto semplice, si puo’ esser fraintesi per qualche battuta buttata la’, tu pensi ad una cosa e qualcuno la recepisce diversamente e del resto io sono sempre dell’opinione che non mi interessa quello che capiscono gli altri ma quello che capisco io degli altri e gli altri dovrebbero fare lo stesso.
Signori ..la porta e’ aperta… utilizzo una vignetta del Vanessi in quanto libero da impegni considerato che il buon Cardinali non ha rinnovato il livornescontratto alla faccia dei gentlemen’s agreement..
giovedì 27 dicembre 2012
Il pacco o la busta?
E
ci risiamo..L’anno scorso postai a dicembre, di barricarvi in casa per
evitare la follia prenatalizia e qualcuno intelligentemente lo ha fatto.
Ma siamo realistici.. non si puo’. Azz.. teoricamente avreste dovuto
stabilire con amici e parenti di non fare regali a nessun over 10 in
linea con quanto indicato dal buon Monti (solo che come si fa’ a dar
retta a uno che punta alla poltrona non perche’ lo sceglie il popolo ma
la sua agenda e che da’ le dimissioni anticostituzionalmente non alle Camere ma andando direttamente dal Capo dello Stato). Stavo
stemando.. quindi anche se di comune accordo di fare regali solo ai non
over 10, di fronte ai regali altrui vi sentireste meschini come merde
stantie. Vi imponete di evitare le cene d’auguri perche’ il vostro
colesterolo ha tracimato? Niente da fare, la societa’ dei consumi vi
aspira nel vortice della magnatoria a meno che non siate degli Ruandesi,
pertanto a consuntivo post fetanataliziosa duemilaedodici non mi resta che consigliarvi o consigliarmi come affrontare l'inevitabile per il prossimo Natale. Allora..
Cominciamo con le Cene.
Tre i drammi:
1. rimbambimento da locale sovraffollato;
2. indigestioni;
3. chili di troppo e da qui non se ne esce.
I rimedi potrebbero essere:
1.
bere un bicchierozzo di nebbiolo corretto grappa prima di uscire..
rende piu’ sopportabili le urla dei pargoli e le partite di tombola coi
pirillini inter parentisterio.
2.
pranzare a patate bollite col contorno di patate cotte sottocenere
lasciando al sottoscritto la scorza che e’ gustosa da matti.
3.
fare sport come per prepararsi alle Olimpiadi… oltre a dimagrire, alla
cena arriverete in un’ovatta di dolce sopore tipo quella dell’orsetto di
Francesco che vi aiutera’ a superare il dramma N°1.
Passiamo allo Shopping cercando di evitare per ora la spesa proletaria.
Due i problemi fondamentali:
1. scelta dei regali.
2. sopravvivenza nella calca di acquirenti.
Le soluzioni possono essere:
1.
dimenticare il Regalo Perfetto. Per trovarlo avreste dovuto mettervi
all'opera ad agosto, quindi comprate qualunque cosa carina vi risparmi
una lunga ricerca. E se questo vi facesse sentire in colpa, pensate ai
regali di Natale che avete ricevuto voi.. quanti vi hanno sbalordito per
bruttezza? Quanti (confessate) ne avete riciclati? Suvvia.
2. Andare per negozi con una persona iperfiga sia maschio che femmina.
al
vostro passaggio, si apriranno le acque. Donne e uomini tratterranno il
respiro e si faranno da parte, incantati e intimoriti da cotanto
splendore. Certo, che le commesse o i commessi potrebbero perdere la
trebisonda e farsi dar retta poi risultera’ complicato. Ma ne vale la
pena.
Atmosfera.
Luminarie, festoni, neve finta, canzoncine, pubblicita’ di profumi e
pandori e gli agghiaccianti Babbi Natale appesi ai balconi.. ce n'e’
abbastanza perche’ anche l'adulto piu’ bonario nutra, almeno a momenti,
un odio acuminato per il Natale. Che fare quando, se si dovesse
casualmente incontrare il Babbo Natale vero, lo si strozzerebbe con
goduria infinita’ dopo averlo violentato. C'e’ chi si iscrive a un
gruppo su Facebook e opera uno strangolamento virtuale con tutta la mia
comprensione. C'e’ chi emigra in luoghi esotici e denatalizzati. E c'e’
chi, diffidando del mondo virtuale e non potendosi permettere i luoghi
esotici, si rassegna.. dicendo.. coraggio che dura poco. E poi dai..il
pandoro in fondo e’ buono specialmente se farcito con torrone panna e
cioccolato con punte di miele come fa’ la Federica, due fettazze di
quello e la vostra bilancia parlante dira’ a voi due di scendere. E poi
dai.. ai bambini il Natale piace e
ciascuno di noi conosce almeno un bambino a cui brillano gli occhi
davanti ai pacchetti sotto l'albero addobbato e brillano ancor di piu’
nel cuccarsi una busta tipo quelle che si danno di nascosto negli uffici
pubblici per evitare le code.. non e’ poi cosi’ male, guardare il
bambino e sapere che la sua felicita’ dipende anche dal regalo che ci e’
costato tanto sforzo comprargli e soprattutto nel vedere stracciare
l’impacchettamento fatto con tanto amore e il bigliettino che ci ha
fatto disperare per cercare di mettere una frase non usuale cercata nei
motori; ma io mi chiedo il perche’ impacchettare sti regali, evitiamo il
fastidio di stracciarli farsi magare male, tante piante risparmiate,
tanto petrolio non consumato sia per la materia prima che per il
trasporto differenziato… ma ripeto, la festa deve essere sino ai 10
anni, oltre diventa un mercato e un festival del consumismo e
sinceramente potremmo davvero farne a meno..dai ancora una settimana e
poi sara’ un ricordo sia per il Natale che per la fine dell’Anno, alla
faccia dell’austerita’ e dell’Hotel Bildelberg di Oosterbeek.
domenica 23 dicembre 2012
Cinderella's.
Tant ma tant temp ago, in un Regn incantat lived one sgnocched girl chiamed Cenerentol.
Il Regn was incantat but the vit of Cenerentol was one infern!
She vived infatt with a matrign and two sorellastrs very ciofecons but that considered lor stess gran figons (qualcun, spiritoson, dissed lor che eran really figons...) and quest rendeved Cenerentol's life 'na vera schifezz type my neighbor de house.
Cenerentol had the obbligs of pulishing tutt la vill, the giardins, making da mangiars (and the two maialons and the matrign mangied com fagocers), tening the contabilit and, pegg of all, making the dichiarations of the tasses.
Infatt the two racchions non faceved one mazz of nothing tutt the day, se non shopping, anch because eran very racchions e SHOPPING was the massim to sperar...(neanch of talk of scoping, we have capit...)
