mercoledì 19 dicembre 2012

Gaaaaasssssss..

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Ma e’ logico secondo voi, sentire squillare il campanello quando il gallo non ha ancora cantato, con l’intensita’ propria del parente che viene a cercarvi perche’ e’ capitato qualcosa? Mi rivolgo a voi omini che di mestiere venite a leggere sti cazzo di numeri sul contatore. Voi, che ci piombate sulle croste alle nove del mattino, quasi nel cuore della notte. Che prima suonate i citofoni a testate e poi salite le scale urlando a polmoni spiegati…. GAS...GAS...GAS... ma lo sapete che ci fate prendere dei coccoloni, che ci vien la pelle d’oca fin sotto le ascelle della vicina? Il cuore ci batte come un tamburo della banda di Caselle e dall’accidenti si restringe di colpo. Diventa grosso come un cappero di Pantelleria. Io lo dico per voi. Io vi avverto. Ci sono pensionate qui nel condominio di 80 e passa anni che ancora due colpi di GAS GAS a questo volume, ci rimangono secche. Siete tutti tenori? E allora andate a sparare i vostri do di petto alla Scala e non sulle nostre, di scale, porcaccia eva e chiedo scusa alla porcaccia. Forse e’ solo un problema di citofono. Si, perche’ i citofoni, da quelli in mesta plastichetta grigia finto alluminio, a quelli barocchi in ottone specchiato, di solito non si sente un cazzo. Trovatemi qualcuno che possegga un citofono geneticamente udibile come comprensione. Impossibile. Mediamente la percezione e’ questa. DIN DON... «Chi e’?». Risposta….«VAGHJLJHJLHGAF».Chi? «VANHJKDJHGSAF». Intanto passa anche l’ambulanza di via Italia che stara’ andando a prendere quelli del condominio prima di noi a cui e’ venuto lo sciopone dopo il passaggio dei maniaci lettori (leggi esseci e non sc di scemo).  Crto che avere dei videocitofoni e tutto un altro ciulare, quelli in cui vedi il suonatore folle. Solo che mondo sozzo lo vedi brutto, ma brutto deformato dal grandangolo, bianco e nero, con naso del Ballottelli, gli occhi da pesce muerto, che gia’ non hai voglia di aprirgli figuriamoci quando lo vedi in quello stato. Chi ne fa le spese sono soprattutto le ragazze, le sbarbate, quando vanno a trovare l’amico che vorrebbero al piu’ presto diventasse il compagno del cuore. Inutile passare le giornate a farsi belle. Basta un misero din don per acquistare l’aspetto della maschera di Shrek. Una goduria selvaggia poi e’ quella di leggere i cognomi sui citofoni. Perche’ la gente non ci pensa. Quando si innamora si innamora. Giusto. E quando si sposa, si sposa. Certo. Non e’ che sta li’ a soppesare l’abbinamento tra il suo cognome e quello del partner. E cosi’, magicamente, proliferano incastri meravigliosi. I coniugi: Tagliabue-Pelagalli. La famiglia Meloni-Acerbi. I Caccamese-Zappavigna. I Pesce-Rosso. I Suppo-Stazza. Gli Schiavo-Pacifico. Nel condominio della Anna, al piano di sotto, risiede la famiglia: Otto-Perotto. Tutte le volte che vado a trovarla per via dell’invito a mangiare i panzerotti e che leggo la targhetta  mi vien di scriverci sotto… 64 ma dimentico sempre il pennarello.