Cenerentol domanded: "Mi potet give a man, I'm scopping of lavor! Dev still prepar the meringates per pranz, stir the camiciett of set (that, you know, son very merdous to stir) and andar to the bank for the bonifics, talk with the direttor, trattar the titles, writer on facebucche, accatter the azions..."
"Ah ah!", dissed and rised the two stronzetts, "Work, work that makes you one sacc of ben..."
And Cenerentol, che was scoping com one matt (making the pulizies! you pervert! what have you pensed...) pensed one sacc of bad coses on the two bastardells that I sorvol now...
The mes of Magg, pien of flowers and sun, was incantevol in the incantat Regn but, purtropp, in Giugn when togotuentinain go to the beach, the King Mountains riscuoted all the tass, and so the popols was non tropp content.
Tuttaway, the popols festegged the iniz of Summer (the Estat, ignorant! Stud the lings!) con balls, fests, pranzs and cens and a lot of trombing (no, not suoning the tromb... I will spieg it another volt).
Ogn year, ogn Giugn, Cenerentols triboled com one impazzed trottols to mett insiem the infamous and famigerate 740 or l’Only, the dichiarations of the reddits insomm, staying attent to pag the men tass possible!
She was brav, ma very brav in this. She was brav in tutt, ma the compilation of the 740 or l’Only was one capolavour.
The two sorellastrs and the matrign, sebben very ignorant, sapped the importanz of paghing very little tasses and, mentr Cenerentols prepared tutt the conts, comported one bit men of stronz (the stronzity of the three was really tant, one little men non made nessun differenz...).
Cenerentols triboled but continued to sogn the Gran Ballet in the Castell of the King, one event very pallos, but pien pien di Very Important Gent! She sogned she arrived in the Castell and parled in mezz of Finanziers, Banchiers, Imprenditors, Cavaliers, Berluskonier, Faccendiers and cosi' way.
And parling parling, the Important Gent sarebbs accorted of the talent and sgamatezz of Cenerentols in the affars, assumed Cenerentols and paghed one bell stipend: other that pulishing the cacc of paviment!
But it was a sogn, and sogning (or dreaming! you great rompiballs...stud the lings) non finished the long compilation of the 740!
Inoltr the three sgrofolons non compred one computer efficient (figur you!) but ricicled one schifous 486 lent as one lumac (mort!) and so Cenerentols had to tribol the double and aspett as one pirlett davant the screen of the 486...
One ser, Cenerentols rincoglionited from the lavors com poch others, addormented on the tastiers of the (lent) 486.
Risveglied of colp (pensing "One of the stronzetts have combined one of the solits") troved a scritt on the monitor: "Hey Cenerentols! Svegl, it's hour to go to the Gran Ballet!".
Cenerentols pensed: "Ok, the 486 has gone to puttans (one technic mod of dir: prend the 486 and butt it to the ortics...) and is scriving for his fatts or is pensing it is in Matrix..."
But the scritts continued: "Cenerentols, dont' be tardons! The 486 is a merdacc, d'accord, but I'm the Fatin of the DOS, and you dev andars to the Gran Ballet".
Cenerentols pensed: "Fatin of the DOS? Yes, and I am the Principess of Unix... go and prend it in the port serial...".
But the Fatin persevered (one little incazzed, at this point...): "Cenerentols, you romped me! Go to the Ballet or contin with the 740 and fikk it...".
"Ok, ok! Don't incazz, Stregh of Windows, I ascolt you!", dissed Cenerentols, a bit scorned.
"I am the Fatin of the DOS, you rintroned! Adess lav, that is megl, prend the vestit in the armads (it's a modellin of Valentin that I rubated online...) and esc and trov the Mercedes (pien of benzin and autorad with CD e tablet inclus) and go to the Gran Ballet and incontr The Azzurr Princip that is a gnoccolon and riccon! But you must torn prim of mezzanott, altriment la poliz... the Mercedes torn one zucchin!"
"Ok, this is all very bell.. but what do you vogl from me? Money, porn filmetts or dev make you the 740?"
"Mmmm Cenerentols, don't preoccup, I'm not venal... magar the 740 the prossim year: quest'year I cred I have fatt qualch error, ad esemp in the rig N21..."
"Scus fatins, adess I scapp, magar another volt... the Azzurr Princip? Never sentited... fors one Cavalier, mah! The solit young nobil spakkon and coglion type Il Trota...".
Cenerentols controlled the three zoccolons, uscited for another ballet, semper spering in one (little) trombat (illus!), vested and prended the Mercedes and corred ... to the pomp of benzins: the Mercedes was not pien of benzins, pazienz: you don't look in the bocc of a horse donated? (what cacch of proverb...)
Arriving to the Castells (a great figuron: a figon with a rubated vestit, no cavalier, on a rubated Mercedes...) she entered the Gran Salon of the Gran Ballet: what a meravigl! A sacc of riccons cadavers with Madam: banchiers, finanziers, faccendiers, politicants and Velins (they are dappertutt!).
She cominced immediately to parl in mezz of the vecchions of titles, azions, saccs of solds and all methods of fotting tasses: all very interesting arguments to the vecchions that ascolted the young gnocc very arraped!
The old Madam Babbions detestated this impertinent girl and proved to serv a portat of avariated gamberetts with Nutells spering in one vomit and squaraus of the Eva: nothing to do! Cenerentols was very occupated parling and risponding and ... sapeved the old trucc of the gamberetts (provated with the three stronzetts: little scherzett, big soddisfaction!)
But, in the mezz of the serat the Azzur Princip entered the Gran Salon of the Gran Ballet preceded by the Gran Fanfare: this fests are a Gran rottur of balls...
Subit veded Cenerentols, anch because the other were tutt old babbions, ma pensed: "What a tronk of gnocc, but for sicur she's a gnoccon senz a neuron in the cranic box... che peccat!".
The Azzurr Princip was very sensible to gnoccons but wanted neurons in the cranic box: just to chiacchier of qualch argument between one trombat and the other...
Avvicinating Cenerentols (she was pensing: "What a figons, but sicurament cretin...") the Azzurr Princip was presented by the Grand Ciambellan, who was semper in mes ai ball, chieded her name and Cenerentols inizied chiacchiering: "Come vedete Voi, Principe, la svalutazione del dollaro nel contesto macroeconomico attuale? Ritenete opportuna la politica di intervento nel debito pubblico in atto in Messico? Alla luce della teoria keynesiana...".
The Azzurr Princip sbaved com one lumac: she was the girl of his sogns, gnoccolon and a lot megl than one bocconian (nothing to do with Lewinski...).
He comincied to chiacchier amabilment and they continued fin 23.58 when Cenerentols ricorded the parols of the Streg ... ops, the Fatin and dissed the Azzurr Princip: "Scuss me! I dimentiched the caponate on the fire, must schizz!". The Azzurr Princip, sbigotted, risponded: "One moment, where are you scapping (before scop...ops)! Com ti find? Where do you abit? In which contrad? The numer of your cellular?".
Cenerentols corred away griding: "I will mand you a cartolin, don't preoccup, bel bigulun!" (a simpatic nomignol, because anch Cenerentols was innamorating of the Azzurr Princip) but ... meravigl and stupor, corring like a ladr lasced a 5" 1/4 (vecch, quadrat, flessibil) dischett (casualment ported to the Gran Ballet) with the 740 of the stronzs and an etichett "386 - lent com il lat ai ginocch", the Azzurr Princip raccoglied the dischett and sospired: he corred un sacc and had the fiaton, maybe megl far un bit of footing in futur...
Naturalment the Stradal Poliz troved the Mercedes at mezzanott precis, and so Cenerentols decided for 4 o 5 passes lontan from the Stradal Poliz... but the Castell was a casin far from the Vill and so Cenerentols decided for autostop.
At the quart camionist (TIR lungh 46 meter, adesiv dappertutt, fognesque alit) trying to ingropp her, she decided to cammin that is better...
She arrived at the Vill at 5.00 AM, just in temp to cominc to stir (what a bott of cul!).
The Azzurr Princip was nervosissim! Inkazzed like a procion, chiamed all Ciambellans and Cavaliers of the Regn (fin that moment only a mass of inutil and magnons rompicoglions) and ordined to trov the little, carin delicat fanciull that used a vecch 386. The Azzurr Princip was so rintroned by the innamoration that did not pensed to look into the dischett, anch because, who cavol uses ancor the 5" 1/4 dischetts?
Naturalment no one of the skazzed Ciambellans was capac of troving a girl with a 386, they troved (and trombed) a lot of girls but not the one that the Azzurr Princip was cerching: inkazzed as 200 procions (inkazzed procion, I intend) he condanned them to ascolt Victor Sgarbs to life (a terrible condann, some of the Ciambellans and Cavaliers fugged urling "This is trop!").
"Who makes for se, makes for 3", dissed the Azzurr Princip, "Adess I vu' and trov 'sta girl, look a bit!".
And in men than you can dic (anch men) using the principesc culaton, he troved Cenerentol (the Regn was not China, four cats after all!).
The Matrign and the two racchions esulted when the Spider carrozz of the Azzurr Princip stopped di front of the Vill.
The Matrign pensed: "It is the good volt that we tromb!".
But the Azzurr Princip urled: "You 3 are only (non-trombing) racchions! You are so imbecill but you are paying very little tasses in a legal manier! There must esserc some other under!". (he finalment guarded the dischetts... and now are bitter dicks!)
The door of the cess opened and, sudated as a bergamasc murator, appeared Cenerentols! (who was pulishing the cess of three cagons)
The Azzurr Princip pensed: "Beh, better after a good docc with a lot of sapon, but she is the girl of my cuor! (and other parts...)".
"I will regal you the life of a principess, luxury, money, respect and pan and Nutell (senz gamberett) all day!", declamed the Azzurr Princip, "And we will chiacchier un sacc of new economy, tasses (com make pay this stronzs evasors) and so avant..." and Cenerentols asked timidly: "... and no trombing???".
The Azzurr Princip sorrided from one orecch to the other...
"Vien with me in my camer that I mostr you my 386" (not the collection of farfalls, strange!)
The three zoccolons, in the frattime, have schiatted in the salott... megl.
"Ok, I really desider to see you mentr you compil a 740!", the Azzurr Princip wasn't staying more in his pell.
She compiled a 740 domanding 2 o 3 cosettins to the Azzurr Princip: how many castells, navs and barchetts, Porschs and Rolex, conts in Svizzer, black fonds...
When she lanced the calcol of the 740, she chieded: "The 486 is VERY lent, when I'm da sol, I go to pulish some stanz or stir, but now that you are qui, how can we ammazz the time?".
They troved the mod of ammazzing the time.
And ammazzed even the lett and the materass, and the paviment and the lavatric (centrifug, 60 grads)...
"Oh, my love, I will spos you! and I will compr you a Pentium 9 veloc com one agent of the tass (very veloc in the Incantat Regn)! Never never attes lung davant al computer..."
But then the two pirlons guarded ciascun other and pensed insiem: "No long attes, no ... Mmmh non ci sound benin."
Cenerentols and the Azzurr Princip vived felix and content, and to stay more tranquill butted out the 486 and prended from a robivecch a 386, more lent quind more...
(Ah, Cenerentol condanned the Minister of Finanz to decapitation and to listen to Mike Goodday and metted new tasses, the popols ringrazied...)
giovedì 20 dicembre 2012
ma si BuonNatalizziamoci dai..
E che dire, non si deve fare l?alberello?
ho fatto pure l'omino di neve
Vedo un andirivieni di regali.. tanto domani resteremo in pochi forse..
Io saprei cosa regalare mediaticamente, diciamo uno scanner speciale tipo questo:
e vabbe' a tutti voi il mio migliore Augurio
diamo pure un'occhiata qui
Il Vostro affezionato togotuentinain
Istante.
Datosi
che domani saremo accomunati tutti nella dipartita, RIPOSTO uno scritto
che feci due anni fa dopo una visita fatta per cambio medico che volle
controllare le mie condizioni non esterne ma interne del fisico,
considerato che nella mia cartella non ci stava traccia di analisi e
varie. Ebbene dall'esame del sangue era emerso un valore anomalo.. non
la faccio lunga ma sapete come e' andata a finire? Io vi sto' scrivendo
ancora oggi e da allora non ho piu' visto medici ne fatto visite per la
serie, occhio non vede cuore non duole e metto questo post per chi
facendo visite riscontra valori anomali che possono cambiargli la
vita..meditate gente ..meditate.. il vostro carlo
Post n°382 pubblicato il 03 Ottobre 2010 da togo290
Tag: istante
Igmk con percentuale xxx in zona Gamma..Appena leggi queste cose dalle analisi del sangue rimani perplesso e poi pensi alla sopravvivenza del corpus. Ma diciamocelo francamente.. la cosa piu’ bella, almeno in prima approssimazione, e’ l’immortalita’ classica, con resurrezione del corpo e tutto il resto e apro un capitolo di psicologia innata da non confondersi con psichiatria in quanto non uso psicofarmaci e quindi non necessito di interventi sanitari per psicopatologie varie, ma non approfondisco altrimenti mi sconfesso. Ma, per l’appunto questa classica, e’ una immortalita’ che non riesce a essere sostenuta da nessuno, nemmeno da molti di coloro che dovrebbero sostenerla. C’e’ una alternativa? Forse si’ e ve la offro alla mia maniera per ripagarvi dalla lettura di questo post sempreche’ riusciate a seguire il ragionamento non per deficienza comprensiva ma per tired of reading.
Allora ..dato che sono allegro, pensiamo, per un momento, a quello che si chiama per l’appunto l’ultimo momento, l’ultimo istante prima della morte. E’ un momento impegnativo e unico, in cui si possono prendere decisioni importanti. Come dice il prete al morituro…Pentiti, figliolo stai per tirare le cuoia sei all’ultimo momento. Il momento in cui, nella tradizione, si cercano per l’appunto dei pentimenti in extremis, e qui si possono ottenere delle risposte varie, dal No secco di Giovanni quando ha rifiutato il segno della bestia, alla bellissima risposta di Voltaire al prete che voleva confessarlo e benedirlo ..No grazie, non e’ il momento di farsi nuovi amici ...
Bene, quell’istante e’ davvero apocalittico, proprio nel senso dell’Apocalisse il libro della rivelazione insomma di Giovanni ….Un angelo levo’ la mano destra verso il cielo, e giuro’, per colui che vive nei secoli dei secoli e creo’ il cielo che non ci sara’ piu’ il tempo…. Commenta con tranquilla ironia Kant in.. La fine di tutte le cose…(recuperato nel diciannovesimo paragrafo dell’enciclica Spe Salvi dell’attuale Papa Ratzinger e non inventato da me). Se non si suppone che quest’angelo abbia voluto gridare qualcosa di assurdo, egli deve aver inteso che d’ora in poi non ci sara’ piu’ alcun mutamento...non e’ male la cosa e’ un bel traguardo.
Quell’istante che non ha un seguito perche’ e’ l’ultimo, resta li’, per un istante (l’istante della nostra morte) e per sempre, per noi. Noi ce ne andiamo, e nel nostro andarcene sparisce tutto il nostro mondo. Tuttavia l’ultima immagine, effimera ed eterna, rimane, come in una scatola nera masterizzata sul CD della vita. Il futuro si ferma, e quell’istante resta li’, per sempre, di fronte a noi, senza muoversi piu’, effimero perche’ oggettivamente e’ solo ed unicamente un istante, si’, ma anche eterno perche’ soggettivamente.. moriamo, e non ci sara’ altro tempo.Fila il discorso vero?..oggi sono allegro e godo come un falco..cambiamo argomento dai..quanto costa una cassa da morto?
10:00 Scritto da togo295 | Link permanente | Commenti (0) | Trackback (0) | Segnala | OKNOtizie | Facebook
mercoledì 19 dicembre 2012
Gaaaaasssssss..
Ma
e’ logico secondo voi, sentire squillare il campanello quando il gallo
non ha ancora cantato, con l’intensita’ propria del parente che viene a
cercarvi perche’ e’ capitato qualcosa? Mi rivolgo a voi omini che di
mestiere venite a leggere sti cazzo di numeri sul contatore. Voi, che ci
piombate sulle croste alle nove del mattino, quasi nel cuore della
notte. Che prima suonate i citofoni a testate e poi salite le scale
urlando a polmoni spiegati…. GAS...GAS...GAS... ma lo sapete che ci fate
prendere dei coccoloni, che ci vien la pelle d’oca fin sotto le ascelle
della vicina? Il cuore ci batte come un tamburo della banda di Caselle e
dall’accidenti si restringe di colpo. Diventa grosso come un cappero di
Pantelleria. Io lo dico per voi. Io vi avverto. Ci sono pensionate qui
nel condominio di 80 e passa anni che ancora due colpi di GAS GAS a
questo volume, ci rimangono secche. Siete tutti tenori? E allora andate a
sparare i vostri do di petto alla Scala e non sulle nostre, di scale,
porcaccia eva e chiedo scusa alla porcaccia. Forse e’ solo un problema
di citofono. Si, perche’ i citofoni, da quelli in mesta plastichetta
grigia finto alluminio, a quelli barocchi in ottone specchiato, di
solito non si sente un cazzo. Trovatemi qualcuno che possegga un
citofono geneticamente udibile come comprensione. Impossibile.
Mediamente la percezione e’ questa. DIN DON... «Chi e’?».
Risposta….«VAGHJLJHJLHGAF».Chi? «VANHJKDJHGSAF». Intanto passa anche
l’ambulanza di via Italia che stara’ andando a prendere quelli del
condominio prima di noi a cui e’ venuto lo sciopone dopo il passaggio
dei maniaci lettori (leggi esseci e non sc di scemo). Crto
che avere dei videocitofoni e tutto un altro ciulare, quelli in cui
vedi il suonatore folle. Solo che mondo sozzo lo vedi brutto, ma brutto
deformato dal grandangolo, bianco e nero, con naso del Ballottelli, gli
occhi da pesce muerto, che gia’ non hai voglia di aprirgli figuriamoci
quando lo vedi in quello stato. Chi ne fa le spese sono soprattutto le
ragazze, le sbarbate, quando vanno a trovare l’amico che vorrebbero al
piu’ presto diventasse il compagno del cuore. Inutile passare le
giornate a farsi belle. Basta un misero din don per acquistare l’aspetto
della maschera di Shrek. Una goduria selvaggia poi e’ quella di leggere
i cognomi sui citofoni. Perche’ la gente non ci pensa. Quando si
innamora si innamora. Giusto. E quando si sposa, si sposa. Certo. Non e’
che sta li’ a soppesare l’abbinamento tra il suo cognome e quello del
partner. E cosi’, magicamente, proliferano incastri meravigliosi. I
coniugi: Tagliabue-Pelagalli. La famiglia Meloni-Acerbi. I
Caccamese-Zappavigna. I Pesce-Rosso. I Suppo-Stazza. Gli
Schiavo-Pacifico. Nel condominio della Anna, al piano di sotto, risiede
la famiglia: Otto-Perotto. Tutte le volte che vado a trovarla per via
dell’invito a mangiare i panzerotti e che leggo la targhetta mi vien di scriverci sotto… 64 ma dimentico sempre il pennarello.
martedì 18 dicembre 2012
Imprenditore Migrante.
Participio
passato di un amico, copio e incollo un suo commento che tenta di
spiegare come una parte di Italiani Onesti Imprenditori passa realmente
guadagnare meno di un loro dipendente:
Caro
Togotuentinain leggo volentieri i tuoi scritti e pure io faccio dei
post e sono post di vita reale, leggendo il giornale mi rendo conto
delle assurdità nell’apprendere che gli imprenditori dichiarino guadagni
inferiori ai loro dipendenti ma il fatto e’ che io davvero guadagno
meno dei miei dipendenti e anno per anno sto mettendo dentro quello che
ho guadagnato in questi anni, quindi
VADO VIA, VADO VIA DA QUESTO PAESE ! ...per favore non chiamarmi
vigliacco, non lo sono. Tu sai che sono un piccolo imprenditore nel
settore della strumentazione scientifica, lavoro con il pubblico e con
il privato. Solo ieri, dopo la riunione di chiusura anno 2012 con il mio
commercialista, scopro con rammarico che dopo aver lavorato un anno
circa per 12-13 ore al giorno, controllato le spese, assicurato lo
stipendio regolare a i miei dipendenti, pagato le tasse, mi ritrovo le
"perdite" in aumento rispetto il 2011, con un fatturato del 2012 che e'
cresciuto rispetto al 2011 di un 12%! Ma vengo pagato a 9 mesi. Così non
posso andare avanti, non POSSIAMO andare avanti. In questo paese fare
imprenditoria e' un suicidio, qui si rischia anno dopo anno di
rimetterci la salute e fare solo debiti. Nel 2012 il solo capitolo di
interessi bancari in una piccola azienda come la mia ammonta a circa
30.000 euro e fortunatamente non sono ancora in mano ai cravattari
nascosti, ma solo a quelli ufficialmente riconosciuti dallo Stato ossia
alle Banche ( potrei dar lavoro ad un giovane con questi soldi ) per non
parlare dei costi per i trasporti.....ed infine questo assurdo
stritolamento delle tasse. Amo il mio paese, ma e' tempo di andare,
rimettersi in discussione a quasi 50 anni...ma in un paese che merita
persone come me ( e credimi in Italia ce ne sono milioni di persone
oneste e perbene). Alla fine mi ritengo fortunato, ho la possibilità di
regalarmi gli anni che mi restano grazie al fatto di aver sposato una
donna che e' nata in un paese dove la parola "EQUITÀ " e' nel DNA della
gente e della classe politica che li guida, il CANADA.
Mi ritengo fortunato, e mi dispiace non poco per tutti gli italiani onesti non abbiano la mia stessa opportunità "agevolata", vorrei portarli tutti via con me, per dimostrare loro che significa vivere in un paese dove l'onestà e' un principio sacrosanto, dove la dignità non e’ calpestata, dove lo stato c'è e si cura del cittadino, dove gli anziani e pensionati vengono stimolati a partecipare...a rendersi utili per la società , dove i bambini sono tutelati in tutto e non c'è spazio per i disonesti. Invierò la presente agli indirizzi che mi hai consigliato ma nutro fondati dubbi sulla loro pubblicazione, il mio non è uno sfogo del futuro emigrante e sento un forte dolore per non aver potuto salvare anche i miei dipendenti e volendo far del male a loro cederei la mia ditta anche gratuitamente ma il fisco non me lo permetterebbe e quindi non mi resta che una soluzione ..FARE LE VALIGE e abbandonare la mia isola. Ti auguro un sereno Natale e continuero’ a leggerti con piacere.
Mi ritengo fortunato, e mi dispiace non poco per tutti gli italiani onesti non abbiano la mia stessa opportunità "agevolata", vorrei portarli tutti via con me, per dimostrare loro che significa vivere in un paese dove l'onestà e' un principio sacrosanto, dove la dignità non e’ calpestata, dove lo stato c'è e si cura del cittadino, dove gli anziani e pensionati vengono stimolati a partecipare...a rendersi utili per la società , dove i bambini sono tutelati in tutto e non c'è spazio per i disonesti. Invierò la presente agli indirizzi che mi hai consigliato ma nutro fondati dubbi sulla loro pubblicazione, il mio non è uno sfogo del futuro emigrante e sento un forte dolore per non aver potuto salvare anche i miei dipendenti e volendo far del male a loro cederei la mia ditta anche gratuitamente ma il fisco non me lo permetterebbe e quindi non mi resta che una soluzione ..FARE LE VALIGE e abbandonare la mia isola. Ti auguro un sereno Natale e continuero’ a leggerti con piacere.
Un abbraccio Francesco
lunedì 17 dicembre 2012
21 Dicembre ricorrenza dell'Assenza.
Per
molti il 21 prossimo sara’ una data di osservazione, per me e’ una data
di assenza che mi fa’ riflettere sui valori della vita. Vivere e’,
insieme, accumulo e perdita. Incontrarsi e dirsi addio. Volti, nomi,
storie, sentimenti, persone. Ci vengono incontro, ci affiancano, ci
accompagnano per un tratto di strada.. poi se ne vanno, prendono altre
vie, altri sentieri.. a volte si fermano, e rimangono li’, e guardano
mentre ci allontaniamo e diventiamo sempre piu’ piccoli, sempre piu’
distanti, mentre proseguiamo il cammino e spesso neppure ci voltiamo
indietro, presi da mille pensieri, gli occhi e la mente intenti alla
prossima meta. Ma ci lasciano, tutti, qualcosa. Un fardello piccolo o
grande, prezioso sempre.. ci lasciano il balsamo misterioso e dolcissimo
dell’assenza. L’assenza e’ una voce che non sentiremo piu’, eppure ci
parlera’ dal profondo del cuore nell’ora piu’ buia, nel giorno piu’
difficile. L’assenza e’ una mano che puoi stringere forte quando ogni
altra mano ti sfuggira’ e il coraggio sembrera’ venirti meno. L’assenza
e’ un ricordo che a chiunque sembrera’ banale, e’ una fotografia in
bianco e nero, una frase che contiene un mondo, una cantilena imparata
non sai piu’ quando e dove, un sorriso, un’amarezza seppelliti nella
memoria. E’ una sera d’estate con le nuvole alte nel cielo, antichi re
delle fiabe che partono per lunghi viaggi e per lungo tempo.. e’ una
strada ripercorsa tante volte, e’ il Natale come lo aspettano i bambini,
un giardino misterioso come la giungla nera, un pomeriggio giocato
all’ombra di un cortile, mitologia quotidiana, lessico familiare, epopea
domestica. L’assenza e’ il tempo che ti pareva inesauribile e invece
non c’e’ piu’, il tempo per tutto cio’ che non hai saputo dire, che non
hai potuto fare e che non hai fatto o non hai potuto/voluto fare, e’ il
rimorso per un bacio mai dato ma che hai dato mille volte, per una
lettera non spedita, per le parole inutili e i silenzi crudeli. E’
l’amore che ti porti dentro, e’ quello che resta quando tutto finisce.
Il rendiconto ultimo, il significato del vivere. Illogicamente tutto
questa assenza e’ presenza per me.. passata, presente e futura, ciao
papa’.
domenica 16 dicembre 2012
Tris sull'auto.
A
pensarci bene poteva andare peggio. Certo. Poteva colpirla un ordigno
nucleare o l’asteroide Tautatis o la fine prevista dai Maja per il 21
p.v. Poteva sprofondare nelle
sabbie mobili. Poteva finire masticata da uno stormo di cavallette di
Casalcoso o crivellata dai Casalesi (abitanti di Casalcoso). Invece e’
stata solo usata come Tris il giochino per bambini tarati con sindrome
facebucchiana in crisi astinenziale per mancanza di iphone5. Vetri,
cofano, portiere, tutte con lo 0 e la X pero’ fatte col punteruolo
rosso, non l’insetto delle palme ma un punteruolo tipo matita ferrosa.
Eh va beh. Succede. Pero’ dispiace, la curavo sta povera bestia come se
fosse una figlia, le cambiavo l’olio ogni bienno, le gonfiavo le gomme
tutti gli anni, le toglievo la scritta lovme o lavami . E pensare che
per fortuna l’avevo messa nel
parcheggio a pagamento antistante l’aeroporto, al famoso Multipiano.
Nove eurini maledetti per due ore. Per fortuna un cazzo. Allora.
Cerchiamo di capirci. Se metto l’auto in un parcheggio a pagamento non
e’ forse lecito che io pretenda un maledetto minimo di controllo? Pare
di no. Nella ricevuta in piccolo, molto assai piccolissimo, ci sta’
scritto che la direzione non si assume nessuna responsabilita’. E se
arriva un pirletta col punteruolo o un coglione con la spranga che ti
riduce l’auto in poltiglia, loro declinano. Bella forza. Sai che quasi
quasi cambio il quiescenziamento? Metto su una mezza dozzina di posteggi
e passo il resto della vita a declinare anch’io? Questa dei parcheggi
sara’ anche una gestione legale ma non e’ mica tanto giusta. Il lattaio
si assume la responsabilita’ della ricotta che vende. Se e’ andata dal
culo ed e’ acida come la mia vicina te la sostituisce con un etto di
gorgonzola o ti restituisce i soldi (la mia vicina non me la sostituisce
nessuno). E a volte sto lattivendolo ti chiede pure scusa. Come il
maestro si assume la responsabilita’ delle cose che insegna ai futuri
cassintegrati e l’idraulico quella della guarnizione che cambia e il
tappezziere per il rivestimento sedie che sostituisce. In tutti i
mestieri ci si fa’ garanti del servizio che si offre per due anni come
decretato dal d.l. 206. E’ giusto. Tranne nel caso di sti
parcheggiatori.. brutta razza. Io non capisco una sega. Possiedi un
parcheggio a 5 piani. Ci puoi tenere dentro 2.000 e fischia macchine.
Hai sistemato telecamere in ogni angolo, hai sotto gli occhi 300 monitor
che neanche al Festival di Casalcoso detengono... e che minchia te ne
fai? Niente. Forse ci vedi le cassette di Biancaneve sotto i nani o un
trans chiamato desiderio, visto che se i tuoi clienti si trovano la
macchina rigata o sderenata tu declini. Allora guarda. Posteggio fuori.
Gratto i vaucher fino a consumare tutta una moneta da 50 cents. Almeno i
miei soldi finiscono nel suolo pubblico e non nel privato ovvero in
tasca tua. E’ che purtroppo il parcheggio e’ diventato un momento della
vita sempre piu’ impegnativo.
Ti van via i quarti d’ora come ridere. E se poi ti capita di adocchiare
uno spazietto disponibile pure in zona blu, devi ingaggiare una lotta
con il tuo rivale per capire chi e’ arrivato prima, e metterti il cuore
in pace e aspettare. Eh gia’. Ci sta’ gente che per uscire dal
parcheggio ci mette l’eternita’. Hai presente ad es. la casalinga che
con calma, molta calma, prima si specchia, poi si leva le sopracciglia, e
si fa la ceretta mezza gamba, telefona,cambia il tampax e gia’ che c’e’
fa’ merenda, poi si fuma una sigaretta, smanetta sull’autoradio, manda
il post su facebucche, risponde all’uccellino twitteroso, finisce di
leggere gli ultimi tre capitoli della saga di Harry Potter, mette a
bagno il merluzzo... E tu li’ come un pistola malmenato che aspetti. Ma
raro gioiello di stronzaggine... non vedi che il mondo e’ ai tuoi piedi?
Sbrigati o impiega il tempo a scrivere il tuo testamento perche’ se non
ti dai una mossa ti faccio il lifting col cric e ti lavo le ferite con
l’antigelo miscelato al liquido dei freni col retrogusto dell’acido
della batteria. Dai muovi..tocca a te XOXXOX e’ domenica Orate per me, per gli altri sogliole.
giovedì 13 dicembre 2012
20 passi di Genesi Informatica.
2. E ci furono due Byte in una Parola; non esisteva nient'altro.
E Dio separo` l'Uno dallo Zero; e disse che era cosa buona e giusta.
3. E Dio disse - Lasciate che i Dati siano.. e cosi` fu’ (poi in seguito disse ..Kung..e Kung fu).
E Dio disse - Lasciate che i Dati vadano al proprio posto. E creo` i floppy disks, gli hard disks e i compact disks e le pendrive fa un chilo da un mega e da un giga e poi forse un tera (ma non si sa bene).
4. E Dio disse - Lasciate che i computer siano, cosi` ci sara` posto dove mettere i floppy disks, gli hard disks e i compact disks e le pendrive.
Cosi` Dio creo` i computer e li chiamo` Hardware. Vide che era cosa buona e giusta e se ne compiacque.
5. E non c'era ancora il Software. Ma Dio creo` i programmi… piccoli e grandi... E disse loro - Andate e moltiplicatevi e riempite tutta la Memoria.
6. E Dio disse - Creero` i Programmatori; e i toghituentinain faranno nuovi programmi e gestiranno i computer, i programmi e i Dati ed altro..altro.
7. E Dio creo` il togotuentinain, e lo mise nel Centro Dati;
e Dio mostro` al togo l'Albero dei Cataloghi e disse - Puoi usare tutti i volumi e sottovolumi, ma NON USARE Windows neh..non fare il bastardo.
8. E Dio disse - Non e` Bene per togotuentinain stare solo.
Prese una costola dal corpo del togo28+1 e creo` una creatura che avrebbe seguito il togo30-1, e ammirato il togo25+4, e amato le cose fatte dal togo5*5+4;
e Dio chiamo` la creatura: l'Utente (nn lu tente).
9. E il togo29 e l'Utente giacevano sotto il puro DOS ed era cosa Buona.
10. Ma Bill era piu`furbo di tutte le altre creature di Dio.
E Bill disse all'Utente - Veramente Dio ti ha detto di non lanciare nessun programma?
11. E l'Utente rispose - Dio ci ha detto che possiamo usare ogni programma e ogni parte dei Dati ma ci ha detto di non lanciare Windows o moriremo.
12. E Bill disse all'Utente - Come puoi parlare di qualcosa che non avete mai provato. Nel momento in cui lancerai Windows diventerai uguale a Dio.
Potrai creare tutto quello che vuoi con un semplice click del tuo mouse.
13. E l'Utente disse che i frutti di Windows erano piu` belli e piu` facili da usare. E l'Utente disse che ogni conoscenza era inutile - finche` Windows non l'avesse rimpiazzata.
14. Cosi` l'Utente installo` Windows nel suo computer, e disse al togotuentinain del fatto del Bill e che era cosa Buona e giusta.
15. E il togotentinain inizio` immediatamente a cercare nuovi driver.
E Dio gli chiese - Cosa stai cercando pirletta?
E il togo29 rispose -
Sto cercando nuovi driver perche` non li posso trovare nel DOS.
E Dio disse - Chi ti ha detto che hai bisogno di nuovi driver? Hai lanciato Windows? E il togopirlettinain disse – E’ stato Bill Porta che ce l'ha detto!
16. E Dio disse a Bill Porta - Per questo, sarai odiato da tutte le creature. E l'Utente sara` sempre infelice a causa tua. E venderai sempre Windows anzi te lo taroccheranno tutti i toghini a venire futuri.
17. E Dio disse all'Utente - Perche` hai fatto cio`. Windows ti deludera` e prendera` tutte le tue Risorse; e dovrai usare spregevoli programmi;
e dovrai sempre basarti sull'aiuto dei discendenti toghesi.
18. E Dio disse al togopirletta - Siccome hai ascoltato l'Utente non sarai mai felice. Tutti i tuoi programmi avranno errori e tu dovrai risolverne sempre di piu`fino alla fine del tempo.
19. E Dio li mando` fuori dal Centro Dati, chiuse a chiave la porta e la protesse con una password.
20. GENERAL PROTECTION FAULT
Stress and the city.
Non
sai cosa regalare per Natale? Vuoi scoprire da una nonna pervicacemente
2.0 che tua figlia tredicenne si accompagna con “lo smutandato”, quando
non è impegnata a occupare la scuola costringendoti a smascherare tutte
le tue più inconfessabili contraddizioni di genitore… Infrattarti per
fumare di nascosto da tuo figlio di dieci anni che si è arruolato
nell’agguerrita setta anti-tabacco dei Visp, Vigili Intrepidi Studenti
Passaparola… Rischiare di perdere l’aereo perché tuo marito non vuole
rinunciare all’ultima e fondamentale tappa del suo pellegrinaggio
americano: mangiare un panino nel bar della mitica scena di Harry ti
presento Sally… Farti sbugiardare da Casper, l’unico cucciolo di
labrador con disturbi alimentari, alla prima assemblea con il Dirigente
scolastico di fronte alla congrega delle mamme perfette… Cercare di
resistere alle tentazioni de LaSimo che ti vuole convincere a rottamare
il marito e provare l’ebbrezza del toy boy… Bruciacchiare nel forno la
torta appena comprata al ristorante macrobiotico sotto casa per far
credere alla prole che l’hai fatta con le tue mani e dunque non sei la
madre degenere che loro credono… Fare lo slalom tra i SUV in bicicletta
in una Milano che finalmente ha cambiato colore, ma puzza ancora
inesorabilmente di smog… Per tutto il resto, c’è LaCarla! L’unica
psico-estetistaguru capace di dispensare le più illuminanti perle di
saggezza mentre ti scioglie gli inestricabili nodi alla base del collo.
Di fronte al suo terrorismo preventivo degno del miglior Bush («Alla
lotta contro le rughe non puoi dare tregua: vanno combattute
giorno dopo giorno!») non resta che rifugiarsi nelle patatine fritte.
Partendo dai personaggi e dai racconti della sua rubrica su «la
Repubblica», la Sandra Bonzi con 15 eurini ti offre un divertente
ritratto di Milano e ti insegna che solo con l’aiuto di una grande,
immensa, gigantesca, dose di (auto) ironia si può veramente sopravvivere
a tutto. Anche alla propria famiglia e altri animali tipo togo
tuentinain...se non vuoi spendere e hai lo stomaco di ferro, metti il
nome nel motore di ricerca e che Dio abbia pieta’ di te…
mercoledì 12 dicembre 2012
The bellissim story of Red Cappuccett..
Da
buon nonno, mi siedo davanti al termo e rispolvero una storia al
nipotino che e’ un parlante di english as a foreign language e credo che
questo english mackirononico sara’ meno pesante per sopportare sta
ragazzetta vintagevestita che attraversa boschi…
One
mattin Cappuccet Red's mamma dissed: "Dear Cappuccett, take this cest
to the nonn, but attention to the lup that is very, ma very kattiv!
And torn prest! Good luck! And in bocc at the lup!".
Cappuccett didn't cap very well this ultim thing but went away, da sol, with the cest.
Cammining cammining, in the cuor of the forest, at acert punt she
incontered the lup, who dissed: "Hi! Piccula piezz'egirl! 'Ndove do you go?".
"To the nonn with this little cest, which is little but it is full of a
sacc of chocolate and biscots and panettons and more and mirtills", she dissed.
"Ah, mannagg 'a Maruschella (maybe an _expression com: what a cul that had) dissed the lup, with a fium of saliv out of the bocc.
And so the lup dissed: "Beh, now I dev andar because the telephonin is squilling, sorry." And the lup went away, but not very away, but to the nonn's House.
Cappuccett Red, who was very ma very lent, lent un casin, continued for her sentier in the forest. The lup arrived at the house, suoned the campanel, entered, and after saluting the nonn, magned her in a boccon.
Then, after sputing the dentier, he indossed the ridicol night beret and fikked himself in the let.
When Cappuccett Red came to the fint nonn's house, suoned and entered.
But when the little and stupid girl saw the nonn (non was the nonn, but the lup, ricord?) dissed: "But nonn, why do you stay in let?". And the nonn-lup: "Oh, I've stort my cavigl doing aerobics!". "Oh, poor nonn!", said Cappuccett (she was more than stupid, I think wasn't she?).
Then she dissed: "But...what big okks you have! Do you bisogn some
collir?". "Oh, no! It's for see you better, my dear (stupid) little
girl", dissed the nonn-lup.
Then cappuccett, who was more dur than a block of marm: "But what big oreks you have! Do you have the Orekkions?". And the nonn- lup: "Oh, no!
It is to ascolt you better".
And Cappuccett (that I think was now really rincoglionited) said: "But what big dents you have!". And the lup, at this point dissed: "It is to magn you better!". And magned really tutt quant the poor little girl.
But (ta dah!) out of the house a simpatic, curious and innocent
cacciator of frod sented all and dissed:"Accident! A lup! Its pellicc
vals a sac of solds". And so, spinted only for the compassion for the
little girl, butted a terr many kils of volps, fringuells and conigls
that he had ammazzed till that moment, imbracced the fucil, entered in the stanz and killed the lup.
Then squarced his panz (being attent not to rovin the pellicc) and tired fora the nonn (still viv) and Cappuccett (still rincoglionited).
And so, at the end, the cacciator of frod vended the pellicc and
guadagned honestly a sacc of solds.The nonn magned tutt the leccornies that were in the cest. And so, everybody lived felix and content
(maybe not the lup!)
And torn prest! Good luck! And in bocc at the lup!".
Cappuccett didn't cap very well this ultim thing but went away, da sol, with the cest.
Cammining cammining, in the cuor of the forest, at acert punt she
incontered the lup, who dissed: "Hi! Piccula piezz'egirl! 'Ndove do you go?".
"To the nonn with this little cest, which is little but it is full of a
sacc of chocolate and biscots and panettons and more and mirtills", she dissed.
"Ah, mannagg 'a Maruschella (maybe an _expression com: what a cul that had) dissed the lup, with a fium of saliv out of the bocc.
And so the lup dissed: "Beh, now I dev andar because the telephonin is squilling, sorry." And the lup went away, but not very away, but to the nonn's House.
Cappuccett Red, who was very ma very lent, lent un casin, continued for her sentier in the forest. The lup arrived at the house, suoned the campanel, entered, and after saluting the nonn, magned her in a boccon.
Then, after sputing the dentier, he indossed the ridicol night beret and fikked himself in the let.
When Cappuccett Red came to the fint nonn's house, suoned and entered.
But when the little and stupid girl saw the nonn (non was the nonn, but the lup, ricord?) dissed: "But nonn, why do you stay in let?". And the nonn-lup: "Oh, I've stort my cavigl doing aerobics!". "Oh, poor nonn!", said Cappuccett (she was more than stupid, I think wasn't she?).
Then she dissed: "But...what big okks you have! Do you bisogn some
collir?". "Oh, no! It's for see you better, my dear (stupid) little
girl", dissed the nonn-lup.
Then cappuccett, who was more dur than a block of marm: "But what big oreks you have! Do you have the Orekkions?". And the nonn- lup: "Oh, no!
It is to ascolt you better".
And Cappuccett (that I think was now really rincoglionited) said: "But what big dents you have!". And the lup, at this point dissed: "It is to magn you better!". And magned really tutt quant the poor little girl.
But (ta dah!) out of the house a simpatic, curious and innocent
cacciator of frod sented all and dissed:"Accident! A lup! Its pellicc
vals a sac of solds". And so, spinted only for the compassion for the
little girl, butted a terr many kils of volps, fringuells and conigls
that he had ammazzed till that moment, imbracced the fucil, entered in the stanz and killed the lup.
Then squarced his panz (being attent not to rovin the pellicc) and tired fora the nonn (still viv) and Cappuccett (still rincoglionited).
And so, at the end, the cacciator of frod vended the pellicc and
guadagned honestly a sacc of solds.The nonn magned tutt the leccornies that were in the cest. And so, everybody lived felix and content
(maybe not the lup!)
ssssss.. the nephew and 'a sleep. When le nephew older 'great I have other cazzad plus better assai, so it's better che mi hide the book..
martedì 11 dicembre 2012
Spiegone Natalizio.
Dato che siamo ormai vicini alle feste Natalizie, senza tema dissacrante vorrei solo ricordarVi come mai sulla punta dell'albero di Natale ci sta' o una stella o quasi sempre sempre un piccolo angelo. La storia e’ lunga e cerco solo di fare un sunto. Era la vigilia di parecchi anni fa'.. Babbo Natale si stava preparando per il suo giro annuale per donare regali ai bimbi buoni ma non appena si infilo’ i suoi pantaloni rossi preferiti, questi fecero craaaaack e si strapparono. Allora senza dire parolacce di sorta ne indosso' un altro paio che gli stavano moooolto ma moolto stretti e gli rendevano i movimenti difficoltosi e per esser precisi, proprio li'.. nello sferisterio. Ando’ allora a vedere come procedevano i preparativi nel reparto giocattoli ma vide che i folletti stavano scioperando un poco come i benzinai durante le feste qui da noi. Vabbuo’ e datosi che la sfiga quando inizia non si argina, gina per gli amici, il buon Babbo Natalizio Usci' per controllare le renne e si accorse che quattro avevano le mestruazioni e una di queste era pure incinta. A questo punto Babbo Natale incomincio’ ad incazzarsi sul serio e per darsi una calmata ando’ in cucina per versarsi un bicchiere di vino, ma trovo’ la bottiglia vuota. Ora era veramente iperincazzato! Tutto ad un tratto si senti’ bussare alla porta. Babbo Natale era troppo nervoso per prestare attenzione a quel rumore. Senti’ bussare di nuovo, ma questa volta piu’ forte e penso’ fossero i testimoni di Geova o qualche utente del teleriscaldamento quindi ando’ verso la porta rosso in viso, la spalanco’ e vide il piiiiccolo angelo che chiedeva...Ciao, Babbo Natale! Ho qui l'albero... dove lo devo mettere?..
........
sabato 8 dicembre 2012
Realizzazione seggiola.
Datosi che siamo in clima
di festivita' che ne dite di non rompervi le scatole e mentre la gente
apre scarta il paccame voi duertate le bottiglie champagnose e con la
gabbietta che regge il tappo aspettate a buttarlo nella differenziata,
cominciate a degustare il Dom e il Perignon vintage 2002 e con una
pinzetta che furbescamente dovrete recuperare cominciate il lavoro di
fino che dovrebbe fare un prodotto che fungera'a seggiola per bambolette
o per criceti o per..finito con per...
Sfilate il fildiferro che sta alla base
capovolgete
la gabbietta e raddrizzate o stortate le gambette secondo lo stile che
vorrete fare,, aggiustando un poco anche il filo che avete tolto
raddrizzate
la vostra seggiolina controllandone la perpendicolarita' e cominciando a
dare una sistemata al filo che fungera' da schienale, qui sta a voi e
il vostro ingegno a dare le diverse forme..
ora arrotolate alle due gambe posteriori lo schienale
ecco la vostra sedietta fatta.
Prendete spunto da queste sotto...carine vero? e volevate buttare sta povera gabbietta? Naaaaa..
15:26 Scritto da togo295 | Link permanente | Commenti (0) | Trackback (0) | Segnala | OKNOtizie | Facebook
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